TuttoSchermo       Chiudi      

Santi Martiri Vietnamiti (Andrea Dung Lac e 116 compagni)
Il cristianesimo giunse in Vietnam sul finire del secolo XVI, ma fu continuamente osteggiato dai regnanti locali tanto che, tra i secoli XVII e XIX, si susseguirono più di 50 editti contro i cristiani, che provocarono l’uccisione di circa 130 mila fedeli. La persecuzione toccò il suo acme sotto il regno di Tu-Duc (1847-1883): per i nativi era difficile dissociare la nuova fede dalla politica coloniale francese che pretendeva di impadronirsi del paese. I missionari venivano braccati a pagamento e uccisi sul luogo stesso dove venivano arrestati; ai catechisti vietnamiti veniva impresso a fuoco sul volto la scritta: «Falsa religione». I semplici fedeli avevano salva la vita solo se calpestavano la croce; altrimenti subivano supplizi di ogni genere inventati con fantasia feroce. In ogni caso, i nuclei familiari cristiani venivano smembrati e i congiunti erano deportati in regioni diverse, privati di ogni proprietà e di ogni legame religioso. Nel 1988 vari gruppi di martiri vietnamiti, beatificati dai precedenti pontefici, sono stati unificati in un solo gruppo e canonizzati da papa Giovanni Paolo II che li ha anche dichiarati «Patroni del Vietnam».
Vi sono compresi: 8 vescovi, 50 sacerdoti, 59 laici (tra cui medici, militari, molti padri di famiglia e una mamma). A rappresentarli tutti, il Messale Romano nomina Andrea Dung-Lac, prima catechista e poi sacerdote, che riscuote in Vietnam una particolare devozione. Di un altro martire (Paolo Le-Bao-Tinh) il Breviario riporta oggi un brano di lettera dove si legge: «In mezzo a questi tormenti, che di solito piegano e spezzano gli altri, per la grazia di Dio sono pieno di gioia e letizia perché non sono solo, ma Cristo è con me».
Memoria dei santi Andrea Dung Lac, sacerdote, e compagni, martiri. Con un'unica celebrazione si onorano centodiciassette martiri di varie regioni del Viet Nam, tra i quali otto vescovi, moltissimi sacerdoti e un gran numero di fedeli laici di entrambi i sessi e di ogni condizione ed età, che preferirono tutti patire l'esilio, il carcere, le torture e l'estremo supplizio piuttosto che recare oltraggio alla croce e rinnegare la fede cristiana.

Beata Maria Anna Sala
L'Istituto delle suore «Marcelline» fu fondato a Vimercate (Mi) nel 1838 dal beato Luigi Biraghi (1801-1879). A questo Istituto aderì Maria Anna Sala, nata il 21 aprile 1829 a Brivio (Lecco). Verso gli undici anni venne accolta nel collegio a Vimercate e affidata a madre Videmari. Nel 1846 tornò in famiglia. Quando sentì la chiamata di Dio alla vita consacrata, Maria Anna scelse le Marcelline, rivolgendosi allo stesso fondatore per essere accolta come postulante nel 1848. Nel 1852 pronunciò i voti perpetui. Svolse la sua attività come insegnante di scuola elementare e di musica nel Collegio di Cernusco sul Naviglio e poi nelle Case di Milano e Genova. Nel 1859 prestò assistenza ai feriti della guerra d'Indipendenza, nell'ospedale militare di San Luca. Dopo nove anni d'insegnamento a Genova fu trasferita a Milano come insegnante dei corsi superiori e assistente della Madre Videmari. Colpita da un carcinoma al collo, morì nel 1891. È stata beatificata da Giovanni Paolo II nel 1980.

A Milano, beata Maria Anna Sala, vergine della Congregazione delle Suore di Santa Marcellina, che, maestra di una scienza fondata sulla fede e sulla pietà, si dedicò con tutte le sue forze all'istruzione della gioventù femminile.

Santa Firmina (o Fermina) di Amelia
Secondo la sua «Passio» Fermina era una vergine romana figlia dello stesso «praefectus urbis», Calpurnio. Il testo narra che un «consularis», Olimpiade, aveva tentato di sedurla, ma in realtà fu lei a condurre lui alla fede cristiana. Una conversione che costò a Olimpiade il martirio. Fermina seppellì allora l'amico in un suo fondo detto Agulianus a circa otto miglia da Amelia il 1° dicembre. La donna fu chiamata più tardi a dare la stessa testimonianza di fede, subendo il martirio sotto Diocleziano. Secondo la «Passio» sarebbe stata sepolta il 24 novembre nello stesso luogo in cui ella aveva sotterrato l'amico Olimpiade. Il seme della sua testimonianza, però, avrebbe dato ancora frutti. Venti giorni dopo l'uccisione di Fermina, infatti, anche il suo carnefice Ursiano (Ursicinus) si convertì, andò a Ravenna, dove fu battezzato dal prete Valentino e subì il martirio il 13 dicembre. Un altro documento più recente, pur riportando gli stessi elementi della leggenda, suppone invece che Fermina sia stata sepolta a Civitavecchia il 20 dicembre.

Firmina = costante, salda nei propositi, dal latino
Palma
Ad Amelia in Umbria, santa Firmina, martire.

