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Santa Maria dell'Immacolata Concezione (María Isabel Salvat Romero)
María Isabel Salvat Romero, nativa di Madrid in Spagna, avvertì nell’adolescenza un forte desiderio di consacrarsi a Dio per servire i poveri. Entrò quindi nelle Sorelle della Compagnia della Croce, assumendo il nome di suor Maria della Purissima della Croce. Fu Madre Generale per 22 anni, rieletta per tre mandati consecutivi. Fedele interprete del carisma di sant’Angela della Croce, sua fondatrice, si spese per i più abbandonati della Spagna e non solo, fondando nuove case e trasmettendo a tutti serenità e fiducia in Dio. Colpita da un tumore ai polmoni e al fegato, morì a Siviglia il 31 ottobre 1998, a 72 anni. Beatificata sotto il pontificato di papa Benedetto XVI il 18 settembre 2010, è stata canonizzata da papa Francesco il 18 ottobre 2015, insieme ai coniugi Martin e a don Vincenzo Grossi. I suoi resti mortali, esumati prima della beatificazione, attualmente riposano nella cappella della Casa Madre delle Sorelle della Compagnia della Croce, a Siviglia, accanto all’urna che conserva il corpo incorrotto della Santa Fondatrice.

Beata Irene (Maria Mercede) Stefani
Suor Irene Stefani, al secolo Mercede Stefani, nasce il 22 agosto 1891 ad Anfo nella Val Sabbia (Brescia). Nel 1911 entra nell’Istituto delle Missionarie della Consolata e il 12 gennaio 1912 veste l’abito religioso prendendo il nome di Irene. Il 29 gennaio 1914 emette la professione religiosa e alla fine dell’anno parte per le Missioni in Kenya, dove allora l’evangelizzazione era agli inizi e quasi inesistenti le scuole e i servizi sanitari. Dal 1914 al 1920, si dedica all’assistenza negli ospedali militari, che dell’ospedale avevano solo il nome, trattandosi di locali organizzati alla meglio per i portatori africani, denominati ‘carriers’, arruolati per trasportare materiale bellico al tempo della Prima Guerra Mondiale, che raggiunse anche l’Africa per il coinvolgimento delle colonie inglesi e tedesche.In questo ‘inferno’ sociale, suor Irene trascorreva le sue giornate di giovane missionaria, negli ospedali di Voi, Kilwa e Dar-es-Salaam in Tanzania; lavando, medicando, fasciando piaghe e ferite, distribuendo medicine e cibo. La seconda tappa della sua vita, dal 1920 al 1930, la trascorse nella missione di Gekondi, dedicandosi all’insegnamento scolastico. Istruiva le giovani consorelle giunte da lei per il tirocinio missionario, circondandole di affetto e attenzioni. Pur con le difficoltà di allora, continuò a seguire per corrispondenza, i suoi ‘figli’ africani che si spostavano più lontano, nelle città del Kenia, Mombasa, Nairobi, ecc., facendo anche da tramite con le famiglie. Curando un ammalato di peste, contrasse il micidiale morbo e morì il 31 ottobre 1930 a soli 39 anni, dei quali 18 trascorsi tutti in Kenya. Il 2 aprile 2011 Papa Benedetto XVI la dichiarò Venerabile, il 23 maggio 2015 per decreto di Papa Francesco viene innalzata alla gloria degli altari quale Beata.

