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Sant'Ignazio di Antiochia
Fu il terzo vescovo di Antiochia, in Siria, terza metropoli del mondo antico dopo Roma e Alessandria d'Egitto e di cui san Pietro era stato il primo vescovo. Non era cittadino romano, e pare che non fosse nato cristiano, convertendosi in età non più giovanissima. Mentre era vescovo ad Antiochia, l'Imperatore Traiano dette inizio alla sua persecuzione. Arrestato e condannato, Ignazio fu condotto, in catene, da Antiochia a Roma dove si allestivano feste in onore dell'Imperatore e i cristiani dovevano servire da spettacolo, nel circo, sbranati dalle belve. Durante il viaggio da Antiochia a Roma, Ignazio scrisse sette lettere, in cui raccomandava di fuggire il peccato, di guardarsi dagli errori degli Gnostici, di mantenere l'unità della Chiesa. Di un'altra cosa poi si raccomandava, soprattutto ai cristiani di Roma: di non intervenire in suo favore e di non salvarlo dal martirio. Nell'anno 107 fu dunque sbranato dalle belve verso le quali dimostrò grande tenerezza. «Accarezzatele "scriveva" affinché siano la mia tomba e non facciano restare nulla del mio corpo, e i miei funerali non siano a carico di nessuno».
Ignazio = di fuoco, igneo, dal latino
Bastone pastorale, Palma
Memoria di sant'Ignazio, vescovo e martire, che, discepolo di san Giovanni Apostolo, resse per secondo dopo san Pietro la Chiesa di Antiochia. Condannato alle fiere sotto l'imperatore Traiano, fu portato a Roma e qui coronato da un glorioso martirio: durante il viaggio, mentre sperimentava la ferocia delle guardie, simile a quella dei leopardi, scrisse sette lettere a Chiese diverse, nelle quali esortava i fratelli a servire Dio in comunione con i vescovi e a non impedire che egli fosse immolato come vittima per Cristo.

Sant'Osea
San Osea è il profeta ebraico Hoseah (=salvato dal Signore), vissuto nell'VIII secolo prima di Cristo. Figlio di Beerì, Osea è originario del regno del nord, Osea inizia la sua predicazione sotto Geroboamo II e la prosegue sotto i successori di questo. Il dramma personale di Osea, che lo spinge alla sua azione profetica è raccontato nei primi tre capitoli del libro della Bibbia che porta il suo nome. Probabilmente Osea aveva sposato una donna che amava e che l'aveva abbandonato, ma egli ha continuato ad amarla e l'ha ripresa dopo averla messa alla prova. E' evidente il parallelismo tra Dio e il popolo d'Israele, che come una donna infedele ha provocato le ire del suo sposo divino. Osea condanna le classi dirigenti di Israele, i re che hanno fatto scelte laiche e mondane e i sacerdoti che hanno abbandonato lo zelo al loro ministero, conducendo il popolo alla rovina. Egli tuona contro le ingiustizie e le violenze, ma soprattutto contro l'infedeltà religiosa, un messaggio vecchio di quasi tre millenni, ma sempre attuale.
Osea = salvato dal Signore, dall'ebraico
Commemorazione di sant'Osea, profeta, che, non solo con le parole, ma anche con la vita, mostrò all'infedele popolo di Israele il Signore come Sposo sempre fedele e mosso da infinita misericordia.

Beato Contardo Ferrini
Contardo Ferrini nasce a Milano nel 1859. Ragazzo prodigio, a 17 anni consegue la licenza liceale, a 21 si laurea in giurisprudenza e, dopo un periodo di specializzazione a Berlino, a 24 insegna già diritto romano all'università di Pavia. Insegna poi a Messina e a Modena e nel 1894 torna a Pavia, dove resterà fino alla morte. Studioso, giurista e ricercatore stimato, coltiva anche una forte spiritualità, che gli permetterà di distinguersi in un ambiente fortemente anticlericale. Un atteggiamento che diventerà la sua principale forma di evangelizzazione: con questo «apostolato silenzioso» e il suo stile di vita, infatti, riuscirà a parlare di Dio anche ai lontani, agli indifferenti, agli atei. Impegnato nella San Vincenzo e in altre attività caritative, per quattro anni è anche consigliere comunale di Milano, dove si batte per conservare l'insegnamento religioso nelle scuole primarie. È anche uno dei primi a sostenere il progetto di un'università cattolica in Italia. Contrae il tifo bevendo a una fontana inquinata e muore a 43 anni, il 17 ottobre 1902, durante un periodo di vacanza a Suna, sul Lago Maggiore. Pio XII lo proclama beato nel 1947.
Contardo = duro in battaglia, dal tedesco
A Suna presso il lago Maggiore, beato Contardo Ferrini, che, nell'educare i giovani, con il suo esempio di fede e di vita cristiana andò ben oltre la scienza umana.

