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San Massimo di Riez
Presso Riez nella Provenza, in Francia, san Massimo, padre del cenobio di Lérins dopo sant'Onorato e poi vescovo della Chiesa di Riez.

San Virgilio (Vigilio?) di Salisburgo
Fu monaco ed in seguito divenne abate del monastero Achadh-bo-Cainningh, poi si recò in Gallia a Kiersy. Fu quindi mandato da Pipino il Breve a reggere la diocesi di Baviera, ma non fu consacrato vescovo per ragioni politiche in seguito alla morte di San Bonifacio. A lui si deve la prima organizzazione della diocesi di Salisburgo e l’evangelizzazione delle regioni slave della Carinzia, della Stiria e della Pannonia.
Virgilio = verdeggiante, dal latino.
Bastone pastorale.
A Salisburgo in Baviera, nell'odierna Austria, san Virgilio, vescovo, uomo di grande cultura, che, di origine irlandese, con il favore del re Pipino, fu posto alla guida della Chiesa di Salisburgo, dove costruì la cattedrale in onore di san Ruperto e si prodigò per diffondere la fede tra gli abitanti della Carinzia.

Beata Vergine della Medaglia Miracolosa
Tra tutte le 'memorie sacre' di questa giornata, ci sembra particolarmente utile ricordare il dono fatto dalla Madonna all’umile santa Caterina Labouré, il 27 novembre del 1830. Proprio in quella vigilia di Avvento, le apparve la Vergine, vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro: «O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi», invocazione allora inusuale. Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera M sormontata da una croce e, sotto, due cuori: uno circondato dalla corona di spine, l’altro trafitto da una spada. La Vergine chiese alla giovane novizia di far coniare una medaglia secondo la visione avuta e di diffonderla in tutto il mondo. La ragazza avrebbe voluto poter trasmettere almeno la spiegazione dei due simboli, ma le fu detto soltanto: «La lettera M e i due cuori dicono abbastanza!». Parigi era allora devastata da un’epidemia di colera. Dopo qualche resistenza, la medaglia fu realizzata da un orafo di Parigi e furono tante le guarigioni e le grazie di conversione che in pochissimi anni fu necessario coniarne milioni di copie. Il quotidiano La France, nel 1835, già sosteneva che quel piccolo oggetto sacro era diventato «uno dei più grandi segni della fede, degli ultimi tempi». E quando, nel 1854, Pio IX definirà il dogma dell’Immacolata Concezione, riconoscendo che «era una verità tenacemente custodita nel cuore dei fedeli», potrà fondarsi anche sul fatto che c’erano già almeno dieci milioni di cristiani che ne portavano sul cuore la medaglia miracolosa.

San Giacomo l'Interciso (il Solitario)
Originario di Beth Lapat, nel Beth Huzaye (Huzistan), Giacomo occupava un posto ragguardevole alla corte di Yazdegerd I. Per non aver guai apostatò dalle fede cristiana che condivideva con sua madre e la sua sposa. Non appena queste lo seppero, gli inviarono una lettera e questo bastò a farlo ritornare alla fede. Sorpreso un giorno a leggere le Sacre Scritture, fu denunciato al re. Sottoposto a un lungo interrogatorio, confessò coraggiosamente la sua fede. Irritato da tale ostinazione, il re lo condannò al supplizio che gli meritò il soprannome di interciso, cioè a quello dell'amputazione successiva delle dita delle mani e dei piedi, quindi dei piedi, delle mani, delle braccia e delle gambe. Il martirio si concluse con la decapitazione. Il re di Persia, poi, ordinò di bruciare le reliquie del martire e di disperderle ma alcuni cristiani riuscirono a impadronirsene e le trasportarono a Gerusalemme.

In Persia, san Giacomo, detto l'Interciso, martire, che, al tempo dell'imperatore Teodosio il Giovane, aveva rinnegato Cristo in ossequio al re Iasdigerd, ma, aspramente rimproverato da sua madre e dalla moglie, si pentì e professò coraggiosamente la sua fede cristiana davanti a Varam, figlio e successore del sovrano di Persia, che, adirato, pronunciò contro di lui la sentenza di morte ordinando che fosse tagliato a pezzi e infine decapitato.

Santa Bililde
Non si hanno notizie sicure sulla sua vita poiché tutta la documentazione dipende da uno scritto di Magonza, che tutti oggi riconoscono per un falso del secolo XII. Secondo la leggenda Bililde nacque a Veitshochheim, presso Würzburg, e sposò il duca di Turingia. Partito il marito per una guerra, la santa si ritirò presso lo zio Sigiberto (o Rigiberto), vescovo di Magonza, ma, rimasta vedova molto presto, pose fine al suo ritiro per fondare il monastero di Altinfinster (identificato da alcuni con Hagenmiinster, nei pressi della stessa città) dove morì. Mentre le notizie concernenti la Vita di Bililde sono scarsamente attendibili, molte sono le testimonianze del culto. In un calendario manoscritto di Fulda del secolo IX, oggi perduto, è testimoniata la commemorazione di Bililde vergine. A Magonza esiste anche oggi una piccola chiesa a lei dedicata. Sembra quindi che Bililde non fu sposa ma una vergine di Magonza e che contribuì alla fondazione del monastero sopra ricordato. Con tutta probabilità morì nel 734.

