PINEROLO  Vescovo  05/10/2018    Pasto, rito ed eucarestia 1
Pasto, rito ed eucaristia 1. Mangiare, bere, parlare: la Tavola dell'Alleanza
Riflessione di don Marco GALLO
"Abbiamo imparato ad ascoltare il pane" «Mi domando: perché lui e non io? Merito io più di lui che sta là dentro?
Perché lui è caduto e io no? E' un mistero che mi avvicina a loro».
Papa Francesco, incontro con i cappellani delle carceri, ottobre 2013
Introduzione fondamentale: mangiare e bere come atto di verità
Dt 26 (Piccolo credo storico)
Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio ti da in eredità e la possederai e là ti sarai stabilito, prenderai
le primizie di rutti i frutti del suolo da te raccolti nella terra che il Signore, tuo Dio, ti da, le metterai in una cesta e
andrai al luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome. Ti presenterai al sacerdote in carica in
quei giorni e gli dirai: «Io dichiaro oggi al Signore, tuo Dio, che sono entrato nella terra che il Signore ha giurato ai
nostri padri di dare a noi». Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all'altare del Signore,
tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: «Mio padre era un Arameo errante; scese in
Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani
ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri,
e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore
ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci
condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei
frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato». Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al
Signore, tuo Dio. Gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore, tuo
Dio, avrà dato a te e alla tua famiglia.
- La terra: dialettica tra dono e possesso. Sono i discendenti ormai stabilizzati che dichiarano
"io sono entrato - Mio padre era un errante". Qual'è il senso biblico della "proprietà privata"?
- Il credente: figlio di un migrante, di uno sfruttato e umiliato che ha chiesto aiuto e l'ha
ricevuto in dono. Ho frutti del mio lavoro, solo perché prima c'è un dono.
- II sacerdote: il levita, colui che non ha terra, permette la gratitudine, la memoria,
vive del sacrificio. Esso è condiviso: con il sacerdote, con il forestiero, con la famiglia.
* Il rischio di non ricordare il dono (Lo stato sociale europeo, a condizione femminile paritaria,
la libertà democratica, la scuola gratuita...) espone al peccato. Così come il primo peccato
(Gn 3), così anche la prima tentazione (Le 4) hanno a che fare con il mangiare.
* Colui che è salvato è colui che sa ringraziare, a partire dal cibo quotidiano (cfr. l'effetto
salvifico dei segni in Gv). La tavola (la casa, i figli, il lavoro, la salute) come luogo iniziatico
di nascita della comunità, dell'identità, del divino.
1. L'eucaristia, benedizione del creato È vietato ad ogni uomo di godere di qualsiasi cosa di questo mondo senza
pronunciare una benedizione. Chi ha goduto (della minima cosa) senza dire una benedizione
ha defraudato il Signore. TALMUD BERAKOTH 35a
* Una lunga storia di separazione tra rito e spiritualità, una lenta risalita: Eucaristia, culmine
e fonte di tutta la vita cristiana.
* La radice giudaica del rito: la benedizione del pasto. Ogni pasto è dono, altrimenti ingenera
la follia del dominio del creato (il senso dei tabù alimentari in Genesi). Ringraziare è porsi
nella storia della salvezza e aprirsi al futuro con fede.
* La dinamica tra la liturgia della Parola (Dio parla con la sua Sposa) e la liturgia eucaristica
(il Corpo di Cristo presente come popolo, come Cristo mistico totale, come pane
eucaristizzato) ha nei riti delle Offerte il passaggio chiave.
2. La presentazione dei doni
"È bene che i fedeli presentino il pane e il vino" (OGMR 73) "Nessuno si presenterà davanti
al Signore a mani vuote" (Dt 16,16)
* "Canto d'offertorio n..." Un gesto
   * inutile, clericale e furtivo/indebitamente prolungato
   * caricato di discutibili significati allegorici e didattici
   * privo di ogni legame con l'eucaristia
* L'uomo che offre è invece il sacramento della vocazione più piena dell'umanità nel creato (A.Schmemann, J. Zizioulas).
   o Pane: ("l'universo comincia con il pane" Pitagora) 4 elementi, l'essenziale
   o Vino (con acqua}: la festa, la comunità.
   o Condivisione di beni per la comunità e per i poveri
Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo (Deus universi), dalla tua bontà (de tua largitate)
abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell'uomo (operis manuum hominuum)
lo presentiamo a te, perch‚ diventi per noi (ex quo nobis) cibo di vita eterna.
- Natura e cultura, passività e attività, buona stagione e arte.
- Presentato a Te
- Destinato a noi, anche non presenti (OGMR 140: per la necessit… della chiesa e dei poveri).
3. Alcune piccole conseguenze: Alcuni mangiano per avere la forza di studiare la Parola di Dio.
Altri, più svegli, studiano la Parola di Dio per imparare a mangiare.
RABBINACHMAN DI BRESLAU
- Nell'azione liturgica
   o Altare vuoto durante la liturgia della Parola, con il solo Evangeliario
   o Canto d'offertorio: inno che permette di raccogliere le offerte con il loro senso, senza
che l'azione liturgica prosegua nel frattempo.
   o Piccola mensa nella navata con pane/vino, per rendere ordinaria la processione dei doni.
- Celebrando la liturgia:
   o L'eucaristia è escatologia, azione del Regno futuro (riprendere speranza, avere
una pausa nelle battaglie lunghe, anticipare il Regno: equilibrio tra i miei spiriti interiori,
equilibrio tra gli uomini, equilibrio tra i viventi, equilibrio nell'universo)
   o L'eucaristia è partecipare della Croce (sete e fame di giustizia: poveri danneggiati dal
surriscaldamento climatico o dalle ingiustizie, uomini, donne e animali futuri).
- L'uomo affamato/saziato, sacerdote del creato:
   o Il cosmo aspetta un umano eucaristizzato per essere in equilibrio (correzione
dell'ecologia post-umana, del cristianesimo non ecologico)
   o L'umano grato è l'unico capace di "ecologia integrale".
Laudato sì, 236:
«II Signore, al culmine del mistero dell'Incarnazione, volle raggiungere la nostra intimità
attraverso un frammento di materia. Non dall'alto, ma da dentro, affinchè nel nostro stesso
mondo potessimo incontrare Lui. Nell'Eucaristia è già realizzata la pienezza, ed è il centro
vitale dell'universo, il centro traboccante di amore e di vita inesauribile. Unito al Figlio
incarnato, presente nell'Eucaristia, tutto il cosmo rende grazie a Dio. [...] L'Eucaristia
unisce il ciclo e la terra, abbraccia e penetra tutto il creato. Il mondo, che è uscito dalle
mani di Dio, ritorna a Lui in gioiosa e piena adorazione. [...] Ecco perché «l'Eucaristia è
anche fonte di luce e di motivazione per le nostre preoccupazioni per l'ambiente, e ci orienta
ad essere custodi di tutto il creato».
J. ZIZIOULAS, Il creato come eucaristia, Qiqajon, 1996.
J. ZIZIOULAS, Eucaristia e regno di Dio, Qiqaion,1996.
G. BOSELLI, Il senso spirituale della liturgia, Qiqajon 2011.
C. GlRAUDO, Conosci davvero l'eucaristia?, Qiqajon 2001.