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San Gottardo di Hildesheim
Figlio di un vassallo del capitolo di S. Maurizio, Gottardo nasce nel 960 a Reichersdorf (Ritenbach) presso Niederaltaich nella diocesi di Passavia. Nella scuola capitolare locale si avvicina alle scienze umanistiche e alla teologia. Dopo diversi viaggi in Paesi lontani, tra cui l'Italia, studia nella scuola del duomo di Passavia, dove ha come insegnante il famoso maestro Liutfrido. Quando il duca Enrico II di Baviera decide di trasformare il capitolo in un monastero benedettino Gottardo diventa monaco. Risale poi al 993 l'ordinazione sacerdotale, dopo la quale diventa priore e rettore della scuola monastica e più tardi introduce una scuola di scrittura e pittura. Nel 996 viene eletto abate facendosi, anche a Tegernsee e a Hersfeld, fautore dell'ideale di Cluny. Nel 1022 viene nominato vescovo di Hildesheim. Si distingue per la sua cura pastorale, per l'attenzione nei confronti del clero e per le sue conferenze bibliche. In 15 anni consacra più di 30 chiese. Dopo una breve malattia muore il 5 maggio 1038.
Gottardo = forte mediante Dio, dal tedesco
Bastone pastorale
A Hildesheim nella Sassonia in Germania, san Gottardo, vescovo, che, dapprima abate del monastero di Niederaltaich, visitò e istituì altri monasteri; poi, succeduto a san Bernardo in questa sede episcopale, operò per il bene della sua Chiesa, ristabilì nel clero l'osservanza della disciplina religiosa e aprì delle scuole.

Beato Nunzio Sulprizio
Il calendario liturgico, accanto ad altri santi, propone oggi la figura di questo giovane operaio vissuto nell'Ottocento e beatificato da Paolo VI il 1° dicembre 1963, durante il Concilio Vaticano II. Nunzio Sulprizio era nato a Pescosansonesco, in provincia di Pescara, il 13 aprile 1817. Fin dalla prima infanzia aveva perso entrambi i genitori; a nove anni, poi, morì anche la nonna materna Anna Rosaria, che lo aveva cresciuto. A quel punto uno zio lo prese con sé nella sua officina di fabbro ferraio. Ma il lavoro troppo pesante per l'età minò il suo fisico: colpito nel 1831 da una malattia alla tibia, fu ricoverato in ospedale prima a L'Aquila e poi a Napoli. Qui il colonnello Felice Wochinger si prese cura di lui e iniziò a trattarlo come un figlio. Nonostante i dolori terribili, Nunzio affrontò la malattia con una pazienza e un'offerta del proprio dolore che colpì chi gli stava vicino. Morì a soli diciannove anni il 5 maggio 1836. Già Leone XIII lo propose come modello per la gioventù operaia. Le sue spoglie sono custodite in un'urna nella chiesa di san Domenico Soriano a Napoli.
A Napoli, beato Nunzio Sulprizio, che, orfano, malato di cancrena a una gamba e debole nel corpo, tutto sopportò con animo sereno e gioioso; di tutti si prese cura, consolò benevolmente i compagni di sofferenza e, nonostante la sua povertà, cercò di alleviare in ogni modo la miseria dei poveri.

Beata Caterina Cittadini
Nasce a Bergamo il 28 settembre 1801 da genitori da poco giunti in città da Villa d'Almè. A sette anni è già orfana e rimane sola con la sorellina Giuditta di cinque anni. Vengono così accolte nell'orfanotrofio del Conventino. In quell'Istituto Caterina Cittadini si diploma maestra nel 1823. Viene invitata da due cugini sacerdoti, Giovanni ed Antonio Cittadini, a trasferirsi a Calolziocorte e nello stesso anno inizia ad insegnare nella scuola elementare del vicino paese di Somasca di Vercurago, dove apre una scuola gratuita per fanciulle povere, una scuola festiva gratuita, seguita da un educandato e da un orfanotrofio. Alcune delle sue ex allieve rimangono con lei per diventare loro stesse educatrici. Da questo nucleo sorge il nuovo Istituto delle Orsoline di Somasca. A 37 anni, nel 1840, muore la sorella Giuditta, suo più valido sostegno. Caterina scrive le Costituzioni del nuovo Istituto e le presenta al vescovo di Bergamo, Luigi Speranza negli anni 1854-55. Verranno approvate sette mesi dopo la morte di madre Cittadini, il 5 maggio 1857. È beata dal 2001.
A Somasca vicino a Bergamo, beata Caterina Cittadini, vergine, che, rimasta orfana fin da piccola, fu educatrice umile e sapiente; si dedicò con impegno nel curare l'istruzione delle ragazze povere e l'insegnamento della dottrina cristiana, fondando per questo l'Istituto delle Suore Orsoline di Somasca.

Sant'Angelo da Gerusalemme (di Sicilia)
Angelo è annoverato tra i primi Carmelitani che dal monte Carmelo tornarono in Sicilia, dove, secondo le fonti tradizionali degne di fede, morì a Licata per mano di uomini empi, nella prima metà del secolo XIII. Venerato come martire, ben presto fu edificata una chiesa sul luogo del suo martirio, e ivi venne deposto il suo corpo. Nel 1662 le reliquie furono traslate nella nuova chiesa, edificata nello stesso luogo in seguito alla liberazione della città dalla peste (1625) per intercessione del Santo. Il culto di sant'Angelo si diffuse in tutto l'Ordine e anche tra il popolo.
Palma, tre corone, spada
A Licata in Sicilia, sant'Angelo, sacerdote dell'Ordine dei Carmelitani e martire.

