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Santa Cunegonda
Le notizie che la riguardano sono tratte da fonti sparse, tramandate da cronisti contemporanei quali Tietmaro di Mersburgo e Rodolfo il Glabro, nonché da una vita composta da un canonico di Bamberga a oltre un secolo dalla morte. Da queste fonti sappiamo che Cunegonda venne cresciuta con una profonda educazione cristiana. A vent'anni circa sposò il duca di Baviera, che nel 1002 fu incoronato re di Germania e nel 1014 imperatore. Malgrado fosse sterile Enrico non volle ripudiare la moglie, scelta ammessa dal matrimoniale germanico, tollerato da Roma. Per la grande pietà e santità che riscontrava in lei preferì viverle assieme anche senza speranza di prole. Così nel 1002 a Paderborn fu incoronata regina e nel 1014 a Roma ricevette, assieme al marito, la corona imperiale da papa Benedetto VIII. Assecondata dal marito fece erigere il Duomo di Bamberga (1007) e il monastero benedettino di Kaufungen (1021) dove, rimasta vedova, si ritirò conducendo vita monastica. Morì il 3 marzo probabilmente del 1033 anche se qualcuno data la sua scomparsa sei anni dopo.
Cunegonda = che combatte per la stirpe, dall'antico tedesco
A Oberkaufungen nell'Assia, in Germania, santa Cunegonda: molti benefici arrecò alla Chiesa insieme al marito sant'Enrico imperatore, e, dopo la morte di costui, ella stessa migrò al Signore nel convento in cui come monaca si era ritirata, facendo di Cristo la sua eredità. Il suo corpo fu deposto con tutti gli onori accanto alle spoglie di sant'Enrico a Bamberga.

Santa Caterina (Katharina) Drexel
Suo padre è il ricco banchiere Francis A. Drexel. Sua madre, Anna, muore poche settimane dopo che lei è nata. Con la sorella maggiore Elisabetta viene allora affidata a una zia, ma nel 1860 torna a casa, perché suo padre si risposa con Emma Bouvier (del casato di Jacqueline, moglie del presidente J.F.Kennedy) dalla quale avrà una terza figlia, Luisa. Emma sa essere ottima madre per tutte e tre. E per altri ancora. In questa famiglia profondamente cattolica, fede e opere camminano insieme, ed Emma coinvolgerà via via le tre figlie nel soccorso generoso e puntuale alla gente più abbandonata di Filadelfia. Con gli anni, Caterina studia, viaggia, va a cavallo. E legge la Bibbia, guidata da un sacerdote di origine irlandese, padre O’Connor, che sarà poi vescovo nel Nebraska. I suoi viaggi si orientano presto verso gli Stati del Sud, dove nelle piantagioni vivono i neri, d'ufficio non più schiavi dal 1865, ma sempre poveri, subalterni, quasi rassegnati all’umiliazione; e verso gli Stati del Nord e Sud Dakota, dove sopravvivono gli indiani sconfitti, la gente Navajo. Caterina si sforza di offrire aiuto col denaro paterno, ma sente che “dare l’offerta” non basta. A questo mondo innocente e punito bisogna dedicare la vita.
Nel gennaio 1887 arriva a Roma, è ricevuta in udienza dal pontefice Leone XIII, e gli chiede di mandare missionari tra quella gente. Risposta del Papa: «Perché non si fa lei stessa missionaria?». E lei decide, ma non d’impulso. Prepara senza fretta ogni cosa, incominciando da sé stessa. Fa il noviziato tra le Suore della Misericordia, e nel febbraio 1891 fonda poi con 13 giovani la Congregazione del Santissimo Sacramento con quell’impegno preciso: promozione umana di indiani e neri d’America, partendo dalla istruzione. Guida tutto lei, percorrendo il Paese sempre con i mezzi pubblici, lottando contro molta avversione bianca all’idea che dei “figli degli schiavi” e “figli dei selvaggi” si istruiscano come i bianchi. E contro i sabotaggi cavillosi o anche maneschi, per impedirle di comprare case e terreni. Fa sorgere 145 missioni cattoliche e scuole speciali, manda le suore a visitare i poveri nelle case, negli ospedali e nelle carceri, a rianimare quelli che non sperano nemmeno più. Nel 1925 fonda a New Orleans (Louisiana) la Xavier University, l’istituto cattolico che è aperto a indiani e a neri, preparandoli a fare gli insegnanti.
Viene infine il momento in cui la stampa americana fa conoscere a tutti Madre Drexel e la sua opera in difesa dei diritti umani (ancora poco usati; con lei i fatti precedono le parole). Verso gli 80 anni, il crollo fisico la costringe prima al riposo e poi all’immobilità, fino alla morte in età di 97 anni.
A Philadelphia in Pennsylvania negli Stati Uniti d'America, santa Caterina Drexel, vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore del Santissimo Sacramento, che utilizzò con generosità e carità i beni dai lei ereditati per l'istruzione e il riscatto degli Indiani e dei neri.

