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San Giuseppe Lavoratore
Nel Vangelo Gesù è chiamato 'il figlio del carpentiere'. In modo eminente in questa memoria di san Giuseppe si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e perfezionamento dell'uomo, esercizio benefico del suo dominio sul creato, servizio della comunità, prolungamento dell'opera del Creatore, contributo al piano della salvezza (cfr Conc. Vat. II, 'Gaudium et spes", 34). Pio XII (1955) istituì questa memoria liturgica nel contesto della festa dei lavoratori, universalmente celebrata il 1° maggio.
Padri, Carpentieri, Lavoratori, Moribondi, Economi, Procuratori Legali
Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico
San Giuseppe lavoratore, che, falegname di Nazareth, provvide con il suo lavoro alle necessità di Maria e Gesù e iniziò il Figlio di Dio al lavoro tra gli uomini. Perciò, nel giorno in cui in molte parti della terra si celebra la festa del lavoro, i lavoratori cristiani lo venerano come esempio e patrono.

San Sigismondo
Nel giorno di san Giuseppe lavoratore la tradizione ha posto anche la festa di Sigismondo, re dei Burgundi. Figlio del re Gundobaldo, governava il territorio intorno a Ginevra. Si convertì all’inizio del VI secolo per influsso di sant’Avito: fu il primo sovrano di origine gallica ad abbracciare il cristianesimo. Poi, però, si macchiò di un orrendo crimine. Temendo che suo figlio Sigerico congiurasse contro di lui, lo fece uccidere. Subito, però, se ne pentì e si ritirò nel monastero di Aguane, sempre in Svizzera, da lui stesso fondato. Alla sua necessità di espiare si fa risalire la nascita della «Laus perennis», recitata ininterrottamente da monaci che si danno il cambio. I Franchi, che volevano conquistare la Borgogna, ultimo regno indipendente, approfittarono dello scandalo suscitato dall’uccisione di Sigerico per braccare Sigismondo, che fuggì da Aguane, ma fu raggiunto e buttato in un pozzo. Per questo lo si venera come martire.
Sigismondo = difende con la vittoria, dal tedesco
Palma, Corona, Scettro, Globo, Spada, Croce, Pozzo
A Saint-Maurice-en-Valais nella Rezia, nell'odierna Svizzera, deposizione di san Sigismondo, che, re dei Burgundi, convertitosi dall'eresia ariana alla fede cattolica, istituì in questo luogo un coro di monaci che intonava ininterrottamente inni davanti al sepolcro dei martiri, espiò il delitto commesso con la penitenza, le lacrime e i digiuni e trovò la morte nel territorio di Orléans affogato dagli avversari in un pozzo.

San Riccardo Pampuri
Erminio Filippo Pampuri, nella vita religiosa, frà Riccardo, nacque (decimo di undici figli) il 2 agosto 1897 a Trivolzio (Pavia) da Innocenzo e Angela Campari, e fu battezzato il giorno seguente. Orfano di madre a tre anni, venne accolto dagli zii materni a Torrino, frazione di Trivolzio. Nel 1907 gli morì a Milano il padre. Compiute le scuole elementari in due paesi vicini, e la prima ginnasiale a Milano, fu alunno interno nel Collegio Sant'Agostino di Pavia. Dopo gli studi liceali, si iscrisse alla facoltà di medicina nell'Università di Pavia, laureandosi con il massimo dei voti, il 6 luglio 1921. Nel 1927 entrò a Brescia nel noviziato dei Fatebenefratelli e vi emise la professione religiosa il 24 ottobre 1928. Gli venne affidato il gabinetto dentistico. Purtroppo nella primavera del 1929 la sua salute peggiorò per la tubercolosi. Il 18 aprile 1930 fu trasferito nell'Ospedale del Fatebenefratelli di Milano dove morì il primo maggio. Proclamato beato da Giovanni Paolo II il 4 ottobre 1981, è stato canonizzato nella festività di Tutti i Santi, 1° novembre 1989.
Riccardo = potente e ricco, dal provenzale
A Milano, san Riccardo (Erminio Filippo) Pampuri, che dapprima esercitò con generosità nel mondo la professione di medico e, entrato poi nell'Ordine di San Giovanni di Dio, dopo circa due anni riposò in pace nel Signore.

