TuttoSchermo       Chiudi      

Tutti i Santi
Festeggiare tutti i santi è guardare coloro che già  posseggono l'eredità della gloria eterna. Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze.
Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Nonostante le notti, attraverso le purificazioni costanti che l'amore esige per essere vero amore, e a volte al di là di ogni speranza umana, tutti hanno voluto lasciarsi bruciare dall’amore e scomparire affinché Gesù fosse progressivamente tutto in loro. E' Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha instancabilmente riportati a questa via di povertà, è al suo seguito che essi hanno imparato a ricevere tutto come un dono gratuito del Figlio; è con lei che essi vivono attualmente, nascosti nel segreto del Padre.
Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria: oggi, in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.

Beato Teodoro Romza
Nel giorno in cui la Chiesa addita alla nostra contemplazione la gloria di tutti i santi che, in comunione con tutti noi sulla terra, nel Paradiso vivono già la beatitudine eterna, ricorre anche la festa liturgica dell'ucraino Teodoro Romza, uno dei martiri del Novecento beatificati da Giovanni Paolo II. Era nato il 14 aprile 1911 nella regione dei Carpazi. Dopo gli studi a Roma fu ordinato sacerdote della comunità greco-cattolica nel 1936. Rientrato nella sua diocesi di Mukacevo, ne divenne vescovo a soli trentatré anni. Visse il suo ministero coraggioso in anni difficilissimi, tra gli orrori della guerra prima e le minacce comuniste poi. Il 27 ottobre 1947 fu autorizzato a recarsi in visita a una chiesa del suo distretto. Ma in realtà si trattava di una trappola: la sua carrozza venne investita da un camion e i superstiti picchiati con spranghe di ferro. Per essere sicuri di ucciderlo all'ospedale dove fu trasportato il vescovo Romza venne anche avvelenato. Ma la coraggiosa testimonianza che aveva lasciato non morì: negli anni della persecuzione la comunità greco-cattolica ne tenne viva la memoria.
Bastone pastorale, Palma
Nella cittadina di Mukacevo in Ucraina, beato Teodoro Giorgio Romzsa, vescovo e martire, che, in tempo di proibizione della fede, meritò di conseguire la palma della gloria per aver conservato la fedeltà alla Chiesa.

San Cesario (Cesareo) di Terracina
Nel giorno in cui la Chiesa commemora Tutti i Santi, ecco la vicenda di Cesario, legata al romano colle Palatino. Quando la sede dell'Impero venne trasferita da Roma, il Palatino, prima abitato dall'imperatore e dalla sua famiglia, restò vacante. Col tempo il luogo divenne un importante centro religioso cristiano. Vi furono costruite almeno due chiese: una di esse anziché essere dedicata a un martire romano, fu intitolata a Cesario, martire a Terracina, il quale godeva nei secoli del Basso Impero e del primo Medioevo di una certa celebrità. La scelta forse si deve al nome: Cesario, infatti, deriva da Cesare, e Cesare era l'appellativo degli Imperatori romani. Il Palatino ospitava il palazzo dei Cesari, e nella tradizione pagana, i Cesari venivano deificati, diventando oggetto di pubblico culto. Ma il cristianesimo rivoluzionò tutto: Cesario, non Cesare; santo cristiano, non imperatore divinizzato, ma testimone di Cristo; non uomo diventato idolo, ma martire per la sua fede.
Palma
A Terracina sulla costa del Lazio, san Cesario, martire.

San Nuno Alvares Pereira
Nuno Alvares Pereira, fondatore della casa di Braganza, nacque in Cernache do Bonjardim (Portogallo) il 24 giugno 1360. Connestabile del Regno di Portogallo, fu condottiero invincibile delle armate militari nella guerra d'indipendenza. Le gesta di questo eroe nazionale vennero cantate da L. Camoes nei Lusiadas. Quando morì sua moglie, entrò nel 1423 a Lisbona nel convento da lui fondato per l'Ordine dei Carmelitani. Volle essere un semplice "donato" e prese il nome di fra Nuno di Santa Maria. Morì nello stesso convento la Domenica di Risurrezione del 1431 (1 aprile), avendo dato a tutti durante la sua vita un esempio di preghiera, penitenza, amore verso i poveri e devozione filiale alla Madonna. Il suo culto fu approvato nel 1918. Benedetto XVI lo ha canonizzato il 26 aprile 2009.
A Lisbona in Portogallo, beato Nonio Ãlvarez Pereira, che fu dapprima comandante generale delle forze armate del regno e poi, accolto come oblato nell'Ordine dei Carmelitani, condusse vita povera e nascosta in Cristo.

Beato Ruperto Mayer
Nella solennità di Tutti i santi si ricorda anche il martire Rupert Mayer. Nato a Stoccarda nel 1876, nel 1900 entrò, già prete, nella Compagnia di Gesù. Animò missioni popolari, fu cappellano tra gli immigrati e i militari. Nella Grande Guerra gli venne amputata una gamba. Fin dal 1923 affermò pubblicamente che un cattolico non poteva aderire al nazismo. Più volte incarcerato, nel 1939 fu internato nel lager di Sachsenhausen. I nazisti, temendo che da morto divenisse un esempio, lo rinchiusero nell'abbazia di Ettal. Nel 1945 morì d'improvviso, a Monaco, mentre predicava. È beato dal 1987.
A Monaco di Baviera in Germania, beato Ruperto Mayer, sacerdote della Compagnia di Gesù, che, solerte nella direzione dei fedeli, nell'assistenza ai poveri e agli operai e nella predicazione della parola di Dio, subì le persecuzioni dell'empio regime nazista, dapprima deportato in un campo di prigiona e poi in un monastero senza più alcun contatto con i fedeli.

