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Giovedì Santo - Cena del Signore
Il giorno del Giovedì Santo è riservato a due distinte celebrazioni liturgiche, al mattino nelle Cattedrali, il vescovo con solenne cerimonia consacra il Sacro Crisma, mentre nel tardo pomeriggio c'e' la celebrazione della Messa in "Cena Domini", cioè la 'Cena del Signore'.

Sant'Alfonso da Siviglia
Nato in Andalusia (Spagna), da una famiglia molto devota, Sant'Alfonso da Siviglia, ebbe un'educazione cristiana che lo portò in seguito ad entrare nel convento mercedario di Siviglia. Religioso umilissimo, fu alla guida di alcuni tra i più modesti conventi dell'Ordine come Uncastillo e Sanguesa. Re Giovanni II°, mediante una cedola del 5 febbraio 1472, nel concedergli pieno potere sul paese di Sanguesa, lo definì "onesto e religioso, fedele e bene amato". Dopo una vita tutta dedita al Signore, un giorno, mentre stava recandosi a Barcellona, morì santamente lungo la strada nelle vicinanze di Lérida, pregando davanti ad una grande croce. Era l'anno 1495, il suo corpo fu sepolto nella vecchia cattedrale di Lérida.
L'Ordine lo festeggia il 14 aprile.
Alfonso = valoroso e nobile, dal gotico.

Beato Filippo di Vercelli
Filippo Carisi nacque a Carisio (Vercelli). Dapprima fu canonico del duomo di Vercelli. Nel 1219 lo troviamo a Bologna, dove dopo avere ascoltato san Domenico a predicare chiese di entrare tra i domenicani.Fondò un convento domenicano a Vercelli e divenne per tre volte provinciale della Lombardia. Con il suo esempio e con la sua predicazione convertì molte anime.Nel 1233 a Bologna fu designato dal priore e dai frati di San Niccolò come promotore o procuratore della causa di san Domenico. Dal 6 al 15 agosto presentò ai commissari designati da papa Gregorio IX i testimoni da lui scelti. Costoro deposero anche per un intero giorno. La sera della prima udienza il beato Filippo redasse un questionario che servì come traccia per le deposizioni.Morì dopo il 1266. Era ricordato il 14 aprile.

Santa Liduina
Sta pattinando con giovani e ragazze sulle distese ghiacciate presso il villaggio di Schiedam, in Olanda dove è nata nel 1380, e a un tratto cade. C'è una costola fratturata, forse con lesioni interne. Portata a casa, la mettono subito a letto. Lei ha quindici anni: e in quel letto rimarrà per altri 38. Per sempre, fino alla morte. Dopo l'incidente sopraggiungono altre malattie, in una disgraziata successione che trova impotenti i medici. Non guarisce, non muore, i dolori incrudeliscono, Liduina è a un passo dalla disperazione. Trova un senso però alle sue sofferenze grazie alle parole di un prete, Giovanni de Pot. Liduina decide di offrire il proprio dolore per la salvezza degli altri, ma chiede un segno dall'alto che confermi la volontà divina: sopra il suo capo appare splendente l'Ostia eucaristica. E la vedono anche i parenti. Da quel giorno la sua casa diventa meta di pellegrinaggi da tutto il Nord Europa. La sua opera di ascolto e aiuto dei sofferenti che vanno da lei si conclude il martedì di Pasqua del 1433.
Giglio
A Schiedam in Geldria, nell'odierna Olanda, santa Liduina, vergine, che per la conversione dei peccatori e la liberazione delle anime sopportò con pazienza per tutta la vita le infermità del corpo, confidando solo in Dio.

