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Pasqua di Risurrezione del Signore
La Pasqua è il culmine della Settimana Santa, è la più grande solennità per il mondo cristiano, e prosegue poi con l’Ottava di Pasqua e con il Tempo liturgico di Pasqua che dura 50 giorni, inglobando la festività dell’Ascensione, fino all’altra solennità della Pentecoste.
La Risurrezione è la dimostrazione massima della divinità di Gesù, non uno dei numerosi miracoli fatti nel corso della sua vita pubblica, a beneficio di tante persone che credettero in Lui; questa volta è Gesù stesso, in prima persona che indica il valore della sofferenza, comune a tutti gli uomini, che trasfigurata dalla speranza, conduce alla Vita  Eterna, per i meriti della Morte e Resurrezione di Cristo.
In questo giorno, che il Signore ha fatto, solennità delle solennità e nostra Pasqua: Risurrezione del nostro Salvatore Gesù Cristo secondo la carne.

San Giulio I
(Papa dal 06/02/337 al 12/04/352)
Romano. Combatte con ogni mezzo l'arianesimo, convocando diversi concili, che riconfermarono - contro le tesi ariane di alcuni vescovi - la dottrina trinitaria.
È un diacono romano, eletto dopo il breve pontificato di papa Marco (10mesi) e due mesi prima della morte di Costantino, l’imperatore che ha dato libertà ai cristiani. Gli tocca affrontare una gravissima crisi nella Chiesa, peggiorata dalle ingerenze del potere imperiale, rappresentato da tre figli ed eredi di Costantino: Costantino II, che lotta contro il fratello Costante, e viene ucciso in un’imboscata; poi Costante, che regna sull’Occidente e muore durante una rivolta militare; e infine Costanzo II, dal 353 padrone unico d’Oriente e Occidente.
La crisi nella Chiesa è provocata dal prete Ario di Alessandria d’Egitto (morto nel336), che nega la divinità di Cristo. Questa dottrina è condannata nel 325 nel Concilio di Nicea, per impulso di sant’Atanasio, vescovo di Alessandria. Ma gli ariani d’Egitto, appoggiati dalla corte di Costanzo II, espellono Atanasio dalla sede episcopale. Lo accoglie papa Giulio a Roma, dove nel 341 riunisce un sinodo, ascoltando accusa e difesa attraverso testi e documenti, e riconoscendo le buone ragioni sue e l’errore degli avversari. Ma il conflitto, anziché chiudersi, si inasprisce. E a quel punto Giulio convoca per l’anno 343 un Concilio ecumenico a Sardica (attuale Sofia, in Bulgaria) per ascoltare tutti i vescovi dell’una e dell’altra parte. Sceglie Sardica perché si trova al confine tra gli Imperi d’Oriente e d’Occidente: una sede neutrale. Arrivano con Atanasio di Alessandria anche altri vescovi spodestati dagli ariani; ne arrivano dall’Occidente e dall’Oriente. Ma gli “orientali” se ne vanno quasi subito, prima che inizino i lavori. Altri non si sono mossi dalle loro sedi.
E così il Concilio non è più ecumenico, universale. Si trasforma in un’assemblea sempre autorevole, ma che riunisce solo pastori occidentali. Resta però importante, soprattutto per alcune sue decisioni sui doveri dei vescovi: proibisce loro di passare da una diocesi all’altra; autorizza le assenze dalla diocesi, ma per non più di tre settimane. E poi sconsiglia vivamente i vescovi dal bazzicare gli ambienti di corte.
E questo è il punto. Le vicende dell’Impero (ora unito, ora diviso tra questo e quel figlio di Costantino) influiscono pesantemente sulla vita religiosa. Costante sta con i cattolici; suo fratello Costanzo resta neutrale finché regna solo sull’Oriente; poi diventa filo-ariano quando regna anche sull’Occidente...
Papa Giulio I non ha vinto, insomma. Il contrasto è tutt’altro che chiuso. Anzi, si aggraverà ancora. Ma lui intanto ha difeso l’unità nella fede con serena autorevolezza, chiarendo limpidamente il principio dell’autorità pontificia in materia di fede.
Giulio = appartenente alla 'gens Julia', illustre famiglia romana, dal latino

