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San Pio V (Antonio Ghislieri)
(Papa dal 17/01/1566 al 01/05/1572)
Antonio Michele Ghislieri, religioso domenicano, creato vescovo e cardinale, svolse compiti di alta responsabilità nella Chiesa. Divenuto papa col nome di Pio V, operò per la riforma della Chiesa in ogni settore, sulle linee tracciate dal Concilio tridentino. Pubblicò i nuovi testi del Messale (1570), del Breviario (1568) e del catechismo romano. (Mess. Rom.)
Pio = devoto, religioso, pietoso (signif. Intuitivo)
Tiara, Camauro, Bastone Pastorale
San Pio V, papa, che, elevato dall'Ordine dei Predicatori alla cattedra di Pietro, rinnovò, secondo i decreti del Concilio di Trento, con grande pietà e apostolico vigore il culto divino, la dottrina cristiana e la disciplina ecclesistica e promosse la propagazione della fede. Il primo di maggio a Roma si addormentò nel Signore.
(1 maggio: A Roma, anniversario della morte di san Pio V, papa, la cui memoria si celebra il giorno precedente a questo).

San Giuseppe Benedetto Cottolengo
Portato fin da piccolo verso i bisognosi, divenuto sacerdote a Torino, aprì nella regione di Valdocco le Piccole Case della Divina Provvidenza, prima per i malati rifiutati da tutti, poi per “famiglie“ di handicappati, orfani, ragazze in pericolo e invalidi.Le Piccole Case , oltre a dare rifugio e assistenza materiale, tendevano a costruire una identità umana e cristiana nelle persone completamente emarginate. Con Giuseppe nacquero i preti della Santissima Trinità, varie famiglie di suore, i fratelli di S. Vincenzo, il seminario dei Tommasini. Apostolo, asceta, penitente, mistico, devotissimo alla Madonna, egli portò nelle sue case una vita spirituale intensa. Fu formatore di vita religiosa e precursore dell’assistenza ospedaliera.
Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico
A Chieri presso Torino, san Giuseppe Benedetto Cottolengo, sacerdote, che, confidando nel solo aiuto della divina Provvidenza, aprì una casa in cui si adoperò nell'accoglienza di poveri, infermi ed emarginati di ogni genere.

San Lorenzo di Novara
I preziosi dittici eburnei in cui sono riportati gli elenchi dei vescovi novaresi dei primi secoli, indicano al terzo posto il nome di Lorenzo, con la particolarità di quello della Cattedrale che, a differenza di quello della basilica di San Gaudenzio, non attribuisce tuttavia alla sua persona la qualifica di vescovo. Una simile precisazione è probabilmente da collegarsi con la tradizione che, a partire dal tempo di Pietro III vescovo dal 993 al 1032, fece di Lorenzo un sacerdote martirizzato, insieme ai fanciulli che stava catechizzando, al tempo di Giuliano l'Apostata, ad opera di alcuni sacerdoti pagani. Tale idea venne definitivamente codificata nella stesura della «Passio Sancti Laurentii», finendo, però, per far completamente dimenticare la fisionomia di Lorenzo come terzo vescovo novarese.
A Novara, san Lorenzo, sacerdote e martire, che aveva costruito un sacro fonte nel quale battezzava i piccoli di cui aveva curato l'istruzione; un giorno, dopo aver portato una grande folla di bambini a Dio mediante il battesimo, per mano di alcuni malvagi trovò il martirio insieme ai fanciulli da lui appena battezzati.

