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San Clemente I Romano
Clemente, quarto vescovo di Roma dopo Pietro, Lino e Anacleto, è ricordato nel Canone Romano. La lettera da lui indirizzata ai Corinzi per ristabilire la concordia degli animi, appare come uno dei più antichi documenti dell'esercizio del primato. Lo scritto testimonia il Canone dei libri ispirati e dà preziose notizie sulla liturgia e sulla gerarchia ecclesiastica. Accenna anche alla gloriosa morte degli apostoli pietro e Paolo e dei protomartiri romani nella persecuzione di Nerone.Clemente = indulgente, generoso, dal latinoPalmaSan Clemente I, papa e martire, che resse la Chiesa di Roma per terzo dopo san Pietro Apostolo e scrisse ai Corinzi una celebre Lettera per rinsaldare la pace e la concordia tra loro. In questo giorno si commemora la deposizione del suo corpo a Roma.

Beata Enrichetta Alfieri
È conosciuta come l’«angelo di San Vittore» per il servizio svolto per tanti anni nel grande carcere milanese. È l’accompagnamento ai detenuti anche in frangenti molto difficili l’ambito in cui suor Enrichetta Alfieri ha vissuto in maniera eroica le virtù cristiane al punto da essere trovata di degna del titolo di beata.  Maria Angela Domenica Alfieri nasce a Borgo Vercelli nel 1891; a vent’anni entra nelle Suore della Carità di santa Giovanna Antida Thouret. Dopo un primo servizio in un asilo infantile a Vercelli – e aver superato prodigiosamente una grave malattia – nel 1923 viene inviata a far parte del gruppo di suore che assistono le detenute di San Vittore. E qui diventa presto un punto di riferimento per tutti. Anche negli anni bui dell’occupazione nazista, quando esercita il suo ministero di conforto accanto agli ebrei arrestati e ai prigionieri politici. Durante la fase diocesana del processo di beatificazione anche un non credente come Indro Montanelli – finito a San Vittore nel 1944 per la sua attività antifascista – ha testimoniato sull’eccezionalità della testimonianza cristiana di suor Enrichetta, definendola «l’epicentro di ogni speranza» di quei giorni difficili. La religiosa non si limitava a confortare: rischiò in prima persona per evitare ad altri la deportazione. Un giorno venne scoperta col bigliettino di una donna ebrea che dal carcere scriveva ai parenti invitandoli a mettersi in salvo; così anche la suora finì dietro le sbarre. E scampò la fucilazione solo per l’intervento del cardinale Schuster, arcivescovo di Milano, che scrisse personalmente a Mussolini per invocare clemenza. Allontanata dal carcere vi ritornò subito, a guerra finita, rimanendovi fino al 1951, l’anno della morte.

San Gregorio II di Agrigento
Nato ad Agrigento nel 559 e avviato alla carriera ecclesiastica, si entusiasmò per i continui pellegrinaggi che in quel tempo si organizzavano per la Terra Santa, e nel 578 partì per Cartagine. Da qui viaggiò fino a Gerusalemme. Dopo la visita ai luoghi santi, si ritirò per quattro anni in solitudine di studio e di preghiera, e nel 584, rientrò a Gerusalemme. Di là si recò in Antiochia e a Costantinopoli dove la sua fama giunse all'orecchio dell'Imperatore Maurizio. Fu invitato a prendere parte ad un concilio tenuto a Costantinopoli. Giunto a Roma fu consacrato vescovo e destinato alla chiesa agrigentina, dove tornò nel 591. A causa di un'accusa ingiusta fu incarcerato a Roma ma il papa, in un concilio di 150 vescovi per discutere la causa di Gregorio, ne riconobbe l'innocenza. Nel 595 costruì nella sua diocesi un tempio ai Santi Pietro e Paolo. Fondò parecchi collegi per l'istruzione delle donne, aiutato dalla madre. Studioso di teologia e delle scienze fisiche e mediche lasciò molti scritti. Sostenne la teoria del movimento della terra attorno al sole, conciliando la scienza con l'interpretazione della Bibbia. Negli ultimi anni della sua vita si ritirò in solitudine. Morì ad Agrigento nel 630.

Bastone pastorale
Ad Agrigento, san Gregorio, vescovo, che si tramanda abbia commentato i libri sacri, aprendo agli incolti i misteri divini.

