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Sant'Abdia
Quarto dei profeti minori visse probabilmente dopo la conquista di Gerusalemme avvenuta intorno al 587-586 a. C. Nel libro più breve dell’Antico Testamento, di cui è l’autore, cerca di consolare Gerusalemme con la speranza di una rapida restaurazione. Come i profeti d’Israele anche lui conferma l’esistenza di un solo Dio buono e giusto, che punisce i peccatori e vendica le ingiustizie fatte al suo popolo. Per la sua visione assai positiva nei confronti d’Israele, gli esegeti lo considerano l’annunciatore del Messia.Abdia = servo di Jahvè, dall'ebraicoCommemorazione di sant'Abdia, profeta, che, dopo l'esilio del popolo d'Israele, preannunciò l'ira del Signore contro le genti nemiche.

San Narsete (Nerses) I il Parto
San Narses I il Grande fu un Catholicos armeno (o Patriarca) che visse nel IV secolo. Fu padre di un altro catholicos, San Sahak I. Appartenente alla stirpe reale che aveva visto tra i suoi componenti San Gregorio Illuminatore, trascorse la sua gioventù a Cesarea dove sposò Sanducht, una principessa mamiconianea. Dopo la morte della moglie fu nominato cavaliere da Re Arshak II e, pochi anni più tardi, entrò nella gerarchia ecclesiastica. Fu eletto catholicos nel 353. Il suo patriarcato segnò una nuova era nella storia dell'Armenia. Fino ad allora infatti la Chiesa era stata identificata con la famiglia reale e la nobiltà; Narses la portò a un più stretto contatto con le credenze e gli usi del popolo armeno. Durante il Concilio di Ashtishat (354) promulgò infatti numerose leggi riguardanti il matrimonio, i giorni di festa e il culto divino. Costruì inoltre scuole e ospedali, inviando monaci per tutto il paese a predicare il Vangelo a quella parte di popolazione più indigente. Alcune di queste riforme, per il loro carattere "popolare", provocarono la reazione del Re che decise di esiliarlo a Edessa. Nonostante l'allontanamento forzato continuò ad intrattenere rapporti con il Regno armeno, tanto che si suppone abbia svolto il ruolo di ambasciatore a Costantinopoli per assicurare all'imperatore l'appoggio dello Stato Armeno nella guerra contro i Persiani. A seguito della salita al trono del nuovo Re, l'ariano Pap (369) Narses tornò al proprio trono patriarcale. A causa dei comportamenti del nuovo Re, considerati dal patriarca dissoluti e indegni, Narses proibì lui l'entrata in chiesa. Con il pretesto di una riconciliazione, nel 373, Pap invitò il patriarca al suo tavolo, avvelenandolo. Viene venerato come santo dalla Chiesa ortodossa armena e da quella cattolica, che lo venera il 19 novembre.

Santa Matilde di Hackeborn (o di Helfta)
Nasce attorno al 1240 nel castello di Helfta, in Sassonia, da una delle più delle più nobili e potenti famiglie della Turingia, i von Hackeborn. La sorella maggiore, Gertrude, è badessa nel convento di Helfta. All'età di sette anni Matilde viene accolta come educanda nel monastero benedettino di Rodardsdorf. Qui la sua vocazione cresce e la giovane decide di indossare il velo. Nel 1258 raggiunge la sorella maggiore a Helfta dove, tre anni più tardi, le viene affidata la cura di una giovane monaca che resterà nella storia con il nome di santa Gertrude la Grande. Proprio a quest'ultima Matilde confesserà le proprie visioni mistiche. Da queste confidenze nascerà poi uno dei libri più noti della mistica medievale: il Libro della grazia speciale. Matilde, particolarmente dotata nel canto, cura e dirige il coro del monastero e per questa sua qualità sembra che lo stesso Dante si sia ispirato a lei per la figura di Matelda nel Purgatorio. Muore nel monastero di Helfta nel 1298.

Matilde = forte in guerra, dal tedesco
Nel monastero di Helfta nella Sassonia in Germania, santa Mectilde, vergine, che fu donna di squisita dottrina e umiltà, illuminata dal dono divino della contemplazione mistica.