San Vigor
Nacque nella regione dell'Artois, Francia settentrionale e visse, siamo nel VI secolo, durante la dominazione del re Childeberto I. Sarebbe stato educato ad Arras da san Vedasto, maturando la vocazione al sacerdozio. Temendo la disapprovazione paterna, si rifugiò con un compagno nel villaggio di Ravière, nei pressi di Bayeux dove i due predicarono e istruirono la popolazione locale. Ordinato sacerdote, allargò la sua predicazione e nel 513 fu nominato vescovo di Bayeux. Scoprendo che parecchi tra il popolo erano ancora pagani, distrusse l'idolo di pietra che veneravano su una collina e lo sostituì con una chiesa. Quel luogo fu ribattezzato «Collina dell'Unzione». Vigor morì nel 537 circa e fu sepolto nel monastero di Saint-Vigor-le-Grand da lui fatto edificare nella zona. Anche in Inghilterra i normanni dedicarono chiese alla sua memoria.
A Bayeux nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Vigore, vescovo, che fu discepolo di san Vedasto.

San Magno de' Trincheri
San Magno, appartenente alla famiglia dei Trincheri, fu il 25° arcivescovo di Milano, successore di Eustorgio II. Il suo episcopato si colloca tra il 518 ed il 530. I suoi resti riposano nella basilica di Sant' Eustorgio in Milano. A Legnano gli fu stata dedicata una basilica, eretta nel Cinquecento al centro della città, che ne custodisce una reliquia. San Magno è tuttora il nome della Contrada del centro cittadino, che ogni anno partecipa al Palio delle Contrade.
Legnano (MI)
Mitra, Bastone pastorale
A Milano, san Magno, vescovo.

Beato Ferdinando Vieto de Valera
Missionario del convento mercedario di Santa Maria in Panama, il Beato Ferdinando Nieto de Valera, si prodigò con tutte le sue forze per portare la parola di Cristo.Legato al collo con una fune dagli eretici, e sospeso ad un albero, fu miracolosamente liberato dagli angeli. In difesa delle cose sacre che non venissero disprezzate fu nuovamente condannato a morte ma tuttavia non fu martire e difese valorosamente fino alla fine la fede cattolica e pieno di meriti morì come confessore.
L'Ordine lo festeggia l'1 novembre.

Beato Amadeo di Portogallo
Amadeo, religioso francescano di origini iberiche, si fece interprete delle istanze di rinnovamento in seno all’Ordine francescano. Fondò numerosi conventi a lui sottoposti, ma incorse in contrasti con i due rami dei Conventuali e degli Osservanti. Durante una visita delle fondazioni in area padana ebbe un malore e morì a Milano, nel convento di Santa Maria della Pace.

Santi Girolamo Hermosilla, Valentino Berrio Ochoa e Pietro Almato Ribeira
Bastone pastorale, Palma
Nella città di Hải DÆ°Æ¡ng nel Tonchino, ora Viet Nam, santi martiri Girolamo Hermosilla e Valentino Berrio Ochoa, vescovi, e Pietro Almató Ribeira, sacerdote, dell'Ordine dei Predicatori, decapitati per ordine dell'imperatore Tá»± Äức.

Beati Pietro Paolo Navarro, Dionigi Fujishima, Pietro Onizuka Sandayu e Clemente Kyuemon
A Shimabara in Giappone, beati Pietro Paolo Navarro, sacerdote, Dionigi Fujishima e Pietro Onizuka Sandayu, religiosi, della Compagnia di Gesù, e Clemente Kyuemon, martiri, messi al rogo in odio alla fede cristiana.

Beato Raimondo de Cayuela
Religioso del convento mercedario di Santa Maria in Cazorla presso Toledo (Spagna), il Beato Raimondo de Cayuela, fu insigne pe la vita e le virtù. Onorando l'Ordine morì santamente raggiungendo le delizie eterne del paradiso.
L'Ordine lo festeggia l'1 novembre.

San Licinio di Angers
Ad Angers in Neustria, sempre in Francia, san Licinio, vescovo, al quale il papa san Gregorio Magno raccomandò alcuni monaci diretti in Inghilterra.

Beato Raniero da Borgo Sansepolcro
A Borgo Sansepolcro in Umbria, beato Raniero d'Arezzo, religioso dell'Ordine dei Minori, che rifulse per umiltà, povertà e pazienza.

Sant'Austremonio
A Clermont-Ferrand in Aquitania, nell'odierna Francia, sant'Austremonio, vescovo, che si dice abbia predicato in questa città la parola di salvezza.

San Benigno di Digione
Palma
A Digione nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Benigno, venerato come sacerdote e martire.

San Maturino
A Larchant nella regione del Gâtinais in Francia, san Maturino, sacerdote.

San Romolo
Nel territorio di Bourges in Aquitania, san Romolo, sacerdote e abate.

San Marcello di Parigi
A Parigi sempre in Francia, san Marcello, vescovo.

San Severino di Tivoli
A Tivoli nel Lazio, san Severino, monaco.

       Chiudi