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Sant'Ottavio
«A Torino si festeggiano i santi martiri Ottavio, Solutore e Avventore, soldati della legione Tebana, i quali, sotto l'imperatore Massimiano, combattendo valorosamente, furono coronati dal martirio». Così il Martirologio romano racconta la storia di questi tre martiri della fine del II secolo. Il riferimento al «valoroso combattimento» si riferisce evidentemente alla loro determinazione nel dichiararsi cristiani nonostante la persecuzione instaurata da Massimiano. Dei tre santi una «Passione» del V secolo narra che essi fuggirono al massacro generale di Agaunum. Inseguiti, furono presi nei pressi di Torino: Avventore e Ottavio, raggiunti, vennero trucidati sul posto. Solutore, invece, riuscì a proseguire nella fuga fino alle rive della Dora Riparia, dove, scoperto, fu decapitato. Nel luogo della sepoltura dei tre nel V secolo sorse una basilica. Nel 1575 fu innalzata la «Chiesa dei martiri», che ne ospita ancor oggi le reliquie.

Ottavio = ottavo figlio, dal latino
Palma
A Torino, santi Ottavio, Solutore e Avventore, martiri.

Sant'Avventore
«A Torino si festeggiano i santi martiri Ottavio, Solutore e Avventore, soldati della legione Tebana, i quali, sotto l'imperatore Massimiano, combattendo valorosamente, furono coronati dal martirio». Così il Martirologio romano racconta la storia di questi tre martiri della fine del II secolo. Il riferimento al «valoroso combattimento» si riferisce evidentemente alla loro determinazione nel dichiararsi cristiani nonostante la persecuzione instaurata da Massimiano. Dei tre santi una «Passione» del V secolo narra che essi fuggirono al massacro generale di Agaunum. Inseguiti, furono presi nei pressi di Torino: Avventore e Ottavio, raggiunti, vennero trucidati sul posto. Solutore, invece, riuscì a proseguire nella fuga fino alle rive della Dora Riparia, dove, scoperto, fu decapitato. Nel luogo della sepoltura dei tre nel V secolo sorse una basilica. Nel 1575 fu innalzata la «Chiesa dei martiri», che ne ospita ancor oggi le reliquie.
Palma
A Torino, santi Ottavio, Solutore e Avventore, martiri.

San Solutore
«A Torino si festeggiano i santi martiri Ottavio, Solutore e Avventore, soldati della legione Tebana, i quali, sotto l'imperatore Massimiano, combattendo valorosamente, furono coronati dal martirio». Così il Martirologio romano racconta la storia di questi tre martiri della fine del II secolo. Il riferimento al «valoroso combattimento» si riferisce evidentemente alla loro determinazione nel dichiararsi cristiani nonostante la persecuzione instaurata da Massimiano. Dei tre santi una «Passione» del V secolo narra che essi fuggirono al massacro generale di Agaunum. Inseguiti, furono presi nei pressi di Torino: Avventore e Ottavio, raggiunti, vennero trucidati sul posto. Solutore, invece, riuscì a proseguire nella fuga fino alle rive della Dora Baltea, dove, scoperto, fu decapitato. Nel luogo della sepoltura dei tre nel V secolo sorse una basilica. Nel 1575 fu innalzata la «Chiesa dei martiri», che ne ospita ancor oggi le reliquie.

Palma
A Torino, santi Ottavio, Solutore e Avventore, martiri.

Beate Angela di San Giuseppe (Francesca Onorata Lloret Marti) e 14 compagne
Madre Angela di San Giuseppe (al secolo Francisca Desamparados Honorata Lloret Martí) era superiora generale della Congregazione delle Suore della Dottrina Cristiana, quando si trovò coinvolta nella guerra civile spagnola. Insieme a quattordici compagne, provenienti dalla comunità di Casa Madre e da altre case filiali, visse in semiclandestinità per quattro mesi in un appartamento privato. La sera del 19 novembre 1936 le religiose vennero prelevate dal loro rifugio e condotte al maneggio di Paterna, a sei chilometri da Valencia, dove vennero fucilate all’una di notte dell’indomani. Sono state beatificate da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995, insieme alle consorelle madre Maria del Rifugio e suor Maria del Calvario, comprese in un gruppo di 45 martiri caduti durante la guerra civile spagnola, congiuntamente a 64 vittime della Rivoluzione Francese e allo scolopio padre Pietro Casani.
Vicino a Valencia in Spagna, beate Angela di San Giuseppe (Francesca) Lloret Martí e quattordici compagne, vergini e martiri: superiora generale la prima, religiose della Congregazione della Dottrina Cristiana le altre, subirono il martirio per la fede in Cristo nella persecuzione contro la Chiesa scoppiata durante la guerra civile.

