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San Luca
Figlio di pagani, Luca appartiene alla seconda generazione cristiana. Compagno e collaboratore di san Paolo, che lo chiama «il caro medico», è soprattutto l’autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli. Al suo Vangelo premette due capitoli nei quali racconta la nascita e l’infanzia di Gesù. In essi risalta la figura di Maria, la «serva del Signore, benedetta fra tutte le donne». Il cuore dell’opera, invece, è costituito da una serie di capitoli che riportano la predicazione da Gesù tenuta nel viaggio ideale che lo porta dalla Galilea a Gerusalemme. Anche gli Atti degli Apostoli descrivono un viaggio: la progressione gloriosa del Vangelo da Gerusalemme all’Asia Minore, alla Grecia fino a Roma.
Protagonisti di questa impresa esaltante sono Pietro e Paolo. A un livello superiore il vero protagonista è lo Spirito Santo, che a Pentecoste scende sugli Apostoli e li guida nell’annuncio del Vangelo agli Ebrei e ai pagani. Da osservatore attento, Luca conosce le debolezze della comunità cristiana così come ha preso atto che la venuta del Signore non è imminente. Dischiude dunque l’orizzonte storico della comunità cristiana, destinata a crescere e a moltiplicarsi per la diffusione del Vangelo. Secondo la tradizione, Luca morì martire a Patrasso in Grecia.
Artisti, Pittori, Scultori, Medici, Chirurghi
Luca = nativo della Lucania, dal latino
Bue
Festa di san Luca, Evangelista, che, secondo la tradizione, nato ad Antiochia da famiglia pagana e medico di professione, si convertì alla fede in Cristo. Divenuto compagno carissimo di san Paolo Apostolo, sistemò con cura nel Vangelo tutte le opere e gli insegnamenti di Gesù, divenendo scriba della mansuetudine di Cristo, e narrò negli Atti degli Apostoli gli inizi della vita della Chiesa fino al primo soggiorno di Paolo a Roma.

San Pietro d'Alcantara
Nasce ad Alcantara, piccola città dell'Estremadura, ai confini con il Portogallo, nel 1499. A sedici anni prende l'abito da francescano, Ordine che in tutto il suo operato volle riportare al rigore della prima regola. Durante la sua vita da l'esempio della più severa penitenza e della più dura povertà. Ma talvolta questo stile si imbatte con la resistenza di alcuni confrantelli. Il suo rigore è testimoniato da un aneddoto in cui si narra della visita di un altro religioso che lo trovò dentro una grotta nell'orto, nudo, con addosso il solo mantelletto. Davanti alla perplessità del visitatore il santo si scusò: «Nel Vangelo c'è scritto di avere soltanto una tunica. Ho lavato la mia pochi momenti fa. Appena sarà un po' asciugata, me la rimetterò addosso». L'Imperatore Carlo V lo avrebbe voluto per confessore ma egli rifiutò. Pietro morì nel 1562 non senza aver appoggiato santa Teresa d'Avila nella sua opera di riforma delle Carmelitane, che di lui lasciò una testimonianza viva nei suoi scritti.
"Ad Arenas nella Castiglia in Spagna, san Pietro di Alcántara, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori, che, insigne per il dono del consiglio e per la sua vita di penitenza e di austerità, rinnovò la disciplina dell'osservanza nei conventi dell'Ordine in Spagna e fu consigliere di santa Teresa di Gesù nella riforma dell'Ordine Carmelitano.

