Almanacco del giorno
Buongiorno a tutti. Oggi

20 Novembre 2024 Mercoledì
33a Set. del T.O.
Ss.Ottavio, Avventore e Solutore

Liturgia della Messa   
Colore liturgico: verde

Liturgia delle Ore
33a SETTIMANA DEL T.O.
Mercoledì


ALLA SCUOLA DI GESU'

Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”. Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”. Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”». Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

Commento

Il giudizio finale che viene presentato nel brano dell'Apocalisse inizia con un un trono nel cielo, e dove su quel trono Uno stava seduto. È interessante però che un arcobaleno simile nell’aspetto a smeraldo avvolgeva il trono. Ricorda l'arcobaleno dopo il diluvio, quando Dio afferma: "ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi ... non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne". È segno della clemenza divina, perché Egli vuole salvare ad ogni costo le sue creature. E che questo sia la volontà di Dio, lo conferma anche la porta aperta nel cielo. Ma chiunque può entrare? Nel vangelo Gesù racconta la parabola delle dieci mine, per ricordare che questa clemenza passa attraverso la nostra disponibilità, il nostro servizio, il nostro coinvolgimento. L'affidare ai servi le monete per farle fruttare, è segno di non tenere per sé i doni ricevuti, ma condividerli con i fratelli. Non possiamo salvarci da soli, ma solo insieme, in una condivisione che arricchisca, che porti frutti di bontà, di pace, di gioia. Allora sentiremo le parole di Gesù: "poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città". Il tenere per sé ciò che abbiamo ricevuto, invece, custodirlo con gelosia, per paura di perderlo è segno di paura; non si ritiene Dio come il nostro Padre, ma come un giudice spietato e severo. In questo modo che rapporto ci può essere? Non si vive che nella paura e nel terrore, isolandosi e ritenendo gli altri dei potenziali nemici.

SALMO
Lodate Dio nel suo santuario, lodatelo nel suo maestoso firmamento.

PROPOSITO
Non permettiamo di sprecare la nostra vita, di chiuderci in noi stessi, ma condividiamo con i fratelli: perché c'è più gioia nel donare che nel ricevere.

Buona giornata.

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