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Santa Giovanna d'Arco
Figlia di contadini, analfabeta, lasciò giovanissima la casa paterna per seguire il volere di Dio, rivelatole da voci misteriose, secondo il quale avrebbe dovuto liberare la Francia dagli Inglesi. Presentatasi alla corte di Carlo VII, ottenne dal re di poter cavalcare alla testa di un'armata e, incoraggiando le truppe con la sua ispirata presenza, riuscì a liberare Orleans e a riportare la vittoria di Patay. Lasciata sola per la diffidenza della corte e del re, Giovanna non potè condurre a termine, secondo il suo progetto, la lotta contro gli Anglo-Borgognoni; fu dapprima ferita alle porte di Parigi e nel 1430, mentre marciava verso Compiegne, fatta prigioniera dai Borgognoni, che la cedettero agli Inglesi. Tradotta a Rouen davanti a un tribunale di ecclesiastici, dopo estenuanti interrogatori fu condannata per eresia ed arsa viva. Fu riabilitata nel 1456. Nel 1920 Benedetto XV la proclamava santa.
Francia, Radiofonisti, Telegrafisti
Giovanna = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico
Corona d'oro, Gigli, Spada
A Rouen in Normandia, in Francia, santa Giovanna d'Arco, vergine, detta la pulsella d'Orléans, che, dopo aver combattuto coraggiosamente in difesa della patria, fu infine consegnata nelle mani dei nemici, condannata con iniquo processo e bruciata sul rogo.

Beati Guglielmo Filby, Lorenzo Johnson e Tommaso Cottam
Thomas Cottam, figlio di genitori protestanti, nacque nel 1549 a Lancashire, Inghilterra. Dopo essersi laureato ad Oxford, si trasferì a Londra dove diventò insegnante. Qui incontrò un cattolico fervente, Tommaso Pound, sotto l'influenza del quale diventò «papista». Incoraggiato da Pound, crebbe nella fede e decise di intraprendere la via del sacerdozio. Entrò nel Collegio Inglese a Douai nel 1577, dove fu ordinato diacono nel 1579. Accortosi di essere chiamato alla Compagnia di Gesù, partì subito per Roma ed entrò nel noviziato di S. Andrea l'8 aprile. Dopo qualche mese, per motivi di salute, lasciò il noviziato e partì per Lyon (Francia) dove svelò a un certo Signor Sledd (che fu difatti una spia del governo inglese), il suo piano di ritornare in patria dopo l'ordinazione. Nel maggio 1580 fu ordinato sacerdote a Rheims e partì per l'Inghilterra. Appena sbarcato a Dover, fu riconosciuto dalle autorità su informazioni di Sledd ed affidato ad un certo signor Ely per essere condotto a Londra e consegnato al giudice Lord Cobham. Arrivati a Londra Ely decise di lasciarlo libero. Tommaso successivamente venne a conoscenza che Ely era stato accusato della sua fuga, e si consegnò spontaneamente a Cobham. Fu subito imprigionato, nell'ottobre del 1581 venne trasferito alla Torre di Londra. Dopo un mese di torture, fu condannato a morte per alto tradimento. Venuto a conoscenze della presenza dei gesuiti in Inghilterra, chiese ed ottenne la riammissione in Compagnia. Venne portato alla forca ed impiccato il 30 maggio del 1582. Nel 1886 fu dichiarato beato da Leone XIII.
A Londra in Inghilterra, san Luca Kirby, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione della regina Elisabetta I, dopo molti supplizi, fu appeso alla triplice forca di Tyburn. Insieme a lui patirono sul medesimo patibolo i beati sacerdoti e martiri Guglielmo Filby, Lorenzo Johnson e anche Tommaso Cottam, della Compagnia di Gesù.

Sant'Isacco
Avendo abbracciato il modello di vita ascetico, le agiografie che lo riguardano riferiscono abbia passato alcuni anni in solitudine e meditazione nel deserto, per poi tornare a Costantinopoli dopo l'ascesa al trono dell'Imperatore Valente il quale, seguace dell'eresia ariana aveva confiscato e chiuso i luoghi di culto dei cristiani fedeli al credo di Nicea. Secondo la leggenda Isacco, fattosi incontro all'imperatore, lo ammonì per ben tre volte di permettere ai sacerdoti "ortodossi" di officiare nelle proprie chiese e, a causa della sua insistenza, fu imprigionato per ordine dei Valente. Poco prima di essere arrestato profetizzò a quest'ultimo che avrebbe trovato la morte arso vivo nella campagna che si stava accingendo a porre in essere contro i Goti, che in quel periodo avevano oltrepassato il Danubio. L'imperatore morì effettivamente bruciato vivo nella sua tenda (o in altre versioni in un granaio), dove era stato trasportato ferito. Dopo la sua dipartita salì al trono Teodosio I il quale liberò Isacco, dichiarò fuorilegge l'arianesimo e riaprì le chiese al culto niceano. Isacco tornò allora alla vita monastica ma, invece che proseguire la propria ascesi nel deserto, fu convinto da un proprio discepolo a fondare un monastero all'interno delle mura di Bisanzio, che fu intitolato a Dalmato, egumeno successore del santo nella guida dello stesso. Morì il 30 maggio 383.

