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Santo Stanislao
Vescovo di Cracovia, fu pastore sapiente e sollecito. Succedette al vescovo Lamberto nel 1072. Intrepido sostenitore della libertà della Chiesa e della dignità dell'uomo, difensore dei piccoli e dei poveri, subì il martirio sotto il re Boleslao II? Canonizzato da Innocenzo IV ad Assisi nel 1253, è patrono della Polonia. Le sue spoglie, custodite nella cattedrale di Cracovia, sono mèta di pellegrinaggio attraverso i secoli. (Mess. Rom.)
Stanislao = la gloria dello stato, dal polacco
Bastone pastorale, Palma
Memoria di san Stanislao, vescovo e martire, che fu strenuo difensore della civiltà e dei valori cristiani tra le ingiustizie del suo tempo; resse come buon pastore la Chiesa di Cracovia, prestando soccorso ai poveri e visitando ogni anno il suo clero; mentre celebrava i divini misteri, fu ucciso dal re di Polonia Boleslao, che aveva severamente rimproverato.

Santa Gemma Galgani
Nasce il 12 marzo 1878 a Bogonuovo di Camigliano (Lucca). La mamma Aurelia muore nel settembre del 1886. Nel 1895 Gemma riceve l'ispirazione a seguire impegno e decisione la via della Croce. Gemma ha alcune visioni del suo angelo custode. L'11 novembre 1897 muore anche il padre di Gemma, Enrico. Ammalata, Gemma, legge la biografia del venerabile passionista Gabriele dell'Addolorata (ora santo), che le appare e la conforta. Gemma nel frattempo matura una decisione e la sera dell'8 dicembre, festa dell'Immacolata, fa voto di verginità. Nonostante le terapie mediche, la malattia di Gemma, osteite delle vertebre lombari con ascesso agli inguini, si aggrava fino alla paralisi delle gambe, dalla quale però viene guarita miracolosamente. Le visioni di Gemma continuano e le viene data la grazia di condividere le sofferenza di Cristo. Nel maggio del 1902 Gemma si ammala nuovamente, si riprende, ma ha una ricaduta in ottobre. Muore l'11 aprile 1903.
Gemma = dal nome generico delle pietre preziose
Giglio
A Lucca, santa Gemma Galgani, vergine, che, insigne nella contemplazione della Passione del Signore e nella paziente sopportazione dei dolori, a venticinque anni nel Sabato Santo concluse la sua angelica esistenza.

Beato Angelo (Carletti) da Chivasso
Antonio Carletti (così si chiamava prima di abbracciare la vita consacrata) nacque a Chivasso nel 1411 da un'antica e nobile famiglia. Dopo aver studiato a Bologna diritto canonico e civile esercitò la professione forense. A trentatré anni la svolta: morti i genitori, persone molto pie, rinunciò alla toga per consacrarsi a Dio. Dopo aver venduto i propri beni (distribuendo il ricavato tra il fratello e i poveri) entrò tra i francescani di Santa Maria del Monte a Genova, assumendo il nome di frate Angelo. L'attenzione per i poveri sarà il grande filo rosso della sua vita. A Genova e a Savona promosse la costituzione dei Monti di pietà per combattere il fenomeno dell'usura. Tra i francescani fu eletto Vicario generale degli Osservanti, il ramo fondato da san Bernardino da Siena. Numerosi gli incarichi delicati a lui affidati da papa Sisto IV, anche lui francescano, che aveva conosciuto Angelo da Chivasso a Genova. Fu autore anche di numerose opere tra cui la «Summa Angelica», un manuale di teologia morale che ebbe grande fortuna. Morì nel 1495 nel convento di Sant'Antonio a Cuneo.
Chivasso (TO)
A Cuneo, beato Angelo (Antonio) Carletti da Chivasso, sacerdote dell'Ordine dei Minori, insigne per dottrina, prudenza e carità.

Beato Sinforiano (Feliks) Ducki
Feliks Ducki, nativo di Varsavia in Polonia, al ritorno dei frati Cappuccini nella sua città chiese di essere ammesso tra le loro fila. Nel 1920 entrò quindi in noviziato e assunse il nome di fra Sinforiano. Il 27 giugno 1941 fu arrestato insieme agli altri 21 confratelli del suo convento e trasportato prima a Pawiak, poi nel campo di sterminio di Aushwitz. Già debilitato dalla prigionia, venne ucciso a colpi di manganello dalle guardie del campo, per il solo fatto di aver tracciato il segno della croce su alcuni prigionieri che venivano massacrati a morte. Incluso nel gruppo dei 108 martiri polacchi della seconda guerra mondiale insieme ad altri quattro confratelli, è stato beatificato da san Giovanni Paolo II a Varsavia il 13 giugno 1999.
Nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, beato Simproniano Ducki, religioso dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e martire, che, arrestato durante la guerra per la sua fedeltà a Cristo, concluse sotto tortura il suo martirio.

