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San Leone I, detto Magno
(Papa dal 29/09/440 al 10/11/461)
Arcidiacono (430), consigliere di Celestino I e di Sisto III, inviato da Valentino a pacificare le Gallie, venne eletto papa nel 440 circa. Fu un papa energico, avversò le sopravvivenze del paganesimo; combatté manichei e priscillanisti. Intervenne d'autorità nella polemica cristologica che infiammava l'Oriente, convocando il concilio ecumenico di Calcedonia, nel quale si proclamava l'esistenza in Cristo di due nature, nell'unica persona del Verbo. Nel 452 fu designato dal debole imperatore Valentiniano III a guidare l'ambasceria romana inviata ad Attila. I particolari della missione furono oscuri: è solo che il re degli Unni, dopo l'incontro con la delegazione abbandonò l'Italia. Quando Genserico nel 455 entrò in Roma, Leone ottenne dai Vandali il rispetto della vita degli abitanti, ma non poté impedire l'atroce saccheggio dell'Urbe. Dotato di un alto concetto del pontificato romano, fece rispettare ovunque la primazia del vescovo di Roma. Compose anche preghiere contenute nel Sacramentario Veronese". Benedetto XIV, nel 1754 lo proclamò dottore della Chiesa, E' il primo papa che ebbe il titolo di Magno (Grande).
Leone = leone, dal latino
Memoria di san Leone I, papa e dottore della Chiesa: nato in Toscana, fu dapprima a Roma solerte diacono e poi, elevato alla cattedra di Pietro, meritò a buon diritto l’appellativo di Magno sia per aver nutrito il gregge a lui affidato con la sua parola raffinata e saggia, sia per aver sostenuto strenuamente attraverso i suoi legati nel Concilio Ecumenico di Calcedonia la retta dottrina sull’incarnazione di Dio. Riposò nel Signore a Roma, dove in questo giorno fu deposto presso san Pietro.

Beate Martiri Spagnole Suore Ancelle Adoratrici del Ss. Sacramento e della Carità
Madre Emanuela del Sacro Cuore di Gesù (Manuela Arriola Uranga) e 22 compagne sono state beatificate il 28 ottobre 2007.
- Manuela del Sagrado Corazón (Manuela Arriola Uranga)
- Blasa de María (Juana Pérez de Labeaga García)
- Lucila María de Jesús (Lucía González García)
- Rosaura de María (Rosa López Brochier)
- Casta de Jesús (Teresa Vives y Missé)
- Borja de Jesús (Mª Zenona Aranzábal Barrutia)
- Luisa de la Eucaristía (Luisa Pérez Andriá)
- María de la Presentación (María García Ferreiro)
- Sulpicia del Buen Pastor (Dionisia Rodríguez de Anta)
- Belarmina de Jesús (Belarmina Pérez Martínez)
- Mª Dolores de la Santísima Trinidad (Mª Dolores Hernández Santorcuato)
- Mª Dolores de Jesús Crucificdo (Mª Dolores Monzón Rosales)
- Máxima de San José (Emilia Echeverría Fernández)
- Prima de Jesús ( Mª Prima Ipiña Malzárraga)
- Sinforosa de la Sagrada Familia (Sinforosa Díaz Fernández)
- Purificación de María (Purificación Martínez Vera)
- Josefa de Jesús (Josefa Boix Riera)
- Herlinda (Aúrea González Fernández)
- Ángeles (Mercedes Tuní Ustech)
- Ruperta (Concepción Vázquez Áreas)
- Felipa (Felipa Gutiérrez Garay)
- Cecilia (Concepción Iglesias del Campo)
- Magdalena (Magdalena Pérez)

Sant'Andrea Avellino
Nacque a Castronuovo (Pz) nel 1521 e fu chiamato Lancellotto. Ordinato sacerdote nel 1545, nell'ottobre 1547 si trasferì a Napoli per frequentare la facoltà di diritto di quella Università. Ebbe come direttore spirituale il teatino, futuro beato, padre Giovanni Marinonio. Nel 1556 vestì l'abito dei Teatini di San Paolo Maggiore di Napoli, cambiando il suo nome di battesimo con quello dell'Apostolo della croce. Dal 1560 al 1570 fu maestro dei novizi della casa di San Paolo Maggiore. Preposto della stessa casa dal 1566 al 1569 vi istituì il primo studio teologico dell'Ordine, che volle informato dal pensiero di San Tommaso. Tra il 1570 e il 1582 operò tra Milano e Piacenza presso le case dei Teatini nei due centri. Andrea fu poi a Napoli dove si fece conoscere per la sua saggezza e il suo ruolo di mediatore nei conflitti che dividevano la città. Morì nel 1608.

