TuttoSchermo       Chiudi      

Beato Michele Rua
Il beato Michele Rua è il primo successore di Don Bosco, di cui era stato a lungo segretario e poi vicario. Nato a Torino nel 1837, dopo la morte del padre entra tra i salesiani. Già da chierico diviene segretario del futuro santo per la zona di Valdocco. Accompagna il fondatore in numerosi viaggi. Si adopera, inoltre, come catechista e direttore spirituale. A 26 anni fonda il primo centro salesiano "esterno" a Mirabello Monferrato. Vicario nel 1884, assume la guida della congregazione dopo la morte di Don Bosco (1888) e le dà un grande impulso. Muore nel 1910 ed è beato dal 1972.
Michele = chi come Dio?, dall'ebraico
A Torino, beato Michele Rua, sacerdote, insigne propagatore della Società Salesiana.

Beata Pierina Morosini
«Le colleghe testimoniano la sua fedeltà al lavoro, la sua affabilità unita al riserbo, la stima che godeva come donna e come credente. Proprio nel tragitto verso casa, trent'anni fa, si è consumato il suo martirio, estrema conseguenza della sua coerenza cristiana. I suoi passi, però, non si sono fermati, ma continuano a segnare un sentiero luminoso per quanti avvertono il fascino delle sfide evangeliche» (Giovanni Paolo II). Con Maria Goretti e Antonia Mesina, Pierina Morosini è una delle moderne martiri della dignità della donna. Nacque a Fiobbio, piccolo villaggio presso Bergamo, nel 1931. Terminate le scuole elementari e passata la bufera della guerra, lavorò come operaia tessile in un cotonificio di Albino, presso il capoluogo orobico, contribuendo con il suo stipendio al bilancio familiare. L'adesione all'Azione cattolica, prima come semplice iscritta poi come responsabile della formazione delle "piccolissime" e delle "beniamine", ampliò la prospettiva del suo impegno. Fu sostenitrice delle opere missionarie e del seminario. Ogni mattina prima di andare al lavoro riceveva la Comunione e nel tragitto casa-fabbrica recitava il Rosario. Nel 1947, quasi presaga della sorte che l'attendeva, si recò in pellegrinaggio a Roma, in occasione della beatificazione di Maria Goretti. Dieci anni dopo, nel 1957, mentre ritornava dal lavoro, venne aggredita da un giovane che cercò di violentarla. Pierina, prima cercò di farlo ragionare, poi fuggì. Il giovane la inseguì e la colpì con un sasso. Morì due giorni dopo senza riprendere conoscenza. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi, in particolare degli aderenti all'Azione cattolica.
Pierina = accorciativo e diminutivo di Pietro
Giglio, Palma
Nella cittadina di Fiobbio di Albino vicino a Bergamo, beata Pierina Morosini, vergine e martire, che, a ventisei anni, mentre faceva ritorno a casa dalla fabbrica in cui lavorava, morì ferita a morte al capo nel tentativo di difendere dall'aggressione di un giovane la propria verginità consacrata a Dio.

San Pietro da Verona
Nato da genitori eretici manichei, l'innata rettitudine del cuore gli fece intuire subito da che parte si trovasse la verità. A sette anni imparò alle scuole dei cattolici il Credo, che per lui non sarà una formula qualunque, ma un principio di vita e una luce che rischiarerà per sempre il suo cammino. Entrato nell'Ordine, anelante le sante lotte per la fede, nei lunghi anni di preparazione al futuro apostolato, mise le basi di quella robusta santità che fece davvero di lui un atleta di Gesù Cristo. Un giorno confidò a un confratello che da quando era sacerdote, celebrando la S. Messa, alla elevazione del calice aveva sempre chiesto al Signore la grazia di morire martire, tale era l'ardore della sua fede e della sua carità. Nominato nel 1242 Inquisitore Generale per la Lombardia, combatté senza posa gli eretici con la spada della divina parola, finché fu ucciso per loro mano, come egli aveva predetto, sulla strada da Como a Milano.Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latinoPugnale, Ferita al capo, PalmaPresso Milano, passione di san Pietro da Verona, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire, che, nato da genitori seguaci del manicheismo, abbracciò ancor fanciullo la fede cattolica e divenuto adolescente ricevette l'abito dallo stesso san Domenico; con ogni mezzo si impegnò nel debellare le eresie, finché fu ucciso dai suoi nemici lungo la strada per Como, proclamando fino all'ultimo respiro il simbolo della fede.