Santa Maria dell'Incarnazione Guyart Martin
Nacque il 28 ottobre 1599 a Tours in Francia, in una famiglia di panettieri. Fin da giovane il suo percorso esistenziale fu segnato da esperienze mistiche, che la convinsero di essere chiamata a una vita religiosa. Ma per lei la famiglia aveva altri progetti: nel 1617 sposò il proprietario di un setificio. Dall’unione, il 2 aprile 1619, nacque il figlio Claudio. Appena sei mesi dopo Maria rimase vedova e le toccò farsi carico sia dell’educazione del figlio, il quale poi si fece religioso, che dell’azienda.
La sua vita da «manager», però, non interruppe le esperienze mistiche che la spingevano sempre di più verso la consacrazione. Ma questo per lei non significò abdicare ai doveri della vita familiare o rinunciare alla difficile impresa di portare avanti il setificio, in un contesto in cui le donne non avevano alcun ruolo rilevante nella vita economica. È innegabile che questa esperienza le insegnò a coniugare la vita dello spirito con la vita attiva in mezzo agli uomini.
In quel periodo intraprese un cammino spirituale assieme a Raimondo di san Bernardo, religioso dei fogliantini (congregazione soppressa dalla Rivoluzione), il quale l’accompagnò fino alla scelta di entrare tra le orsoline di Tours il 21 gennaio 1631 ed emettendo la professioni religiosa il 15 gennaio 1633. Intanto le visioni continuavano e la spingevano a percepire la grandezza della missione cui era chiamata: offrire la vita di Dio, di quella Trinità che le si era manifestata durante le esperienze mistiche, a tutti gli uomini.
La sua vocazione missionaria maturò grazie al contatto epistolare con i gesuiti missionari in Canada. Dopo aver conosciuto Madame de la Peltrie, una vedova di Alençon, che intendeva fondare nel Nuovo Mondo un convento per l’educazione delle bambine native americane, Maria decise di partire per il Québec, dove arrivò il 1° agosto 1639. Là portò avanti con determinazione la sua attività: costruì un convento, che venne distrutto da un incendio e che fu subito sostituito da una nuova casa religiosa. E qui nel tempo arrivarono numerose religiose, provenienti da congregazioni diverse. Per loro Maria scrisse una nuova regola, che fu approvata nel 1662 dal vescovo Francesco de Laval. Per la diffusione del Vangelo tra i nativi americani, Maria imparò le loro lingue e scrisse per loro catechismi, grammatiche, dizionari. Inoltre sostenne i missionari, che in quegli anni subirono numerosi martirii. Provata da una salute malferma, nel 1669 lasciò la guida del convento. Morì il 30 aprile 1672 lasciando una comunità di suore che diventeranno le Orsoline del Canada.
Nel Québec in Canada, beata Maria dell'Incarnazione Guyart Martin, che, madre di famiglia, dopo la morte del marito affidò il figlioletto alle cure della sorella e, fatta la professione religiosa tra le Orsoline, aprì una loro casa in Canada, compiendo molte opere insigni.

Beato Benedetto da Urbino (Marco Passionei)
Marco Passionei, settimo di undici figli della nobile famiglia di Domenico Passionei e Maddalena Cibo. Dopo la laurea in Diritto civile ed ecclesiastico a Padova, fu avviato alla vita di corte romana del card. Pier Giravamo Albani, che gli risultò disgustosa.  Non fu facile ottenere dai parenti e dagli stessi frati il permesso di farsi Cappuccino, una volta ottenuto fu ammesso nel noviziato di S. Cristina in Fano, ma la fragile salute fece si che i frati lo costrinsero a lasciare dopo pochi mesi Fano per il convento di Fossombrone. Ordinato sacerdote si diede con slancio alla predicazione, attraendo i fedeli per lo spirito di preghiera, per l'ilarità dell'animo e la povertà. Nel 1600 fu inviato insieme al drappello missionario guidato da S. Lorenzo da Brindisi, verso la Boemia dove visse per tre anni e dovette sopportare molte ingiurie da parte degli eretici. Partito per predicare la Quaresima a Saccocorvaro, durante il viaggio dovette fermarsi a Urbania, dopo una decina di prediche dovette rinunciare, subì un'ennesima operazione che lo ridusse in fin di vita. Morì il 30 aprile 1625 a 65 anni di età e 41 di vita religiosa. Fu beatificato da papa Pio IX il 10 febbraio 1867.
 A Fossombrone nelle Marche, beato Benedetto da Urbino, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che fu compagno di san Lorenzo da Brindisi nella predicazione tra gli hussiti e i luterani.

San Quirino
Era un tribuno romano al quale furono affidati i martiri Alessandro, Evenzio e Teodulo, arrestati per ordine dell'imperatore Traiano (53-117); si convertì dopo aver visto i miracoli da loro operati e fu battezzato insieme con la figlia Balbina, in seguito subì egli stesso il martirio, venendo decapitato un 30 marzo di un anno dell'inizio del III secolo; il suo corpo fu sepolto nel cimitero di Pretestato sulla via Appia. Un'epigrafe funeraria del secolo V ritrovata nel cimitero, riporta il suo nome. Le reliquie del santo tribuno martire, ebbero una storia a parte, come del resto quelle di tanti martiri delle catacombe romane, che furono inviate in celebri monasteri e chiese di tutt'Europa. Secondo un documento redatto a Colonia nel 1485, il suo corpo sarebbe stato donato nel 1050 dal papa Leone IX ad una badessa di nome Gepa, la quale le trasferì a Neuss sul Reno in Germania. Ancora oggi le reliquie si venerano nella cattedrale di San Quirino (1206) di questa città. Il suo culto ebbe il maggior picco nel 1471, durante l'assedio che Neuss subì; da questa città il culto si diffuse in tutta la Germania specie a Colonia, in Belgio e in Italia.
A Roma nel cimitero di Pretestato sulla via Appia, san Quirino, martire, che, tribuno, coronò con il martirio la sua testimonianza di fede.

