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Sant'Omobono di Cremona
Oltre a essere patrono di Cremona, Omobono Tucenghi è protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti. Egli stesso, infatti, fu commerciante di stoffe stimatissimo in città. Era abile negli affari e ricco. Oltretutto viveva solo con la moglie, senza figli. Ma il denaro - nella sua concezione della ricchezza, vista non fine a se stessa - era per i poveri. La sua azione lo portò ad essere un testimone autorevole in tempi di conflitto tra Comuni e Impero (Cremona era con l'imperatore). Quando morì d'improvviso, il 13 novembre del 1197, durante la Messa, subito si diffuse la fama di santità. Innocenzo III lo elevò agli altari già due anni dopo. Riposa nel duomo di Cremona.

Cremona, Mercanti, Lavoratori tessili, Sarti
A Cremona, sant'Omobono, che, negoziante, mosso da carità per i poveri, rifulse nel raccogliere ed educare i ragazzi abbandonati e nel riportare la pace nelle famiglie.

Sant'Abbone di Fleury
Nacque nella diocesi di Orleans verso il 945. In tenera età i genitori l’affidarono al monastero di san Benedetto di Fleury sulla Loira. Conseguì presto una buona formazione letteraria e artistica al punto che già da giovane ebbe l’incarico di insegnare. Approfondì poi le sue conoscenze di filosofia e astronomia a Parigi e a Reims. Ritornato a Fleury, riprese l’insegnamento e scrisse un’opera contro i millenaristi. La sua fama giunse fino in Inghilterra dove il vescovo di Worcester lo invitò a dirigere la scuola monastica di Ramsey. Eletto abate di Fleury, mise la sua influenza al servizio del monastero. Contro il vescovo Arnoldo, che minacciava i diritti dell’abbazia, rivendicò l’autonomia dei monaci. Il re Ugo Capeto lo inviò dal Papa a Roma per evitare l’interdetto a causa di un matrimonio illecito. Abbone, tuttavia, conquistato dalle nuove idee di riforma della Chiesa, si schierò dalla parte del Papa. Da questo momento si adoperò con entusiasmo per accrescere il fervore spirituale della sua abbazia e dei monasteri ad essa soggetti. In viaggio verso il monastero di Réole, cercò di fare da paciere in un scontro tra Franchi e Guasconi. Ferito, uno dei primi esponenti dell’umanesimo monastico, morì nel 1004 e fu subito venerato come santo
.Nel monastero di La Réole nella Guascogna in Francia, transito di sant'Abbone, abate di Fleury, uomo mirabilmente versato nella Sacra Scrittura e nelle lettere, che, difensore della disciplina monastica e coraggioso promotore di pace, morì trafitto da una lancia.

Beato Veremondo (Varmondo) Arborio di Ivrea
È uno dei più illustri pastori della Chiesa eporediese. Veremondo nasce intorno al 930 dalla nobile famiglia vercellese degli Arborio e studio a Pavia dove, sembra, divenne avvocato. Su indicazione dell'imperatore Ottone I, venne scelto come guida della diocesi di Ivrea, tra il 983 e il 984, città piemontese che allora era sede di un importante marchesato. Nel 969 presenziò al Sinodo di Milano dove vennero riorganizzate le diocesi del Piemonte meridionale devastate dalle incursioni dei Saraceni. Nella guida alla diocesi si distinse nell'abbinare la carità evangelica alla fermezza della giustizia soprattutto nell'affrontare la questione relativa al marchese Arduino il quale mirava a realizzare un regno d'Italia laico, libero dalle ingerenza della Chiesa. Morì tra il 1010 e il 1014; è stato beatificato da Pio IX nel 1857 ed è sepolto nella Cattedrale di Ivrea.

Mitra, Pastorale
A Ivrea in Piemonte, commemorazione del beato Varmondo, vescovo, che fu insigne per la sua viva fede, la pietà e l'umiltà, rivendicò la libertà della Chiesa dalle insidie dei potenti, costruì la cattedrale e promosse la vita monastica e istituì una scuola episcopale.

San Brizio di Tours
Nativo della Turenna, Brizio fu affidato a san Martino che lo portò con sé nel monastero di Marmoutier dove, completata l'educazione, emise i voti religiosi. Il suo carattere ribelle lo portò ad avversare il suo stesso maestro. Tuttavia nel 397 si trovò a succedergli sulla cattedra di Tours. Dopo trentatré anni di episcopato, uno scandalo ravvivò antichi malumori nei suoi confronti. Destituito, partì per Roma, lasciando il posto a Giustiniano e poi ad Armenzio, con la speranza di essere riabilitato dal papa. Rimase a Roma per sette anni e, riconosciuto finalmente innocente, tornò a Tours dove guidò la comunità locale ancora per sette anni. Edificò una modesta chiesa in onore di san Martino, nella quale depose il suo corpo, e cinque parrocchie nei villaggi di Clion, Brèches, Ruan, Rédoré, Chinon. Morì nel 444.