Beato Luigi de la Pena
Di origine cilena, il Beato Luigi de la Pena, ricevette la sua formazione religiosa mercedaria in Cile, professando prima dell'anno 1578. Ordinato sacerdote, svolse vari uffici nella sua provincia, in particolare evangelizzò gli araucani ed era commendatore del convento di Valdivia. In un attacco dei guerrieri araucani che entrarono di notte nel convento, padre Luigi, dopo aver svegliato gli altri religiosi, scese nella chiesa e consumò le ostie consacrate, evitando che venissero profanate. Aveva ancora la pisside in mano, quando i guerrieri giunsero nella chiesa, lo uccisero a colpi di lancia e cercando il Santissimo Sacramento, gli aprirono il petto e gli strapparono il cuore. Era il 24 novembre dell'anno 1599; il suo corpo venne bruciato nell'incendio della chiesa ed è considerato il martire dell'Eucaristia.
L'Ordine lo festeggia il 24 novembre.

San Crisogono di Aquileia
Crisogono, detto martire dal Martirologio geronimiano, figura anche come vescovo di Aquileia nel relativo catalogo episcopale. Dalla Passio (sec. V) di S. Anastasia di Sirmio sappiamo che: "Diocleziano comandò di condurlo al luogo detto Aquas Gradatas e là decapitarlo", qui probabilmente venne sepolto, come documentato da un sarcofago del sec. IV, esistente a S. Canzian d'Isonzo con la dedica: 'Beatissimo Matyre Chrysogono'. La sua venerazione ebbe diffusione universale, avendo ottenuto a Roma un 'titolo'; il suo nome è incluso anche nel Canone romano della Messa e la sua figura appare in due mosaici ravennati del sec. VI.
Crisogono = nato nell'oro, dall'ebraico
Ad Aquileia in Friuli, commemorazione di san Crisógono, martire, che si venera a Roma nella chiesa titolare che porta il suo nome nell'anniversario della sua dedicazione.

San Protasio
Il nome Protasio evoca innanzitutto il celebre santo protomartire di Milano, ucciso insieme al fratello Gervasio. Altri santi omonimi sono un vescovo di Losanna, un vescovo di Aosta, il martire della rivoluzione francese Beato Protasio da Sees ed infine il santo oggi festeggiato. Quest'ultimo fu vescovo di Milano nel IV secolo e lottò tenacemente contro l'arianesimo, trovandosi a dover difendere Sant'Atanasio dalle accuse rivoltegli dall'imperatore Costante. Ciò avvenne durante il concilio di Sardica (343-344). Morì infine verso il 356 e le sue reliquie si trovano nella chiesa di San Vittore in Milano.
A Milano, san Protasio, vescovo, che difese presso l'imperatore Costante la causa di sant'Atanasio e partecipò al Concilio di Sardica.

Beate Niceta di Santa Prudenzia Plaja Xifra e 11 compagne
Beatificate l'11 marzo 2001 da Papa Giovanni Paolo II.
Nel villaggio di Picadero de Paterna nel territorio di Valencia in Spagna, beate Niceta di Santa Prudenza Plaja Xifra e compagne, vergini dell'Istituto delle Suore Carmelitane della Carità e martiri, che, tenendo le lampade accese, meritarono di accostarsi con Cristo Sposo alle nozze eterne.

Santi Pietro Dumoulin-Borie, Pietro Vo Dang Khoa e Vincenzo Nguyen The Diem
Nella città di Ð?ng H?i in Viet Nam, santi martiri Pietro Dumoulin-Borie, vescovo della Società per le Missioni Estere di Parigi, Pietro Võ Ðang Khoa e Vincenzo Nguy?n Th? Ði?m, sacerdoti, dei quali il primo fu decapitato, gli altri strangolati, per ordine dell'imperatore Minh M?ng.

Sante Flora e Marta (Maria) di Cordova
Palma
A Córdova nell'Andalusia in Spagna, sante Flora e Maria, vergini e martiri, che durante la persecuzione dei Mori furono gettate in carcere insieme a sant'Eulogio e poi trafitte con la spada.

Sant'Alberto di Lovanio
A Reims in Francia, passione di sant'Alberto di Louvain, vescovo di Liegi e martire, che fu costretto all'esilio per aver difeso la libertà della Chiesa e fu ucciso nello stesso anno in cui era stato ordinato.

San Porziano
Nel territorio di Clermont-Ferrand in Aquitania, san Porziano, abate, che, schiavo in gioventù, cercò rifugio e libertà presso il monastero, dove, divenuto monaco e poi abate, morì in tarda età stremato dai digiuni.

Beato Balsamo di Cava
Nel monastero di Cava de' Tirreni in Campania, beato Balsamo, abate, che tra i torbidi e i conflitti del suo tempo svolse il suo ministero con saggezza e prudenza.

San Colman di Cloyne
Poeta della corte reale di Cashel, Irlanda, si fece cristiano e fu il primo Vescovo di Cloyne.
A Cloyne in Irlanda, san Colmano, vescovo.

San Romano di Blaye
Nella fortezza di Blaye presso Bordeaux in Aquitania, ora in Francia, san Romano, sacerdote.

San Flaviano di Ricina
Recanati

       Chiudi