San Giuseppe Moscati
Originario di Serino di Avellino, nacque a Benevento nel 1880, ma visse  quasi sempre a Napoli, la «bella Partenope», come amava ripetere da  appassionato di lettere classiche. Si iscrisse a medicina «unicamente per poter lenire il dolore dei sofferenti». Da medico seguì la duplice carriera sopra delineata. In particolare salvò alcuni malati durante  l'eruzione del Vesuvio del 1906; prestò servizio negli ospedali riuniti  in occasione dell'epidemia di colera del 1911; fu direttore del reparto  militare durante la grande guerra. Negli ultimi dieci anni di vita prevalse l'impegno scientifico: fu assistente ordinario nell'istituto di  chimica fisiologica; aiuto ordinario negli Ospedali riuniti; libero  docente di chimica fisiologica e di chimica medica. Alla fine gli venne  offerto di diventare ordinario, ma rifiutò per non dover abbandonare del tutto la prassi medica. «Il mio posto è accanto all'ammalato!». In questo servizio integrale all'uomo Moscati morì il 12 aprile del 1927. Straordinaria figura di laico cristiano, fu proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 1987 al termine del sinodo dei vescovi «sulla Vocazione e Missione dei laici nella Chiesa».
Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico
A Napoli, san Giuseppe Moscati, che, medico, mai venne meno al suo servizio di quotidiana e infaticabile opera di assistenza ai malati, per la quale non chiedeva alcun compenso ai più poveri, e nel prendersi cura dei corpi accudiva al tempo stesso con grande amore anche le anime.

Sant'Alferio
Nato a Salerno nel 930 dalla nobile famiglia dei Pappacarbone, servì per lungo tempo Guaimaro, principe della sua città. Settantenne, nel 1002, era a capo di una legazione diretta in Francia al re Enrico II. Essendosi ammalato prima di valicare le Alpi, chiese ospitalità al monastero di San Michele della Chiusa e fece voto di farsi monaco se fosse guarito. Ristabilitosi, lasciò il mondo per rivestire l'abito benedettino, e seguì a Cluny sant'Odilone incontrato nel convento della Chiusa. Alcuni anni dopo, il principe di Salerno chiese all'abate di Cluny il suo antico ministro per impiegarlo nella riforma dei monasteri locali, ma, dopo un tentativo poco fruttuoso, Alferio si ritirò con due compagni nella «valle Metilia», presso Salerno (nell'attuale Cava dei Tirreni), per condurvi vita eremitica. In seguito vi costituì, dedicandolo alla Santissima Trinità, un monastero per dodici discepoli, destinato a diventare uno dei principali centri della riforma monastica. Fra i discepoli del santo dobbiamo ricordare san Leone di Lucca e il monaco Desiderio, che più tardi sarà papa Vittore III. Alferio morì nel 1050.
Nel monastero di Cava de' Tirreni in Campania, sant'Alferio, fondatore e primo abate, che, dopo essere stato consigliere di Guaimario duca di Salerno, divenuto discepolo di sant'Odilone a Cluny, a pprese in modo eccellente la disciplina della vita monastica.

Santa Teresa di Gesù delle Ande (Giovanna Fernandez Solar)
Juana Fernández Solar nacque il 13 luglio 1900 a Santiago del Cile, da genitori benestanti e piissimi cristiani. Due giorni dopo fu battezzata. L'esempio e gli insegnamenti dei genitori furono la sua prima educazione cristiana. Ricevette il sacramento della Confermazione il 22 ottobre 1909 e la Prima Comunione l'11 settembre 1910. Il 7 maggio 1919 entrò, con l'approvazione dei genitori, tra le Carmelitane Scalze della cittadina di Los Andes, prendendo il nome di Teresa di Gesu'. Prese l'abito religioso il 14 ottobre successivo e iniziò il noviziato. Ma il venerdì santo del 2 aprile 1920 fu colta da tifo. Il giorno 5 ricevette gli ultimi sacramenti e il 6 emise la professione religiosa in articulo mortis. Spirò santamente il 12 aprile 1920, dopo aver trascorso al Carmelo, come postulante e come novizia, soltanto undici mesi. Canonizzata da Giovanni Paolo II il 21 marzo 1993, è proposta come modello per i giovani della Chiesa d'oggi. Nella città di Los Andes in Cile, santa Teresa di Gesù (Giovanna) Fernández Solar, vergine, che, fattasi novizia nell'Ordine delle Carmelitane Scalze, consacrò, come ella stessa diceva, la propria vita a Dio per il mondo peccatore e morì all'età di venti anni colpita dal tifo.

Santi Ferdinando da Portalegre ed Eleuterio de Platea
Santi Ferdinando da Portalegre, di origine portoghese, si trasferì successivamente in Spagna dove trascorse la maggior parte della sua vita nelle città di Toledo, Valladolid e Saragozza quando un giorno per ispirazione divina prese l'abito della Mercede. San Eleuterio de Platea, nativo di Narbona in Francia, entrato nell'ordine Mercedario si distinse per l'insigne pietà e gran zelo per l'osservanza austera. Questi due cavalieri laici e compagni di redenzione, nell'anno 1257, furono inviati in missione in terra d'Africa e mentre stavano navigando verso Algeri, furono catturati dai pirati saraceni. San Ferdinando fu appeso all'albero della nave ed ucciso a frecciate mentre San Eleuterio fu crudelmente flagellato e finito con la spada. I loro corpi vennero poi gettati in mare.
L'Ordine li festeggia il 12 aprile.

