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San Giovanni I, Papa e martire
(Papa dal 13/08/523 al 18/05/526)
Sostenne per amore di Cristo e della Chiesa la persecuzione del re ariano Teodorico, che lo aveva inviato a Costantinopoli presso l'imperatore Giustino I a perorare la causa degli Ariani. Morì in carcere a Ravenna e il suo corpo fu trasferito a Roma nella basilica vaticana, dove venne onorato come martire.
Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico
Palma
San Giovanni I, papa e martire, che, mandato dal re ariano Teodorico a Costantinopoli presso l’imperatore Giustino, fu il primo tra i Romani Pontefici a celebrare in quella Chiesa il sacrificio pasquale; tornato di lì, fu vergognosamente arrestato e gettato in carcere dal medesimo Teodorico, cadendo a Ravenna vittima per Cristo Signore.

Sant'Erik IX
Erik era figlio di Jedward (Edward) da cui il patronimico Jedvardsson e fu nominato re dai popoli dello Svealand nel 1150. Cristiano animato da grande zelo, organizzò una spedizione nella vicina Finlandia pagana, lasciandovi Enrico, vescovo della vecchia Uppsala (Gamla Uppsala) per continuarvi l'evangelizzazione. La tradizione presenta Erik IX come il fondatore del dominio svedese sulla Finlandia, che portò all'unione dei due Stati per quasi 650 anni fino al 1809. Durante una guerra che coinvolgeva i Paesi Scandinavi e la Danimarca, il 18 maggio 1161, re Erik IX «il Santo», in lotta contro il principe danese Magnus Henriksson, mentre partecipava alla Messa nella chiesa della Trinità di Ostra Aros (Uppsala di oggi), fu attaccato dai nemici. Il re volle continuare ad assistere alla celebrazione della Messa fino alla fine e solo dopo si volse contro gli assalitori. Morì per un colpo alla gola durante la battaglia. Fu sepolto nel duomo di Gamla Uppsala e il popolo cominciò da subito a venerarne le reliquie.
A Uppsala in Svezia, sant'Eric IX, re e martire, che durante il suo regno si prodigò nel governare con saggezza il popolo e nel tutelare i diritti delle donne; mandò in Finlandia il vescovo sant'Enrico per diffondervi la fede di Cristo e, infine, aggredito mentre partecipava alla celebrazione della Messa, cadde pugnalato per mano dei suoi nemici.

Beata Blandina Merten
Maria Maddalena Merten nacque nel 1883 a Düppenweiler, nella regione tedesca della Saar. Divenuta maestra elementare, a 25 anni entrò tra le Orsoline di Calvarienberg-Ahrweiler, prendendo il nome di Blandina del Sacro Cuore. Emise i voti perpetui nel 1913 e, su consiglio del gesuita padre Merk, si offrì anche come vittima espiatoria. Continuò a dedicarsi all'apostolato scolastico e all'educazione cristiana dei fanciulli. Ma la sua vita religiosa fu breve. Trasferita a Saarbrücken, nel 1916 si manifestò, infatti, una tubercolosi incurabile, malattia che la condusse a morte nel 1918 a Treviri, dove era stata portata per il clima più mite. Gli ultimi due anni la suora li passò in infermeria, vivendo la croce della sofferenza. «Io e Gesù siamo così vicini», ripeteva. Mentre lei in punta di piedi se ne andava, a soli 35 anni, sulla cittadina tedesca infuriavano i combattimenti della prima guerra mondiale. Blandina Merten è stata beatificata da Giovanni Paolo II nel 1987.
A Mergentheim in Germania, beata Blandina (Maria Maddalena) Merten, vergine dell'Ordine di Sant'Orsola, che unì alla vita contemplativa l'impegno nella formazione umana e cristiana delle ragazze e degli adolescenti.

San Felice da Cantalice
Felice Porro nacque a Cantalice (Rieti), quasi certamente nel 1515; giovanissimo si trasferì a Cittaducale dove prestò servizio nella famiglia Picchi come pastore e contadino. Nel 1544 decise di assecondare il desiderio di farsi Cappuccino. Dopo il Noviziato a Fiuggi, nel 1545 emise i voti nel convento di San Giovanni Campano. Quindi sostò per poco più di due anni nei conventi di Tivoli e di Viterbo-Palanzana per poi trasferirsi nel convento romano di San Bonaventura (Santa Croce dei Lucchesi sotto il Quirinale), dove nei rimanenti quarant'anni fu questuante per i suoi confratelli. Ebbe temperamento mistico, dormiva appena due o tre ore e il resto della notte lo trascorreva in preghiera. Per le strade di Roma assisteva ammalati e poveri: devotissimo a Maria era chiamato «frate Deo gratias» per il suo abituale saluto. Venne canonizzato da Clemente XI nel 1712.
Felice = contento, dal latino
A Roma, san Felice da Cantalice, religioso dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, di austerità e semplicità mirabili, che per quarant'anni si dedicò a raccogliere elemosine, disseminando intorno a sé pace e carità.