Beato Cristoforo di Romagna
Cristoforo, inizialmente sacerdote diocesano, esercitava il ministero di parroco, forse presso Cesena in Romagna, anche se il suo culto presso tale città potrebbe risalire solo al XVIII secolo. All'età di circa quarant'anni lasciò tutto per farsi seguace di San Francesco d'Assisi ed entrare nel nascente Ordine dei Frati Minori. Svolse il suo apostolato tra i lebbrosi e si distinse per l'austerità della sua vita. Venne poi inviato a predicare in Francia contro gli albigesi. Fondò inoltre vari conventi francescani, il primo dei quali fu quello di Chaors nella Guyenne, regione della Francia meridionale. Ebbe dunque il grande merito di riuscire a diffondere nelle Gallie il francescanesimo. Morì infine nel 1272, forse addirittura centenario. Le sue reliquie andarono perse nel 1580, quando gli ugonotti incendiarono il monastero di Cahors. Quanto al suo titolo di beato, i bollandisti ritennero non duraturo il culto tributatogli, ma finalmente nel 1902 fu avviato un processo che portò tre anni dopo all'approvazione ufficiale della venerazione nei suoi confronti.
A Cahors in Aquitania, ora in Francia, beato Cristoforo di Romagna, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che, mandato da san Francesco, morì centenario dopo molte fatiche intraprese per la salvezza delle anime.

Beato Domenico Collins
Si ritiene che Domenico Collins nacque intorno all'anno 1566 nella città di Youghal, nella regione di Cork in Irlanda. Di là, quando era più o meno ventenne, si trasferì in Francia. Ivi abbracciò la carriera militare, e compì progressi tali da essere promosso in breve tempo capitano. Nell'anno 1598 prese la decisione di seguire una vita radicalmente diversa. Mentre si trovava in Spagna, entrò con disponibilità nel noviziato della Compagnia di Gesù a Santiago di Compostela, dove pronunciò poi i voti perpetui come Fratello. Nel 1601 ritornò nella sua Irlanda. Venne arrestato il 17 giugno 1602 dagli Inglesi, che cercarono invano di fargli rinnegare la fede cattolica. Per questo fu condannato a morte e salì sul patibolo nella sua città natale il 31 ottobre 1602. È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 27 settembre 1992, insieme ad altri sedici martiri irlandesi.
A Youghall in Irlanda, beato Domenico Collins, religioso della Compagnia di Gesù e martire, che, a lungo detenuto e ripetutamente interrogato e sottoposto a tortura, professò con fermezza la sua fede cattolica e portò per questo a termine il suo martirio con l'impiccagione.

Sant'Alfonso Rodriguez
Alfonso era un mercante, nato a Segovia, in Spagna, nel 1533. Si era sposato e aveva avuto due figli ma fu sconvolto dalla perdita della moglie e dei beni. A 35 anni tornò a scuola, proseguendo faticosamente gli studi interrotti in gioventù. Si presentò, quasi vecchio, come novizio in un convento della Compagnia di Gesù. Venne accolto, ma volle restare fratello coadiutore, addetto al servizio materiale della comunità. Divenne così portinaio nel convento dell'isola di Maiorca, da dove passavano i missionari diretti in America. Per tutti l'incontro con il santo portinaio era un'esperienza illuminante e a volte decisiva, come nel caso di san Pietro Claver, l'«apostolo degli schiavi». I suoi scritti furono raccolti dopo la morte, avvenuta il 31 ottobre del 1617.
Alfonso = valoroso e nobile, dal gotico
Nell'isola di Palma di Maiorca, sant'Alfonso Rodríguez, che, perduti la moglie, i figli e tutti i suoi beni, fu accolto come religioso nella Compagnia di Gesù, dove svolse per molti anni la mansione di portinaio nel Collegio, divenendo un esempio di umiltà, obbedienza e costanza nel sacrificio.

Beato Tommaso Bellacci da Firenze
Figlio di macellai, Tommaso Bellacci (o Tommaso di Scarlino) vive a Firenze una giovinezza irrequieta. Trentenne, nel 1400 entra tra i Minori osservanti di Fiesole. Resterà semplice fratello laico. Bernardino di Siena lo invia a Scarlino (Grosseto), dove fonda o riforma conventi. Tra essi quello di Monte Muro. In vista del Concilio di Firenze, viaggia in Oriente con Alberto di Sarteano, cercando di arrivare in Etiopia, via Arabia. Invano. Sarà più volte imprigionato e frustato. Muore nel 1447 a Rieti, mentre si reca a Roma per chiedere al Papa di tornare in Oriente.
Macellai
A Rieti, beato Tommaso da Firenze Bellaci, religioso dell'Ordine dei Minori, che, partito per la Terra Santa e l'Etiopia, patì il carcere e le torture per Cristo da parte degli infedeli e, tornato infine in patria, riposò in pace quasi centenario.

