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San Vincenzo Grossi
Don Vincenzo Grossi fu un sacerdote della diocesi di Cremona. Figlio di un mugnaio, attese a lungo prima di poter entrare in Seminario, per aiutare i familiari nel loro lavoro. Iniziò gli studi per il sacerdozio nel 1866 e fu ordinato il 22 maggio 1869. Dapprima ebbe l’incarico di vicario cooperatore in alcune parrocchie, poi nel 1873 parroco a Regona di Pizzighettone e dal 1883, fino alla sua morte, a Vicobellignano. Resosi conto della necessità di educare attentamente le giovani generazioni, particolarmente le ragazze, con l’aiuto di alcune donne da lui seguite nella direzione spirituale, fondò l’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, sotto la protezione di san Filippo Neri, perché si dedicasse, in stretta collaborazione con i parroci, alla educazione e formazione della gioventù femminile dei paesi di campagna e delle periferie delle città. Guidò in parallelo sia le suore sia la parrocchia, con mitezza e generosità. Morì a causa di una peritonite fulminante il 7 novembre 1917, presso la parrocchia di Vicobellignano, che aveva guidato per 34 anni. Beatificato dal Beato Paolo VI il 1° novembre 1975, è stato canonizzato da papa Francesco il 18 ottobre 2015 insieme ai coniugi Martin e a madre Maria dell’Immacolata Concezione (María Isabel Salvat Romero). I suoi resti mortali sono venerati dal 1947 nella cappella della Casa madre delle Figlie dell’Oratorio a Lodi, in via Paolo Gorini 27.
Vincenzo = vittorioso, dal latino
Presso Cremona, beato Vincenzo Grossi, sacerdote, che, mentre attendeva al suo ufficio di parroco, fondò l'Istituto delle Figlie dell'Oratorio.

San Giacinto Castaneda
Jacinto nacque a Xàtiva in Spagna il 13 gennaio 1743 da José Castañeda, scriba reale, e da Josefa Maria Puchasons, coppia profondamente cristiana. Fu battezzato con i nomi di Felice, Tommaso, Gioacchino e Taddeo. Entrato nell’Ordine Domenicano, nel collegio di Orihuela compì gli studi filosofici e teologici.  Prese il nome di Giacinto onorando così il santo omonimo polacco. Nel 1761 giunse la richiesta da parte della Provincia del Rosario delle Filippine di giovani valorosi con vocazione missionaria e disposti a spendere la loro vita per il Vangelo dall’altra parte del mondo. Anche fra’ Jacinto accettò l’invito. Nella capitale filippina portò a termine i suoi studi e fu ordinato sacerdote il 2 giugno 1765. Destinato alle missioni in Cina, a Macao studiò l’idioma mandarino, per poi iniziare la sua opera di evangelizzazione soccorrendo i poveri e gli infermi di quel paese ostile e persecutore verso i cristiani. Il 17 luglio 1769 padre Jacinto amministrò i sacramenti ad un cristiano molto malato, poi rientrando a terra il mattino dopo un viaggio in barca si imbatte in un gruppo di mandarini armati che lo attendeva in seguito alle denunce di un apostata. Con il suo accompagnatore padre Lavilla fu incarcerato. Il viceré li condannò, però, all’esilio perpetuo ed il 3 ottobre lasciarono il carcere. All’inizio di dicembre giunsero a Macao ed il 9 febbraio 1770 si imbarcarono per il Vietnam. Sbarcarono il 22 marzo. Dopo tre anni di attività missionaria Castañeda si ammalò gravemente, ma nonostante ciò non interruppe il suo instancabile lavoro al servizio della comunità. L’11 luglio 1773, nonostante l’aggravarsi della sua salute, volle portare l’olio santo a degli infermi, ma lui ed i suoi accompagnatori ebbero l’impressione di essere inseguiti da un gruppo di soldati. Con il confratello padre Vincenzo Le Quang Liem fu catturato ed i due vennero rinchiusi in una gabbia per quasi tre mesi. Infine il 7 novembre vennero decapitati a Ket Cho nel Tonchino. Padre Jacinto aveva appena trent’anni. Papa Giovanni Paolo II il 19 giugno 1988 lo ha canonizzato.
Nella città di Ket Chợ nel Tonchino, ora Viet Nam, santi Giacinto Castañeda e Vincenzo Lê Quang Liêm, sacerdoti dell'Ordine dei Predicatori e martiri, che coronarono con l'effusione del sangue le loro fatiche per il Vangelo sotto il regime di Trịn Sâm.