San Barsanofio
Barsanufio (o Barsanofio), di origine egiziana, fu monaco recluso nel monastero di San Seridone presso Gaza, in Palestina. Visse tra V e VI secolo. Vivendo nella più stretta solitudine comunicava con le persone che a lui ricorrevano per mezzo di scritti. Fu così tra i consiglieri e i maestri più ascoltati del suo tempo ed ebbe un grande influsso sul monachesimo orientale. Ebbe come corrispondente Giovanni detto il Profeta, abate del monastero di Merosala e maestro del celebre Doroteo di Gaza. Gli scritti attribuiti ai due epistolografi sono raggruppati sotto il titolo di «Lettere ascetiche» o «Lettere di direzione». Furono stampate a Venezia nel 1816. Barsanufio morì verso il 540. Le sue reliquie furono portate a Oria, in provincia di Brindisi, dove si venerano nella cattedrale.
Oria (BR)
Presso Gaza in Palestina, san Barsanufio, anacoreta, che, egiziano di nascita, fu insigne per una straordinarie doti di contemplazione e per l'integrità di vita.

Beata Sancia del Portogallo
La principessa Sancia fu figlia di Sancio I, secondo sovrano portoghese, quindi sorella delle beate Mafalda (2 maggio) e Teresa (17 giugno). Nata a Coimbra intorno al 1180, rinunciò al matrimonio per conservare la verginità ed entrare nel 1229 tra le Cistercensi di Cellas, nel monastero che aveva precedentemente contribuito a fondare nel 1216, nel quale prese anche l'abito regolare. Morì in Portogallo, presso Coimbra. Fu beatificata nel 1705 dal pontefice Clemente XI con la sorella Teresa.
Presso Coimbra in Portogallo, beata Sancia, vergine, che, figlia del re Sancio I, fondò il monastero delle monache cistercensi di Cellis, dove vestì l'abito religioso.

Beati Paolo e Giacomo
Soprannominati africani perché quella era la loro origine, i Beati Paolo e Giacomo, si convertirono dopo aver assistito al martirio del Beato Tommaso Vives avvenuto a Tunisi, il quale sopportò con forza meravigliosa per il nome di Cristo. Vollero essere battezzati e vestire l'abito dell'Ordine Mercedario nel quale perseverarono fino alla morte nonostante che non abbiano versato il loro sangue come avrebbero desiderato per dar maggior lode a Cristo.
L'Ordine li festeggia l'11 aprile.

Sant'Antipa di Pergamo
Sant'Antipa da "fedele testimone", come narra l'evangelista Giovanni nell'Apocalisse, portò a compimento il suo martirio in nome di Cristo presso Pergamo, in Asia Minore. L'iconografia lo raffigura quale vescovo. La tradizione orientale lo annovera tra i 72 apostoli di Cristo citati nei Vangeli.
A Pergamo nell'Asia, nell'odierna Turchia, commemorazione di sant'Antípa, che, testimone fedele, come dice san Giovanni nell'Apocalisse, subì il martirio in nome di Gesù.

Beato Giorgio Gervase
Geroge Gervase, sacerdote benedettino e martire inglese, fu beatificato nel 1929.A Londra in Inghilterra, beato Giorgio Gervase, sacerdote dell'Ordine di San Benedetto e martire, che fu allievo del Collegio Inglese di Douai e, sebbene imprigionato due volte in patria sotto il re Giacomo I durante l'esercizio del suo ministero pastorale, professò tuttavia con costanza la fede cattolica fino all'impiccagione.

Beata Elena Guerra
Elena = la splendente, fiaccola, dal greco
GiglioNella stessa città, beata Elena Guerra, vergine, che istituì la Congregazione delle Oblate dello Spirito Santo per l'educazione della gioventù femminile e istruì mirabilmente i fedeli sulla cooperazione dello Spirito Santo nell'economia della salvezza.

San Filippo di Gortina
Commemorazione di san Filippo, vescovo di Górtina sull'isola di Creta, che, al tempo degli imperatori Marco Antonino Vero e Lucio Aurelio Commodo, difese con vigore la Chiesa a lui affidata sia dall'odio dei pagani sia dalle insidie delle eresie.

Beato Lanuino
Primo successore di san Bruno alla Certosa di Serra S. Bruno (VV).
In Calabria, beato Lanuíno, che fu compagno di san Bruno e suo successore, insigne interprete dello spirito del fondatore nell'istituire i monasteri dell'Ordine Certosino.

San Domnione (Donnione) di Salona
A Spalato in Dalmazia, nell'odierna Croazia, san Domnione, vescovo e martire, che si dice sia stato ucciso durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano.

Sant'Isacco di Monteluco
A Spoleto in Umbria, sant'Isacco, monaco, di origine siriana e fondatore del monastero di Monteluco, le cui virtù sono ricordate dal papa san Gregorio Magno.

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