Almanacco del giorno
Buongiorno a tutti. Oggi

15 Febbraio 2025 Sabato
5a Set. del T.O.
Santi Faustino e Giovita

Liturgia della Messa   
Colore liturgico: verde

Liturgia delle Ore
5a SETTIMANA DEL T.O.
Sabato


ALLA SCUOLA DI GESU'

Vangelo secondo Marco

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.

Commento

Il gesto di Gesù di prendere i sette pani, acquista subito dei significati importanti e singolari. "Il prendere il pane e ringraziare" ricorda certamente l'ultima cena e il distribuirlo è un chiaro riferimento al gesto eucaristico. C'è però un altro significato molto importante che bisogna leggerlo nel contesto del racconto: Gesù sente compassione, perché la folla non mangia da tre giorni e hanno solo sette pani e pochi pesci. Quante volte ci sentiamo inadeguati di fronte alla vita, quante volte i problemi che dobbiamo affrontare sembrano più grandi di noi e ci mettono ansia. Gesù ci dice di metterli nelle sue mani, di lasciare a lui questa nostra esistenza, che non vuol dire "vada come vada", ma è un atto di fiducia. L'atto opposto è agire con orgoglio pensando di poter affrontare ogni questione e sapere sempre la soluzione a tutto, ma poi la vita stessa ti mette fuori dal giardino dell'Eden, ti pone davanti a scelte difficili, a dover arare con il sudore della fronte il tuo terreno. Le problematiche, le sofferenze ti prendono dentro e anche se si è orgogliosi e pensiamo di farcela, può arrivare il tempo di non riuscire a risolvere, a trovare una soluzione, forse perché non c'è, come di fronte alla morte. Mettiamo questa nostra povera esistenza fatta di pochi pani e pesci nelle mani del Signore, con piena fiducia, e di Lui ci si può fidare, perché grande è il suo amore. Egli ci donerà il suo Spirito e vivendo nel suo Spirito potremo ripartire con forza e gioia, perché poi i problemi siamo noi ad affrontarli, ma li vivremo con un altro spirito: con lo Spirito Santo.

SALMO
Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

PROPOSITO
Essere come la folla, senza più da mangiare, perché il nostro nutrimento non è quello che ci dona forza e speranza nella vita. Mettere invece la nostra esistenza nelle mani di Dio è avere fiducia in Lui, riconoscendo che la vita dobbiamo affrontarla, ma non da soli, perché Egli ci dona il suo Spirito.

Buona giornata.

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