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San Macario di Gerusalemme
Conosciamo Macario soltanto come vescovo di Gerusalemme. Ma al suo tempo Gerusalemme non c'è più. Già nell'anno 70 il Tempio era stato distrutto. Nel 135, poi, la città stessa è stata rasa al suolo: sulle sue rovine è sorta Aelia Capitolina, col suo Campidoglio costruito sul luogo della sepoltura di Gesù. Macario vive come vescovo un momento importantissimo. La "pace costantiniana" si estende a tutto l'Impero. Macario ottiene dal sovrano il consenso per abbattere il Campidoglio, e così fa tornare alla luce l'area del Calvario e del Sepolcro. Macario, inoltre, si oppone alla dottrina ariana, e interviene poi nel maggio del 325 al Concilio celebrato a Nicea. Si ritiene che il vescovo Macario sia stato uno degli autori del Simbolo niceno, ossia del Credo che ancora oggi pronunciamo.
Macario = felice, beato, dal greco
Bastone pastorale
Nello stesso giorno, commemorazione di san Macario, vescovo di Gerusalemme, per esortazione del quale i luoghi santi furono riportati alla luce da Costantino il Grande e da sua madre sant'Elena e nobilitati con la costruzione di sacre basiliche.

Beato Giovanni Delle Celle
Giovanni da Catignano (1310­ ca 1394), abate del monastero vallombrosiano di Santa Trinità, a Firenze. Era un uomo geniale, buon letterato e ottimo conoscitore di Dante e Petrarca, ma turbolento e sanguigno. S’era lasciato invischiare in un rapporto sbagliato con una nobildonna. Deposto dall’ufficio, era stato condannato a un anno di prigionia nella torre del monastero. Compiuta la penitenza, i monaci avrebbero voluto reintegrarlo nell’ufficio, ma fu lui stesso a esigere di restare per tutta la vita nelle 'Celle', un romitorio vicino al monastero, ma completamente isolato. E 'Giovanni delle Celle' divenne il suo nome.Vi restò per 40 anni, senza mai uscirne, dedito alla preghiera, allo studio e alla penitenza, ma pienamente partecipe della vita del suo tempo, per mezzo di una ricca corrispondenza con le più autorevoli personalità. Di particolare importanza fu il suo rapporto epistolare con santa Caterina da Siena, che gli chiese aiuto per convincere il Papa ad abbandonare Avignone e tornare a Roma. A un frate che la criticava, Giovanni delle Celle scrisse: «Caterina si rallegra della tua villania, per amore di Gesù che per lei ha sopportato tante ingiurie, ma piange per la tua cecità e la tua cattiveria e prega Dio che ti illumini e ti perdoni». Dicono i critici che il suo stile epistolare è notevole «per il vigore della lingua, la limpidità del giudizio e la forte religiosità». Alla sua morte, i monaci del monastero lo venerarono subito come un santo.

Beato Elia del Soccorso (Matteo Nieves)
Il beato Matteo Elia Nieves Castillo nacque da una famiglia di modesti  contadini a San Pedro de Yuriria, (Messico), il 21 settembre 1882.  Rimasto orfano di padre, dovette lavorare duramente per aiutare la  famiglia. Nel 1903 poté entrare nel seminario agostiniano, assumendo  nella professione il nome di Elia del Soccorso, in onore della Madonna  del Soccorso. Venne ordinato sacerdote il 19 aprile 1916. Nominato  parroco de La Cañada, quando il governo, per combattere la Chiesa,  ordinò ai sacerdoti di abbandonare le zone rurali e ritirarsi nelle  città, Elia del Soccorso rimase nascosto in una grotta della zona, per non abbandonare i suoi fedeli, prodigandosi nell’aiutarli spiritualmente  e materialmente. Scoperto e catturato dai soldati governativi, venne fucilato in località La Cañada de Caracheo, il 10 marzo 1928, dopo aver benedetto il plotone e distribuito ai soldati le cose personali che  portava con sé. E’ stato beatificato il 12 ottobre 1997.
Vicino alla città di Cortázar in Messico, beato Elia del Soccorso (Matteo Elia) Nieves del Castillo, sacerdote dell'Ordine dei Frati di Sant'Agostino e martire, che, mentre infuriava la persecuzione, fu arrestato perché esercitava di nascosto il suo ministero e morì fucilato in odio al sacerdozio.