San Villibrordo
A trent’anni ricevette l’ordinazione sacerdotale, dopo di ché insieme a undici compagni si dedicò all’evangelizzazione della Frisia (Paesi Bassi) e di una parte della Germania. Anversa fu la prima residenza e il centro dell’apostolato di Villibrordo, fu l’avamposto e forse il Seminario delle fondazioni di Utrecht. La consacrazione episcopale, ricevuta a Roma, avvenne la domenica 24 novembre 695, antivigilia della festa di S. Clemente. In quella occasione il papa dette al nuovo arcivescovo il nome di Clemente. Per parecchi anni, senza un attimo di tregua, percorse la Frisia, la Fiandra, il Lussemburgo e le rive del Reno predicando e costruendo conventi. Dopo una vita dedicata alla preghiera e all’introduzione di vescovi ausiliari la malattia e la vecchia rallentano e interrompono la sua attività. Morì all’età di ottantuno anni. Qualche giorno dopo il suo corpo viene deposto in sarcofago nei monasteri di Echternach.
Bastone pastorale
A Echternach in Austrasia, nel territorio dell'odierno Lussemburgo, deposizione di san Villibrordo, che, di origine inglese, ordinato vescovo di Utrecht dal papa san Sergio I, predicò il Vangelo tra le popolazioni dell'Olanda e della Danimarca e fondò sedi episcopali e monasteri, finché, gravato dalle fatiche e logorato dall'età, si addormentò nel Signore in un cenobio da lui fondato.

Sant'Ercolano di Perugia
Visse nel VI secolo. Nei suoi «Dialoghi» papa Gregorio Magno scrive che faceva vita monastica nel monastero dei Canonici Regolari di sant'Agostino. Chiamato alla cattedra episcopale di Perugia dopo la morte del vescovo Massimiano, si oppose all'invasione dei Goti di re Totila che combattevano i bizantini. Dopo tre anni di assedio, verosimilmente nel 547, le truppe guidate dal sovrano ostrogota penetrerano a Perugia. Ercolano fu catturato, scorticato e poi decapitato davanti a Porta Marzia, per ordine dello stesso Totila, impegnato nell'assedio di Roma. Il suo corpo fu gettato fuori delle mura cittadine. Come per gli antichi martiri cristiani, anche il suo corpo però fu ricomposto per poi essere seppellito insieme a un bambino trovato morto nello stesso luogo. Una quarantina di giorni dopo, i profughi perugini ebbero dal comandante dei Goti, il permesso di ritornare in città. Allora ricordando il loro vescovo Ercolano, morto martire per mano dei barbari, ne ricercarono il corpo sepolto, per trasferirlo nell'antica cattedrale di San Pietro. Trovarono il suo corpo intatto con il capounito al corpo, come se non fosse mai stato tagliato.

A Perugia, sant'Ercolano, vescovo e martire, decapitato per ordine di Totila, re dei Goti.

San Prosdocimo di Padova
Viene onorato, dalla tradizione, come il primo vescovo di Padova, patrono della città euganea, e anche, secondo la opinione di vari studiosi, probabile evangelizzatore di tutta la Venezia occidentale. Anche la più bella immagine di San Prosdocimo venne dipinta da un padovano, il grande quattrocentista Andrea Mantegna. Fa parte di un polittico intitolato a Santa Giustina, altra celebre martire di Padova, che si trova attualmente nella Pinacoteca di Brera, a Milano. In questo, san Prosdocimo appare con il tipico attributo della brocca, simbolo della sua infaticabile attività di battezzatore. Inviato dallo stesso san Pietro, Prosdocimo a Padova avrebbe compiuto prodigi e miracoli. Dopo la sua morte si trova citata, fuori dalle mura di Padova, una «Ecclesia Sancti Prosdocimi», nota più tardi come basilica di Santa Giustina. Il vescovo, infatti, avrebbe convertito proprio Giustina, e la donna cristiana seppe mantenere intatta la sua fede, affrontando il martirio nella persecuzione di Nerone.

Prosdocimo = l'atteso, l'aspettato, dal greco
Bastone pastorale
A Padova, san Prosdocimo, che si ritiene sia stato il primo vescovo di questa città.