San Zeno (Zenone) di Verona
Proveniente dall'Africa, forse dalla Mauritania, dal 362 alla morte fu vescovo di Verona, dove fondò la prima chiesa. Dovette confrontarsi con il paganesimo e l'arianesimo, che confutò nei suoi discorsi. I suoi iscritti ricordano quelli di più affermati scrittori africani e ci danno notizie importanti su di lui e sulla sua attività pastorale. Preoccupazione primaria di Zeno fu quella di confermare e rinforzare clero e popolo nella vita della fede, soprattutto con l'esempio della sua carità, dell'umiltà, della povertà e della generosità verso i bisognosi.
Verona, Pescatori
Zeno = divino, che viene da Giove, Zeus greco
Bastone pastorale, Pesce
A Verona, san Zeno, vescovo, dalle cui fatiche e dalla cui predicazione la città fu condotta al battesimo di Cristo.

Beato Pedro Roca Toscas
Studente religioso del primo anno. Aveva un altro fratello religiosa nell'Istituto. Era gioviale e allegro con tutti. Con una passione per la letteratura, soprattutto in lingua Catalana, è stato un ottimo poeta. Costretto a lasciare il seminario di Barcellona, si rifugiò in una casa privata, poi a Mura e Manresa nella sua casa di famiglia. Desideroso di arrivare a Roma per continuare i suoi studi teologici, ha cercato di farlo con il servo di Dio Pedro Ruiz e tre altri giovani, ma sono stati arrestati in Pobla de Lillet il 4 aprile 1937. Imprigionato in Manresa fino al giorno 12 del mese, sono stati uccisi il giorno 12 a Sant Fruitos de Bages. I suoi resti non sono stati individuati.

San Saba il Goto
San Saba il Goto nel corso della persecuzione scatenata contro i cristiani dal re goto Atanarico, il 12 aprile 372, terzo giorno dopo la Pasqua, fu precipitato nel fiume Buzau presso Targoviste (Romania) dopo molte torture per aver rifiutato la carne offerta agli idoli.PalmaIn Cappadocia, nell'odierna Turchia, san Saba il Goto, martire, che, durante le persecuzioni scatenate contro i cristiani dal re dei Goti Atanarico, tre giorni dopo la celebrazione della Pasqua, essendosi rifiutato di mangiare le carni immolate agli idoli, dopo crudeli supplizi fu gettato nel fiume.

Beato Pedro Ruiz Ortega
Alunno al terzo anno teologia. Gioioso per la sua vocazione religiosa, stava già sognando la sua ordinazione. In viaggio per Roma con il servo di Dio Pedro Roca e tre altri giovani, arrestati nel Pobla de Lillet, il 4 aprile 1937, furono imprigionati in Manresa fino al 12 del mese in cui sono stati uccisi lo stesso giorno a Sant Fruitos de Bages. I suoi resti non sono stati individuati.

Beato Pedro Ruiz Ortega
Alunno al terzo anno teologia. Gioioso per la sua vocazione religiosa, stava già sognando la sua ordinazione. In viaggio per Roma con il servo di Dio Pedro Roca e tre altri giovani, arrestati nel Pobla de Lillet, il 4 aprile 1937, furono imprigionati in Manresa fino al 12 del mese in cui sono stati uccisi lo stesso giorno a Sant Fruitos de Bages. I suoi resti non sono stati individuati.

San David Uribe Velasco
Palma
Nei pressi di San José nella regione di Chilpancinga in Messico, san Davide Uribe, sacerdote e martire, che in tempo di persecuzione contro la Chiesa patì il martirio per Cristo Re.

Beato Lorenzo
Nel monastero di Belém presso Lisbona in Portogallo, beato Lorenzo, sacerdote dell'Ordine di San Girolamo, al quale moltissimi penitenti si rivolgevano per la sua insigne pietà.

San Damiano di Pavia
A Pavia, san Damiano, vescovo, la cui lettera sulla retta fede circa la volontà e l'agire in Cristo fu letta nel Concilio Costantinopolitano III.

San Basilio di Pario
A Pario in Ellesponto, nell'odierna Turchia, san Basilio, vescovo, che per il culto delle sacre immagini patì percosse, carcere ed esilio.

San Costantino di Gap
Costantino = che ha fermezza, tenace, dal latino
Bastone pastorale, Mitra
A Gap in Provenza, in Francia, san Costantino, vescovo.

Sant'Erchembodone
Nel territorio di Ponthieu in Francia, sant'Erchembodóne, abate di Saint-Omer e al contempo vescovo di Thérouanne.

Santa Vissia di Fermo
A Fermo nelle Marche, santa Vissia, vergine e martire.

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