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XII SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - VENERDÌ
MESSALE 


Antifona d'Ingresso   Sal 27,8-9
Il Signore è la forza del suo popolo
e rifugio di salvezza per il suo Cristo.
Salva il tuo popolo, Signore,
benedici la tua eredità,
e sii la sua guida per sempre.
 
Dóminus fortitúdo plebis suæ,
et protéctor salutárium Christi sui est.
Salvum fac pópulum tuum, Dómine,
et bénedic hereditáti tuæ,
et rege eos usque in sæculum.

Colletta

Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell'amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore...
 
Sancti nóminis tui, Dómine, timórem páriter et amórem fac nos habére perpétuum, quia numquam tua gubernatióne destítuis, quos in soliditáte tuæ dilectiónis instítuis. Per Dóminum.

  
LITURGIA DELLA PAROLA
 

Prima Lettura  2 Re 25, 1-12
Giuda fu deportato dalla sua terra.

Dal secondo libro dei Re
Nell'anno nono del regno di Sedecìa, nel decimo mese, il dieci del mese, Nabucodonosor re di Babilònia, con tutto l'esercito, marciò contro Gerusalemme, la circondò da tutte le parti e le costruì intorno opere d'assedio. La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa. 
Al nono giorno del quarto mese, quando la fame dominava la città e non c'era più pane per la popolazione, fu aperta una breccia nelle mura della città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, presso il giardino del re e, mentre i Caldèi erano tutt'intorno alla città, presero la via dell'Araba. 
I soldati dei Caldèi inseguirono il re nelle steppe di Gèrico, mentre tutto il suo esercito si disperse abbandonandolo. Il re fu preso e condotto dal re di Babilònia a Ribla ove fu pronunziata contro di lui la sentenza. Furono uccisi alla presenza di Sedecìa i suoi figli e a lui Nabucodonosor fece cavare gli occhi, l'incatenò e lo condusse a Babilònia. 
Il settimo giorno del quinto mese — era l'anno decimonono del re Nabucodònosor re di Babilònia — Nabuzardan, capo delle guardie, ufficiale del re di Babilònia, entrò in Gerusalemme, bruciò il tempio, la reggia e tutte le case di Gerusalemme, dando alle fiamme tutte le case di lusso. Tutto l'esercito dei Caldèi, che era con il capo delle guardie, demolì il muro intorno a Gerusalemme. 
Nabuzardan capo delle guardie deportò il resto del popolo che era stato lasciato in città, quanti erano passati disertori al re di Babilònia e il resto della moltitudine. Il capo delle guardie lasciò alcuni fra i più poveri del paese come vignaioli e come campagnoli.  
 
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 136
In terra d'esilio leviamo il nostro canto.


Sui fiumi di Babilònia, 
là sedevamo piangendo al ricordo di Sion. 
Ai sàlici di quella terra 
appendemmo le nostre cetre. 

Là ci chiedevano parole di canto 
coloro che ci avevano deportato, 
canzoni di gioia, i nostri oppressori: 
«Cantateci i canti di Sion!». 

Come cantare i canti del Signore 
in terra straniera? 
Se ti dimentico, Gerusalemme, 
si paralizzi la mia destra.

Mi si attacchi la lingua al palato, 
se lascio cadere il tuo ricordo, 
se non metto Gerusalemme 
al di sopra di ogni mia gioia.  

Canto al Vangelo
 Mc 2,17 
Alleluia, alleluia.

Non sono i sani che hanno bisogno del medico, dice il Signore;
non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori.
Alleluia.

+ Vangelo
  Mt 8, 1-4
Se vuoi, tu puoi risanarmi.

Dal vangelo secondo Matteo
Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve. Poi Gesù gli disse: «Guàrdati dal dirlo a qualcuno, ma và a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come testimonianza per loro». 
 
Sulle Offerte
Accogli, Signore, la nostra offerta: questo sacrificio di espiazione e di lode ci purifichi e ci rinnovi, perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.
 
Súscipe, Dómine, sacrifícium placatiónis et laudis, et præsta, ut, huius operatióne mundáti, beneplácitum tibi nostræ mentis offerámus afféctum. Per Christum..


Antifona alla Comunione
   Sal 144,15
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi,
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
 
Oculi ómnium in te sperant, Dómine,
et tu das illis escam in témpore opportúno.
 
Oppure:  Gv 10,11.5
Dice il Signore: «Io sono il buon pastore,
e do' la mia vita per le mie pecore».
 
Ego sum pastor bonus,
et ánimam meam pono pro óvibus meis,
dicit Dóminus.

Dopo la Comunione
O Dio, che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa' che la partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore. 
 
Sacri Córporis et Sánguinis pretiósi alimónia renováti, quæsumus, Dómine, cleméntiam tuam, ut, quod gérimus devotióne frequénti, certa redemptióne capiámus. Per Christum.
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