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San Bruno (Brunone)
Nato in Germania nel 1030 e vissuto poi tra il suo Paese, la Francia e l'Italia, dove morì nel 1101, Bruno o Brunone, professore di teologia e filosofia, sceglie ben presto la strada della vita eremitica. Trova così sei compagni che la pensano come lui e il vescovo Ugo di Grenoble li aiuta a stabilirsi in una località selvaggia detta «chartusia» (chartreuse in francese). Lì si costruiscono un ambiente per la preghiera comune, e sette baracche dove ciascuno vive pregando e lavorando: una vita da eremiti, con momenti comunitari. Quando Bruno insegnava a Reims, uno dei suoi allievi era il benedettino Oddone di Châtillon. Nel 1090 se lo ritrova papa col nome di Urbano II, che lo sceglie come consigliere. Ottiene da lui riconoscimento e autonomia per il monastero fondato presso Grenoble, poi noto come Grande Chartreuse. In Calabria nella Foresta della Torre (ora in provincia di Vibo Valentia) fonda una nuova comunità. Più tardi, a poca distanza, costruirà un altro monastero per la vita comunitaria. È il luogo accanto al quale sorgeranno poi le prime case dell'attuale Serra San Bruno.
Bruno = allude al colore della carnagione
San Bruno, sacerdote, che, originario di Colonia in Lotaringia, nel territorio dell'odierna Germania, dopo avere insegnato la teologia in Francia, desideroso di condurre vita solitaria, fondò con pochi discepoli nella deserta valle di Chartroux un Ordine, in cui la solitudine eremitica si combinasse con una minima forma di vita comunitaria. Chiamato a Roma dal papa beato Urbano II, perché lo aiutasse nelle necessità della Chiesa, riuscì tuttavia a trascorrere gli ultimi anni della sua vita in un eremo vicino al monastero di La Torre in Calabria.

Sant'Artaldo (Artoldo) di Belley
Nacque verso il 1101 nel castello di Sothonod, nel Dipartimento francese di Ain. Trascorse la sua gioventù come araldo alla corte di Amedeo III di Savoia (1095-1148), che morì a Cipro durante la seconda crociata. Nel 1120 decise di entrare presso la Certosa di Portes (Lione). Nel 1132 fu inviato nella diocesi di Ginevra, per fondare una Casa dell'Ordine Certosino. La prima Casa presso il Monte di Colombier fu distrutta qualche anno dopo da un incendio. Il santo decise così di fondare una nuova certosa, di cui fu priore, nella piana di Arvièrs. Lo stesso papa Alessandro III (1159-1181) intratteneva con lui un rapporto epistolare. Fu eletto vescovo di Belley, città francese e capoluogo nel Medioevo di una contea, succedendo al defunto vescovo Reginaldo. Per evitare la carica si nascose, ma nel 1188 fu costretto ad accettarla. Occupò la sede per due anni, perché nel 1190 papa Clemente III (1187-1191) accettò la sua rinuncia. Rientrò nella sua certosa di Arvières, dove morì il 6 ottobre 1206 a 105 anni.
Bastone pastorale
Nella Certosa di Arvières da lui fondata nella Burgundia, in Francia, sant'Artaldo, vescovo di Belley, che, monaco già quasi nonagenario, fu eletto vescovo contro la sua volontà, ma dopo appena un biennio fece ritorno alla vita monastica e visse fino all'età di centosei anni.

