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San Liborio
Secondo alcune fonti antiche Liborio sarebbe stato il quarto vescovo di Le Mans in Francia, ma non è possibile tracciarne una cronologia precisa. Il suo pontificato durò 49 anni, intorno al 380. Secondo alcuni documenti un suo successore, il vescovo Aldrico, consacrando la cattedrale nell'835 volle che uno degli altari fosse dedicato ai santi di Le Mans fra cui Liborio. Nell'836 il vescovo di Paderborn inviò una delegazione a Le Mans per avere delle reliquie del santo. In occasione della traslazione avvennero dei miracoli. San Liborio divenne così patrono anche di Paderborn. L'iconografia lo rappresenta come un vescovo anziano, caratterizzato dalla presenza di piccole pietre: è, infatti, protettore dei malati di calcolosi renale. Viene raffigurato anche assieme a un pavone o a qualche penna di pavone in ricordo del leggendario uccello che accompagnò la traslazione delle reliquie. Il culto è particolarmente diffuso in Francia, Germania, Spagna e Italia.
Bastone pastorale
A Le Mans nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Liborio, vescovo.

Santa Valdetrude (Waldetruda)
Madre di una famiglia di condizioni abbastanza  agiate, non appena i figli furono abbastanza grandi da provvedere a se stessi, i coniugi di comune accordo decisero di separarsi per meglio potersi dedicare al servizio di Dio nella vita religiosa. Madelgario intraprese allora la fondazione di un monastero presso Haumont, ove  divenne monaco assumendo il nome religioso di Vincenzo. La moglie Valdetrude, invece, attese ancora due anni per poi ritirarsi dal mondo, andando a vivere in solitudine in una piccola abitazione. Fu invitata  dalla sorella Aldegonda ad unirsi alla comunità di Maubeuge, ma ella  ritenne di poter comunque condurre una vita ancor più austera rimanendo  al di fuori dell'abbazia.
Con il passare del tempo, però, venne a tal  punto disturbata dai visitatori che si recavano da lei in cerca di  consiglio, da giungere ad intraprendere anch'essa la fondazione di un  proprio convento presso Chateaulieu, al centro dell'attuale città di  Mons in Belgio.
Divenne così celebre per le sue numerose opere di  misericordia e le vennero attribuite parecchie guarigioni miracolose,  sia in vita che in morte. Rese l'anima a Dio verso l'anno 688. Il suo culto si sviluppò a partire almeno dal IX  secolo, periodo in cui un monaco di Mons redasse una sua Vita in latino,  ed il suo nome nel 1679 fu introdotto nel Martyrologium Romanum, ove  compare ancora oggi in data 9 aprile. E' la patrona di  Mons, città che custodisce anche le sue reliquie in una chiesa del XV  secolo, costruita vicino all'autentica Chateaulieu.
A Mons in Neustria, nel territorio dell'odierno Belgio, santa Valtrude, che fu sorella di santa Aldegonda, moglie di san Vincenzo Madelgario e madre di quattro santi; imitando il marito, si consacrò a Dio e prese l'abito monastico nel cenobio da lei stessa fondato.

Santa Casilda di Toledo
Casilda è una giovane musulmana, figlia del governatore di Toledo, l'allora capitale religiosa della Spagna, che gli Arabi hanno conquistato nel 711, e che resterà in mano musulmana fino al 1085. (Secondo certi racconti, suo padre sarebbe addirittura «re» di Toledo). In città tutti conoscono la ragazza per la sua generosità, e soprattutto perché è sempre pronta a soccorrere i cristiani prigionieri, porta soccorsi, e insospettisce suo padre, che comincia a farla controllare. Un giorno la sorprendono mentre porta del pane a quegli infelici; ma, al momento della perquisizione, le pagnotte che porta con sé si trasformano in rose. Accade poi che Casilda sia colpita da una malattia misteriosa, che nemmeno i più famosi medici arabi del tempo riescono a curare. Consigliata dai suoi amici cristiani, lei si fa portare nella zona di Burgos, a Briviesca, per immergersi nell'acqua della fonte San Vincente. Quell'acqua la guarisce, e Casilda decide di farsi cristiana. Ma senza clamore: ricevuto il battesimo, abbandona la vita della città e dei palazzi, scegliendo la condizione anacoretica. Si ritira cioè in un eremo, come ha sentito raccontare che facessero gli antichi Padri del deserto. E nel suo eremo rimane fino alla morte.
In località San Vicente vicino a Briviesca nella Castiglia in Spagna, santa Casilde, vergine, che, nata nella religione musulmana, aiutò con misericordia i cristiani detenuti in carcere e in seguito visse cristianamente in un eremo.

