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San Romolo di Genova
Valentino, il primo vescovo noto di Genova, svolse il suo ufficio pastorale con rara prudenza e grande carità a favore degli orfani e delle vedove. Felice fu l'antecessore del vescovo Siro, di cui fu padre e maestro. Romolo successe a Felice e Siro nell'episcopato e si distinse per la bontà, "sembrava più un padre che un signore... era il padre dei poveri", e per il dono di comporre dissidi d'ogni genere.
I loro corpi furono sepolti a Genova nella basilica dei dodici Apostoli, detta in seguito di San Siro. Alcune loro insigni reliquie sono custodite anche nella Chiesa cattedrale di Genova.
Romolo = leggendario fondatore di Roma; forza, dal greco
Bastone pastorale
A Sanremo sulla costa ligure, deposizione di san Romolo, vescovo di Genova, che, pieno di ardore apostolico, morì mentre si recava in visita presso le popolazioni rurali.

Beata Maddalena Panattieri
Da principio, le opere di Maddalena Panattieri furono più che altro di misericordia. Ebbe una speciale predilezione per i fanciulli nei quali, come il Savonarola, vedeva l'innocenza e l'avvenire del mondo. Ma il successo maggiore lo ottenne, non tanto come predicatrice, quanto come maestra di spiritualità. Ella catechizzava in una piccola cappella e le sue modeste conferenze furono destinate, sul principio, a un gruppo di donne, le quali riconoscevano nella Panattieri un'ottima consigliera. A poco a poco, qualche uomo si uni alle donne, ed avvenne che gli stessi sacerdoti dei luogo si sentirono attratti dalla parola ispirata della terziaria domenicana. La Panattieri insisteva soprattutto sulla riforma dei costumi, e spesso trattava il problema dell'usura, vivo e scottante in quel tempo, in cui la moneta scarseggiava e i commerci si andavano fortemente espandendo. Per merito della Panattieri, Trino divenne un centro di predicazione. Il Priore generale dei Domenicani vi giunse da Milano, e da ogni parte del Piemonte molti predicatori andavano - diciamo così - a prendere l'imbeccata a Trino, dove, d'altra parte, la terziaria domenicana non si insuperbiva ma, al contrario, dava prova di profonda umiltà. Ad un uomo che, urtato dalle sue parole, la colpì con uno schiaffo, la Panattieri, cadendo in ginocchio, disse evangelicamente: "Fratello, ecco l'altra guancia; colpisci pure. Ti ringrazio per amore di Cristo". Come il Savonarola, ella fu profetessa di sventure, e nelle sue prediche ripeteva il grido che ritroviamo anche nei sermoni del domenicano di San Marco: "Guai all'Italia! Vedo avvicinarsi il flagello".
A Trino nel Monferrato in Piemonte, beata Maddalena Panatieri, vergine, suora della Penitenza di San Domenico.

San Comgano
La tradizione vuole Comgan principe irlandese, uno dei numerosi fiori di santità sbocciati nell'isola, ma il cui ricordo affiora appena dalla nebbia della storia. Succedette a suo padre Kelly nel governo della provincia di Leinster, finché non venne attaccato dai principi limitrofi. Sconfitto e ferito in battaglia, non gli restò che fuggire in Scozia, portando in esilio anche sua sorella e suo nipote, il futuro abate san Fillian. Giunti a Lochalsh, dinnanzi all'isola di Skye, Comgan fece edificare un monastero di cui divenne abate, conducendovi per parecchi anni una vita esemplare per l'austerità e lo spirito di penitenza. I sette uomini che lo avevano seguito divennero i primi monaci. Alla sua morte il nipote seppellì il corpo nell'isola di Iona, dove dedicò una chiesa alla sua memoria. Questo non fu che il primo di numerosi edifici sacri a lui intitolati in tutta la Scozia, presentando il suo nome sotto diverse forme: Cowan, Coan e Congan. Anche i nomi delle località di Kilchoan e Kilcongen potrebbero ricollegarsi al culto del santo ancora oggi venerato.
Nell'isola di Iona in Scozia, desposizione di san Comgano, abate, che, venne dall'Irlanda in questa regione insieme alla sorella santa Chentigerna, ai figli di lei e ad alcuni missionari.

Beato Gerardo
Per alcuni storici Gerardo e' originario di Scala, piccolo borgo nobiliare in collina sulla costiera amalfitana, all'epoca ricadente nel territorio della Repubblica marinara di Amalfi; per altri era francese, mentre, secondo lo storico G.G. Napione, il "Gerard du Tunc" citato come primo Gran Maestro dell'ordine degli Ospitalieri sarebbe identificabile con Gerardo da Tonco, feudatario astigiano partito per la prima crociata. Nel monastero benedettino di Santa Maria Latina in Gerusalemme egli aveva l'incarico di dirigere la foresteria, detta anche hospitale, in cui venivano accolti i numerosi pellegrini in visita ai luoghi santi. Per meglio gestire e organizzare la loro accoglienza, il Beato Gerardo fondò nel 1113 con l'approvazione di Papa Pasquale II la Confraternita di San Giovanni, che nel corso dei secoli divenne Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme. La sua eredità è oggi raccolta dal Sovrano Militare Ordine di Malta che lo venera quale "beato" e fondatore.

