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Santi Marcellino e Pietro
Marcellino, sacerdote, e Pietro, esorcista, furono martirizzati soto Diocleziano (c. 303). Papa Damaso, ancora fanciullo, raccolse dallo stesso carnefice il racconto del martirio avvenuto a Roma in località Torpignattara sulla Casilina. La loro deposizione il 2 giugno è ricordata dal martirologio geronimiano (sec. VI). (Mess. Rom.)
Marcellino, diminutivo di Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latino
Palma
Santi martiri Marcellino, sacerdote, e Pietro, esorcista, che, come riporta il papa san Damaso, furono condannati a morte durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano; condotti tra i rovi sul luogo del supplizio, ebbero l'ordine di scavarsi il sepolcro con le proprie mani, perché i corpi rimanessero nascosti a tutti, ma la pia donna Lucilla diede degna sepoltura alle loro sante membra a Roma sulla via Labicana nel cimitero ad Duas Lauros.

Beato Sadoc e 48 compagni
Nel Capitolo Generale del 1221, il Santo Patriarca Domenico inviò in Ungheria il Beato Paolo, per fondarvi quella Provincia, dandogli quattro compagni, uno dei quali fu Sadoc. Una notte Sadoc udì i lugubri ululati del demonio che prevedeva quante anime gli avrebbero strappate quei nuovi apostoli, i quali, a quel grido d'inferno, si sentirono animati da più generoso ardore. Dopo aver percorsa l'Ungheria predicando e fondando Conventi, Sadoc fu chiamato a reggere quello di Sandomierz, in Polonia, sua patria. Nel 1260 la città fu invasa dai Tartari. Una notte i padri, dopo aver cantato Mattutino, si disposero ad ascoltare il Martirologio. Un novizio lesse a voce alta: "Sandomiriae Passio quadraginta novem Martyrum". Un trepido stupore si dipinge su tutti i volti: Sadoc, il santo Priore, compreso l'avviso celeste, preparò i fratelli al sacrificio. Alla sera di quel giorno, dopo Compieta, i frati, mentre cantavano la Salve Regina, furono assaliti dai Tartari e trucidati. Uno solo era fuggito spaventato, ma sentendo i compagni terminare in cielo il canto incominciato in terra, commosso, tornò in chiesa per ricevere la stessa palma. Di questo avvenimento glorioso ha avuto origine la bellissima consuetudine di cantare la Salve Regina al letto dell'agonia degli appartenenti all'Ordine Domenicano, per chiedere a Maria che mostri loro finalmente il frutto del suo seno, Gesù. Papa Pio VII il 18 ottobre 1807 ha permesso il loro culto, già ampiamente diffuso. Infatti, dal 1295, se ne celebrava la memoria nella locale chiesa di Santa Maria.
A Sandomierz sulla Vistola in Polonia, beati Sadoc, sacerdote, e compagni dell'Ordine dei Predicatori, martiri, che, come si tramanda, furono uccisi dai Tartari, mentre cantavano l'antifona 'Salve Regina', salutando così in punto di morte la Madre della Vita.

San Guido (Wido) d'Acqui
C'è una santità espressa anche da fondamenta di pietra solida. È il pensiero che viene alla mente scorrendo la vita di san Guido d'Acqui, vescovo della città piemontese vissuto nell'XI secolo, di cui oggi si celebra la festa. Nato intorno al 1004, Guido proveniva dalla nobile famiglia dei conti di Acquesana. Nel 1034 fu eletto dal Capitolo vescovo di Acqui. In un tempo in cui l'immoralità e la simonia erano purtroppo diffuse, il vescovo Guido mise al centro del suo ministero la crescita morale e spirituale del suo clero. E fu un impegno per il quale mise in gioco anche il suo patrimonio personale, elargendo beni alle pievi per far sì che i suoi sacerdoti non fossero assillati da questioni economiche. Inoltre volle una cattedrale più ampia e maestosa che dedicò alla Madonna Assunta e consacrò il 13 novembre 1067. Fondò il monastero di «Santa Maria de Campis». Le cronache del tempo lo descrivono anche attivo nel procurare grano alla popolazione colpita dalla carestia. Morì il 2 giugno 1070 ed è sepolto nella cattedrale di Acqui.
Acqui Terme (AL)
Guido = istruito, dall'antico tedesco
Bastone pastorale, Mitra
Ad Acqui in Piemonte, san Guido, vescovo.