San Jean-Louis Bonnard
Nato il 1° marzo 1824 a Saint Christo en Jarez, in Francia, quinto di sei figli, Jean Louis Bonnard entrò nel Seminario minore di Saint Jodard ad Alix dove fu considerato un buon seminarista ma studente mediocre. Cambiò diversi Seminari sino a giungere in quello di Parigi dove venne ordinato sacerdote il 28 dicembre 1848. Desiderando la missione, l'8 febbraio 1849 partì per Hong Kong per raggiungere il Tonchino, nel nord del Vietnam, dove gli furono affidate due parrocchie. Nonostante la persecuzione contro i cristiani Bonnard lavorò intensamente per la sua comunità. Nel marzo del 1852 decise di andare a visitare il villaggio di Boi-Xuyen. Il 21 marzo, mentre stava battezzando 25 bambini giunsero dei soldati. Bonnard fu fatto uscire da una porta segreta ma i militari lo raggiunsero. Imprigionato fu condannato a morte. Sentenza eseguita il 1° maggio 1852. È stato proclamato santo da Giovanni Paolo II il 19 giugno 1988.
Vicino alla città di Nam-Định sempre nel Tonchino, san Giovanni Ludovico Bonnard, sacerdote della medesima Società e martire, che, condannato a morte per aver battezzato venticinque bambini, ricevette anch'egli con la decapitazione la corona del martirio.

Beato Aldebrando
Se ne conosce la vita grazie a una leggenda composta verso il 1300. Nato nel 1164 in Romagna nei pressi di Cesena si formò presso la canonica di Porto a Ravenna. Dal 1222 al 1228 fu prevosto della Cattedrale di Rimini, ma poiché in una predica aveva rivendicato certi beni del Capitolo della Cattedrale, occupati dal Comune di Rimini, il popolo sobillato dai «patarini» locali, insorse contro di lui. Durante la fuga dalla città s'imbatté nei nunzi del Capitolo della diocesi di Fossombrone (Pesaro) che andavano a Rimini, proprio per presentargli la nomina a loro vescovo. Accettato l'incarico nel 1228 divenne vescovo di Fossombrone, dove iniziò la costruzione di una nuova cattedrale: alla sua morte solo la copertura rimase a metà. Morì il 30 aprile forse del 1247 e fu sepolto il 1° maggio nella «sua» cattedrale. Qualche decennio più tardi il suo corpo venne traslato nella nuova cattedrale, la chiesa di San Maurenzo.
Aldebrando = esperto con la spada, dall'antico alto tedesco
A Fossombrone nelle Marche, beato Aldebrando, vescovo, insigne per austerità di vita e spirito apostolico.

San Pellegrino Laziosi
Pellegrino non diventa sacerdote, non predica e non scrive. Arricchisce l'Ordine dei Servi di Maria con l'esempio di tutti i suoi giorni vissuti nella felicità del "servizio" in ogni sua forma: preghiera, penitenza severa, fraternità sorridente e operosa, dentro e fuori il convento.  Si inventa pure una penitenza personalizzata: sta trent'anni senza mai sedersi, procurandosi disfunzioni circolatorie che esigono l'amputazione urgente di una gamba: ma l'operazione poi non si fa per un improvviso miglioramento, che Pellegrino definisce miracoloso: dice di aver visto in sogno il Signore che lo liberava dall'infermità scendendo dalla Croce.
Pellegrino = pellegrinante, dal latino
A Forlì, san Pellegrino Laziosi, religioso dell'Ordine dei Servi di Maria, che, in coerenza con la sua condizione di servo della Madre di Dio, rifulse nella devozione verso il Figlio Gesù e nella sollecitudine per i poveri.

Beata Mafalda
Si ritirò nel celebre monastero di Arouca. Promosse la riforma del monastero chiamando le monache cistercensi, anch'essa vestì il loro abito.  Ebbe molta notorietà la sua vita austera, il digiuno continuo, la veglia in preghiera di parecchie notti, il dormire sulla nuda terra. Favorì lo stabilirsi dei Francescani e dei Domenicani in Portogallo, si recava spesso a venerare l'antica immagine della Madonna posta nella cattedrale di Porto, al ritorno da uno di questi pellegrinaggi si ammalò gravemente per poi morire nel 1257.
Mafalda = Matilde (portoghese), forte in combattimento.
Ad Arouca in Portogallo, beata Mafalda, vergine, che, figlia del re Sancio I, rigettato il matrimonio per invalidità, si fece monaca e introdusse nel suo monastero la riforma cistercense.

San Geremia
Geremia, uno dei quattro grandi profeti d'Israele. Nacque verso il 650 a.C. presso Gerusalemme; visse e predicò nel regno di Giuda tra il 622 fino oltre il 587 a.C.
Geremia = esaltazione del Signore, dall'ebraico
Commemorazione di san Geremia, profeta, che, al tempo di Ioiakím e Sedecía, re di Giuda, preannunciando la distruzione della Città Santa e la deportazione del popolo, patì molte persecuzioni; per questo la Chiesa ha visto in lui la figura del Cristo sofferente. Predisse, inoltre, il compimento della nuova ed eterna Alleanza in Gesù Cristo, per mezzo del quale il Padre onnipotente avrebbe scritto nel profondo del cuore dei figli di Israele la sua legge, perché egli fosse il loro Dio ed essi suo popolo.

