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San Marciano (Marziano) di Tortona
Marciano (o Marziano) è indicato dalla tradizione come protovescovo di Tortona (Alessandria), diocesi di cui è patrono. Di famiglia pagana, sarebbe stato convertito da san Barnaba, compagno di san Paolo e confermato poi nella fede da san Siro, vescovo di Pavia. Per 45 anni pastore di Tortona, sarebbe morto martire sotto l'imperatore Adriano tra il 117 e il 138. Da alcuni documenti del secolo VIII che ne parlano, non risulta vescovo. E' Valafrido Strabone che, in occasione della costruzione di una chiesa in onore del santo, lo indica come primo vescovo della comunità derthonese e martire. Le reliquie, ritrovate sulla riva sinistra della Scrivia dal vescovo sant'Innocenzo (suo successore del IV secolo), sono nella cattedrale di Tortona. L'osso di un indice è conservato dalla fine del XVII secolo a Genola (Cuneo), di cui è anche patrono.
Palma
A Tortona in Piemonte, san Marciano, venerato come vescovo e martire.

Santa Coletta Boylet
E' nata quando ormai i genitori – il carpentiere Roberto Boylet e sua moglie Caterina – non speravano più di avere figli. L’hanno chiamata Nicoletta (familiarmente Colette) in onore di Nicola di Bari, alla cui intercessione si attribuiva la sua nascita. Colette intraprende la sua complicata esperienza religiosa a 18 anni, dopo la morte dei genitori. E la conclude a 25 su consiglio del francescano Enrico di Baume, tornando fra le Clarisse, perché si sente chiamata alla riforma degli Ordini istituiti da san Francesco. Nel 1406, a Nizza, riceve il velo da Benedetto XIII, che l’autorizza a riformare i monasteri dell’Ordine e a fondarne di nuovi. Per alcuni anni, lei vede fallire gli sforzi di riforma, e solo nel 1410 ha il suo primo monastero rinnovato a Besançon, seguìto poi da altri 16. Colette muore a Gand nel 1447.
Coletta (accorc. di Nicoletta) come Nicola = vincidore del popolo, dal greco
A Gand nelle Fiandre, nell'odierno Belgio, santa Coletta Boylet, vergine, che, dopo tre anni di vita molto austera rinchiusa in una piccola casa posta accanto alla chiesa, divenuta professa sotto la regola di san Francesco, ricondusse molti monasteri di Clarisse al primitivo modello di vita, ristabilendovi in special modo lo spirito di povertà e di penitenza.

San Crodegando di Metz
Nacque nel 712 a Hesbaye  (Brabante) da Sigrammo e Landrada, ambedue nobili. Ricevuta una solida formazione benedettina a venticinque anni nel 737, venne nominato cancelliere del regno d’Austrasia. Il 30 settembre 742 venne consacrato vescovo di Mets. Promosse la diffusione del monachesimo benedettino, fondando diverse abbazie a Gorze nel 748,Gengenbach 741e altre. Si preoccupò molto del clero secolare e promulgò il "parvum decretulum", piccolo codice, con il quale tentò di riportare il clero alla retta via. Si recò a Roma nel 753 dove ricevette il pallio. Presiedette a numerosi concili provinciali di Vernuel nel 755,  Compiègne nel 757 e Attigny. Morì il 6 marzo 766. Le sue reliquie si conservano nel monastero di S. Sinforiano a Metz.
A Metz in Austrasia, nell'odierna Francia, san Crodegango, vescovo, il quale dispose che il clero vivesse come tra le mura di un chiostro sotto una esemplare regola di vita e promosse notevolmente il canto liturgico.

Beata Rosa da Viterbo
Nata da famiglia di modeste condizioni, a 17 anni entrò nell’ordine delle terziarie dopo aver avuto una visione. In questo periodo fece diversi pellegrinaggi e soprattutto una dura penitenza. Mentre si faceva intensa la guerra tra Guelfi e Ghibellini insieme alla famiglia fu esiliata: tornò in patria dopo la morte di Federico II, ma la sua vita fu assai breve. Sulla sua morte non si sa praticamente nulla solo che alcuni anni più tardi il suo corpo è stato ritrovato intatto.
Viterbo
Rosa = dal nome del fiore
Giglio
A Viterbo, beata Rosa, vergine, del Terz'Ordine di San Francesco, che fu assidua nelle opere di carità e a soli diciotto anni concluse anzitempo la sua breve esistenza.

San Giuliano di Toledo
Era ancora piccolo quando fu affidato come oblato nella Cattedrale di Santa Maria, a Toledo, dove ebbe come maestro Sant'Eugenio. Con la morte dell'Arcivescovo Quirico, fu eletto per sostituirlo.
A Toledo in Spagna, san Giuliano, vescovo, che indisse tre concili in questa città, espose nei suoi scritti la retta dottrina e fu diligente modello di giustizia, carità e impegno per le anime.

San Fridolino
A Säckingen nel territorio dell'odierna Svizzera, san Fridolino, abate, che, originario dell'Irlanda, vagò pellegrino per la Francia, finché fondò a Säckingen due monasteri in onore di sant'Ilario.

Sant'Ollegario di Tarragona
A Barcellona nella Catalogna in Spagna, sant'Olegario, vescovo, che tenne anche la cattedra di Tarragona, quando questa antichissima sede fu liberata dalla dominazione dei Mori.

Santi Quarantadue martiri di Siria
In Siria, passione di quarantadue santi martiri, che, arrestati ad Amorio in Frigia e condotti al fiume Eufrate, ottennero con un insigne prova la palma del martirio.

Sant'Evagrio di Costantinopoli
Commemorazione di sant'Evagrio, vescovo di Costantinopoli, che, mandato in esilio dall'imperatore Valente, tornò al Signore come insigne testimone della fede.

San Vittore e compagni
Vittore = vincitore, dal latino
Palma
A Nicomedia in Bitinia, nell'odierna Turchia, san Vittorino, martire.

San Quiriaco (Ciriaco) di Treviri
A Treviri nella Gallia belgica, ora in Germania, san Quiriaco, sacerdote.

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