Sant'Isacco Jogues
Nacque il 10 gennaio 1607 presso Orléans in Francia. Entrò nella Società di Gesù nel 1624 e nel 1636, dopo aver ricevuto l'ordinazione presbiterale, fu inviato nel Nord America per evangelizzare le popolazioni indigene. Si diresse verso i grandi laghi, dove visse per sei anni sempre esposto a vari pericoli. Nel 1642, Isaac Jogues, insieme al coadiutore Réne Goupil e una quarantina di Uroni, cadde in una imboscata tesa dagli Irochesi. Furono tutti ferocemente torturati e mutilati. Nella notte li misero a terra, nudi e incatenati, e versarono loro addosso carboni ardenti e ceneri. Jogues fu trasferito ad Albany, dove dei mercanti calvinisti olandesi lo aiutarono a fuggire. Rientrò in Francia. Ma nel 1644 ripartì missionario per il Canada. Due anni dopo venne ucciso con un colpo alla nuca e decapitato. Furono otto i martiri gesuiti in Nord America; tutti beatificati nel 1925 e canonizzati nel 1930 da Papa Pio XI.
Nel villaggio di Ossernenon in territorio canadese, passione di sant'Isacco Jogues, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, ridotto in schiavitù da alcuni pagani e mutilato delle dita, morì poi con il capo fracassato da un colpo di scure. La sua memoria si celebra domani insieme a quella dei suoi compagni.

Beato Teobaldo da Narbona
Di origine francese, il Beato Teobaldo da Narbona, fu nominato redentore dell'Ordine Mercedario, nel 1253 assieme a San Ferdinando da Portalegre si imbarcò da Barcellona per Tunisi (Africa). Il 16 ottobre dello stesso anno conclusa la redenzione nella quale avevano riscattato 129 schiavi, promisero a due mori di comprare alcuni loro schiavi, però trovandone altri specialmente molte donne e bambini con più bisogno di essere liberati, non mantennero la promessa. Allora i due mori per vendetta andarono dal Re di Tunisi e raccontarono menzogne, in modo che il Re alla fine fece incarcerare Teobaldo, e Ferdinando che insisteva nel testimoniare l'innocenza del compagno, fu bastonato e obbligato a far ritorno in Spagna con gli schiavi redenti. Alla fine di ottobre del 1253, dopo vari tormenti, Teobaldo fu buttato nel fuoco e poiché tardava a morire fu ucciso a colpi di pietra. Lodando Dio raggiunse la corona dei martiri.
L'Ordine lo festeggia il 18 ottobre.

Santi Procolo, Eutiche e Acuzio
Procolo diacono, Eutiche e Acuzio, martiri di Pozzuoli. Furono martirizzati il 19 settembre del 305, nel Foro Vulcano, nei pressi della celebre Solfatara, per il solo motivo, oltre a quello di essere crstiani, di aver protestato contro la condanna a morte del vescovo Gennaro e di Festo, Desiderio e Miseno.
A Pozzuoli in Campania, santi martiri Proculo, diacono, Euticio e Acuzio.

Beato Domenico da Perpignano
Mercedario dell'isola di Maiorca(Spagna), nel convento del SantissimoSalvatore, il Beato Domenico daPerpignano con onore accettò la caricadi redentore.Inviato in terra d'Africa nella città di Tunisiliberò 153 schiavi dalle prigioni deimussulmani.Dopo una vita tutta dedita al Signore econ sante opere raggiunse la patriaceleste.
L'Ordine lo festeggia il 18 ottobre.

Beata Margherita Tornielli
Margherita, nata a Novara, si consacrò al Signore nell'ordine delle clarisse presso il locale monastero delle Figlie di Santa Chiara. Risplendette nella vita religiosa perla sua perfezione, meritandosi il titolo di beata.
Era ricordata il 18 ottobre.

San Monone
Irlandese eremita a Nassogne in Belgio. Morì lapidato da ladri infastiditi dalla santità della sua vita
A Nassogne nel Brabante, nel territorio dell'odierno Belgio, san Monóne, che si ritiene sia stato eremita nella foresta delle Ardenne e martire.

Sant'Asclepiade
Ad Antiochia in Siria, sant'Asclepiade, vescovo, che fu del novero degli insigni confessori della fede al tempo della persecuzione.

Sant'Amabile di Riom
A Riom in Aquitania, ora in Francia, sant'Amabile, sacerdote.

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