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San Basilio di Ancira
Il presbitero martire San Basilio di Ancira durante il regno dell'imperatore Costanzo si oppose agli ariani con ogni energia; poi sotto l'imperatore Giuliano invocò Dio affinché nessuno dei cristiani abbandonasse la fede, e fu per questo arrestato e consegnato al governatore della provincia: dopo non pochi tormenti portò così a compimento il suo martirio.Ad Ankara sempre in Galazia, san Basilio, sacerdote e martire, che, per tutto il tempo dell'impero di Costanzo, si oppose con forza agli ariani e in seguito, sotto l'imperatore Giuliano, avendo pregato Dio perché nessun cristiano venisse meno alla fede, fu arrestato e condotto davanti al governatore della provincia e, dopo molti tormenti, consumò il suo martirio.

Beato Antonio Cocq
Antonio Coq, nacque ad Avigliana, da una nobile famiglia, antenata di Camillo Benso, conte di Cavour. Entrò nella Grande Chartreuse di Grenoble, dove fece la suaprofessione religiosa e fu ordinato sacerdote.
Venne trasferito alla Certosa di Pesio, per sottrarlo alla popolarità ognor crescente.
Nel silenzio dell'alta montagna trascorre il resto della vita, in preghiera e scrivendoopere ascetiche. Compose pure uno studio sulla Certosa, poi andato perso.
Sia per la sua casata sia per la sua fama di dottrina e santità, ebbe corrispondenzacon i duchi di Savoia e con lo stesso re di Francia. Dedicò un trattato sul libro diGiobbe a Jolante sorella del re e madre dei principi di Savoia Filiberto e Carlo.
Ospitò alla Certosa Luigi, figlio di Carlo VII; gli predisse la riconciliazione con il padre e la sua ascesa al trono. Infatti nel 1461 salì al trono con il titolo di Luigi XI e fu famosoper essere riuscito a riunire sotto il dominio della corona la maggior parte del territorio francese. Quando Carlo VIII scese in Italia, gli venne consegnato il Libro delle profezie diCocq.
Anche alla Chiusa Pesio, Antonio ebbe fama di santità per la fede, il distacco dalmondo, l'amore al silenzio e alla preghiera contemplativa. Morì il 22 marzo 1458.

Beato Antonio Rubino
Antonio Rubino nacque a Strambino nel Canavese ed entrò a Torino nella Compagnia di Gesù. Proseguì gli studi ad Arona e a Milano.
Nel 1612 fu inviato in missione in India, a Goa, centro commerciale, amministrativo militare dell'Impero coloniale portoghese delle Indie Orientali. Qui resse il collegio gesuitico, insegnò teologia, si dedicò alla predicazione al popolo e si fece amare da tutti. Nel 1639 ricevette l'ordine di portarsi alla colonia portoghese di Macao e di qui in Giappone, di cui venne nominato visitatore. Purtroppo non è permesso a nessun missionario di entrare in quella nazione, perciò egli si porta dapprima nelle Filippine, colonia spagnola, chiede il parer ad altri religiosi ed infine, con quattro di essi, nell'agosto del 1642 si imbarca per l'isola giapponese di Sodsuma. Ma giunti a Nagasaki furono arrestati, condotti in prigione e barbaramente torturati. Quindi furono caricati su giumenti con la museruola alla bocca ed una scritta sulla schiena, poi appesi ad un palo capovolti. Infine, sepolti a metà in una fossa e lasciati morire. E' il 22 marzo 1643. I loro corpi furono bruciati e le ceneri disperse in mare. E' festeggiato il 22 marzo.

Santa Lea
La vita di questa santa ci è nota solo attraverso gli scritti di san Girolamo, che ne parla in una lettera alla gentildonna Marcella, animatrice di una comunità femminile di tipo quasi monastico nella sua residenza sull'Aventino. Anche Lea è di famiglia nobile: rimasta vedova in giovane età, pareva che dovesse poi sposare un personaggio illustre, Vezzio Agorio Pretestato, chiamato ad assumere la dignità di console. Ma lei è entrata invece nella comunità di Marcella, dove si studiano le Scritture e si prega insieme, vivendo in castità e povertà. Con questa scelta, Lea capovolge modi e ritmi della sua vita. Marcella ha in lei una fiducia totale: tant'è che le affida il compito di formare le giovani nella vita di fede e nella pratica della carità nascosta e silenziosa. Quando Girolamo ne parla, nel 384, Lea è già morta.
Lea = leonessa, dal latino
Commemorazione di santa Lea, vedova romana, le cui virtù e la cui morte ricevettero la lode di san Girolamo.