Beato Ambrogio Traversari
Nato in Romagna nel 1386, a 14 anni entrò tra i camaldolesi nel monastero di Santa Maria degli Angeli a Firenze. Ebbe come amico il beato Angelico e come confratello il pittore e miniatore Lorenzo Monaco. Convinto sostenitore della vita monastica, rimase aperto ai fermenti della nuova cultura fiorentina. La sua cella divenne luogo di ritrovo di quanti credevano possibile un incontro tra la riscoperta dell’eredità antica e la fedeltà alla tradizione cristiana. Ebbe una carriera brillante all’interno del suo ordine fino a diventare superiore generale. Della sua attività come riformatore monastico scrive nella sua opera 'Hodoeporicon' o 'Itinerario', una realistica descrizione della vita religiosa nei vari monasteri da lui visitati. Per il suo equilibrio svolse delicate missioni al servizio della Santa Sede. Fu legato al concilio di Basilea ed ebbe un ruolo ancora più importante nel Concilio di Ferrara-Firenze. Buon conoscitore della lingua greca e della teologia orientale, con il cardinale Bessarione scrisse il testo dell’effimera unione con la Chiesa d’Oriente. Con le sue traduzioni fece conoscere all’Occidente le opere di Giovanni Crisostomo, Basilio Magno e Efrem Siro morì nel 1439.

Sant'Edmondo
Re dell'Estanglia, territorio costituito dalle contee di Norfolk e Suffolk, il martire Edmondo è patrono dell'Inghilterra. Nato attorno all'841, Edmondo visse in un secolo, il IX, che era caratterizzato dalle razzie degli occupanti danesi secondo un metodo collaudato: l'assedio e la richiesta di una taglia per risparmiare persone e cose. Edmondo, invece, nell'869, non si piegò al ricatto e ingaggiò battaglia con il suo piccolo esercito ma venne sconfitto e fatto prigioniero. A Edmondo furono promesse la salvezza e il mantenimento della corona se avesse rinnegato la sua fede religiosa e si fosse dichiarato vassallo dei danesi. Rispose senza esitazione per due volte no e così venne trafitto dalle frecce dei vincitori. Riposa a Bury St. Edmund, ad una cinquantina di chilometri da Cambridge.

Edmondo = difensore della proprietà, dal tedesco
Lupo, Freccia, Palma
In Inghilterra, sant'Edmondo, martire, che, re degli Angli orientali, catturato nella guerra contro i pagani invasori, fu coronato dal martirio per la fede in Cristo.

Beata Maria Fortunata Viti
Anna Felice Viti era nata a Veroli (Frosinone) nel 1827, figlia di un possidente dedito al vino e al gioco. Perse la mamma a 14 anni. E lei si caricò molte responsabilità nell'accudire gli otto fratelli e sorelle. Per mantenerli andò anche a servizio come domestica. A 24 anni entrò tra le monache benedettine di Santa Maria de' Franconi a Veroli, dette le «monache buone». E mutò il nome in Maria Fortunata. La sua giornata era scandita, oltre che dalla preghiera, dai compiti più umili: filare e cucire. Visse oltre 70 anni nell'anonimato della sua cella. Alla sua morte, nel 1922, 95enne, fu seppellita nella fossa comune. Ma il suo nome restò e Papa Paolo VI la proclamò beata.

A Veroli nel Lazio, beata Maria Fortunata (Anna Felice) Viti, dell'Ordine di San Benedetto, che per quasi tutto il corso della sua vita svolse l'incarico di guardarobiera, intenta solo ad osservare con tutto il cuore i precetti della regola.