San Giovanni Gilabert
San Giovanni Gilabert Jofré, nacque a Valenza (Spagna) il 24 giugno 1350. Studiò diritto a Lerida e ritornato nella sua città, vestì l'abito mercedario nel convento di Santa Maria degli Angeli in El Puig nell'anno 1370. Ordinato presbitero nel 1375, si dedicò alla predicazione, nel 1391 essendo vicario del convento di Lerida, mostrò grande interessamento per la sorte e i doloridei poveri e ricorse a Re Giovanni I° in favore della redenzione degli schiavi. Ma gli anni più intensi per lui iniziarono nel 1409 dopo che fu designato commendatore di Valenza; a lui si deve la fondazione del primo manicomio in Spagna. In compagnia del domenicano San Vincenzo Ferrer, percorse evangelizzando Aragona, Castiglia, Catalogna e Portogallo. Nell'anno 1417, il domenicano lo avvisò della sua prossima morte, allora San Giovanni Gilabert si confessò e partì per Valenza e mentre stava per entrare nella chiesa di El Puig, morì santamente; era il 18 maggio 1417. Il suo corpo incorrotto dopo secoli è ancora venerato nella chiesa dello stesso convento.
L'Ordine lo festeggia il 18 maggio.

Beato Guglielmo da Tolosa
Il beato Guglielmo nacque a Toulouse, in Francia, verso l’anno 1297 ed entrò nell’Ordine agostiniano a circa 19 anni di età. Compiuti gli studi a Parigi, trascorse la maggior parte della sua vita a Tolosa. Di sentimenti assai delicati, buon predicatore, attirò molte persone alla vita religiosa. Amante della povertà, si dimostrò tenerissimo verso i poveri. Coltivò la mortificazione, ma la caratteristica della sua vita fu la preghiera, tanto che «pregare o contemplare o parlare di Dio» costituiva la sua attività preferita. Morì il 18 maggio 1369. Il papa Leone XIII confermò il suo culto nel 1893. Il beato Guglielmo ci indica la via per vivere continuamente alla presenza di Dio.
A Tolosa sulla Garonna in Francia, beato Guglielmo, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino.

Santi Teodoto, Tecusa, Alessandra, Claudia, Faina, Eufrasia, Matrona e Giulitta
Il Martyrologium Romanum commemora oggi i santi martiri  Teòdoto e Tecusa, sua zia, Alessandra, Claudia, Faìna, Eufrasia, Matrona e Giulitta, vergini. Queste ultime, esposte dal preside in un luogo infame, rimasero intatte; furono poi sommerse in una palude presso Ankara con pesanti sassi legati al collo.Ad Ankara in Galazia, nell'odierna Turchia, santi martiri Teódoto e Tecúsa, sua zia, Alessandra, Claudia, Faina, Eufrasia, Matrona e Giulitta, vergini; queste ultime furono dapprima costrette dal governatore alla prostituzione e poi immerse in una palude con dei massi legati al collo.

Beato Martino Giovanni (Marcin Jan) Oprzadek
Il beato Marcin Jan Oprzadek, sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori, nacque a Koscielec (Kraków), Polonia, il 4 marzo 1884. Durante la Seconda Guerra Mondiale trovò il martirio nelle camere a gas della cittadina di Hartheim presso Linz, in Austria, il 18 maggio 1942. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999.
In località Hartheim vicino a Linz in Austria, beato Martino Oprządek, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori e martire, che, di nazionalità polacca, nello stesso tempo e allo stesso modo del precedente raggiunse il regno celeste.

Beato Stanislao (Stanislaw) Kubski
Stanislaw Kubski, sacerdote dell'arcidiocesi di Gniezno, cadde vittima dei nazisti nel celebre campo di concentramento tedesco di Dachau. Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 lo elevò agli onori degli altari con ben altre 107 vittime della medesima persecuzione.
Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Stanislao Kubski, sacerdote e martire, che, in tempo di guerra, rinchiuso in una camera a gas rese lo spirito per Cristo.

Beato Burcardo di Beinwil
Nel territorio di Argovie nell'odierna Svizzera, beato Burcardo, sacerdote, che, parroco del villaggio di Beinwil, si dedicò assiduamente all'impegno pastorale verso il gregge a lui affidato.

San Felice di Spalato (Salona)
Felice = contento, dal latino
Bastone pastorale
A Spalato in Dalmazia, nell'odierna Croazia, san Felice, martire durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano.

San Dioscoro di Alessandria
In Egitto, san Dioscoro, martire, che, figlio di un lettore, dopo molti generi di supplizi, portò a compimento il proprio martirio con la decapitazione.

San Potamone
Ad Alessandria sempre in Egitto, santi Potamone, Ortasio, Serapione, sacerdoti e i loro compagni, martiri.

San Venanzio di Camerino
Venanzio = il cacciatore, dal latino
Palma

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