Santa Parasceve la Giovane
Parasceve è una santa dell'Oriente cristiano. Originaria di Epibatai, nei pressi di Costantinopoli, visse e morì nel X secolo. Nobili di famgilia, lei e il fratello Eutimio rimasero orfani e decisero di abbracciare la vita religiosa. Dopo un periodo in monastero Parasceve si sentì chiamata alla vita eremitica nel deserto dove visse in tutta la sua durezza l'ideale ascetico. Ma un giorno ebbe una visione: un angelo le chiese di ritornare tra la gente dove era nata. Così, dopo un pellegrinaggio a Costantinopoli, tornò a Epibatai dove continuò a vivere da penitente. Morì quasi sconosciuta. Ma alcuni anni più tardi la si riscoprì per via di un miracolo: durante una pestilenza, mentre scavavno la fossa a un cadavere, un gruppo di uomini si imbatté nel corpo di Parasceve che emanava un misterioso profumo. Fu l'inizio di una fama di santità che si diffuse soprattutto fra i popoli slavi dei Balcani, che la venerano col nome di Petka.
Palma

Beata Alessandrina Maria da Costa
Laica portoghese, all'età di quattordici anni si gettò da una finestra per difendere la sua verginità. Riportò gravi danni, che un po' alla volta la resero completamente paralizzata. Abbracciò la sua croce e in vari modi partecipò alla passione di Gesù. Dal suo letto svolse un prezioso apostolato di preghiera e di consiglio a favore dei numerosi visitatori, attratti dalle sue virtù e carismi straordinari, che esercitò nella obbedienza alle autorità ecclesiastiche. Il decreto sulle sue virtù eroiche è stato emesso nel 1995.
Alessandrina = piccola protettrice degli uomini, dal greco
Nel villaggio di Balasar vicino a Braga in Portogallo, beata Alessandrina Maria da Costa: rimasta paralizzata in tutto il corpo per sfuggire alle cattive intenzioni di un tale contro di lei, offrì tutti i suoi dolori al Signore per amore di Dio e dei fratelli bisognosi nella contemplazione dell'Eucaristia.

Santa Chelidonia di Subiaco
Chelidonia in greco significa «rondine». E, proprio come nel celebre detto, questa giovane santa dell'XI secolo visse la sua esperienza religiosa proprio «migrando» sotto un «tetto» di Subiaco, nei luoghi dei santi Benedetto e Scolastica. Abruzzese di origine, si era spinta pellegrina a Roma. Sulla via del ritorno prese il velo monacale nel monastero di Santa Scolastica, la più antica comunità femminile dell'Occidente. Visse per 60 anni nella solitudine dei monti Simbruini che circondano la valle dell'Aniene. Morì intorno al 1152. È patrona di Subiaco.
Presso Subiaco nel Lazio, santa Chelidona, vergine: si tramanda che per cinquantadue anni abbia condotto vita solitaria e di estrema austerità servendo Dio solo.

Beati Francesco da Torquemada e Alfonso de Ossorio
Missionari dell'Ordine Mercedario, i Beati Francesco da Torquemada e Alfonso de Ossorio, furono inviati ad evangelizzare in terra Brasiliana.Famosissimi per la santità e la gloria dei miracoli, condussero, a Cristo Pastore delle anime, molti infedeli e gloriosamente resero l'anima a Dio nella città di Belem.
L'Ordine lo festeggia il 13 ottobre.

San Geraldo D'Aurillac
A Saint-Ciergues nella regione dell'Auvergne in Francia, san Gerardo, che, conte di Aurillac, con grande profitto per i suoi possedimenti condusse segretamente vita monastica sotto l'abito secolare, divenendo modello di riferimento per i potenti.

San Teofilo di Antiochia
Bastone pastorale
Commemorazione di san Teófilo, vescovo di Antiochia, uomo di grandissima cultura, che tenne, sesto dopo il beato Apostolo Pietro, il pontificato di questa Chiesa e scrisse un'opera contro Marcione per difendere la retta fede.

San Venanzio di Tours
A Tours nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Venanzio, abate, che, sposatosi in giovane età, si recò alla basilica di San Martino e, rimasto colpito dalla vita dei monaci, con il consenso della moglie scelse di vivere tra loro in Cristo.

San Fiorenzo di Tessalonica
A Salonicco in Macedonia, ora in Grecia, san Fiorenzo, martire, che dopo vari supplizi si tramanda sia stato ucciso nel fuoco.

Santi Fausto, Gennaro e Marziale
A Córdova nell'Andalusia in Spagna, santi Fausto, Gennaro e Marziale, martiri, che adornano la città come tre corone.

San Simperto (Simberto)
Ad Augsburg nella Baviera in Germania, san Simberto, che fu vescovo e abate di Murbach.

San Leobono
A Salagnac presso Limoges in Aquitania, ancora in Francia, san Leobono, eremita.

San Lubenzio
A Kobern sulla Mosella presso Treviri, in Germania, san Lubenzio, sacerdote.

San Benedetto
San Benedetto al Tronto

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