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Santa Benedetta di Roma
A Roma, santa Benedetta, vergine, che, monaca, come racconta il papa Gregorio Magno, trovò pace in Dio, come ella stessa aveva chiesto, trenta giorni dopo la morte di santa Galla, dalla quale era amata più di tutte le altre.

San Lucio di Cirene
Commemorato da S. Luca negli Atti degli Apostoli come vescovo di Cirene, di lui si sa pochissimo. Si celebra oggi il più antico e il più sconosciuto fra i numerosi santi di nome Lucio. Il Martirologio Romano ci dice che presso la Chiesa di Antiochia vi erano " profeti e dottori " fra cui Barnaba, Simeone, soprannominato Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode Tetrarca, e Saulo. Questi cinque profeti, secondo gli esegeti della Bibbia di Gerusalemme, rappresentavano il governo della Chiesa di Antiochia. Il toponimo sta ad indicare solo il luogo d'origine di Lucio che non è da identificarsi con il martire omonimo, originario anche lui di Cirene e martirizzato sotto Diocleziano, martire che però non fu vescovo e che si ricorda in altra data.
Lucio = luminoso, splendente, dal latino
Bastone pastorale
Commemorazione di san Lucio di Cirene, che negli Atti degli Apostoli è annoverato tra i profeti e dottori della Chiesa che era in Antiochia.

Beati Enrico Kaczorowski e Casimiro Gostynski
Questi due sacerdoti polacchi condivisero il martirio nel campo di concentramento tedesco di Dachau il 6 maggio 1942, vittime del nazismo. Furono beatificati da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 106 martiri polacchi.
Il Beato Enrico Kaczorowski è tra i 108 martiri polacchi beatificati da Giovanni Paolo II nel 1999 a Varsavia: tutti vittime dell'odio nazista. Enrico Kaczorowski nacque il 10 ottobre 1888 a Briezwienna, in Polonia; a 20 anni entrò nel seminario di Wloclawek; dal 1913 frequentò l'Accademia di Teologia di Pietroburgo dove venne ordinato sacerdote il 13 giugno 1914. A causa della Prima Guerra Mondiale, poté riprendere gli studi solo nel 1918 divenendo dottore in Teologia nel 1922. Ritornato a Wloclawek ebbe l'incarico di docente di teologia morale presso il Seminario e di direttore del liceo vescovile. Fu redattore della rivista «Ateneo Sacerdotale» e dal 1928 in poi fu rettore del Seminario. Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, benché la città fosse stata occupata dai tedeschi, rimase nel Seminario. E qui venne arrestato il 7 novembre 1939, portato nel campo di concentramento di Lad e poi nell'aprile 1941 nel campo di concentramento di Dachau. Sfinito nel fisico, fu assegnato al cosiddetto «blocco invalidi». Il 6 maggio 1942 venne condotto alla camera a gas.
Vicino a Monaco di Baviera in Germania, beati Enrico Kaczorowski e Casimiro Gostyński, sacerdoti e martiri, che, deportati durante l'occupazione militare della Polonia da parte di persecutori dell'umana dignità, nel campo di prigionia di Dachau in una camera a gas persero la vita per la fede in Cristo.

San Pietro Nolasco
Era di nobile famiglia e, a Barcellona, commosso dalla condizione degli schiavi dei Mori, ne riscattò centinaia con il proprio denaro, coinvolgendo in quest'opera molte altre persone. Aiutato anche da re Giacomo I e dal vescovo di Barcellona, fondò poi l'Ordine di santa Maria della Misericordia o della Mercede che aveva come scopo la liberazione e la redenzione degli schiavi. Adottò la regola agostiniana con un quarto voto, quello di offrirsi prigionieri al posto di un cristiano in pericolo di apostasia. Così, ad Algeri, dove venivano tradotti coloro che erano catturati dai Saraceni durante le scorrerie, fu Pietro stesso ad offrirsi come ostaggio, soffrendo torture e prigionia. L'Ordine da lui fondato, dopo un secolo di vita, aveva già liberato 26.000 prigionieri.
Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino
A Barcellona in Spagna, san Pietro Nolasco, sacerdote, che, insieme a san Raimondo di Penyafort e a Giacomo I re di Aragona, si ritiene abbia fondato l'Ordine della Beata Maria della Mercede per il riscatto degli schiavi; durante la dominazione degli infedeli si adoperò alacremente con fatica e dedizione per ristabilire la pace e liberare i cristiani dal giogo della schiavitù.