Beato Baldassarre Ravaschieri da Chiavari
Nato dalla nobile famiglia Ravaschieri, vestì l'abito francescano entrando nei Minori Osservanti della città e divenne dottore in teologia e sacerdote. In seguito occupò la carica di guardiano di Chiavari, poi di provinciale di Genova. Si dedicò alla predicazione, ma la gotta lo costrinse a ritirarsi nel convento di Binasco, tra Milano e Pavia, e a restarvi confinato. Tuttavia, sebbene portato a braccia dai confratelli, poteva assistere alla Messa, prender parte alla recita dell'Ufficio e soprattutto ascoltare le confessioni dei fedeli, attirati dalla fama della sua santità. Fu legato da amicizia con Bernardino da Feltre. Si racconta che una notte d'inverno, essendo rimasto nel bosco, la neve, scesa in abbondanza, lasciasse intatto il punto dove egli sedeva. Morì il 17 ottobre 1492 e fu sepolto in un'arca di marmo. Il suo culto fu approvato da Pio XI l'8 gennaio 1930.
Malati di gotta
Baldassarre = Dio protegge la sua vita
A Binasco in Lombardia, beato Baldassarre da Chiavari Ravaschieri, sacerdote dell'Ordine dei Minori.

San Rufo
Le informazioni sui santi Rufo e Zosimo sono minime. San Policarpo, in una lettera ai cristiani di Filippi parla di loro. Secondo il martirologio romano, Rufo e Zosimo «furono nel numero di quei discepoli, che fondarono la primitiva Chiesa fra Giudei e i Greci». Entrambe le fonti però non permettono di parlare con sicurezza di un loro martirio avvenuto nel I secolo. In un elenco di "discepoli del Signore" festeggiati dalla Chiesa bizantina si trova infatti un "Rufo" che forse s'identifica con il personaggio omonimo citato dal Vangelo di Marco (15,21) e dalla lettera ai Romani di san Paolo (16,13). Tuttavia Rufo rappresenta un modello per tutta la Chiesa.
Rufo = fulvo, rossiccio, dal latino.
Palma
Commemorazione dei santi Rufo e Zosimo, martiri, che il beato Policarpo associò nel martirio a sant'Ignazio, scrivendo ai Filippesi: «Essi condivisero la passione del Signore e non amarono il secolo presente, ma colui che per loro e per tutti è morto e risorto».

San Zosimo
Le informazioni sui santi Rufo e Zosimo sono minime. San Policarpo, in una lettera ai cristiani di Filippi parla di loro. Secondo il martirologio romano, Rufo e Zosimo «furono nel numero di quei discepoli, che fondarono la primitiva Chiesa fra Giudei e i Greci». Entrambe le fonti però non permettono di parlare con sicurezza di un loro martirio avvenuto nel I secolo. In un elenco di "discepoli del Signore" festeggiati dalla Chiesa bizantina si trova infatti un "Rufo" che forse s'identifica con il personaggio omonimo citato dal Vangelo di Marco (15,21) e dalla lettera ai Romani di san Paolo (16,13). Tuttavia Rufo rappresenta un modello per tutta la Chiesa.
Palma
Commemorazione dei santi Rufo e Zosimo, martiri, che il beato Policarpo associò nel martirio a sant'Ignazio, scrivendo ai Filippesi: «Essi condivisero la passione del Signore e non amarono il secolo presente, ma colui che per loro e per tutti è morto e risorto».

Beato Giovanni de Zamora
Valoroso missionario del Cile, il Beato Giovanni de Zamora, battezzò 4000 indigeni e nell'anno 1566, ricostruì il convento mercedario di Assunción, distrutto da quei bellicosi popoli nel 1564. Per il nome di Cristo fu trafitto dalle frecce indigene ma miracolosamente risanato, morì come confessore glorioso per i meriti e i miracoli. Fu sepolto vicino al convento dell'Ordine dove sulla cui tomba fiorì un roseto bianco e rosso.
L'Ordine lo festeggia il 17 ottobre.

