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San Lucio I Papa
(Papa dal 25/06/253 al 05/03/254)
Romano. Non appena eletto venne arrestato e mandato in esilio, dal quale, "per volere di Dio, restò incolume", come si legge nei documenti ufficiali.
Assurse al soglio pontificale il 25 giugno del 253, pochi giorni dopo la morte del suo predecessore Cornelio.
Non è dato sapere come ma nonostante il suo brevissimo pontificato riuscì ad emanare il decreto per il quale: "... ogni presbitero doveva essere accompagnato da due preti e tre diaconi... a testimonianza del comportamento di tutti".
Il suo papato, dopo la morte dell'imperatore Treboniano Gallo e l'evento di Valeriano, fu da considerarsi abbastanza tranquillo sul fronte delle persecuzioni.
Dopo un breve esilio a Lucio fu concesso di ritornare a Roma. Morì di morte naturale e fu sepolto nella cripta di san Callisto o forse di santa Cecilia.Dapprima dichiarato santo per il suo martirio, Lucio fu successivamente cancellato dal Calendario Universale della Chiesa.

Beato Geremia da Valacchia (Giovanni) Kostistik
Nato in Romania il 29 giugno 1556, ha sempre sognato di raggiungere l'Italia, convinto che qui si trovino i migliori cristiani del mondo. E i genitori a 19 anni lo lasciano partire. Arriva a Bari e non trova quello che si attende così nella Quaresima del 1578 è a Napoli tra i cappuccini, accolto come «fratello laico». Lasciato il nome nativo di Ion (Giovanni), diventa fra Geremia da Valacchia. Nella Napoli sotto il dominio spagnolo, fra Geremia diventa una specie di patrono della gente derelitta, fa anche il mendicante per loro: raccoglie cibo e vestiti e non si sa cosa mangi, perché la sua razione di pane e verdure sfama sempre qualcun altro. Quando non va in giro per i poveri, si prende cura dei malati, i piagati, i paralizzati, i pazzi. Gli affidano fra Martino, che nessuno avvicina per le piaghe: gli rimane accanto per oltre quattro anni fino alla morte. Muore il 5 marzo 1625. Giovanni Paolo II lo ha beatifica nel 1983.
A Napoli, beato Geremia (Giovanni) Kostistik da Valacchia, che, religioso dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, ininterrottamente per quarant'anni diede assistenza agli infermi con carità e letizia.

San Giovan Giuseppe della Croce (Carlo Gaetano Calosirto)
Carlo Gaetano Calosirto nacque a Ischia nel 1654. A 15 anni entrò come Giovan Giuseppe della Croce tra i Francescani scalzi della riforma di san Pietro d'Alcantara, detti anche alcantarini, nel convento napoletano di Santa Lucia al Monte, dove condusse vita ascetica. Insieme a 11 frati fu mandato, poi, nel santuario di Santa Maria Occorrevole di Piedimonte d'Alife, dove fece costruire un convento. Poi fu contemporaneamente a Napoli come maestro dei novizi e a Piedimonte come padre guardiano. Quando agli inizi del Settecento ramo spagnolo e italiano dell'ordine si divisero (fino al 1722), lui guidò il secondo come ministro generale. Morì nel 1734. Fu canonizzato nel 1839 con Alfonso Maria de'Liguori e Francesco de Geronimo, dei quali era stato consigliere. Le sue spoglie riposano nel convento di Santa Lucia al Monte.
Sempre a Napoli, san Giovanni Giuseppe della Croce (Carlo Gaetano) Calosirto, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori, che, sulle orme di san Pietro di Alcántara, ripristinò la disciplina religiosa in molti conventi della provincia napoletana.

San Foca l'Ortolano
Accanto ai grandi martiri dei primi anni del secondo secolo come Ignazio di Antiochia e Simeone di Gerusalemme, ultimo dei parenti immediati di Gesù, troviamo anche un ortolano, di nome Foca, abitante a Sinope, nel Ponto Eusino. Era apprezzato e benvoluto da tutti per la sua generosità e la sua ospitalità e di queste sue virtù diede una commovente dimostrazione agli stessi carnefici, incaricati di eseguire la sentenza capitale pronunciata contro di lui. Evidentemente i carnefici non lo conoscevano di persona, perchè, entrati in casa sua per avere delle indicazioni, furono generosamente invitati a pranzo dall'ortolano. Mentre i due si rifocillavano, Foca andò nell'orto a scavarsi la fossa; quindi tornò in casa e dichiarò la propria identità ai carnefici, pregandoli di non porre indugi all'esecuzione della sentenza. Fu accontentato e pochi istanti dopo il suo corpo cadeva nella fossa appena scavata.
Agricoltori, Giardinieri, Naviganti
Palma
A Sinópe nel Ponto, nell'odiena Turchia, san Foca, martire, che fu giardiniere e patì molti tormenti per il nome del Redentore.

