Almanacco del giorno
Buongiorno a tutti. Oggi

14 Settembre 2024 Sabato
23a Set. del T.O.
Esaltazione della S.Croce

Liturgia della Messa   (S)
Colore liturgico: verde

Liturgia delle Ore
23a SETTIMANA DEL T.O.
Sabato


ALLA SCUOLA DI GESU'

Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Commento

Il libro dei Numeri, nella prima lettura, ci presenta il popolo che stanco si lamenta e "parla contro Dio e contro Mosè". Il viaggio della vita è faticoso e alle volte diventa insopportabile, vorresti fuggire. Te la prendi con il buon Dio perché vorresti che le vicende della vita andassero per il "verso giusto". Non si pretende mica l'impossibile! Dio invece ci chiede di fidarci di Lui, anche se tutto va male: è difficile accettare, eppure è l'unico modo se non vogliamo lasciarci travolgere dalla negatività e finire schiacciati dal pessimismo, che ci conduce alla morte, proprio come i "serpenti brucianti" che rodono dentro e lacerano i sentimenti. Dio viene a tenderci la mano e salvarci, perché "nessuno è mai salito al cielo, se non Gesù che è disceso". E come nel deserto gli Israeliti restavano in vita perché guardavano il serpente di bronzo, così chi si rivolge a Gesù, chi mette Lui al centro della sua vita, sarà raggiunto da questa mano salvifica di Dio. Perciò è stato necessario che "sia stato innalzato il Figlio dell’uomo", sulla croce. Il peccato, il male più grande è quello di perdere la speranza, di non credere più alla vita e chiudersi in noi stessi. "Molte volte Dio trattenne la sua ira e non scatenò il suo furore" perché Egli ha pazienza verso di noi, ma chiede a noi un piccolo sforzo, perché "chiunque crede in Lui ha la vita eterna". "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito" e Gesù "umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce". Così il Signore chiede a noi questo atto di umiltà e fiducia: abbandonare i nostri pensieri, le nostre chiusure mentali che ci conducono alla morte e aprirci con fiducia alla speranza, alla vita. Questo significa morire a noi stessi affinché Cristo viva in noi. La croce così non è più simbolo di morte, ma di rinascita, di speranza, di luce perché "Dio ha mandato il Figlio nel mondo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui". Allora con la gioia nel cuore, perché rinati come nuove creature, potremo proclamare con forza e con la vita: "Gesù Cristo è Signore!".

SALMO
Ascolta, popolo mio, la mia legge, porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.

PROPOSITO
O Signore apri i nostri occhi e fa comprendere quanto è grande il Tuo amore. Tu ci hai donato Tuo figlio Gesù per la nostra salvezza. Non permettere che ci chiudamo nell'indifferenza o nel pessimismo, ma fa splendere su di noi il Tuo volto.

Buona giornata.

=== Altro Commento al Vangelo ===
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