San Colombano
Colombano è uno dei rappresentanti del mondo monastico che danno origine a quella 'peregrinatio pro Domino', che costituì uno dei fattori dell'evangelizzazione e del rinnovamento culturale dell'Europa. Dall'Irlanda passò (c. 590) in Francia, Svizzera e Italia Settentrionale, creando e organizzando comunità ecclesiastiche e fondando vari monasteri, alcuni dei quali, per esempio Luxeuil e Bobbio, celebri per gli omonimi libri liturgici. La regola monastica che codifica la sua spiritualità è improntata a grande rigore e intende associare i monaci al sacrificio di Cristo. La sua prassi monastica ha influito sulla nuova disciplina penitenziale dell'Occidente. (Mess. Rom.)
Motociclisti
Colombano = dolce, delicat
oBastone pastorale
San Colombano, abate, che di origine irlandese, fattosi pellegrino per Cristo per istruire nel Vangelo le genti della Francia, fondò insieme a molti altri monasteri quello di Luxeuil, che egli stesso governò in una stretta osservanza della regola; costretto all'esilio, attraversò le Alpi e fondò in Emilia il monastero di Bobbio, celebre per la disciplina e gli studi, dove, benemerito della Chiesa, morì in pace e il suo corpo fu deposto in questo giorno.

Beata Margherita di Savoia
Beata Margherita di Savoia 

La beata Margherita di Savoia è conosciuta con l'appellativo di «grande». Nata nel 1390 a Pinerolo rimase presto senza genitori e passò insieme alla sorellina Matilde sotto la tutela dello zio Ludovico, il quale, per mancanza di eredi, succedeva al defunto principe Amedeo. Per risolvere le lunghe discordie tra il Piemonte e il Monferrato lo zio la destinò in sposa al marchese di Monferrato. Lei accosentì, nonostante, anche grazie alle parole di Vincenzo Ferrei, pensasse già al chiostro. Alla morte d el marito si ritirò nel palazzo di Alba, dove, con l'approvazione di Papa Eugenio IV, nel 1441, fondò il monastero di Santa Maria Maddalena. Vestito l'Abito del Terz'Ordine Domenicano, più tardi abbraccò la Regola più austera delle Monache dell'Ordine. Morì nel 1464.

Margherita = perla, dal greco e latino
Tre frecce, Corona depostaAd Alba in Piemonte, beata Margherita di Savoia, che, rimasta vedova, si consacrò a Dio nel monastero delle monache dell'Ordine dei Predicatori da lei fondato.

Beato Bartolomeo Poggio
Di origine italiana, il Beato Bartolomeo Poggio, nacque il 21 settembre 1768 a San Martino Stella (Savona), da piccolo andò con i genitori in Argentina. Entrò nell'Ordine Mercedario a Buenos Aires e fu ordinato sacerdote a Cordova il 26 maggio 1799. L'anno dopo fu destinato come cappellano in Patagonia, in questo luogo e nel vicino porto di San Giuseppe, evangelizzò per 10 anni, dando esempio di vita apostolica e povera. In quella regione gli indigeni frequentemente rapinavano tutto ciòtutto ciò che incontravano persino persone per poi scambiarle con viveri. Durante una di queste incursioni gli indigeni incendiarono la cappella dove padre Poggio stava celebrando la messa, quindici persone furono uccise, altre furono fatte schiave, il mercedario morì in ginocchio davanti all'altare con lo sguardo fisso verso la croce e la preghiera sulle labbra. Era il 7 agosto del 1810 ed è considerato il protomartire della Patagonia.
L'Ordine lo festeggia il 23 novembre.

Santi Mustiola ed Ireneo
Santa Mustiola fu una Martire di Chiusi in Toscana e viene ricordata insieme al Martire chiusino Sant'Ireneo.
Cosa insolita tra i non molti martiri locali venerati in Toscana, la figura di Santa Mustiola può ragionevolmente ritenersi attestata, se non da fonti documentarie, almeno da un culto antichissimo che lega il suo nome a una delle catacombe di Chiusi, sulla quale sorse anche una basilica a lei intitolata, poi abbandonata quando le reliquie della martire furono traslate nella cattedrale cittadina.

Ireneo era nel III secolo un diacono di Chiusi, che dette sepoltura al corpo di San Felice, sacerdote di Sutri e  per questo venne arrestato.

Gravato di catene, Ireneo fu costretto a correre davanti al carro del Prefetto Turcio, da Sutri fino a Chiusi.

Poi incarcerato, venne pietosamente visitato e soccorso da Mustiola.
Chiusi (SI), Abbazia di Torri
Presso Chiusi in Toscana, santa Mustìola, martire.