San Martino di Finojosa
Martino nacque nel 1140 circa nella regione spagnola di Soria. Nel 1158 entrò nel monastero cistercense di Cantares per poi trasferirsi a Huerta di Ariza. Dopo alcuni anni venne eletto abate e il monastero, sotto il suo governo, esercitò un grande influsso sui due regni di Castiglia ed Aragona. Nel 1185 fu eletto abate e il monastero, sotto il suo governo, esercitò un grande influsso sui due regni di Castiglia ed Aragona. Nel 1185 fu eletto vescovo di Siguenza. Nel 1192 abbandonò il vescovado e si ritirò in solitudine a Huerta, dove condusse per oltre venti anni una vita ritirata e nascosta, dedita alla contemplazione. Morì il 16 settembre 1213.
L'Ordine Benedettino lo festeggia il 5 maggio.

Beato Lucio di Savoia
Discendente della nobile famiglia dei Savoia, il Beato Lucio, ricevette l'abito dell'Ordine Mercedario nel convento di Carcassona in Francia. Inviato a redimere schiavi in Africa, fu sorpreso in mare dai corsari mori che portatolo a Tunisi, gli inflissero ogni genere di orribili torture. Condotto poi in Egitto, per 16 anni sopportò una crudele prigionia e afflitto da molti tormenti, i quali nulla valsero a fargli rinnegare la fede in Cristo Gesù. Indignati per la sua costanza, per ordine del sultano Bajazet II° venne decapitato nella città di Costantinipoli il 5 maggio 1470.
L'Ordine lo festeggia il 5 maggio.

Sant'Ilario di Arles
Ad Arles in Provenza, sant'Ilario, vescovo, che, promosso suo malgrado dall'eremo di Lérins all'episcopato, lavorando con le sue mani, vestendosi di una sola tunica sia in estate sia in inverno e andando sempre a piedi, rese visibile a tutti il suo amore per la povertà; dedito alla preghiera, ai digiuni e alle veglie, si adoperò instancabilmente nel ministero della parola, rivelò ai peccatori la misericordia di Dio, accolse gli orfani e destinò prontamente tutto il denaro raccolto dalle basiliche della città al riscatto dei prigionieri.

Beato Gregorio Boleslao (Grzegorz Boleslaw) Frackowiak
Grzegorz Boleslaw Frackowiak, religioso della Congregazione  del Divin Verbo, fu incarcerato dai nazisti e morì colpito con una scure. Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 lo elevò agli onori degli altari con ben altre 107 vittime della medesima persecuzione.
A Dresda in Germania, beato Gregorio Frąckowiak, religioso della Società del Verbo Divino e martire, che, gettato in prigione durante la guerra, morì per Cristo con un colpo di scure.

San Lanno (Lando)
Di origini germaniche, nasce probabilmente a Colonia intorno al 279 d.C. Di nobile famiglia, entrò adolescente nell'esercito romano; discese quindi in Italia dove abbracciò la fede cristiana. Nell'allora Castrum Bassanelli, oggi Vasanello, regnante l'imperatore Diocleziano, nel dies natalis del 5 maggio 296, pagò con la decapitazione il rifiuto di rinunciare alla fede cristiana e sacrificare alle divinità pagane.

San Geronzio di Milano
Geronzio, vescovo di Milano, santo. Fu un intimo collaboratore del vescovo sant'Eusebio che, al dire di Ennodio, lo avrebbe designato, ancora in vita, come suo successore. Condusse a termine il piano di ricostruzione di Milano distrutta da Attila (452), iniziato dal suo predecessore. Morì dopo ca. quattro anni di episcopato e fu sepolto nella chiesa di San Simpliciano.
A Milano, san Geronzio, vescovo.

San Massimo di Gerusalemme
Commemorazione di san Massimo, vescovo di Gerusalemme, il quale, dopo che gli era stato cavato un occhio e bruciato un piede con un ferro infuocato, fu condannato dal cesare Massimino Daia ai lavori forzati; lasciato poi libero, fu posto alla guida della Chiesa di Gerusalemme, dove, divenuto celebre per la sua gloriosa confessione di fede, riposò nella pace.

San Brittone di Treviri
A Treviri nella Gallia belgica, nell'odierna Germania, san Brittóne, vescovo, che difese il suo gregge dall'eresia priscillianista, ma invano tentò insieme ai santi Ambrogio di Milano e Martino di Tours di opporsi alla ferocia di coloro che vollero la morte di Priscilliano e dei suoi seguaci.

San Leo (Leone) di Africo
In Calabria, san Leone, eremita, che si dedicò alla contemplazione e alle opere di bene per i poveri e morì ad Áfrico presso Reggio nel monastero da lui stesso fondato.

Sant'Avertino
A Vençay presso Tours in Francia, sant'Avertino, diacono, che, avendo seguito in esilio san Tommaso Becket, tornato dopo la sua uccisione a Vençais, vi condusse vita eremitica.

San Sacerdote di Limoges
A Limoges nella regione dell'Aquitania, in Francia, san Sacerdote, che fu dapprima monaco e abate, poi vescovo, e scelse infine di condurre vita monastica.

San Mauronto
A Marchiennes nella Gallia belgica, ora in Francia, san Mauronto, abate e diacono, discepolo di sant'Amando.

Beato Benvenuto Mareni da Recanati
A Recanati nelle Marche, beato Benvenuto Mareni, religioso dell'Ordine dei Minori.

San Gioviniano
Ad Auxerre nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Gioviniano, lettore e martire.

San Nicezio di Vienne
A Vienne nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Nicezio, vescovo.

Sant'Eutimio di Alessandria
Ad Alessandria d'Egitto, sant'Eutimio, diacono e martire.

Beata Vergine Maria di San Luca
Patrona della città e della diocesi di Bologna

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