Sant'Erasmo di Formia
Fonti sicure attestano l’esistenza di un sant’Erasmo vescovo di Formia, martire al tempo di Diocleziano e Massimiano (303) e sepolto nella località costiera del Lazio meridionale. Di storico su di lui si sa, però, poco. La «Passio» che lo riguarda, compilata nel VI secolo, è leggendaria. Venerato nel Lazio e in Campania, è menzionato, oltre che negli antichi martirologi, anche nel Calendario marmoreo di Napoli. Nell’842, dopo che Formia era stata distrutta dai Saraceni, le reliquie furono nascoste nella vicina Gaeta. Quando furono ritrovate, nel 917, il martire venne proclamato patrono della diocesi del Golfo. Nel 1106 Pasquale II consacrò la cattedrale di Gaeta, dedicandola alla Vergine e a sant’Erasmo. È invocato contro le epidemie e le malattie dell’intestino per il fatto che, nel martirio, gli sarebbero state strappate le viscere. I marinai lo venerano con il nome di Elmo.
Malattie dell'intestino
Erasmo = amabile, piacevole, simpatico, dal greco
Argano, Bastone pastorale, Intestini, Palma
A Formia nell'odierno Lazio, sant'Erasmo, vescovo e martire.

Santi Potino, Blandina e compagni
A Lione in Francia, santi martiri Potino, vescovo, Blandina e quarantasei compagni, le cui ardue e reiterate prove compiute al tempo dell'imperatore Marco Aurelio sono attestate nella lettera scritta dalla Chiesa di Lione alle Chiese d'Asia e Frigia. Tra questi, il nonagenario vescovo Potino rese il suo spirito poco dopo essere stato incarcerato; altri, come lui, morirono in carcere e altri ancora posti al centro dell'arena davanti a migliaia di persone radunate per lo spettacolo: quanti erano stati identificati come cittadini romani subirono la decapitazione, gli altri invece venivano dati in pasto alle fiere. Da ultima, Blandina, sgozzata alfine con la spada dopo aver patito più lunghe e aspre torture, seguì tutti coloro che ella aveva poco prima esortato a raggiungere la palma del martirio.

San Nicola il Pellegrino
La cattedrale di Trani è la sua memoria vivente, una memoria di straordinaria armonia. Nicola il Pellegrino è patrono della città pugliese: a lui è dedicato il tempio costruito nel 1097. Nicola di Trani proveniva dalla Grecia; trasferitosi in Puglia, la percorse per intero. Le cronache riferiscono che pronunciasse una sola, insistente invocazione: «Kyrie Eleison». Morì a Trani nel 1094. Infiniti da allora i miracoli sulla sua tomba.
Trani
Nicola = vincitore del popolo, dal greco Nikòlaos
A Trani in Puglia, san Nicola, che, pellegrino nato in Grecia, percorreva tutta la regione portando in mano una croce e ripetendo senza interruzione 'Kyrie, eléison'.

San Niceforo
Nell’avviversario della morte, il Martyrologium Romanum ricorda oggi San Niceforo, patriarca di Costantinopoli. Accanito difensore delle tradizioni dei padri, si oppose fortemente  all’imperatore iconoclasta  Leone Armeno. Fu allora allontanato dalla sua sede episcopale e rinchiuso a lungo in un monastero, ove morì.Presso il Bosforo nella Propontide, oggi in Turchia, transito di san Niceforo, vescovo di Costantinopoli, che, tenace difensore delle tradizioni avite, si oppose con fermezza all'imperatore iconoclasta Leone l'Armeno sostenendo il culto delle sacre immagini; espulso dalla sua sede, fu relegato per lungo tempo in un monastero, dove migrò serenamente al Signore.

Beato Giovanni de Barthulono
Di illustre famiglia italiana, il Beato Giovanni de Barthulono, inviato a redimere in Africa, liberò 49 schiavi siciliani. Famoso per le virtù morì santamente a Trapani nell'anno 1500.
L'Ordine lo festeggia il 2 giugno.

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