Santi Amatore, Pietro e Ludovico di Cordova
Amatore era un giovane prete di Tuni (Spagna) che, secondo s. Eulogio di Cordova, assieme al padre e ai fratelli lasciò il suo paese natale per recarsi a Cordova, desiderando migliorare la sua formazione spirituale e intellettuale. Ma ben presto si dedicò alla evangelizzazione dei maomettani che occupavano la città, aiutato nella sua opera dal monaco Pietro e da Ludovico, fratello di Paolo Diacono, ambedue di Cordova. Questa attività, però, fu ben presto stroncata dalle autorità musulmane, che misero a morte i tre predicatori il 30 aprile 855. I corpi dei martiri, gettati nel fiume Guadalquivir, dopo alcuni giorni furono trovati sulla riva, e venne data loro pia sepoltura. Pietro fu sepolto nel monastero di S. Salvatore, detto Pena de la Miel, alle porte di Cordova, Ludovico nella città di Palma e Amatore fu riportato nel suo paese natale, che da allora, in memoria del santo, si chiamò Martos, probabile alterazione del nome Amatore. Secondo un'altra versione, invece, il corpo di Amatore non fu mai ritrovato.
Palma
A Córdova nell'Andalusia in Spagna, santi martiri Amatore, sacerdote, Pietro, monaco, e Ludovico, che, durante la persecuzione dei Mori, furono crudelmente uccisi per non aver smesso di predicare apertamente il Vangelo di Cristo.

Beata Paolina von Mallinckrodt
Nata a Minden, in Germania, il 3 giugno 1817 da nobile famiglia, Paolina, con alcune amiche, a vent'anni comincia a dedicarsi all'assistenza di bambini, anziani, malati e poveri. Nel 1842, alla morte del padre, decide di dedicarsi maggiormente a questa attività e, su consiglio del vescovo ausiliare di Colonia, fonda un'istituzione per questo scopo. Così, il 21 agosto 1846, Paolina e tre compagne riceve l'abito religioso prendendo il nome di Suore della Carità cristiana». A partire dal 1871, durante il periodo del governo Bismarck, la comunità da lei fondata e molto ingrandita, viene quasi interamente distrutta e la Casa madre, sciolta dal governo prussiano, trasferita in Belgio. Le suore si spargono nel Liechtenstein, in Boemia e Italia. Nel frattempo Paolina si reca negli Stati Uniti per fondare nuove Case e visita le sorelle nelle Due Americhe e in Europa. Muore il 30 aprile 1881. Viene beatificata da Giovanni Paolo II il 14 aprile 1985.
A Paderborn in Germania, beata Paolina von Mallinckrodt, vergine, che fondò le Suore della Carità Cristiana, dedicandosi all'istruzione dei fanciulli poveri e ciechi e all'assistenza ai malati e ai bisognosi.

San Giuseppe Tuan
Giuseppe Tuân (o Hoan), nato in una famiglia cristiana di nazionalità vietnamita, entrò nell’ordine dei Padri Predicatori, che prestavano la loro opera missionaria nella sua comunità d’origine. Nonostante le difficoltà della persecuzione religiosa ordinata dall’imperatore Tự Đức, ebbe un ministero fruttuoso. Arrestato a causa di un delatore, venne messo in carcere e infine decapitato il 30 aprile 1861, a circa quarant’anni. Beatificato con altri 24 martiri delle persecuzioni in Vietnam il 29 aprile 1951, è stato poi canonizzato, inserito nel gruppo dei 117 martiri capeggiati da Andrea Dung Lac, il 19 giugno 1988.
Nel villaggio di An Bái nel Tonchino, ora Viet Nam, san Giuseppe Tu?n, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire, che, arrestato su delazione per aver amministrato i sacramenti alla madre inferma, fu condannato alla decapitazione sotto l'imperatore Tự Ðức.