Beato Innocenzo da Berzo (Giovanni Scalvinoni)
«Gesù è da tutti offeso nel mondo: tocca a me non lasciarlo solo nell’afflizione. L’amore di Dio non consiste in grandi sentimenti, ma in una grande nudità e pazienza per l’amato Dio. Non c’è altro mezzo migliore per custodire lo spirito che patire, fare e tacere. Avrò gran desiderio d’esser soggetto a tutti e in orrore l’esser preferito al minimo» (Fra Innocenzo). Giovanni Scalvinoni nacque a Niardo (Brescia) il 19 marzo 1844. Rimasto orfano di padre, trascorse l’infanzia a Berzo.  Frequentò poi il ginnasio nel collegio di Lovere e da qui passò al seminario di Brescia. Il vescovo Geremia Bonomelli, all’epoca professore in seminario, così testimoniò al processo di beatificazione: «Il chierico Scalvinoni per l’ubbidienza, la modestia, la diligenza, l’umiltà, per un certo candore che traluceva da tutte le sue parole e azioni, conciliava gli animi di tutti i suoi compagni. Il solo vederlo edificava, benché facesse ogni cosa con tutta semplicità». Ordinato sacerdote nel 1867, fu vicario coadiutore a Cevo e vicerettore in seminario. L’innata timidezza, tuttavia, gli faceva desiderare una vita di nascondimento e solitudine. Si fece cappuccino e ricevette il nome di fra Innocenzo. Anche tra i frati ricoprì solo incarichi modesti.
Trascorse la maggior parte del tempo al convento-eremo dell’Annunziata, donde veniva chiamato a predicare gli esercizi spirituali nei conventi della Lombardia. Cominciò allora a diffondersi la fama della sua santità. I malati e gli afflitti accorrevano per ricevere la sua benedizione. Nei giorni di festa era al confessionale dal mattino alla sera. Morì nel convento di Bergamo il 3 marzo 1890. Venne beatificato dal suo conterraneo, san Giovanni XXIII.
Innocenzo = senza peccato, dal latino
A Bergamo, beato Innocenzo da Berzo (Giovanni) Scalvinoni, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che rifulse per lo straordinario amore nel diffondere la parola di Dio e nell'ascolto delle confessioni.

Santi Marino di Cesarea e Asterio
Marino visse nel III secolo sotto Gallieno. Eusebio racconta che"...allorché la pace vigeva per tutte le Chiese..." Marino, nobile ufficiale dell'esercito imperiale, avrebbe dovuto essere nominato centurione. Accusato di essere cristiano da un collega che voleva quella carica e condotto dal giudice, ebbe tre ore di tempo per riflettere. Il vescovo Teocteno allora lo condusse in chiesa davanti ad un altare, e, indicandogli la spada che portava, gli domandò di scegliere tra la spada e il Vangelo. Tre ore dopo, Marino, ancor più fermo nel proclamarsi cristiano, fu condannato alla decapitazione. Il senatore Asterio, anch'egli ricordato oggi, tentò di dargli sepoltura pur sapendo cosa rischiava, e per questo ne condivise il martirio.
Marino = uomo del mare, dal latino
Palma
A Cesarea in Palestina, santi Marino, soldato, e Asterio, senatore, martiri sotto l'imperatore Gallieno: il primo, denunciato perché cristiano da un commilitone ostile, professò a chiara voce davanti al giudice la propria fede, ricevendo la corona del martiro con la decapitazione; si tramanda che Asterio, stesa a terra la propria veste, raccolse il corpo del martire e ricevette immediatamente egli stesso il medesimo onore da lui reso al martire.

