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San Francesco Caracciolo
Si chiamava Ascanio Caracciolo e aveva il recapito presso la Congregazione dei Bianchi della Giustizia, che si dedicava all'assistenza dei condannati a morte, dove operava anche un altro sacerdote suo omonimo. Un giorno giunse una lettera, scritta dal genovese Agostino Adorno e da Fabrizio Caracciolo, abate di Santa Maria Maggiore di Napoli. I due si rivolgevano ad Ascanio Caracciolo - ma a quale dei due? - per chiedergli di collaborare alla fondazione di un nuovo Ordine, quello dei Chierici Regolari Minori. Il postino recapitò la lettera al giovane sacerdote, nato il 13 ottobre 1563 a Villa Santa Maria di Chieti e trasferitosi a Napoli a ventidue anni di età per completarvi gli studi teologici. All'eremo di Camaldoli scrisse la Regola, approvata poi nel 1588. L'anno dopo Ascanio emetteva i voti religiosi assumendo il nome di Francesco. Nel 1593 la piccola Congregazione tenne il primo capitolo generale e Francesco dovette accettare per obbedienza la carica di preposto generale. Intanto la congregazione approdava a Roma, alla chiesa di Sant'Agnese in piazza Navona. Francesco morì il 4 giugno 1608.
Napoli
Francesco = libero, dall'antico tedesco
Ad Agnone in Molise, san Francesco Caracciolo, sacerdote, che, mosso da mirabile carità verso Dio e il prossimo, fondò la Congregazione dei Chierici regolari Minori.

San Filippo Smaldone
Il beato Filippo Smaldone è stato un apostolo dei sordomuti per i quali aprì un istituto a Lecce nel 1885. Era nato a Napoli 37 anni prima e aveva vissuto le difficoltà dell'apostolato nel periodo di costruzione della nazione italiana. Già da studente di teologia si era dedicato ai sordomuti partenopei. Poi era stato trasferito a Rossano Calabro. Tornò poi a Napoli dove fu ordinato prete nel 1871. Visitava gli ammalati in ospedale, e durante un'epidemia si ammalò anche lui, ma fu guarito per intercessione della Madonna di Pompei. Andato a Lecce, fondò la Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori. L'opera si espanse anche a Bari e a Roma. Oltre ad aiutare le persone colpite nella voce e nell'udito per ciò che riguardava i loro bisogni materiali e spirituali, don Smaldone fu consigliere e confessore di molti sacerdoti e seminaristi. Morì a Lecce il 4 giugno del 1923 ed è beato dal 1996.
A Lecce, beato Filippo Smaldone, sacerdote, che si dedicò con ardente impegno alla cura dei sordi e dei ciechi bisognosi e alla loro formazione umana e cristiana, fondando la Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori.

Beato Pacifico Ramati da Cerano
Nato nel 1426 a Cerano, nel Novarese, Pacifico Ramati rimase orfano dei genitori in tenera età venendo accolto nel monastero di San Lorenzo dei Benedettini. Scelse a sua volta la vita religiosa, ma optò per l'Ordine dei Frati Minori Francescani, entrando nel convento di San Nazario della Costa. Diventato sacerdote, conseguì il dottorato alla Sorbona di Parigi per poi tornare in Italia dove si fece apprezzare per la capacità predicatoria tanto da essere definito «oratore apostolico famosissimo». Molto attivo contro l'ignoranza religiosa pubblicò una «Summa pacifica» in lingua volgare per raggiungere il maggior numero di persone. La sua opera apostolica si svolse soprattutto in Piemonte e Lombardia ma anche in Sardegna dove fu inviato nel 1471 da papa Sisto IV e poi nel 1480 durante l'invasione araba di Maometto II. Morì il 4 giugno 1482 a Sassari e fu sepolto a Cerano. Benedetto XIV ne approvò il culto il 12 maggio 1746.
Pacifico = mansueto, mite, significato evidente
A Sassari, beato Pacifico Ramati, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che predicò in difesa dei cristiani e morì nel Signore.

Beata Menda Isategui
Illustre religiosa mercedaria e gloria del monastero di Santa Maria della Pietà in Marquina (Spagna), la Beata Menda Isategui, visse per 80 anni nella preghiera e nell'austerità. Dio le concesse il dono delle guarigioni e le sue preghiere ridavano la salute ai malati quando le medicine erano impotenti .Si alimentava e si sosteneva quasi esclusivamente del solo cibo eucaristico perché per i suoi pasti si accontentava soltanto di pochi legumi. Da parte del demonio ebbe a soffrire grandi prove perché per i suoi pasti si accontentava soltanto di pochi legumi. Da parte del demonio ebbe a soffrire grandi prove perché la tentava continuamente facendo sorgere nel suo cuore orribili dubbi. Finché provata da molte infermità e assistita dagli angeli all'arrivo dello Sposo entrò con lui alle nozze eterne.
L'Ordine la festeggia il 4 giugno.

Beato Antonio Zawistowski e Stanislao Starowieyski
Antonio Zawistowski, sacerdote diocesano, e Stanislao Starowieyski, laico, entrambi di origini polacche morirono insieme nel lager di Dachau vittime dei nazisti. Furono beatificati da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 106 martiri polacchi.
Vicino a Monaco di Baviera in Germania, beati Antonio Zawistowski sacerdote, e Stanislao Starowieyski, martiri, che, in tempo di guerra, morirono per Cristo nel campo di prigionia di Dachau tra atroci tormenti.

Sant'Ottato di Milevi
A capo della diocesi di Milevi, nel Nordafrica, si distinse nella lotta ai donatisti. Scrisse diverse opere, tutte molto apprezzate da Sant'Agostino.
A Mila in Numidia, nell'odierna Algeria, commemorazione di sant'Ottato, vescovo, che con i suoi scritti contro l'eresia donatista sostenne l'universalità della Chiesa e il profondo bisogno di unità dei cristiani.

San Quirino di Siscia
Quirino = armato di lancia, soprannome di Romolo
Bastone pastorale, Palma
A Szombathly in Pannonia, nell'odierna Ungheria, passione di san Quirino, vescovo di Siszeck e martire, che sotto l'imperatore Galerio, per la fede in Cristo fu precipitato nel fiume con una pietra legata al collo.

San Metrofane di Bisanzio
A Costantinopoli, san Metrófane, vescovo di Bisanzio, che consacrò al Signore la Nuova Roma.

San Gualterio
A Servigliano nelle Marche, san Gualterio, abate del monastero del luogo.

San Quirino di Tivoli
Quirino = armato di lancia, soprannome di Romolo
Palma

Santi Nicola e Trano
In Sardegna, santi Nicola e Trano, eremiti.

San Petroc
Bastone
In Cornovaglia, san Petroc di Galles, abate.

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