Beato Domenico Navarro
Mercedario del convento di Sant'Eulalia in Gerona (Spagna), il Beato Domenico Navarro, fu inviato per redenzione a Tunisi in Africa.
Arrivato in terra mussulmana venne catturato dai mori e spogliato dei beni della redenzione, rimase per 16 mesi in dura servitù come ostaggio per un tale cristiano, la cui fede era in pericolo. Infine liberato tornò in patria dove morì santamente nel suo convento di Gerona.
L'Ordine lo festeggia il 17 ottobre.

Beato Giacomo Burin
Esercitò clandestinamente il ministero sacerdotale durante la Rivoluzione Francese, fino ad essere assassinato mentre celebrava la Santa Messa.Nel territorio di Laval sempre in Francia, beato Giacomo Burin, sacerdote e martire, che si adoperò molto durante la rivoluzione francese nell'esercizio clandestino del ministero pastorale e, fuggendo di casa in casa dall'orda dei suoi persecutori, morì alla fine fucilato con il calice tra le mani.

Beato Battista de Bonafede
Per la difesa della fede cattolica, il Beato Battista de Bonafede, mercedario di Palermo, rimase per lungo tempo nelle carceri africane sopportando oltraggi e tormenti per amore di Cristo. Liberato dalle catene dai suoi confratelli, ritornò nel convento di Sant'Anna in Palermo dove pieno di meriti restituì l'anima a Dio.
L'Ordine lo festeggia il 17 ottobre.

Beate Maria Natalia di S. Ludovico (Maria Ludovica Giuseppa) Vanot e 4 compagne
A Valencienne ancora in Francia, beata Maria Natalia di San Luigi (Maria Luisa Giuseppa) Vanot e quattro compagne, vergini dell'Ordine delle Orsoline e martiri, che, condannate a morte durante la rivoluzione francese in odio alla fede cattolica, salirono il patibolo recitando il salmo Miserere.

Beato Pietro Casani (Pietro della Natività di Maria)
A Roma, beato Pietro della Natività della Beata Vergine Maria Casani, sacerdote dell'Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, che mise le sue doti di natura e di grazia a servizio dell'istruzione dei fanciulli, lieto soltanto di servire Dio nei piccoli.

San Riccardo Gwyn
A Wrexham in Galles, san Riccardo Gwyn, martire, che, padre di famiglia e maestro di scuola, professò la fede cattolica e, arrestato per aver persuaso altri ad abbracciarla, dopo lunghi tormenti, invitto nella fede, fu impiccato sul patibolo e sventrato ancora vivo.

Beato Raimondo Stefano Bou Pascual
In località La Nucía vicino ad Alicante sempre in Spagna, beato Raimondo Stefano Bou Pascual, sacerdote e martire, che, durante la stessa persecuzione, come un fedele discepolo, meritò la salvezza nel sangue di Cristo.

Beata Tarsila Cordoba Belda
Nella città di Algemesí nel territorio di Valencia ancora in Spagna, beata Tarsilla Córdoba Belda, martire, che, madre di famiglia, sempre nella stessa persecuzione fu accolta da Cristo nella gloria.

Beato Fedele Fuidio Rodriguez
Palma
A Ciudad Real in Spagna, beato Fedele Fuidio Rodríguez, religioso della Società di Maria e martire, che, in tempo di persecuzione contro la fede, fucilato passò al Signore.

Beato Gilberto di Citeaux
A Tolosa sempre in Francia, anniversario della morte del beato Gilberto, abate di Cîteaux, che, di origine inglese, fu uomo di alta scienza e difese san Tommaso Beckett in esilio.

Sant'Isidoro Gagelin
A Huê in Annamia, ora Viet Nam, sant'Isidoro Gagelin, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi e martire, strangolato per Cristo sotto l'imperatore Minh Ming.

Santi Martiri Bolitani (Volitani)
In Africa proconsolare, nell'odierna Tunisia, santi martiri Volitani, che sant'Agostino celebrò in un suo sermone.

San Dulcedio
Ad Agen in Aquitania, ora in Francia, san Dulcedio, vescovo, che difese tenacemente la fede cattolica contro l'eresia ariana.

San Giovanni
Ad Asyūţ in Egitto, san Giovanni, eremita, che, tra i tanti segni di virtù, fu insigne anche per lo spirito di profezia.

San Fiorenzo di Orange
A Orange in Provenza in Francia, san Fiorenzo, vescovo.

Santi Catervio, Severina e Basso
Tolentino

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