Beato Antonio Pavoni
Nominato Inquisitore della Fede per la Lombardia e la Liguria, niente sfuggì al suo vigile zelo. I tanti errori, specialmente quelli dei Valdesi, furono smascherati, ed innumerevoli anime confermò nella fede o ridusse a verace penitenza, trionfando sempre con la sua illuminata carità. Divenne così il bersaglio degli avversari che spiavano il momento propizio per ucciderlo. Con celeste lume, Antonio, presagì il suo imminente sacrificio è ne dette annunzio con la sua solita grazia, dicendo di essere invitato a nozze, e perciò pregò che la rasura gli fosse fatta con speciale cura. Il 9 aprile 1374, domenica in Albis, celebrò la messa con più acceso fervore, annunziò ancora la parola di verità e, nello scendere dal pulpito, assalito dagli eretici fu orribilmente massacrato.
Palma
A Bricherasio presso Pinerolo in Piemonte, beato Antonio Pavoni, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire, che, mentre usciva di chiesa, dove aveva appena predicato contro le eresie, fu ferocemente trucidato.

Beata Caterina Celestina (Katarzyna Celestyna) Faron
Caterina Celestina Faron, nata nel 1913, fa parte della schiera dei martiri polacchi del nazismo. La suora aveva offerto la sua vita per la conversione di un sacerdote. Arrestata dalla Gestapo fu condannata ai lavori forzati nel campo di Auschwitz. Affrontò eroicamente le sofferenze, morendo il giorno di Pasqua del 1944. La giovane religiosa è stata beatificata da Giovanni Paolo II in Polonia il 13 giugno del 1999 insieme ad altri 107 martiri e a Edmund Bojanowski (1814-1871), fondatore della sua Congregazione di appartenenza, le Ancelle dell'Immacolata Concezione.
Nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, beata Celestina Faron, vergine della Congregazione delle Piccole Serve dell'Immacolata Concezione e martire, che, durante l'occupazione militare della Polonia in tempo di guerra, fu gettata in carcere per la sua fede in Cristo e, dopo essere stata sottoposta a torture, ottenne la corona gloriosa.

Beato Tommaso da Tolentino
Il beato Tommaso, conterraneo del più celebre san Nicola, nacque nel 1250. Entrato giovanissimo tra i Francescani, fu sostenitore della più rigorosa povertà, finendo per questo in carcere. Liberato, andò missionario in Armenia con Angelo Clareno e altri compagni. Fu propugnatore delle missioni in Oriente. Cercò di recarsi in Cina, accogliendo l'appello di Giovanni di Montecorvino. Fu però martirizzato sull'isola di Salsetta, in India, nel 1321. Odorico di Pordenone portò il corpo in Cina. La testa si trova nel duomo di Tolentino.
A Tana in India orientale, beato Tommaso da Tolentino, sacerdote dell'Ordine dei Minori e martire, che, spintosi fin verso l'impero cinese per annunciare il Vangelo, mentre era in viaggio attraverso le terre dei Tartari e degli Indi, coronò con un glorioso martirio la propria missione.