Andrea = virile, gagliardo, dal greco
A Napoli, sant'Andrea Avellino, sacerdote della Congregazione dei Chierici regolari, che, insigne per la sua santità di vita e la sollecitudine per la salvezza del prossimo, si impegnò in un arduo voto di perfezionamento quotidiano nelle virtù e, ricco di meriti, morì santamente ai piedi dell'altare.

San Baudolino di Alessandria
Baudolino, eremita e patrono di Alessandria, è vissuto al tempo di Liutprando, re dei Longobardi dal 712 al 744. Tra i tanti che si rivolsero a lui per una guarigione si narra ci fosse lo stesso sovrano, rimasto gravemente ferito dopo un incidente di caccia. Abitava sulla riva destra del Tanaro, figlio di famiglia ricca e nobile. Stanco di quella vita, donò tutto ai poveri e iniziò a vivere in una misera capanna vicino al fiume. Morì presso Forum Fulvii presso il quale si trova il suo eremo. Per la festa si svolge in città un'importante fiera. A lui si è ispirato l'alessandrino Umberto Eco per dare il nome al protagonista del suo ultimo romanzo.

Alessandria
Nel villaggio di Villa del Foro in Piemonte, san Baudolino, eremita.

Beato Acisclo (Joaquin) Pina Piazuelo
Fra Acisclo (Joaquín) Piña Piazuelo, nato nel 1878 a Caspe (Saragozza), ed entrato a 37 anni a Ciempozuelos. Alla dispersione della sua comunità fu ospite di varie famiglie finché, il 5 novembre 1936, fu arrestato da una pattuglia in perlustrazione, rinchiuso nella tristamente famosa prigione di San Elias e assassinato tra il 10 e l'11 novembre con una quarantina di sacerdoti e religiosi. Fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1992.
A Barcellona in Spagna, beato Acisclo Pina Piazuelo, religioso dell'Ordine di San Giovanni di Dio e martire, che, durante la persecuzione, fu ucciso in odio alla religione.

Beata Maria de la Natividad (Ursula Medes Ferris)
Nel luglio del 1936 le monache di Fons Salutis, monastero di bernardine situato a Algemesí, vicino a Valencia, in Spagna, furono espulse dai comunisti. Madre María de la Natividad Medes Ferris, dopo l'espulsione si rifugiò presso la sua famiglia, dove la raggiunsero due suoi fratelli, religiosi carmelitani. Arrestati assieme a un quarto fratello, furono tutti detenuti nel monastero di Fons Salutis. Nella notte del 10 novembre i quattro fratelli furono condotti in luogo imprecisato fra Alcira e Carlet e fucilati. Madre Maria de la Natividad è stata beatificata il 3 ottobre 2015.

San Giusto di Canterbury
Monaco benedettino romano, fu missionario fra gli anglosassoni con sant'Agostino. Fu vescovo di Rochester e poi arcivescovo di Canterbury.Bastone pastoraleA Canterbury in Inghilterra, san Giusto, vescovo, che fu mandato dal papa san Gregorio Magno insieme con altri monaci per aiutare sant'Agostino nell'evangelizzazione dell'Inghilterra e divenne infine vescovo di questa sede.

San Narsete e Giuseppe
Decapitati, in Persia, per essersi rifiutati di adorare il Sole.In Persia, santi martiri Narsete, vescovo, di veneranda età, e Giuseppe, suo discepolo, giovane, che furono decapitati con la spada per essersi rifiutati di obbedire all'ordine del re Sabor II di adorare il sole.

Beati Johannes Prassek, Hermann Lange e Eduard Muller
Sacerdoti perseguitati dalla Gestapo nazista, furono infine decapitati. Beatificati il 25 giugno 2011.

San Probo di Ravenna
Bastone pastorale
A Ravenna, san Probo, vescovo, in onore del quale il vescovo san Massimiano dedicò la celebre basilica di Classe.

Sant'Oreste di Tiana in Cappadocia
Oreste = abitatore dei monti, dal greco
Palma
A Tiana in Cappadocia, nell'odierna Turchia, sant'Oreste, martire.

Sant'Adelelmo (o Adelino) di Seez
Adelelmo = alterato di Adelmo - nobile protettore, dall'antico tedesco
Bastone pastorale

San Demetriano di Antiochia
In Persia, transito di san Demetriano, vescovo di Antiochia, mandato in esilio dal re Sabor I.

Beata Emanuela del Sacro Cuore di Gesù (Manuela Arriola Uranga)
Beatificata il 28 ottobre 2007.

Beata Biagia della Croce (Juana Pérez de Labeaga García)
Beatificata il 28 ottobre 2007.

Beata Lucilla di Gesù (Lucía González García)
Beatificata il 28 ottobre 2007.

San Tiberio
Tiberio = sacro al Tevere, nato presso il Tevere, dal latino
Palma

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