San Gualfardo
San Gualfardo, sellaio di origine germanica, si ritirò a vita eremitica presso Verona, ma poi fu accolto quale oblato dai monaci camaldolesi di san Salvatore della medesima città. Giunse ai più alti fastigi della contemplazione e della santità con l'orazione ininterrotta, le veglie, i digiuni, le astinenze, il tutto in una mirabile cornice di equilibrio, di modestia e di prudenza. Operò numerosi prodigi. Morì presso Verona il 30 aprile 1127 ed in tale anniversario è commemorato dal Martyrologium Romanum e dal Menologio Camaldolese.
A Verona, san Gualfardo, che, sellaio originario della Germania, dopo moltissimi anni passati in solitudine fu accolto in questa città dai monaci di San Salvatore.

Beati Luigi Puell e 69 compagni
Nel convento mercedario di Sant'Eulalia in Montpellier (Francia), i Beati Luigi Puell e 69 compagni, lottarono per l'autorità del Romano Pontefice difendendo eroicamente la fede cattolica dai protestanti luteranensi e furono atrocemente uccisi dagli eretici Ugonotti nell'anno 1567. Onorando l'Ordine e la Chiesa con il loro martirio, esultano in cielo per l'eternità.
L'Ordine li festeggia il 30 aprile.

San Forannan di Waulsort
Era un vescovo irlandese che lasciò il suo paese natale e, giunto all'abbazia benedettina di Waulsort sulla Mosa, entrò come monaco nella comunità e nel 962 ne divenne abate. Passò qualche tempo a Gorze per studiare la regola monastica instauratavi da san Giovanni (di Gorze) con l'intenzione di introdurla anche a Waulsort, cosa che fece con grande successo.

Sant'Adiutore di Vernon
Crociato normanno, poi eremita benedettino a Vernon-sur-Seine.
Adiutore = colui che aiuta, dal latino
A Vernon-sur-Seine in Francia, sant'Adiutore, che, fatto prigioniero in guerra, fu torturato per la sua fede e, tornato in patria, si ritirò in una cella conducendo una vita di penitenza.

San Guglielmo Southerne
A Newcastle-on-Tyne in Inghilterra, beato Guglielmo Southerne, sacerdote e martire, che, compiuti gli studi in Lituania, Spagna e a Douai, dopo essere stato ordinato sacerdote, si recò in Inghilterra e per questo fu condannato sotto il re Giacomo I all'atroce supplizio dell'impiccagione.

Beato Pietro Diacono (Levita)
Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino
A Roma, beato Pietro Levita, che, monaco sul Celio, per mandato del papa san Gregorio Magno, amministrò con saggezza il patrimonio della Chiesa di Roma e, ordinato diacono, servì con fedeltà il pontefice.

San Mariano di Acerenza
San Mariano, giovane diacono della Chiesa Acheruntina al tempo del santo vescovo Marcello, amico di Laviero, di cui imitò il coraggio della predicazione del Vangelo, subì il martirio nell'anno 303, sotto la terribile persecuzione dell'imperatore Diocleziano.

San Pomponio di Napoli
A Napoli, san Pomponio, vescovo, che costruì all'interno della città una chiesa dedicata al Nome di Maria Madre di Dio e durante l'occupazione dei Goti difese dall'eresia ariana il popolo a lui affidato.

Santi Diodoro e Rodopiano
Ad Afrodisia in Caria, nell'odierna Turchia, santi Diodoro e Rodopiano, martiri, che, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, furono lapidati dai loro stessi concittadini.

Sant'Earconvaldo
A Barking in Inghilterra, transito di sant'Erconvaldo, vescovo, che fondò due monasteri, l'uno maschile, da lui stesso governato, l'altro femminile, guidato da sua sorella santa Etelburga.

Sant'Augulo
A Viviers lungo il Rodano nel territorio della Neustria, in Francia, sant'Áugulo, vescovo, che si ritiene abbia aperto in questa città il primo ospedale e liberato molti schiavi.

Sant'Eutropio di Saintes
A Saintes nella regione dell'Aquitania, in Francia, sant'Eutropio, primo vescovo di questa città, che si dice sia stato mandato in Francia dal Romano Pontefice.

San Donato di Evorea
A Paramýthia in Epiro, nell'odierna Grecia, san Donato, vescovo, che al tempo dell'imperatore Teodosio rifulse di insigne santità.

San Mercuriale di Forlì
A Forlì, san Mercuriale, vescovo, che si ritiene abbia istituito la sede episcopale in questa città.

Santa Sofia di Fermo
Sofia = sapienza, saggezza, dal greco
Palma
A Fermo nelle Marche, santa Sofia, vergine e martire.

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