Almanacco del giorno Buongiorno a tutti. Oggi 17 Settembre 2024 Martedì 24a Set. del T.O. Stimmate di S.Francesco Liturgia della Messa   (S) Colore liturgico: verde Liturgia delle Ore 24a SETTIMANA DEL T.O. Martedì ALLA SCUOLA DI GESU' Vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante. Commento Davanti alla morte di una persona cara, non abbiamo più parole nemmeno da esprimere il nostro dolore. Passa Gesù, incrocia quella donna ricurva nel suo strazio, ella non ha nemmeno più la forza di rialzare la testa e domandare a quel profeta di aiutarla. È Gesù che invece si avvicina e le dice quelle stupende parole: "Non piangere!". Chissà che cosa avrà pensato quella povera madre vedova, ormai rimasta completamente sola. Senza speranza, senza vita, condannata ad essere emarginata, anche lei è una persona "morta", ma Gesù le ridona il figlio. Può ancora vivere perché Dio si è chinato sulla sua sofferenza, ha consolato il suo dolore, le ha ridonato vita. Se Dio ha ristabilito nella dignità quella povera donna, se il Signore Gesù ha ridonato speranza, tocca a noi. Si può e si deve, a tante persone che vengono escluse o emarginate, ridonare speranza, per trovare riappacificazione e non esclusione. Questo è fondamentale soprattutto partendo all'interno della Chiesa, dove, come dice San Paolo, formiamo un solo corpo in Cristo. Perché allora giudicarci o criticarci a vicenda, sparlare dell'uno o dell'altro? Questo non è cristiano! Siamo figli di un unico Padre e come tali dobbiamo vivere fra noi, sostenendoci vicendevolmente nelle difficoltà e nelle sofferenze, solo così potremo essere Chiesa. SALMO Servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. PROPOSITO Siamo un unico corpo in Cristo, sosteniamoci e incoraggiamoci a vicenda per concretizzare le parole di Gesù: "Alzati!" E ritrovare così nuova vita e speranza. Buona giornata. |