San Ferdinando III
Figlio di Alfonso IX re di León e Berenguela di Castiglia, fu governatore modello dai solidi principi cristiani. Nel 1217, all'età di 18 anni, ereditò la Castiglia, la terra di sua madre e nel 1230 il León, quella di suo padre. In questo modo unificò i due regni. Re prudente, si circondò sempre di persone fidate, con cui si consultava per le questioni più problematiche e urgenti. Di Ferdinando erano note anche la profonda devozione alla Madonna e la grande umiltà. Si sposò in prime nozze con Beatrice di Svezia (1219) e poi con Maria de Ponthieu (1235). Dalle due unioni nacquero complessivamente tredici figli. Ma la storia ricorda Ferdinando anche per le guerre contro i saraceni che gli permisero di riconquistare i regni di Cordova, Siviglia, Jaén e Murcia. Nel 1221 il sovrano fondò la cattedrale di Burgos, si deve a lui anche l'ampliamento dell'università di Salamanca. Morì il 30 maggio 1252 e fu sepolto nella cattedrale di Santa Maria a Siviglia. È stato canonizzato da Papa Clemente X il 4 febbraio 1671.
Ingegneri
Ferdinando = guerriero audace, dal tedesco
A Siviglia in Spagna, san Ferdinando III, che, re di Castiglia e León, fu saggio amministratore del suo regno, cultore di arti e scienze e solerte nella diffusione della fede.

San Giuseppe Marello
Giuseppe Marello nacque a Torino il 26 dicembre 1846, dove suo padre gestiva un negozio ed era amico di don Giuseppe Cottolengo al quale regalava lenzuola per gli ospiti della «Piccola Casa». A dodici anni andò in pellegrinaggio al Santuario della Misericordia di Savona e qui, nella cripta davanti all'altare di Maria riconobbe la sua vocazione. Fu ordinato sacerdote nel 1868 ad Asti dal vescovo Carlo Savio che lo nominò suo segretario. Diventato vescovo di Acqui nel 1872, partecipò ai lavori del Concilio Vaticano I e si sentì particolarmente felice per la proclamazione di san Giuseppe a patrono della Chiesa universale. A lui si ispirò per gli Oblati di San Giuseppe, congregazione religiosa che sorse nel 1878. Sin dagli inizi del suo sacerdozio aveva intuito i bisogni della gioventù e dei poveri. Ai suoi preti chiedeva di essere «certosini in casa, apostoli fuori». Morì, quasi cinquantenne, a Savona il 30 maggio 1895. È santo dal 2001.
Mitra, Pastorale, Croce pettorale
A Savona, transito di san Giuseppe Marello, vescovo di Acqui in Piemonte, fondatore della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe per l'educazione morale e cristiana della gioventù.

Beato Otto Neururer
Palma
Nel campo di prigionia di Buchenwald nella Turingia in Germania, passione del beato Ottone Neururer, sacerdote e martire, che, avendo dissuaso una giovane cattolica dal prestarsi ad una forma solo apparente di matrimonio con un uomo già sposato e seguace dell'empio regime nemico di Dio e degli uomini allora in vigore, fu messo in carcere, dove tuttavia tra difficoltà di ogni genere proseguì clandestinamente il suo ministero, finché coronò il suo martirio, lasciato morire sospeso per i piedi a testa in giù.

Beata Maria Celina della Presentazione (Giovanna Germana Castang)
Marie-Céline della Presentazione della Beata Vergine Maria (al secolo Jeanne-Germaine Castang), monaca professa del Second'Ordine di San Francesco, nacque il 24 maggio 1878 a Nojals (Francia) e morì il 30 maggio 1897 a Bordeaux (Francia). Dichiarata "venerabile" il 22 gennaio 1957, è stato riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione in data 16 dicembre 2006. E' stata beatificata il 16 settembre 2007 nella cattedrale di Bordeaux.

Santi Basilio ed Emmelia
A Cesarea in Cappadocia, nell'odierna Turchia, santi Basilio e Emmelia, che furono i genitori dei santi vescovi Basilio Magno, Gregorio di Nissa e Pietro di Sivas e di santa Macrina, vergine. Questi santi coniugi, scacciati dalla loro terra al tempo dell'imperatore Galerio Massimiano, abitarono nei deserti del Ponto e, terminata la persecuzione, riposarono in pace, lasciando ai figli l'eredità delle loro virtù.

Sant'Uberto di Tongeren-Maastricht
Cacciatori, Fonditori, Cani
Uberto = spirito brillante, dal tedesco
Bastone pastorale, Libro, Cervo, Cane
A Tervueren sempre nel Brabante in Austrasia, transito di sant'Uberto, vescovo di Tongeren e Maastricht, che, discepolo e successore di san Lamberto, si adoperò con tutte le forze per diffondere il Vangelo nel Brabante e nelle Ardenne, dove estirpò i costumi pagani.

San Mattia Kalemba
A Kampala in Uganda, san Mattia Kalemba, detto Mulumba o il Forte, martire, che, lasciata la religione maomettana, ricevette il battesimo in Cristo e, deposto l'incarico di giudice, si impegnò nella diffusione della fede cristiana; per questo, sotto il re Mwanga fu sottoposto a tortura e, privo di ogni conforto, rese il suo spirito a Dio.

San Luca Kirby
A Londra in Inghilterra, san Luca Kirby, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione della regina Elisabetta I, dopo molti supplizi, fu appeso alla triplice forca di Tyburn. Insieme a lui patirono sul medesimo patibolo i beati sacerdoti e martiri Guglielmo Filby, Lorenzo Johnson e anche Tommaso Cottam, della Compagnia di Gesù.

Sant'Anastasio di Pavia
A Pavia, sant'Anastasio, vescovo, che, abbandonata l'eresia ariana, professò con fermezza la fede cattolica.

Santa Dinfna
Palma
A Gheel nel Brabante in Austrasia, nel territorio dell'odierno Belgio, santa Dimpna, vergine e martire.

Santi Gavino, Proto e Gianuario
Palma
A Porto Torres in Sardegna, san Gavino, martire.

Beato Carlo Liviero
Vescovo e fondatore delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore.

San Restituto di Cagliari
Bastone pastorale, Palma

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