Almanacco del giorno
Buongiorno a tutti. Oggi

28 Giugno 2024 Venerdì
12a Set. del T.O.
S.Ireneo

Liturgia della Messa   (S)
Colore liturgico: verde

Liturgia delle Ore
12a SETTIMANA DEL T.O.
Venerdì


ALLA SCUOLA DI GESU'

Vangelo secondo Matteo

Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita. Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».

Commento

Continuando con la prima lettura a leggere il secondo libro dei Re, si giunge alla parte conclusiva e più drammatica. Con la deportazione cruenta del governatore e degli ultimi rimasti, si conclude la permanenza degli ebrei nella terra promessa. L'intera città è rasa al suolo, nulla rimane per ricordare il glorioso, seppur piccolo, regno di Giuda: la speranza di una rinascita sembra definitivamente messa a tacere. Il testo si conclude, tuttavia, con questa frase: "il capo delle guardie lasciò parte dei poveri della terra come vignaioli e come agricoltori". Il tema della vigna nella Bibbia ricorda Israele, anche Gesù ne fa uso nella parabola dei vignaioli assassini. Qui, invece, affermare che i "poveri della terra" rimangono come vignaioli e agricoltori dà quel senso di speranza: c'è futuro per Israele, anche se tutto sembra perduto. Qualcuno continuerà a coltivare, a mantenere viva la terra promessa e la fede in un ritorno. Sarà diverso da prima, un modo nuovo di vivere la presenza di Dio. Nascerà così la lettura della storia della salvezza e si scriveranno i grandi libri della Torah. Dalla deportazione si imparerà a vivere un rapporto diverso con Dio, da una situazione drammatica ci sarà un nuovo modo di vivere la fede, dall'esperienza del peccato si arriverà alla salvezza, dalle tenebre il popolo camminerà verso la luce. Il Vangelo poi ci presenta il lebbroso che fa una richiesta: "se vuoi puoi purificarmi". I lebbrosi erano considerati peccatori e perciò esclusi dai centri abitati, anzi, non potevano avvicinare nessuno e dovevano annunciare la loro presenza, affinché le persone avessero il tempo di isolarsi. Questo lebbroso non chiede di "guarire", ma di essere "purificato", cioè di essere riammesso a vivere e celebrare il culto con i fratelli. È il desiderio di ritornare a vivere nella comunità, di percepire la presenza di Dio, un desiderio che ha sorpassato i secoli, dalla deportazione in Babilonia. Il lebbroso, con la sua domanda, diventa il simbolo di chi cerca di nuovo un rapporto vero con Dio: "purificato".

SALMO
Se mi dimentico di te, Gerusalemme, si dimentichi di me la mia destra.

PROPOSITO
Sentiamo anche noi l'esigenza di vivere un rapporto più vero, più intenso con Dio? Sentiamo anche noi il desiderio di dire: "purificami Signore"? Riconosciamo che solo Dio può dare senso alla nostra vita? Buona giornata.

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