Santa Lucilla di Roma
Lucilla è una santa poco conosciuta, dal nome antico e familiare. Era attribuito dagli antichi romani alle bambine nate alle prime luci del nuovo giorno. Lucilla, diminutivo di Lucia, vuol dire appunto "nata all'alba", così come Crepusca significa "nata al tramonto", o anche "piccola luce". Di Lucilla martire non sappiamo nulla di certo, se non la storia leggendaria che tanto favore incontrò nei primi anni del cristianesimo. La piccola martire cieca, riportata più volte alla luce da vari Papi si presenta, come simbolo della forza della fede, una fiaccola di carità, accesa sul mondo pagano, illuminando con una nuova alba le vie di Roma.
Lucilla = luminosa, splendente, dal latino
Palma

San Volfango di Ratisbona
Nato nel 924 in Svevia, diventò monaco a Ginsiedeln. Inviato missionario in Ungheria nel 971, l'anno successivo fu eletto vescovo di Ratisbona. Riorganizzò la diocesi e operò per la sua prosperità fino alla morte che giunse nel 994.
Taglialegna
Volfango = che cammina come il lupo
Bastone pastorale
A Ratisbona nella Baviera, in Germania, san Volfango, vescovo, che, dopo aver svolto l'ufficio di maestro di scuola e aver fatto professione di vita monastica, elevato alla sede episcopale, ristabilì la disciplina del clero e morì umilmente mentre era in visita nel territorio di Pupping.

Beata Maria de Requesens
Di nobile origine catalana, la Beata Maria de Requesens, distribuì il suo ricco patrimonio ai bisognosi ed entrò fra le prime religiose mercedarie appena fondate da Santa Maria de Cervellón. Ben presto si distinse in quel primo Ospedale convento di Sant'Eulalia in Barcellona, per grandissime virtù e per i tanti miracoli attribuiti tanto da essere considerata fra le più splendide stelle dell'Ordine Mercedario. Quasi centenaria raggiunse la pace del Signore nell'anno 1345.
L'Ordine la festeggia il 31 ottobre.

Beato Leone (Leon) Nowakowski
Il beato Leon Nowakowski, sacerdote diocesano polacco, nacque a Byton (Cuiavia) il 28 giugno 1913 e morì a Piotrków Kujawski tra il 31 ottobre ed il 1° novembre 1939. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi.
Nella cittadina di Piotrków Kujawski in Polonia, beato Leone Nowakowski, sacerdote e martire, che, durante l'occupazione militare della Polonia, fu fucilato per aver difeso strenuamente la fede davanti al regime nemico di Dio.

San Foillano di Fosses
A Fosses nel Brabante, nel territorio dell'odierno Belgio, san Foillano, sacerdote e abate, che, di origine irlandese, fu fratello e compagno di san Furséo e, sempre fedele alle norme monastiche della sua patria, fondò a Fosses e a Nivelles due monasteri, l'uno maschile e l'altro femminile, e fu ucciso da alcuni briganti, mentre si recava in visita dall'uno all'altro.

Sant'Epimaco (Epimachio) di Melusio
Ad Alessandria d'Egitto, sant'Epimachio di Pelusio, martire, che, come si tramanda, durante la persecuzione dell'imperatore Decio, vedendo che il prefetto costringeva i cristiani a sacrificare agli idoli, tentò di rovesciare l'altare e fu per questo arrestato, torturato e, infine, decapitato con la spada.

San Quintino di Vermand
Quintino = il quinto figlio nato, dal latino
Palma
Nella cittadina in seguito insignita del suo nome nel territorio dell'odierna Francia, san Quintino, martire, che, senatore, subì la passione per Cristo sotto l'imperatore Massimiano.

Sant'Antonino di Milano
A Milano, sant'Antonino, vescovo, che si adoperò molto per estinguere tra i Longobardi l'eresia ariana.

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