San Vincenzo Le Quang Liem
Nato nel villaggio di Tra-Lu, in Vietnam, ricevette dalla madre, fervente cattolica, una profonda educazione religiosa che fece ben presto sorgere il desiderio di consacrarsi al Signore: entrò così nell'Ordine domenicano. Compì gli studi a Manila nelle Filippine e dopo l'ordinazione sacerdotale ritornò in Vietnam per svolgere l'attività missionaria. Il 1° ottobre 1773, mentre stava celebrando la festa del s. Rosario in un villaggio, fu catturato, per delazione di un malvagio, dalle autorità che perseguitavano i cristiani. Dopo essere stato incitato, invano, ad abiurare la sua fede, ricevette la gloria del martirio venendo decapitato il 7 novembre insieme al confratello San Giacinto Castaneda. Papa Giovanni Paolo II li ha canonizzati il 19 giugno 1988.
Palma
Nella città di Ket Chợ nel Tonchino, ora Viet Nam, santi Giacinto Castañeda e Vincenzo Lê Quang Liêm, sacerdoti dell'Ordine dei Predicatori e martiri, che coronarono con l'effusione del sangue le loro fatiche per il Vangelo sotto il regime di Trịn Sâm.

Beata Eleonora di Portogallo
Regina di Portogallo, la Beata Eleonora, disprezzò le ricchezze terrene e beneficò abbondantemente l'Ordine Mercedario. Ornata della santità della vita, di doni celesti e famosa per i meriti migrò in cielo; il suo corpo fu composto in un sepolcro dignitoso vicino all'altar maggiore nella chiesa del convento di Sant'Antolino in Valladolid (Spagna).
L'Ordine la festeggia il 7 novembre.

San Pietro Wu Guosheng
Nel prendere contatto con i missionari, abbracciò la Fede, abbandonò la sua professione di locandiere e diventò catechista. Rifiutatosi di apostatare, fu il primo martire cinese della persecuzione imperiale.
In località Zunyi nella provincia del Guizhou in Cina, san Pietro Wu Guosheng, catechista e martire, strangolato per Cristo.

Santi Ierone e compagni
Sant'Ierone ed i suoi numerosi compagni morirono martiri presso Melitene in Armenia. Particolare menzione meritano tra i compagni i santi Eugenio e Teodoto, dei quali si venerano le rispettive icone, oltre a quella del capogruppo Sant'Ierone.
A Melitene nell'antica Armenia, santi Gerone e moltissimi suoi compagni, martiri.

San Lazzaro il Galesiota
Sul monte Galesio vicino a Efeso, nell'odierna Turchia, san Lazzaro, stilita, che per molti anni visse in diverse località su di una colonna, appesantito dal carico di pesanti ferrami e catene e contentandosi solo di pane e acqua, e seguendo questo severo tenore di vita attrasse a sé moltissimi fedeli.

Sant'Atenodoro
A Neocesaréa nel Ponto, nell'odierna Turchia, sant'Atenodóro, vescovo, fratello di san Gregorio Taumaturgo, che tanto progredì nella predicazione delle Sacre Scritture da essere ritenuto degno di svolgere il ministero episcopale, nonostante la giovane età.

Sant'Engelberto di Colonia
A Colonia in Lotaringia, in Germania, sant'Engelberto, vescovo, che, sorpreso per strada da alcuni sicari e crudelmente percosso, morì per aver difeso la giustizia e la libertà della Chiesa.

San Fiorenzo di Strasburgo
Fiorenzo = che fiorisce, fiorente, dal latino
Bastone pastorale
A Strasburgo in Burgundia, nell'odierna Francia, commemorazione di san Fiorenzo, vescovo, succeduto a sant'Arbogasto.

Beato Antonio Baldinucci
Nel villaggio di Pofì nel Lazio, beato Antonio Baldinucci, sacerdote della Compagnia di Gesù, che si dedicò interamente alla predicazione delle missioni al popolo.

San Cungáro
In località poi chiamata Congresbury in Inghilterra, san Cungáro, abate, di origine bretone, del cui nome si gloriano molti luoghi e chiese.

San Baudino (Baldo)
A Tours in Neustria, ora in Francia, san Baldo, vescovo, che distribuì in elemosina ai poveri l'oro lasciato dal suo predecessore.

Sant'Amarando (Amaranto)
Presso Albi in Aquitania, ora in Francia, commemorazione di sant'Amaranto, martire.

Sant'Ernesto di Zwiefalten
Ernesto = severo o valoroso come aquila, dal tedesco

Beato Serviliano Riano Herrero
Beatificato il 17 dicembre 2011.

Beato Giuseppe Vega Riano
Beatificato il 17 dicembre 2011.

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