Calimera (LE)
Bastone pastorale
A Tours nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Brizio, vescovo, che, discepolo di san Martino, succedette al maestro e per quarantasette anni fece più volte fronte a varie avversità.

Sant'Agostina (Livia) Pietrantoni
Sant'Agostina Pietrantoni (al secolo Livia) morì non ancora 30enne pugnalata da un suo assistito all'ospedale Santo Spirito di Roma. Era il 13 novembre del 1894. Giuseppe Romanelli - uno dei malati più violenti - l'aveva minacciata più volte. Ma lei aveva continuato ad aiutare sia lui che la mamma cieca. Così si concluse una vita dedicata agli altri. Livia era nata a Pozzaglia Sabina nel 1864. A 22 anni entrò tra le Suore della carità di santa Giovanna Antida Thouret e fu mandata nel celebre ospedale, detto il «ginnasio della carità cristiana». Vi trovò un ambiente ostile alla fede (siamo in piena questione romana) e la morte.

Agostina = piccola venerabile, dal latino
A Roma, santa Agostina (Livia) Pietrantoni, vergine della Congregazione delle Suore della Carità, che si dedicò nell'ospedale di Santo Spirito con  cristiana misericordia alla cura degli infermi e morì accoltellata da un malato preso da furore omicida.

Beato Roberto Montserrat Beliart
Sacerdote novello, progettava di fuggire in un istituto in Argentina. Era molto entusiasta della sua vocazione religiosa e sacerdotale. Liturgista e un buon musicista. Il Sabato 18 luglio 1936 ha celebrato una S. Messa per dire addio alle loro famiglie nel santuario della Misericordia della sua città natale. Tornando a Barcellona, domenica 19, e non poteva rientrare al seminario. Nel nascondimento, opera a Barcellona, ma il 13 novembre fu arrestato con altri sacerdoti nella foresteria dove ha vissuto e portato a S. Elia, sono stati uccisi lo stesso giorno il muro del cimitero Montcada. Il 18 agosto, era stati giustiziati anche suo padre e suo fratello Vittorino, a Alcover (Tarragona), in quanto cattolici e parenti di un sacerdote. I suoi resti non sono stati localizzati.

Santi Antonino, Niceforo, Zebina, Germano e Manatha
Il Martyrologium Romanum commemora in data odierna la passione dei santi Antonino, Niceforo, Zebina, Germano e Manatha, vergine. Quest'ultima, sotto l'imperatore Galerio Massimino, fu massacrata di botte e quindi data alle fiamme. Gli altri invece, per aver pubblicamente accusato di empietà il governatore Firmiliano che sacrificava ai falsi dei pagani, vennero decapitati presso Cesarea di Palestina.A Cesarea in Palestina, passione dei santi martiri Antonino, Niceforo, Zebina, Germano e Mánatas, vergine. Costei, dopo aver patito la fustigazione, fu poi messa al rogo sotto l'imperatore Galerio Massimino; gli altri, invece, furono decapitati per avere accusato di empietà con coraggio e schiettezza il governatore Firmiliano, perché immolava agli dèi.

Beata Maria Teresa di Gesù (Maria Scrilli)
Maria Teresa di Gesù (al secolo Maria Scrilli), sin giovinezza aderì alla spiritualità carmelitana, che incarnò nell'attività apostolica. Si consacrò all'educazione della gioventù femminile e alla carità verso i bisognosi. Con alcune compagne fondò a Montevarchi (Arezzo) un nuovo istituto religioso, oggi chiamato Congregazione delle Suore di Nostra Signora del Carmelo. Le vicende di quest'opera furono molto travagliate, soprattutto a causa delle vicende politiche dell'unità d'Italia. Il buon seme gettato dalla fondatrice si sviluppò dopo la sua morte. Fu dichiarata "venerabile" il 20 dicembre 2003 ed il miracolo per la sua beatificazione è stato riconosciuto il 19 dicembre 2005. E' stata dichiarata "beata" l'8 ottobre 2006.

Santi Arcadio, Pascasio, Probo, Eutichiano e Paulillo
In Africa, commemorazione dei santi martiri spagnoli Arcadio, Pascasio, Probo ed Eutichiano, che, non tollerando in nessun modo di asservirsi all'eresia ariana, furono dapprima defraudati dei loro beni dal re dei Vandali Genserico, poi mandati in esilio e sottoposti ad atroci torture e, infine, trucidati con diversi generi di martirio. Rifulse nella circostanza anche la fermezza del piccolo Paolillo, fratello di Pascasio ed Eutichiano, che per la sua tenace determinazione nel mantenersi nella fede cattolica fu a lungo percosso a colpi di bastone e poi condannato alla più vile schiavitù.