San Francesco de Montmorency-Laval
Nato a Montigny-sur-Avre nel 1623 in una delle famiglie più in vista della Francia, Francesco de Montmorency-Laval fu ordinato prete nel 1647 e operò come vicario generale di Evreux. Sei anni dopo venne designato come amministratore apostolico del Tonchino. Ma non vi andò mai per divergenze politiche delle potenze coloniali. Si mise allora a disposizione delle missioni canadesi. Consacrato vescovo e nominato nel 1658 Vicario apostolico della Nuova Francia, in Canada si mise subito al lavoro per quella Chiesa: sorsero parrocchie, ospedali, scuole. Per l'educazione fondò la Congregazione femminile di Notre Dame. Difese gli indigeni e restò fedele a Roma nonostante le spinte di chi voleva una Chiesa nazionale sul modello gallicano. Divenuto vescovo della neonata diocesi del Quebec nel 1670, si ritirò per motivi di salute dieci anni dopo. Morì nel 1708. È beato dal 1980 e santo dal 2014.
A Québec in Canada, beato Francesco de Montmorency-Laval, vescovo, che istituì in questa città la sede episcopale e per circa cinquant'anni si dedicò con tutto se stesso a consolidare e accrescere la Chiesa in un'ampia area dell'America settentrionale fino al golfo del Messico.

Beata Anna Rosa Gattorno
Nata a Genova nel 1831 da famiglia agiata, a 21 anni si sposò e si trasferì a Marsiglia. Una serie di tracolli economici e disgrazie, culminate con la morte del marito, la segnarono profondamente. Così si fece strada una nuova vocazione. Sotto la guida del confessore, don Giuseppe Firpo, emise i voti come terziaria francescana. Si dedicò ai poveri e ai figli delle operaie, mantenendo con sé anche i propri. A Piacenza iniziò una nuova famiglia religiosa, la Figlie di Sant'Anna, che subito (1878) andarono anche in missione. Collaborò con il vescovo Scalabrini nell'assistenza alle sordomute. Morì a Roma nel 1900.
A Roma, beata Anna Rosa Gattorno, religiosa, che, madre di famiglia, rimasta vedova, si consacrò interamente al Signore e al prossimo e istituì le Figlie di Sant'Anna Madre di Maria Immacolata, adoperandosi in tutti i modi per i malati, gli infermi e l'infanzia abbandonata, nel volto dei quali contemplava Cristo povero.

Beato Ponzio de Barellis
Originario di Tolosa (Francia), il Beato Ponzio de Barellis, era dottore in legge. Successe al Beato Domenico Serrano come Maestro Generale dell'Ordine Mercedario, nominato dal Papa Clemente VI° in agosto o settembre del 1348, fu molto attivo, nonostante che in Europa la peste nera facesse strage e avesse interrotto l'aumento numerico dei mercedari riportandoli a quanti erano, più o meno nel 1317. Durante il suo generalato furono redenti 1600 schiavi; realizzò notevoli opere di restauro e costruzioni di conventi. Famoso per la sua santità e glorioso per i miracoli, morì a Tolosa il 17 ottobre 1364 e fu sepolto nel convento di Perpignano.
L'Ordine lo festeggia il 6 maggio.

Santi Mariano e Giacomo
A Lambèse in Numidia, nell'odierna Algeria, santi martiri Mariano, lettore, e Giacomo, diacono: il primo aveva già da tempo superato indenne le vessazioni della persecuzione di Decio per aver confessato la fede in Cristo; nuovamente arrestato insieme al dilettissimo compagno, entrambi, dopo crudeli supplizi, confortati dalla grazia divina, morirono insieme a molti altri trafitti con la spada.

Beati Pietro de Tornamira e Guglielmo Tandi
Mercedari del convento di San Michele del Monte in Saragozza (Spagna), i Beati Pietro de Tornamira e Guglielmo Tandi, redentori nella città di Granada, liberarono 212 schiavi e con la loro evangelizzazione condussero molti infedeli a Cristo. Finché colmi di buone opere il Signore li chiamò nel suo regno.
L'Ordine li festeggia il 6 maggio.

Beati Edoardo Jones e Antonio Middleton
A Londra in Inghilterra, beati Edoardo Jones e Antonio Middleton, sacerdoti e martiri, che sotto la regina Elisabetta I per il loro sacerdozio furono appesi alla forca alle porte delle loro abitazioni e poi fatti a pezzi con la spada.

Sant'Edberto di Lindisfarne
A Lindisfarne in Northumbria, nell'odierna Inghilterra, sant'Edberto, vescovo, che succedette a san Cutberto e rifulse per la conoscenza delle Scritture, l'osservanza dei precetti divini e soprattutto la generosità nelle elemosine.

Beato Bartolomeo Pucci-Franceschi
A Montepulciano in Toscana, beato Bartolomeo Pucci-Franceschi, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che, lasciati per amore di Dio la moglie, i figli e tutti i suoi beni, si fece poverello di Cristo.

Beata Caterina Troiani
Al Cairo in Egitto, beata Maria Caterina Troiani, vergine del Terz'Ordine di San Francesco, che, mandata dall'Italia in Egitto, vi fondò la nuova famiglia delle Suore Francescane Missionarie.

San Venerio di Milano
A Milano, san Venerio, vescovo, che, discepolo e diacono di sant'Ambrogio, inviò chierici in aiuto ai vescovi d'Africa e si prese cura di san Giovanni Crisostomo mentre si trovava in esilio.

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