Beato Notkero il Balbuziente
Il suo soprannome «Balbulus» cioè balbuziente è emblematico. Il benedettino svizzero Notkero aveva la lingua che incespicava. Per questo, durante l'infanzia, venne schernito dai compagni di scuola, tra i quali, comunque, eccelleva. Nacque da una nobile famiglia nel cantone svizzero di Zurigo intorno all'840. Terminati gli studi chiese di entrare nel monastero benedettino di San Gallo dove fu accolto con entusiasmo. In breve divenne direttore della scuola del monastero elvetico, che sotto di lui ebbe una straordinaria fioritura. Notkero eccelleva nella musica e nella poesia. Si narra che compose un inno ispirandosi al cigolio di una ruota di mulino (perciò è spesso ritratto assorto vicino a tale meccanismo). Autore anche di un «Martyrologium» e di opere storiche, tra cui le «Gesta di Karol Magni», morì a San Gallo il 6 aprile 912. Fu proclamato beato da Papa Giulio II nel 1513.
Nel monastero di San Gallo in Svevia, nel territorio dell'odierna Svizzera, beato Notchero il Balbo, monaco, che trascorse quasi tutta la vita in questo cenobio, dedicandosi alla composizione di numerose sequenze; gracile nel corpo ma non nell'animo, balbuziente nella voce ma non nello spirito, fu profondo nelle scienze divine, paziente nelle avversità, mite verso tutti, sollecito nella preghiera, nella lettura, nella meditazione e nella scrittura.

Beato Zefirino Agostini
Il beato Zefirino Agostini nasce a Verona il 24 settembre 1813. A 18 anni entra in seminario. Viene ordinato sacerdote nel 1837 e trascorre i primi otto anni di sacerdozio nella parrocchia natia. Nel 1845 diventa parroco nella parrocchia dei Santi Nazario e Celso. Da subito intuisce l'importanza delle associazioni laicali e nel 1856 promuove il sodalizio delle «Sorelle devote di Sant'Angela», perché lo coadiuvasse nell'educazione della gioventù femminile. Dal 1860 alcune di queste collaboratrici cominciarono a fare vita comune. Nove anni più tardi Agostini volle dare a quest'opera un profilo più preciso, ispirandosi alla spiritualità di sant'Angela Merici. Nasceva così la congregazione delle «Orsoline di Maria Immacolata». Muore il 6 aprile 1896 a Verona. È stato beatificato il 25 ottobre 1998.
A Verona, beato Zefirino Agostini, sacerdote, che si dedicò al ministero della predicazione, alla catechesi e alla formazione cristiana e con ogni mezzo si prese cura dei giovani, dei poveri e dei malati, fondando per il loro bene anche la Congregazione delle Orsoline Figlie di Maria Immacolata.

Beato Guglielmo di San Romano
Questo mercedario vissuto al tempo di San Pietro Nolasco, nel 1225 accompagnò il Santo Fondatore in missione di redenzione ad Algeri dove liberò 219 schiavi.Avendo, il Beato Guglielmo di San Romano, compassione delle pene di quei poveri prigionieri, rimase come ostaggio, predicando a tutti il vangelo del regno finché morì nella pace del Signore.
L'Ordine lo festeggia il 6 aprile.

San Paolo Le Bao Tinh
Nella città di Vĩn Trị nel Tonchino, ora Viet Nam, san Paolo Lê Bảo Tịnh, sacerdote e martire, che, ancora chierico, fu tenuto a lungo in prigione per la sua fede e, diventato sacerdote, fu rettore del Seminario; scrisse un libro di omelie e un compendio di dottrina cristiana e, portato infine di nuovo in giudizio, fu condannato a morte sotto l'imperatore Tự Đức.

Sant'Ireneo di Sirmio
A Srijem in Pannonia, nell'odierna Croazia, passione di sant'Ireneo, vescovo e martire, che, al tempo dell'imperatore Massimiano, sotto il governatore Probo, fu dapprima frustato, poi per molti giorni torturato in carcere e infine portò a compimento il suo martirio con la decapitazione.

San Guglielmo di Eskill
Nell'isola di Eskill vicino a Roeskilde in Danimarca, san Guglielmo, abate, che, chiamato in Danimarca dal cenobio dei Canonici Regolari di Parigi, rinnovò non senza affanni e ostacoli l'osservanza della regola e lasciò la vita all'alba della domenica di Pasqua.

Santa Galla di Roma
A Roma, santa Galla, che, figlia del console Simmaco, alla morte del marito attese per molti anni presso la chiesa di San Pietro alla preghiera, alle elemosine, ai digiuni e ad altre opere sante; il suo beato transito è stato narrato dal papa san Gregorio Magno.

Sant'Eutichio
A Costantinopoli, sant'Eutichio, vescovo, che presiedette il Concilio Ecumenico Costantinopolitano II, in cui lottò con forza in difesa della retta fede e, dopo aver patito un lungo esilio, morendo professò la resurrezione della carne.

San Prudenzio di Troyes
Nello stesso luogo, san Prudenzio, vescovo, che compilò un compendio del Salterio per chi si metteva in viaggio, raccolse i precetti delle Sacre Scritture per i candidati al sacerdozio e rinnovò la disciplina monastica.

Beata Caterina Morigi di Pallanza
Nel monastero di Santa Maria al Sacro Monte sopra Varese, beata Caterina da Pallanza, vergine, che insieme alle sue compagne praticò vita eremitica sotto la regola di sant'Agostino.

San Filarete di Calabria
Zappa
Nel monastero di sant'Elia sul monte Aulina presso Palmi in Calabria, san Filarete, monaco, che fu molto dedito alla preghiera.

San Vinebaldo
A Troyes nel territorio della Neustria, in Francia, san Vinebaldo, abate del monastero di Saint-Loup, insigne per austerità di vita.

       Chiudi