San Gerasimo
San Gerasimo, anacoreta in Palestina presso il fiume Giordano al tempo dell'imperatore Zenone, fu riportato alla vera fede da Sant'Eutimio e si prodigò in grandi penitenze. A tutti coloro che scelsero la vita monastica sotto la sua guida, offrì una dura disciplina ed una razione di cibo. Il Martyrologium Romanum lo commemora in data odierna.
In Palestina sulle rive del Giordano, san Gerásimo, anacoreta, che, al tempo dell'imperatore Zenone, ricondotto alla retta fede da sant'Eutimio, fece grande opera di penitenza, offrendo a tutti coloro che sotto la sua guida si esercitavano nella vita monastica, un modello irreprensibile di disciplina e di vita.

San Conone l'ortolano
Martire in Panfilia o, secondo altri, a Cipro, vittima della  persecuzione di Decio. Rispose al prefetto romano che era originario di  Nazaret e apparteneva alla famiglia di Cristo. Gli fu dato il soprannome  di Ortolano perchè, conducendo forse una vita di eremita, coltivava per  il suo sostentamento un campicello di legumi.
In Panfilia, nell'odierna Turchia, san Conone, martire, che, giardiniere, sotto l'imperatore Decio, fu costretto a correre, con i piedi trafitti da chiodi, davanti ad un carro e, caduto in ginocchio, pregando rese lo spirito a Dio.

Beata Giovanna Irrizaldi
Era monaca mercedaria, la Beata Giovanna Irrizaldi, nel monastero di San Giuseppe in Nalan, cittadina delle Asturie in Spagna, dove visse testimoniando in modo esemplare la sua fede in Cristo. Nota per il miracolo compiuto, dovendo essa dirigersi altrove, in mancanza di un'imbarcazione distese un candido velo sulle onde del mare e salitavi sopra, fu trasportata dalle acque senza che le si bagnassero nemmeno i piedi. Terminata la sua vita terrena il corpo fu sepolto nel suo monastero.
L'Ordine la festeggia il 5 marzo.

Sant'Adriano di Cesarea
Adriano = nativo di Adria - Rovigo
Palma
A Cesarea in Palestina, sant'Adriano, martire, che, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, nel giorno in cui gli abitanti erano soliti celebrare la festa della Fortuna, per ordine del governatore Firmiliano, fu per la sua fede in Cristo dapprima fu gettato in pasto a un leone e poi sgozzato con la spada.

Beato Guglielmo Giraldi
Ottavo priore del convento di Barcellona, il Beato Guglielmo Giraldi, fu un religioso mercedario santissimo e zelantissimo. Due volte andò in terra d'africa per redenzioni, una in Algeria l'altra in Marocco e liberò dalle catene dei mussulmani 453 schiavi. Morì santamente a Barcellona.
L'Ordine lo festeggia il 6 marzo.

San Teofilo di Cesarea di Palestina
Teofilo = amico di Dio, dal greco
Bastone pastorale
Commemorazione di san Teofilo, vescovo di Cesarea in Palestina, che, sotto l'imperatore Settimio Severo, rifulse per sapienza e integrità di vita.

Beato Cristoforo Macassoli da Milano
Cristoforo = portatore di Cristo, dal greco
A Vigevano in Lombardia, beato Cristoforo Macassoli, sacerdote dell'Ordine dei Minori, insigne per la predicazione e la carità verso i poveri.

San Virgilio di Arles
Ad Arles in Provenza, in Francia, san Virgilio, vescovo, che ospitò sant'Agostino e i monaci che, su mandato del papa san Gregorio Magno, erano in viaggio per l'Inghilterra.

San Ciarano (Kieran)
A Saighir nella regione dell'Ossory in Irlanda, san Chierano, vescovo e abate.

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