LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 74 |
Deuteronomio |
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Il titolo è la trascrizione di una parola greca che
significa “secondo la legge”, nel senso che il Deuteronomio riprende
con accenti nuovi e una impostazione generale diversa la legge
dell’Esodo, aggiungendo anche nuovi materiali. Il libro si distacca
sensibilmente dagli altri quattro del Pentatecuo perché si presenta
come una raccolta di tre discorsi di Mosè (1, 1-4, 40; 4, 41-28; 69;
29, 1-30, 20), il quale, prima di morire, ricorda al popolo gli
avvenimenti passati, che testimoniavano la predilezione di Dio per
Israele da Lui scelto e protetto, per stimolare alla fedeltà
all’alleanza del Sinai non per timore dei castighi divini, ma per
gratitudine e amore. Gli ultimi eventi della vita di Mosè (cc. 31-34)
preparano il popolo alla conquista della terra promessa dal Signore ai
patriarchi. Il Deuteronomio, insieme con la letteratura profetica, ha
dato vigoroso e decisivo impulso al monotoeismo morale dell’Antico
Testamento, cioè alla fede in un Dio generoso nei suoi doni e fedele
nelle sue promesse, che esige in ricambio una fedeltà spirituale e non
puramente giuridica alla sua legge. All’amore dimostrato da Dio il
popolo deve rispondere con un culto che comprende l’adempimento dei
doveri morali e sociali. Gesù fa appello al comandamento centrale del
Deuteronomio (6, 4-5) per proclamare l’amore di Dio e del prossimo
come sommo comandamento divino, vertice e sintesi di tutto l’Antico
Testamento e, alla luce del mistero di Cristo, il comandamento supremo
per sempre.