Beata Margherita Rutan
Eroica è la testimonianza di suor Margherita Rutan delle Figlie della Carità, superiora della Comunità vincenziana del grande Ospedale di Dax in Francia. La sua vita di donazione totale al Signore, nel servizio dei poveri e degli ammalati, secondo il carisma di Vincenzo de’ Paoli e Luisa de Marillac, l’ha condotta a morire sul patibolo della ghigliottina negli anni terribili della Rivoluzione francese, periodo contrassegnato da violentissime persecuzioni contro i cristiani. Dopo un lungo processo canonico, ne è stato riconosciuto il martirio in odium fidei. Il suo nome è stato iscritto nell’albo dei beati il 19 giugno 2011.

San Pietro Camino
Chiamato all'Ordine Mercedario dalla Vergine Maria, San Pietro Camino, di origine francese, fu un buon religioso, nominato poi redentore venne inviato in missione in terra d'Africa. Navigando verso gli infedeli fu catturato dai mussulmani e condotto a Tunisi fu sepolto fino alla cintura e fatto bersaglio con frecce ma poiché il suo sguardo era rivolto verso il cielo gli strapparono gli occhi ed infine gli tagliarono la testa. Raggiunse così la corona dei martiri nell'anno 1284.
L'Ordine lo festeggia il 9 aprile.

Beato Ubaldo da Borgo San Sepolcro (Ubaldo Adimari)
Nel 1285 era priore nel convento di Todi e fu accanto a san Filippo Benizi al momento della sua morte, avvenuta nella città umbra il 22 agosto 1285. Morì a Montesenario nel 1315. Il culto è stato approvato nel 1821.
Presso il monte Senario in Toscana, beato Ubaldo da Borgo Sansepolcro, sacerdote dell'Ordine dei Servi di Maria, che san Filippo Benizi convertì dalla milizia terrena al servizio di Maria.

Sant'Eupsichio di Cesarea di Cappadocia
Sant'Eupsichio subì il martirio presso Cesarea di Cappadocia nel IV secolo, al tempo di Giuliano l'Apostata, reo di aver oltraggiato il tempio della dea Fortuna.
A Cesarea in Cappadocia, nell'odierna Turchia, sant'Eupsichio, martire, che per aver distrutto il tempio della dea Fortuna subì il martirio sotto l'imperatore Giuliano l'Apostata.

Sant'Edesio
Nello stesso luogo, sant'Edesio, martire, che fu fratello di sant'Appiano e, sotto l'imperatore Massimino, avendo apertamente biasimato il giudice per aver consegnato agli sfruttatori alcune vergini consacrate a Dio, fu per questo arrestato dai soldati, sottoposto a tortura e infine annegato in mare per Cristo Signore.

Sant'Acacio di Amida
Acacio = Acazio, Achazia
A Diyarbakir in Mesopotamia, oggi in Turchia, sant'Acacio, vescovo, che, per riscattare dei Persiani fatti prigionieri e sottoposti a crudeli torture, persuase il clero e arrivò a vendere ai Romani anche i vasi sacri della Chiesa.

Sant'Ugo di Rouen
A Jumièges sempre in Neustria, nell'odierno territorio francese, sant'Ugo, vescovo di Rouen, che governò contemporaneamente il monastero di Fontenelle e le Chiese di Parigi e Bayeux e infine, deposti questi incarichi, resse il monastero di Jumièges.

San Massimo
Ad Alessandria d'Egitto, san Massimo, vescovo, che durante il tempo del suo sacerdozio condivise l'esilio e la confessione di fede con il vescovo san Dionigi, al quale poi succedette.

San Demetrio di Tessalonica
Presso Srijem in Pannonia, nell'odierna Croazia, san Demetrio, martire, che ovunque in Oriente, e in particolar modo a Salonicco, gode di pia venerazione.

San Gaucherio di Aureil
Ad Aureil nel territorio di Limoges in Francia, san Gaucherio, che, canonico regolare, fu per il clero modello di vita comunitaria e di zelo per le anime.

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