Santi Giovanni de Zorroza e Giovanni de Huete
Inviati a redimere schiavi dal Maestro Generale Beato Antonio Morell, i Santi Giovanni de Zorroza e Giovanni de Huete, operavano nel regno moro di Granada. Nel 1482 i mori, esasperati per la conquista di Alhama da parte dei Re cattolici, presero questi due religiosi mercedari mentre animavano la fede dei cristiani schiavi a Baza. Rinchiusi in carcere per vari giorni gli fecero soffrire ogni sorta  di pene ed ingiustizie, portati poi sula strada per essere esposti al disprezzo della gente, furono consegnati ad alcuni ragazzi che li uccisero a sassate e con una morte gloriosa si unirono al coro dei martiri di Cristo.
L'Ordine li festeggia l'1 maggio.

Sant'Agostino Schoeffler
Agostino = piccolo venerabile, dal latino
Presso la rocca di Sơn-Tâi nel Tonchino, ora Viet Nam, sant'Agostino Schoeffler, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi e martire, che, gettato in carcere dopo aver esercitato per tre anni il suo ministero, su ordine dell'imperatore Tự Đức, nel campo di Năm Mẫu ottenne con la decapitazione la grazia del martirio, che ogni giorno aveva chiesto a Dio.

San Torquato
Torquato = ornato di collana, dal latino
Nella Spagna meridionale, commemorazione dei santi Torquato, vescovo di Guadix e di altri sei vescovi di diverse città: Ctesifonte di Verja, Secondo di Ávila, Indalezio di Torre de Villaricos, Cecilio di Elvira, Esichio di Rocadillo ed Eufrasio di Andujar del Vejo.

Beato Clemente (Klymentij) Septyckyj
Nella città di Vladimir in Russia, beato Clemente Šeptyckyj, sacerdote e martire, che fu priore del monastero studita della cittadina di Univ e, nel tempo in cui vigeva un regime ostile a Dio, perseverando nella fede meritò di raggiungere la dimora celeste.

San Teodardo di Narbonne
Nel territorio di Montauban nella Gallia narbonense, nell'odierna Francia, transito di san Teodardo, vescovo di Narbonne, che resaturò la sua cattedrale e si distinse per il fervore nella disciplina; ammalatosi, si ritirò in monastero, dove rese la sua anima a Dio.

Beato Giuliano Cesarello
A Castello di Valle d'Istria, beato Giuliano Cesarello, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che girava per villaggi e piazze, seminando la parola di Dio e cercando di pacificare le fazioni cittadine.

Sant'Orenzio (o Orienzo) di Auch
Ad Auch nella regione dell'Aquitania, in Francia, sant'Orienzo, vescovo, che cercò di sradicare le usanze pagane dalla sua città e di pacificare i Romani con il re visigoto di Tolosa.

Sant'Arigio
A Gap in Provenza, in francia, sant'Arigio, vescovo, celebre per la sua pazienza nelle avversità, per lo zelo contro i simoniaci e per la carità verso i monaci romani mandati in Inghilterra.

Sant'Amatore di Auxerre
Bastone pastorale
Ad Auxerre in Francia, sant'Amatore, vescovo, che si adoperò per estirpare dalla sua città le superstizioni pagane e vi istituì il culto dei santi martiri.

Beato Vivaldo
Presso Montaione in Toscana, beato Vivaldo da San Gimignano, eremita del Terz'Ordine di San Francesco, insigne per austerità di vita, pazienza e carità nella cura degli infermi.

San Brioco
In Bretagna, in Francia san Brióco, vescovo e abate, che, nato in Galles, fondò un monastero sulla costa bretone, a cui fu poi concessa la dignità di sede episcopale.

Beata Petronilla di Moncel
A Moncel nel territorio di Beauvais in Francia, beata Petronilla, vergine, prima badessa monastero delle Clarisse del luogo.

San Marculfo (o Marcolfo)
Sull'isola di Nanteuil in Bretagna, san Marcolfo, eremita, poi monaco e abate di quel monatero.

Sant'Asaf (o Asaph)
A Llanelwy in Galles, sant'Asafo, abate e vescovo della sede poi insignita del suo nome.

Sant'Andeolo
Nel territorio di Viviers in Francia, sant'Andéolo, martire.

Sant'Ipolisto
Atripalda

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