Beato Michele Agostino Pro
Nato a Guadalupe nel 1891, entra nella Compagnia di Gesù nel 1911, dopo che due sorelle avevano preso il velo. Studia in Nicaragua, Spagna e Belgio, dove viene ordinato prete nel 1925. Tornato in Messico, svolge il suo apostolato in un periodo di persecuzione contro la Chiesa. Nel 1927 viene ingiustamente accusato di far parte di un complotto per uccidere un generale candidato alla presidenza della Repubblica. Dopo un processo-farsa, lo fucilano. Ai suoi funerali, sfidando i divieti, accorrono 20mila persone. È beato dal 1988.

Nel villaggio di Guadalupe nel territorio di Zacatecas in Messico, beato Michele Agostino Pro, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, in tempo di persecuzione contro la Chiesa, condannato a morte senza processo come complice di un delitto, subì il martirio che aveva ardentemente desiderato.

Beati 11 Cavalieri laici dell'Ordine Mercedario
Questi 11 Beati cavalieri laici dell’Ordine Mercedario: Berengario Rosselli, Raimondo Rigald, Guglielmo de Rubeis, Guglielmo de Olesa, Guglielmo da Monteblanco, Giovanni de Exea, Perpignano de Cortsavino, Bernardo de Calderis, Mattia da Balaguer, Raimondo da Burgos e Michele de Lizama, furono insigni per la dottrina, la carità e la santità della vita.
Testimoniarono la fede cattolica contro i saraceni e prendendo la loro croce seguirono il Signore e con lo stesso Signore esultarono senza fine.

L’Ordine li festeggia il 23 novembre.

Beata Teresa di Gesù
La bambina Beata Teresa di Gesù, indossò l'abito dell'Ordine Mercedario all'età di 5 anni, nel convento di Nostra Signora di Betlemme a San Lucar in Spagna.Dopo aver ricevuto il sacramento dell'Eucarestia che ardentemente aveva desiderato e aver consumato la sua tenera vita nella carità, come un giglio tagliato fu portata in cielo dagli Angeli a Gesù e Maria nell'anno 1627.
L'Ordine la festeggia il 23 novembre.

Beata Maria Cecilia Cendoya Araquistan
Presso Madrid in Spagna, beata Maria Cecilia (Maria Felicita) Cendoya y Araquistain, vergine dell'Ordine della Visitazione di Santa Maria e martire, che, durante la grande persecuzione, nella stessa notte in cui le sue consorelle erano state arrestate si consegnò spontaneamente ai miliziani e confermò insieme alle compagne con il supremo sacrificio la sua testimonianza di fede.

Sant'Anfilochio di Iconio
Anfilochio = proveniente da Filace, città dell'Epiro, dal greco
Pallio
A Konya in Licaonia, nell'odierna Turchia, sant'Anfilochio, vescovo, che, compagno di eremo dei santi Basilio e Gregorio Nazianzeno e loro collega nell'episcopato, fu insigne per santità e dottrina e sostenne molte prove per la fede cattolica.

Santa Cecilia Yu So-sa
A Seul in Corea, santa Cecilia Yu So-sa, martire, che, vedova, privata dei beni e arrestata a causa della sua fede, fu sottoposta per dodici volte a interrogatorio e percossa fino a spirare, quasi ottuagenaria, in carcere.

San Trudone
Nel Brabante, nell'odierno Belgio nella cittadina in seguito insignita del suo nome, san Trudone, sacerdote, che donò i suoi beni alla Chiesa di Metz e costruì in questo luogo un monastero, in cui radunò molti discepoli.

San Sisinno (Sisinio) di Cizico
A Cizico in Ellesponto, nell'odierna Turchia, san Sisinio, vescovo e martire, che si tramanda sia stato dopo molti supplizi trafitto con la spada durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano.

San Severino di Parigi
A Parigi nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Severino, che, chiuso in una cella, attese alla contemplazione di Dio.

San Clemente di Metz
A Metz nella Gallia belgica, ora in Francia, commemorazione di san Clemente, ritenuto primo vescovo di questa città.

Santa Lucrezia di Merida
Lucrezia = dalla gens Lucretia, famiglia romana
Palma
A Mérida in Spagna, santa Lucrezia, martire.

Santa Felicita e sette fratelli
Palma
A Roma nel cimitero di Massimo sulla via Salaria nuova, santa Felicita, martire.

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