Beate Martiri Spagnole della Congregazione della Dottrina Cristiana
17 suore appartenenti alla Congregazione della Dottrina Cristiana, costrette ad abbandonare le loro case religiose a causa della guerra civile spagnola, cercarono rifugio in case private, ma vennero poi prelevate e uccise tramite fucilazione. Prime a cadere furono madre Maria del Rifugio (Teresa Rosat Balasch) e suor Maria del Calvario (Josefa Romero Clariana), il 26 settembre 1936. Dopo di loro, il 20 novembre dello stesso anno, fu la volta di madre Angela di San Giuseppe (Francisca Honorata Lloret Martí), all’epoca superiora generale della Congregazione, e di altre quattordici consorelle. Tutte e diciassette sono state beatificate da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995, comprese in un gruppo di 45 martiri caduti durante la guerra civile spagnola, congiuntamente a 64 vittime della Rivoluzione Francese e allo scolopio padre Pietro Casani.

San Teonesto
Sembra che Teonesto fosse un membro della primitiva comunità cristiana di Vercelli, precedente l'episcopato di Eusebio e forse anche la pace costantiniana, che testimoniò col sacrificio della propria vita la sua fede. Dopo il martirio, la sua salma venne sepolta in un area cimiteriale ove trovavano posto deposizioni cristiane e pagane, senza particolari distinzioni. Sembrerebbe che Eusebio abbia eretto egli stesso il sacello in cui riposavano i resti del santo, poi ingrandito e trasformato già alla fine del IV secolo nella prima basilica eusebiana. Oggi le reliquie del santo vengono conservate in una nicchia posta sopra l'altare della Madonna dello Schiaffo, nel duomo vercellese.

A Vercelli, san Teonesto, martire, in cui onore il vescovo sant'Eusebio costruì una basilica.

San Gregorio il Decapolita
San Gregorio il Decapolita visse nell'VIII secolo. Condusse prima vita monastica, poi anacoretica. Fattosi infine pellegrino, soggiornò per lungo tempo a Tessalonica e poi a Costantinopoli, dove si trovò a combattere l'iconoclastia e poi morì. Le sue reliquie sono venerate oggi in terra romena.
A Costantinopoli, san Gregorio Decapolitano, monaco, che condusse dapprima vita monastica e poi anacoretica; fattosi quindi pellegrino, risiedette molto a lungo a Salonicco e, infine, a Costantinopoli, dove rese l'anima a Dio combattendo strenuamente in difesa del culto delle sacre immagini.

Beata Maria dei Miracoli (Milagros) Ortelles Gimeno
Nel villaggio di Picadero de Paterna sempre nel territorio di Valencia in Spagna, beata Maria dei Miracoli Ortells Gimeno, vergine dell'Ordine delle Clarisse Cappuccine e martire, che nella medesima persecuzione fu coronata dal martirio per la testimonianza di fede resa a Cristo.

San Cipriano di Calamizzi
In Calabria, san Cipriano, abate di Calamizzi, che, custodendo fedelmente gli insegnamenti e gli esempi dei Padri orientali, fu severo con se stesso, generoso con i poveri e per tutti buon consigliere.

San Bernoardo (Bernwardo) di Hildesheim
A Hildesheim nella Sassonia in Germania, san Bernoardo, vescovo, che difese il gregge dagli attacchi, rinnovò con numerosi sinodi la disciplina del clero e promosse la vita monastica.

San Silvestro di Chalon-sur-Saone
A Châlon-sur-Saône in Burgundia, ora in Francia, san Silvestro, vescovo, che, nel quarantaduesimo anno del suo sacerdozio, pieno di giorni e di virtù passò al Signore.

San Francesco Saverio Can
Ad Hanoi nel Tonchino, ora Viet Nam, san Francesco Saverio Cần, martire, che, catechista, fu strangolato e decapitato per la sua fede sotto l'imperatore Minh Mạng.

Sant'Ippolito di Condat
Sul massiccio del Jura nella regione di Lione in Francia, sant'Ippolito, abate e vescovo.

San Crispino di Ecija
Nella città di Écija nell'Andalusia in Spagna, san Crispino, vescovo e martire.

San Dasio
A Silistra in Mesia, nell'odierna Bulgaria, san Dasio, martire.

San Basilio di Antiochia
Ad Antiochia in Siria, san Basilio, martire.

San Doro di Benevento
A Benevento, san Doro, vescovo.

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