Santa Teresa Eustochio Verzeri
Nasce il 31 luglio 1801 a Bergamo. Primogenita dei sette figli di Antonio Verzeri e della contessa Elena Pedrocca-Grumelli, Teresa fa i primi studi in casa, guidata dal canonico Giuseppe Benaglio. Più tardi la troviamo con le monache benedettine di Santa Grata, a Bergamo. Sono periodi di grande travaglio interiore e di ricerca. Teresa lascia il monastero, per dedicare la sua vita e il suo impegno nel mondo. L'8 febbraio 1831, insieme al canonico Benaglio, fonda la Congregazione delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù. Saranno educatrici e guide delle ragazze povere, orfane e abbandonate. Morto il canonico Benaglio nel 1836, gravano su di lei le fatiche per la formazione delle religiose, per le costituzioni, per i rapporti con Roma. Un lavoro imponente, testimoniato da volumi sui doveri delle religiose, dalle costituzioni, dalle oltre 3.500 lettere che scrive di persona. Muore a Brescia il 3 marzo 1852.
Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedesco
A Brescia, santa Teresa Eustochio (Ignazia) Verzeri, vergine, fondatrice dell'Istituto delle Figlie del Sacratissimo Cuore di Gesù.

Beato Giacomino da Crevacuore (di Canepaci)
La Chiesa festeggia oggi il "dies natalis" di un beato piemontese di cui poco si conosce: Giacomino de' Canepaci. Nato nel 1438, la peste lo portò via nel 1508. La data di morte e il luogo di origine, Crevacuore (Biella), sono riportati sulla tomba che si trova presso il campanile del convento dei Carmelitani di Vercelli, cui apparteneva come fratello converso. Dalle raffigurazioni esistenti, che lo mostrano con una bisaccia sulle spalle, si evince che fosse un frate cercatore. Inoltre, un confratello inglese, che probabilmente era stato a Vercelli, in un'opera racconta della carità totale che Giacomino esercitava verso i poveri, privandosi anche della sua razione di cibo quotidiana. Gregorio XVI ne approvò il culto nel 1845.
A Vercelli, beato Giacomino de' Canepacci, religioso dell'Ordine dei Carmelitani, insigne per dedizione alla preghiera e alla penitenza.

Sant'Anselmo di Nonantola
Di stirpe longobarda, Anselmo fu duca del Friuli. Nel 749, abbandonata la vita politica, fondò un cenobio ed un ospizio per pellegrini nella valle del Panàro. In seguito ad una donazione del cognato, il re Astolfo, verso il 752, con i suoi monaci costruì la chiesa e il monastero di Nonantola (nei pressi di Modena), ponendolo sotto la regola di S. Benedetto e facendone un centro ragguardevole di ascesi, di cultura, di lavoro e di assistenza ospedaliera. Anselmo fu mediatore di pace nella guerra franco-longobarda. Morì il 3 marzo 803 e fu sepolto nella chiesa del monastero.
A Nonantola in Emilia, sant'Anselmo, fondatore e primo abate del monastero del luogo, che per cinquant'anni promosse la disciplina monastica sia con l'insegnamento che con l'esercizio delle virtù.