Beata Maria del Patrocinio di S. Giovanni (Maria Cinta dell'Assunta Giner Gomis)
Beatificata l'11 marzo 2001 da Papa Giovanni Paolo II.Nel villaggio di Portichol de Tavernes vicino a Carcaixent nello stesso territorio della Spagna, beata Maria Patrocinio di San Giovanni Giner Gomis, vergine dell'Istituto delle Suore Missionarie Claretiane di Maria Immacolata e martire, che nella stessa persecuzione, combattendo per la fede, ottenne la vita eterna.

Santa Maxellendis
Donzella dì Cambrai che, avendo scelto Cristo come sposo, rifiutò il fidanzato al quale era stata promessa dai suoi genitori. Indignato, il pretendente la trafisse con la spada.
Nel territorio di Cambrai in Francia, santa Massellenda, vergine e martire, che, come si tramanda, avendo scelto Cristo come sposo, si rifiutò di seguire l'uomo a cui era stata promessa dai suoi genitori e morì, così, da lui trafitta con la spada.

Beato Josaphat Chichkov
A Sofia in Bulgaria, beati Pietro Vicev, Paolo (Giuseppe) Džidžov e Giosafat (Roberto Matteo) Šiškov, sacerdoti della Congregazione degli Agostiniani dell'Assunzione, che, ingiustamente accusati di tradimento sotto un regime ateo e gettati in carcere in quanto cristiani, nel loro combattimento mortale meritarono di ricevere la ricompensa di eternità dei fedeli discepoli di Cristo.

Beato Kamen Vitchev
A Sofia in Bulgaria, beati Pietro Vicev, Paolo (Giuseppe) Džidžov e Giosafat (Roberto Matteo) Šiškov, sacerdoti della Congregazione degli Agostiniani dell'Assunzione, che, ingiustamente accusati di tradimento sotto un regime ateo e gettati in carcere in quanto cristiani, nel loro combattimento mortale meritarono di ricevere la ricompensa di eternità dei fedeli discepoli di Cristo.

Beato Pavel Djidjov
A Sofia in Bulgaria, beati Pietro Vicev, Paolo (Giuseppe) Džidžov e Giosafat (Roberto Matteo) Šiškov, sacerdoti della Congregazione degli Agostiniani dell'Assunzione, che, ingiustamente accusati di tradimento sotto un regime ateo e gettati in carcere in quanto cristiani, nel loro combattimento mortale meritarono di ricevere la ricompensa di eternità dei fedeli discepoli di Cristo.

San Florido (Fiorenzo) di Città di Castello e Amanzio
Bastone pastorale
A Città di Castello in Umbria, commemorazione dei santi Fiorenzo, vescovo, del quale il papa san Gregorio Magno attesta la retta dottrina e santità di vita, e Amanzio, suo sacerdote, pieno di carità per gli ammalati e di ogni virtù.

San Leoniano di Vienne
A Vienne nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Leoniano, abate, che, condotto dai nemici della fede prigioniero in questa regione dalla Pannonia, fu per più di quarant'anni dapprima ad Autun e poi a Vienne santa guida di monaci e monache.

San Quinziano
Quinziano = (come Quinto) il quinto figlio nato, dal latino
Palma
A Clermont-Ferrand in Aquitania, ora in Francia, san Quinziano, vescovo, che dapprima tenne la sede di Rodez e poi, mandato poi in esilio dai Goti, divenne vescovo di questa città.

Beato Giovanni (Juan) Gonga Martinez
Nel villaggio di Simat de Valldigna nel territorio di Valencia in Spagna, beato Giovanni Gonga Martínez, martire, che versò il sangue per Cristo durante la persecuzione contro la fede.

San Mitrio (Mitria)
Ad Aix-en-Provence nella Gallia narbonense, ora in Francia, san Mitria, che, sebbene di condizione servile, libero tuttavia in Cristo, migrò vincitore da questo mondo.

San Dalmazio di Rodez
Bastone pastorale
A Rodez in Aquitania, san Dalmazio, vescovo, la cui generosità verso i poveri è lodata da san Gregorio di Tours.

Sant'Imerio
Nella valle della Suze nell'odierna Svizzera, sant'Imerio, eremita, che predicò il Vangelo in questa regione.

Sant'Eugenio II di Toledo
A Toledo in Spagna, sant'Eugenio, vescovo, che si adoperò per rinnovare la sacra liturgia.

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