Santa Maria Eugenia di Gesù (Anna Milleret de Brou)
Anna Milleret de Brou nacque a Metz (Francia) il 25 agosto 1817 da una famiglia di origine italiana. Dopo la morte della madre nel 1832 Anna visse un periodo di forte apatia dalla quale fu scossa grazie alla predicazione di padre Lacordaire, durante la Quaresima del 1836. Spinta dal religioso Anna incontrò l'abate Maria-Teodoro Combalot che da tempo voleva fondare una comunità di suore per all'educazione delle figlie della borghesia liberale. Dopo un periodo di "noviziato" e di studio della teologia, il 30 aprile 1839 diede vita a Parigi, alla nuova Congregazione "Istituto dell'Assunzione di Maria". Nel 1844 prese il nome di Maria Eugenia di Gesù e assunse la conduzione dell'Opera fino alla morte, il 10 marzo 1898.
Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico
A Parigi in Francia, beata Maria Eugenia Milleret de Brou, vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore dell'Assunzione per l'educazione cristiana delle giovani.

Beato Marie Jean Joseph Lataste
Fr. Marie Jean Joseph Lataste nasce a Cadillac-sur-Garonne - Francia nel 1832. Dopo la perdita della fidanzata sente la vocazione alla vita consacrata nell’Ordine domenicano dove entra a 25 anni ricevendo l’ordinazione sacerdotale nel 1863. In seguito ad una predicazione nel carcere di Cadillac dove tocca con mano la trasformazione radicale delle anime operata dalla grazia, sente che il Signore lo chiama a fondare una Congregazione contemplativa in cui siano accolte, senza discriminazioni, persone con un passato umanamente fallimentare. Da questa intuizione e dalla sua tenacia sostenuta da superiori e suore collaboratrici di un'altra Congregazione Domenicana nascono nel 1867, le Suore domenicane di Betania, ora presenti e operanti in diversi paesi d’Europa accanto alle donne vittime delle situazioni più difficili e umilianti. P. J.J. Lataste muore a soli 37 anni nel 1869 a Frasne-le-Chateau, vittima del male che lo ha segnato per tutta la vita.

San Giovanni Ogilvie
Palma
A Glasgow in Scozia, san Giovanni Olgivie, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire: trascorsi molti anni nello studio della sacra teologia esule per i regni di Europa, ordinato sacerdote, tornò di nascosto in patria, dove con somma diligenza si dedicò alla cura pastorale dei suoi concittadini, finché, messo in prigione sotto il re Giacomo VI e condannato a morte, ricevette sul patibolo la gloriosa palma del martirio.

Sant'Attala
Nel monastero di Bobbio in Emilia, sant'Attala, abate, che, cultore di vita cenobitica, si ritirò dapprima nel monastero di Lérins e poi in quello di Luxeuil, nel quale succedette a san Colombano, distinguendosi in particolare per lo zelo e la virtù del discernimento.

Santi Caio ed Alessandro
A Hisarlik sul fiume Meandro in Frigia, nell'odierna Turchia, commemorazione dei santi Caio e Alessandro, martiri, che ricevettero la corona di un glorioso martirio durante la persecuzione degli imperatori Marco Antonino e Lucio Vero.

San Vittore
Vittore = vincitore, dal latino
Palma
In Africa, commemorazione di san Vittore, martire: su di lui, nel giorno della sua festa, sant'Agostino tenne al popolo una omelia.

San Drottoveo
A Parigi in Francia, san Droctoveo, abate, che san Germano di Autun, suo maestro, pose a capo di un cenobio di monaci istituito in questa città.

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