Beato Pietro Geremia
Nato a Palermo, si recò a Bologna per studiare diritto. Qui alla vigilia della laurea entrò in convento nel 1424. Fu novizio a Fiesole sotto la guida di s. Antonino. Come sacerdote predicò e insegnò con generosità, acquistando la stima della Curia papale. Il suo desiderio di conformarsi a Cristo crocifisso era tale da spingerlo a lamentarsi con Dio quando rimaneva per un po' di tempo senza prove. Promosse la riforma spirituale dell'Ordine in Sicilia e, per incarico di papa Eugenio IV, il riordinamento del clero secolare. Si spense il 3 marzo a Palermo, nel convento di s. Zita.
A Palermo, beato Pietro Geremia, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che, confermato da san Vincenzo Ferrer nel ministero della parola di Dio, si consacrò interamente alla salvezza delle anime.

San Caluppano
Nato verso il 526, sarebbe stato ricevuto giovinetto nel monastero di Melitum. Di salute malferma, non potendo svolgere le normali mansioni, decise di abbandonare l'abbazia e di vivere da eremita. Si ritirò, pertanto, in una caverna, su una roccia non molto lontana, dove si nutrì del pane che gli portavano i suoi precedenti confratelli, dei pesci che Dio gli faceva apparire nella grotta e dell'acqua che sgorgava miracolosamente da una sorgente. Fu molto tentato dal demonio, di cui riuscì sempre a liberarsi. Visitato dal vescovo di Clermont, S. Avito, per la sua cultura fu ordinato diacono e poi prete. Morì un 3 marzo, forse del 576.
L'Ordine Benedettino lo festeggia il 3 marzo.

Beato Pier Renato (Pierre-René) Rogue
Palma
A Vannes in Bretagna, in Francia, beato Pietro Renato Rogue, sacerdote della Congregazione della Missione e martire: durante la rivoluzione francese, rifiutatosi di prestare l'empio giuramento imposto al clero, rimase in città per servire di nascosto i fedeli e, condannato a morte, raggiunse la misericordia del Signore nella stessa chiesa in cui celebrava i sacri misteri.

Beato Samuele Marzorati e compagni
Samuele = il Signore ha ascoltato, dall'ebraico
Palma
Presso Gondar in Etiopia, beati Liberato Weiss, Samuele Marzorati e Michele Pio Fasoli da Zerbo, sacerdoti dell'Ordine dei Frati Minori e martiri, che morirono lapidati per la fede cattolica.

Santi Emiterio e Cheledonio
A Calahorra nella Spagna settentrionale, santi Emeterio e Cheledonio, che, entrambi soldati presso León in Galizia, allo scoppio della persecuzione, condotti a Calahorra per aver confessato il nome di Cristo, vi ricevettero la corona del martirio.

Beato Michele da Zerbo e compagni
Michele = chi come Dio?, dall'ebraico
Palma
Presso Gondar in Etiopia, beati Liberato Weiss, Samuele Marzorati e Michele Pio Fasoli da Zerbo, sacerdoti dell'Ordine dei Frati Minori e martiri, che morirono lapidati per la fede cattolica.

Beato Federico di Hallum
Federico = potente in pace, dal tedesco
In Frisia, nel territorio dell'odierna Olanda, beato Federico, sacerdote, dapprima parroco nella cittadina di Hallum, poi abate del monastero premostratense di Mariengaarde.

Beato Liberato Weiss e compagni
Presso Gondar in Etiopia, beati Liberato Weiss, Samuele Marzorati e Michele Pio Fasoli da Zerbo, sacerdoti dell'Ordine dei Frati Minori e martiri, che morirono lapidati per la fede cattolica.

San Vinvaleo
Nella Cornovaglia in Inghilterra, san Vinvaléo, primo abate di Landévennec, che si tramanda sia stato discepolo di san Budoc nell'isola di Lavret e abbia dato lustro alla vita monastica.

Santi Cleonico ed Eutropio
Ad Amaséa nel Ponto, nell'odierna Turchia, santi Cleonico ed Eutropio, martiri durante la persecuzione dell'imperatore Massimiano sotto il governatore Asclepiodato.

San Tiziano di Brescia
Tiziano = figlio di Tito, dal latino
Bastone pastorale
A Brescia, san Tiziano, vescovo.

Sant'Artellaide
A Benevento, santa Artellaide, vergine.

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