Beato Giacomo Benfatti di Mantova
Nato a Mantova, verso la metà del XIII° secolo, vestì il Sacro Abito Domenicano nel Convento della sua città natale. Una solida formazione dottrinale, unita ad un'intensa vita di pietà, indussero Niccolò Boccasini, prima Maestro Generale dell'Ordine, poi Pontefice col nome di Benedetto XI, a chiamare al suo fianco, come consigliere, il confratello mantovano Giacomo, che nel 1304 nominò Vescovo di Mantova. Nei lunghi anni d'episcopato rifulsero in Giacomo le virtù del vero pastore: tutela vigilante della fede, efficace opera di pacificazione tra le famiglie cittadine, assistenza generosa ed eroica ai sofferenti e agli appestati. Morì il 19 novembre 1332, dopo ventotto anni d'episcopato. Il corpo del Beato, dal 1823, si venera nella Cattedrale di Mantova. Il Beato Papa Pio IX il 22 settembre 1859 ha confermato il culto reso "ab immemorabili".
Bastone pastorale
A Mantova, beato Giacomo Benfatti, vescovo, dell'Ordine dei Predicatori, che, dopo aver riportato la pace in città, soccorse il popolo colpito dalla peste e dalla fame.

Beato Raimondo du Puy
Figlio di Hughes du Puy, Signore de Pereins, d'Apifer e di Rochefort, già Governatore d'Acri e Generale al servizio di Goffredo di Buglione, egli era imparentato con Adhemar di Le Puy, legato papale nel corso della Prima Crociata. Successore del Beato Gerardo nel 1120, come secondo Gran Maestro dell'Ordine di Malta egli sviluppò l'Ordine secondo crismi di potenza militare. Egli prescrisse la croce puntata di Amalfi come simbolo ufficiale dell'Ordine, la quale divenne in seguito nota con il nome di Croce di Malta dopo che l'ordine stabilì la propria sede a Malta. Raymond divise l'ordine in fratelli religiosi, militari e affiliati e fondò la prima infermeria degli Ospitalieri presso la Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Egli fu presente alla Presa di Ascalona nel 1153.

Sante Quaranta Donne Martiri di Eraclea con Annone diacono
Nella città di Eraclea, in Tracia, subirono il martirio in odio alla fede cristiana ben 40 sante donne, vergini e vedove, che la tradizione orientale è solita raffigurare in un'unica grande icona sinattica. Il Martyrologium Romanum ricorda questo gruppo di martiri in data odierna.
A Marmara Ereglisi in Tracia, nell'odierna Turchia, sante quaranta donne, vergini e vedove, martiri.

Beati Eliseo Garcia Garcia e Alessandro Planas Sauri
Nel villaggio di Garraf nel territorio di Valencia in Spagna, beati martiri Eliseo García, religioso della Società Salesiana, e Alessandro Planas Saurí, che, durante la persecuzione contro la fede, furono ritenuti degni di essere associati al sacrificio salvifico di Cristo.

San Barlaam di Antiochia
Ad Antiochia in Siria, san Barlaam, martire, che, contadino e analfabeta, ma forte della sapienza di Cristo, costretto a tenere in mano carboni ardenti e incenso da offrire agli dei, resistette con fede invitta e, per la ferocia del tiranno, ottenne la palma del martirio.

Sant'Anastasio II
Romano di origine, combatté l'Arianesimo e ottenne la conversione di Clodoveo, re dei Franchi, che venne battezzato la notte di Natale del 498 o 499.
Anastasio = risorto, dal greco

Santi Severino, Essuperio e Feliciano
Nel villaggio di Braine-sur-la-Vesle vicino a Vienne in Francia, santi Severino, Esuperio e Feliciano, martiri.

San Massimo
A Cesarea in Cappadocia, nell'odierna Turchia, san Massimo, corepiscopo e martire.

San Fausto di Alessandria
Fausto = propizio, favorevole, dal latino
Palma

San Simone
Sul massiccio del Mercurio in Calabria, san Simone, eremita.

Sant'Eudone
Nella regione del Vélay in Francia, sant'Eudone, abate.

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