Beato Ugolino Zefirini
Il beato Ugolino nacque a Cortona verso il 1320. Ancora adolescente, a causa di discordie cittadine, fu costretto ad andare in esilio a Mantova dove, nel 1336, entrò tra gli agostiniani del convento di Sant'Agnese. Tornato in patria nel 1354 si consacrò a Dio nell'Ordine agostiniano, voluto da papa Alessandro IV come unione di gruppi di eremiti in vita cenobitica nella spiritualità di sant'Agostino. Ne riceve quindi una formazione specifica intesa nella santità di vita, nell'amore per lo studio, in modo particolare della Sacra Scrittura, nell'impegno nell'evangelizzazione e della formazione spirituale e culturale, nella ricerca di solitudine, ascesi, preghiera e penitenza. Dopo un impegno singolare nell'apostolato, Ugolino trascorse gli ultimi anni della sua vita nella solitudine di un eremo nei pressi di Cortona. Morì verso il 1367. Fu beatificato da Pio VII nel 1804.

Beato Clemente Augusto von Galen
Il cardinale Clemente Augusto von Galen fu profeta di speranza in tempi dolorosi per il popolo tedesco. Dopo aver svolto per diversi anni il ministero parrocchiale, venne nominato vescovo di Münster nel 1933. Riprodusse tra il clero e il popolo l'immagine evangelica del buon Pastore. Lottò apertamente contro gli errori del nazionalsocialismo e contro la violazione dei diritti dell'uomo e della Chiesa. Per il suo coraggio è stato chiamato "il Leone di Münster". Giovanni Paolo II lo ha dichiarato "venerabile" il 20 dicembre 2003. E' stato proclamato beato il 9 ottobre 2005.

San Nicola Owen
Abile falegname, si dedicò alla costruzione di nascondigli per i cattolici, durante le persecuzioni in Inghilterra. Entrò come frate converso nella Compagnia di Gesù. Fu incarcerato, crudelmente torturato e ucciso durante il regno di Giacomo I.
A Londra in Inghilterra, san Nicola Owen, religioso della Compagnia di Gesù e martire, che per molti anni costruì rifugi per nascondervi i sacerdoti e per questo sotto il re Giacomo I fu incarcerato e crudelmente torturato e, messo infine sul cavalletto, morì seguendo gloriosamente l'esempio di Cristo Signore.

Beati Mariano Gorecki e Bronislao Komorowski
Sacerdoti diocesani polacchi, morirono insieme nel campo di concentramento tedesco di Stutthof, vittime del nazismo. Furono beatificati da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 106 martiri polacchi.
Nel campo di prigionia di Stutthof presso Danzica in Polonia, beati Mariano Górecki e Bronislao Komorowski, sacerdoti e martiri, che, durante l'occupazione militare della patria da parte dei seguaci di una dottrina ostile alla religione, morirono fucilati in odio alla loro fede.

San Benvenuto Scotivoli
Nato ad Ancona, francescano, coetaneo di san Bonaventura, fu vescovo a Osimo, di cui è patrono.
Benvenuto = significato evidente (italiano)
Bastone pastorale
A Osimo nelle Marche, san Benvenuto Scotivoli, vescovo, che, nominato in questa sede dal papa Urbano IV, promosse la pace tra i cittadini e, nello spirito dei Frati Minori, volle morire sulla nuda terra.

Beato Francesco Luigi Chartier
Ad Angers in Francia, beato Francesco Chartier, sacerdote e martire, che durante la rivoluzione francese morì ghigliottinato per il suo sacerdozio.

San Paolo di Narbona
A Narbonne sulla costa della Francia meridionale lungo la via Domizia, deposizione di san Paolo, vescovo e martire.

San Epafrodito
Commemorazione di sant'Epafrodito, che san Paolo Apostolo chiama fratello e compagno di lavoro e di lotta.

Santi Callinico e Basilissa
In Galazia, nell'odierna Turchia, santi Calliníco e Basilissa, martiri.

Sant'Ottaviano di Cartagine e compagni
Ottaviano = figlio di Ottavio
Palma

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