Santi Tiburzio, Valeriano e Massimo
I tre santi martiri Tiburzio, Valeriano e Massimo, vissuti nel III secolo a Roma, sono ricordati da antiche fonti sin dal V secolo, tuttavia vi sono due versioni che trattano la loro personalità ed esistenza storica; una è legata alla «Passio» di santa Cecilia (†232), mentre l'altra è riportata dal «Martirologio Geronimiano». Secondo la «Passio», Valeriano era sposo di Cecilia e da lei convertito, fu battezzato dal papa Urbano I (222-230) e a sua volta convertì al cristianesimo il fratello Tiburzio; ambedue furono condannati a morte dal prefetto Almachio, che li affidò al «cornicularius» Massimo, (ufficiale in seconda del console) il quale prima di fare eseguire la sentenza, si convertì anche lui, venendo così condannato e ucciso qualche giorno dopo. Valeriano e Tiburzio furono martirizzati e sepolti in un posto chiamato Pagus da Cecilia, a quattro miglia da Roma, ma che non è stato identificato, e che poco dopo seppellì anche Massimo in un diverso sarcofago.
Tiburzio = oriundo di Tivoli, dal latino; Valeriano = che sta bene, forte, robus
Palma
A Roma nel cimitero di Pretestato sulla via Appia, santi Tiburzio, Valeriano e Massimo, martiri.

San Pietro Gonzales (detto S. Telmo)
Della nobile famiglia spagnola di Frómista, già molto giovane fu canonico della cattedrale di Palencia. Ma proprio la vita sfarzosa, che egli univa al disimpegno dei suoi uffici ecclesiastici, nei piani di Dio doveva condurlo al ravvedimento: a causa di una ridicola caduta da cavallo che provocò le risate degli astanti, Pietro avvertì l'inconsistenza e la vanità del successo mondano e desiderando una vita austera entrò nell'Ordine. Fu confessore di Ferdinando III di Castiglia e infaticabile apostolo tra i marinai che lo invocano come loro protettore con il nome di s. Telmo. Morì a Tuy in Spagna, nella cui cattedrale riposa il suo corpo.
A Túy nella Galizia in Spagna, beato Pietro González, detto Telmo, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che, divenuto tanto umile quanto in passato era stato desideroso di gloria, si adoperò nel dare aiuto ai poveri, specialmente marinai e pescatori.

Sante Bernica, Prosdoca e Domenica
Ad Antiochia di Siria, nell'odierna Turchia, sante martiri Berníca e Prosdóca, vergini, e Domnina, loro madre, che, in tempo di persecuzione, per sfuggire alle intenzioni di alcuni che tentavano di insidiare la loro purezza, mentre cercavano scampo nella fuga, trovarono il martirio nelle acque di un fiume.

San Bernardo di Tiron
Nel monastero di Tiron presso Chartres in Francia, san Bernardo, abate, che a più riprese si diede alla vita eremitica tra i boschi e sull'isola di Chausey, ma si dedicò anche a istruire e guidare alla perfezione evangelica i discepoli che in gran numero accorrevano a lui.

Beata Isabella (Josefina Calduch Rovira)
Nel villaggio di Cuevas de Vinromà presso Castellón de la Plana in Spagna, beata Isabella Calduch Rovira, vergine dell'Ordine delle Clarisse Cappuccine e martire, che, in tempo di persecuzione contro la fede, morì per Cristo Sposo.

San Benedetto di Hermillon
Ad Avignone nella Provenza, in Francia, san Benedetto, giovane pastore, grazie al quale, con l'aiuto di Dio, fu costruito un ponte sul Rodano di grande utilità per i cittadini.

San Giovanni di Montemarano
Montemarano (AV)
A Montemarano in Campania, san Giovanni, vescovo, che si dedicò con impegno e passione a prestare soccorso ai poveri e a rendere santo il suo clero.

Sant'Asaco (Asico)
A Elphin in Irlanda, san Tassac, vescovo, che si ritiene sia stato discepolo di san Patrizio e primo vescovo di questa Chiesa.

San Frontone
Nell'eremo di Nitria in Egitto, san Frontone, abate, che si ritirò a vita eremitica con circa settanta compagni.

San Lamberto di Lione
A Lione in Francia, san Lamberto, vescovo, che fu prima monaco, poi abate di Fontenelle.

Santa Tomaide d'Alessandria
Ad Alessandria d'Egitto, santa Tomaide, martire.

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