A Magonza in Renania, in Germania, santa Bililde, vergine, fondatrice di un monastero, nel quale morì piamente.

Beato Valentino Gil Arribas
Nacque a Rábano, vicino a Valladolid in Spagna, il 14 febbraio 1897 e fu battezzato quattro giorni dopo. Valentino volendo farsi salesiano fu ammesso, dopo regolare aspirantato, al noviziato di Carabanchel Alto vicino a Madrid, dove emise i voti il 26 luglio 1916 in qualità di coadiutore. Fu addetto ai lavori di cucina e viene ricordato per avere dimostrato grande pietà, spirito di sacrificio e per la sua non comune generosità. Nei primi giorni della rivoluzione venne più volte incarcerato e poi rimesso in libertà. Fu definitivamente imprigionato il 17 settembre 1936 in quanto religioso. Alla fine venne fucilato il 27 novembre dello stesso anno. È stato beatificato il 28 ottobre 2007.
San Gustavo (Gustano. Guistano)
In gioventù, fu catturato da pirati che lo abbandonarono, dopo anni di schiavitù, nell'isola di Ouessant, Francia. Accolto da San Felice, entrò nel monastero di San Gilda dove, nonostante fosse analfabeta, cantava a memoria e con grande fervore il salterio.
Gustavo = scettro del re, sostegno dei Goti, dallo svedese.
In località Beauvoir-sur-Mer sul litorale francese nel territorio di Nantes in Bretagna, san Gulstano, monaco, che, sfuggito da giovane alle mani dei pirati e accolto da san Felice, allora eremita, rifulse nel monastero di Rhuys dove, sebbene analfabeta, recitava a memoria il salterio e si prendeva cura dei naviganti.

Beato Bronislao (Bronislaw) Kostkowski
Seminarista polacco, cadde vittima dei nazisti in odio alla sua fede cristiana. Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 lo elevò agli onori degli altari con ben altre 107 vittime della medesima persecuzione.
Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Bronislao Kostowski, martire, che, durante l'occupazione militare della Polonia in guerra, sottoposto in carcere a crudeli supplizi conseguì la palma del martirio.

Sant'Acario di Noyon e Tournai
Acario = Acharius, dal latino (tratto dall'aggettivo Acharis).
A Noyon in Francia, sant'Acario, vescovo, che, eletto alle Chiese di Noyon e Tournai dopo essere stato monaco a Luxeuil, si diede all'evangelizzazione delle popolazioni delle regioni settentrionali.

San Valeriano di Aquileia
Ad Aquileia in Friuli, san Valeriano, vescovo, che difese la retta fede contro l'arianesimo nelle terre dell'antico Illirico e radunò insieme chierici e laici invitandoli a praticare una vita in comune.

Beati Tommaso Koteda Kiuni e compagni
A Nagasaki in Giappone, beati Tommaso Koteda Kiuni e dieci compagni, martiri, che furono decapitati in odio alla fede per ordine del governatore Gonzuku.

Beato Bartolomeo Xeki
A Nagasaki in Giappone, beati Tommaso Koteda Kiuni e dieci compagni, martiri, che furono decapitati in odio alla fede per ordine del governatore Gonzuku.

Beato Bernardino da Fossa
All'Aquila, beato Bernardino da Fossa (Giovanni) Amici, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che predicò la fede cattolica in molte province d'Italia.

Sant'Eusicio (o Eusizio)
Nel territorio di Blois sempre in Francia, sant'Eusicio, eremita, che si costruì una piccola cella sulle sponde dello Cher.

San Fergus (Fergusto) il Pitto
In Scozia, san Fergusto, vescovo, che si ritiene abbia esercitato il suo ministero tra i Pitti.

San Giovanni Vincenzo
Fece edificare la Sacra di San Michele in Val di Susa. E' sepolto a Sant'Ambrogio (To).
Mitra, Pastorale

Santi Facondo e Primitivo
Presso il fiume Cea nella Galizia in Spagna, santi Facondo e Primitivo, martiri.

San Siffredo di Carpentras
A Carpentras sempre in Provenza, san Siffredo, vescovo.

San Teodosio di Turnovo
Teodosio (come Teodoro) = regalo, dono di Dio, dal greco

San Laverio
A Grumento in Basilicata, san Laverio, martire.

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