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Santa Caterina da Siena
«Niuno Stato si può conservare nella legge civile in stato di grazia senza la santa giustizia»: queste alcune delle parole che hanno reso questa santa, patrona d'Italia, celebre. Nata nel 1347 Caterina non va a scuola, non ha maestri. I suoi avviano discorsi di maritaggio quando lei è sui 12 anni. E lei dice di no, sempre. E la spunta. Del resto chiede solo una stanzetta che sarà la sua «cella» di terziaria domenicana (o Mantellata, per l'abito bianco e il mantello nero). La stanzetta si fa cenacolo di artisti e di dotti, di religiosi, di processionisti, tutti più istruiti di lei. Li chiameranno «Caterinati». Lei impara a leggere e a scrivere, ma la maggior parte dei suoi messaggi è dettata. Con essi lei parla a papi e re, a donne di casa e a regine, e pure ai detenuti. Va ad Avignone, ambasciatrice dei fiorentini per una non riuscita missione di pace presso papa Gregorio XI. Ma dà al Pontefice la spinta per il ritorno a Roma, nel 1377. Deve poi recarsi a Roma, chiamata da papa Urbano VI dopo la ribellione di una parte dei cardinali che dà inizio allo scisma di Occidente. Ma qui si ammala e muore, a soli 33 anni. Sarà canonizzata nel 1461 dal papa senese Pio II. Nel 1939 Pio XII la dichiarerà patrona d'Italia con Francesco d'Assisi.
Italia, Europa (Giovanni Paolo II, 1/10/99)
Caterina = donna pura, dal greco
Anello, Giglio
Festa di Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, che, preso l'abito delle Suore della Penitenza di San Domenico, si sforzò di conoscere Dio in se stessa e se stessa in Dio e di rendersi conforme a Cristo crocifisso; lottò con forza e senza sosta per la pace, per il ritorno del Romano Pontefice nell'Urbe e per il ripristino dell'unità della Chiesa, lasciando pure celebri scritti della sua straordinaria dottrina spirituale.

Beato Giovanni Vargas
Dalla Spagna, il mercedario Beato Giovanni Vargas, passò in America a Santa Marta nel 1533 e poco dopo nel 1537 in Perù. Fu colui che convocò un'assemblea nel convento del Cusco nel novembre 1556, alla quale parteciparono i commendatori di Cusco, Lima, Trujillo, Panama, Quito, Chachapayas e Arequipa e fu il promotore per creare la prima provincia mercedaria in America. Egli ottenne una bolla da Papa Pio IV°, datata in Roma il 30 dicembre 1560, mediante la quale veniva approvato e confermato quanto richiesto e dopo molte discussioni e controversie finalmente il provinciale dei mercedari di Castiglia, Venerabile Gaspare de Torres, emanò un documento in data 13 gennaio 1563 con cui divideva l'Ordine della Mercede in America in quattro province: Guatemala, Cusco, Lima e Cile. Insigne evangelizzatore fra i popoli del Perù, instancabilmente predicò il vangelo agli indios ma da questi fu preso, legato ad un albero e trafitto da frecce, professando la fede morì gloriosamente sul monte vallano presso Panama.
L'Ordine lo festeggia il 29 aprile.

San Severo di Napoli
Della sua vita antecedente al ministero episcopale non sappiamo quasi nulla. Guidò la Chiesa campana dal febbraio 363 al 29 aprile 409. La sua opera si svolse in un periodo di ritorni al paganesimo e di eresie. Riportò nella città le spoglie del suo predecessore san Massimo, che era morto in esilio in Oriente, durante la persecuzione ariana. Fu amico di sant'Ambrogio (340-397) che conobbe durante il Concilio plenario campano del 392 a Capua. A Severo viene attribuita la costruzione del celebre Battistero di Napoli, il più antico dell'Occidente. Una «Vita» di Severo scritta nell'XI secolo, riporta un suo miracolo operato in vita: non potendo aiutare in altro modo una vedova, minacciata di schiavitù da un uomo, che pretendeva di essere pagato per un debito del defunto marito, Severo condusse l'uomo al sepolcro del defunto, richiamandolo in vita e da lui lo fece sbugiardare.
A Napoli, san Severo, vescovo, amato da sant'Ambrogio come fratello e dalla sua Chiesa come padre.

Sant'Ugo di Cluny
Ugo il Grande fu il quarto abate della celebre abbazia benedettina di Cluny, centro della rinascita religiosa, e non solo, che investì l'Europa dell'XI secolo. Nato nel 1024, eletto a venticinque anni alla guida della comunità monastica francese, governò numerosi monasteri. Fu consigliere di re e papi, tra i quali Gregorio VII (Ildebrando di Soana) che prima di accedere al soglio pontificio era stato un suo monaco. Morì nel 1109.
A Cluny in Burgundia, nell'odierna Francia, sant'Ugo, abate, che per sessantuno anni resse santamente il monastero di questo luogo, sempre dedito alle elemosine e alla preghiera, custode e instancabile promotore della disciplina monastica, fervido amministratore e propagatore della santa Chiesa.

Beata Itala Mela
Una mistica dedita alla contemplazione del inondo e all'approfondimento della dimensione trinitaria della vita cristiana: così può essere sintetizzata la testimonianza di Itala Mela, nata a La Spezia il 28 agosto 1904. Papà e mamma sono maestri elementari di sani principi, ma lontani dalla fede. Mentre frequenta il Liceo, la morte del fratello di nove anni la getta nella disperazione e nella totale negazione della fede. Ma solo due anni dopo, in seguito a una misteriosa scossa interiore, comincia una nuova vita all'insegna del motto: «Signore, se ci sei, fatti conoscere». E’ il punto di partenza di un percorso mistico con al centro il mistero della Trinità. Muore il 29 aprile 1957.

Sant'Acardo
Nell'abbazia di La Lucerne-d'Outremer nella Normandia, in Francia, sant'Acardo, vescovo di Avranches, che, un tempo abate di San Vittore a Parigi, scrisse molti trattati di vita spirituale al fine di condurre l'anima cristiana alle vette della perfezione e alla sua morte fu sepolto in questa abbazia premostratense da lui spesso frequentata.

San Tichico
Commemorazione di san Tíchico, discepolo di san Paolo Apostolo, che lo chiama nelle sue Lettere caro fratello, ministro fedele e compagno nel servizio del Signore.

Sant'Antonio Kim Song-u
A Seul in Corea, sant'Antonio Kim Song-u, martire, che era solito radunare in casa sua molti fedeli e fu strangolato in carcere per Cristo.

San Torpete (Torpes, Torpè)
Palma
A Pisa, san Torpeto, martire.

San Cristino
Portoferraio

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