Beati Martiri di Kyoto
52 laici giapponesi della diocesi di Funai subirono il martirio presso Arima il 7 ottobre 1613 nel contesto di feroci ondate persecutorie contro i cristiani. Del gruppo fanno parte anche alcune coppie di sposi: Giovanni Hashimoto Tahyoe e sua moglie Tecla, con i loro 5 figli, Lino Rihyoe e sua moglie Maria, Giovanni Kyusaku e sua moglie Maddalena, con la loro figlia Regina (2 anni), Tommaso Koshima Shinshiro e sua moglie Maria, Tommaso Toemon e sua moglie Lucia, Gerolamo Soroku e sua moglie Lucia. Inoltre si contano anche alcuni altri piccoli fanciulli con le loro mamme: la Beata Monica (4 anni) figlia della Beata Maria, il Beato Benedetto (2 anni) figlio della Beata Marta, il Beato Sisto (3 anni) figlio della Beata Maria, la Beata Marta (7 anni) figlia della Beata Rufina, il Beato Tommaso Kajiya Yoemon figlio della Beata Anna. In seguito ad un rapido processo iniziato con il Nulla Osta della Santa Sede concesso in data 2 settembre 1994, è stato riconosciuto il loro martirio il 1° luglio 2007 e sono stati beatificati il 24 novembre 2008, sotto il pontificato di Papa Benedetto XVI, unitamente ad un gruppo complessivo di 188 martiri giapponesi.

Beati Giovanni e Tecla Hashimoto, sposi, e figli
Nelle feroci persecuzioni scatenatesi in Giappone nei secoli scorsi contro i cristiani caddero vittime la Beata Tecla Hashimoto, crociffissa, ed a lei legati i figli Caterina (13 anni), Tommaso (12 anni), Francesco (8 anni), Pietro (6 anni) e Ludovica (3 anni). Prima di loro, il medesimo giorno 6 ottobre 1619 sempre presso Kyoto era stato ucciso il loro padre Giovanni. Questa intera famiglia è stata beatificata il 24 novembre 2008 sotto il pontificato di Papa Benedetto XVI, unitamente al folto gruppo di martiri giapponesi denominato "Pietro Kibe Kasui e 187 compagni".

Beato Bernardo Placido Fabrega Julia
Fratel Bernardo, al secolo Placido Fabrega Julia, entrò appena adolescente nell'Istituto dei Frati Maristi delle Scuole, fondato da San Marcellino Giuseppe Battista Champagnat. Quando venne ucciso "in odium fidei", agli inizi della guerra civile spagnola, era superiore della sua comunità e direttore della scuola di Barruelo de Santullán, in provincia di Valencia. Il suo martirio fu riconosciuto il 22 giugno 2004 da Giovanni Paolo II ed è stato beatificato il 28 ottobre 2007 sotto il pontificato di Benedetto XVI con altre 497 vittime della medesima persecuzione.

Sant'Alberta
Secondo una tradizione e un culto recenti, sarebbe stata sorella di s. Fede di Agen e con lei decapitata, forse nel III sec. Ricordata l'11 ottobre nel Proprio di Agen del 1727, se ne celebra la festa il 6 ottobre. Si è creduto di riconoscerne i resti nelle ossa di una fanciulla trovate nel 1884 a Venerque, nella diocesi di Tolosa, nel sepolcro di s. Febade, dove sarebbero state traslate. Ma si hanno dubbi sulla stessa esistenza della santa.
Alberta = di illustre nobiltà, dal tedesco
Palma

Beata Maria Rosa (Eulalia Melania) Durocher
La beata canadese suor Maria Rosa (al secolo Eulalia Melania Durocher) fondò la Congregazione delle Suore dei Santi Nomi di Gesù e di Maria. Giovanni Paolo II la beatificò il 23 maggio 1982.
In località Longueuil in Canada, beata Maria Rosa (Eulalia) Durochet, vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore dei Santi Nomi di Gesù e Maria per la formazione umana e cristiana della gioventù femminile.

San Francesco Tran Van Trung
Soldato dell'esercito imperiale del Vietnam che, per essersi rifiutato di calpestare la Croce, fu torturato e decapitato.Presso la città di An-Hòa in Annamia, ora Viet Nam, san Francesco Trần Văn Trung, martire, che, soldato, essendosi coraggiosamente rifiutato di rinnegare la fede cristiana, fu decapitato per ordine dell'imperatore Tự Đức.

Beato Giacomo de Prunera
Mercedario redentore di estrema bontà, il Beato Giacomo de Prunera, predicò il vangelo a coloro che erano schiavi. Uomo di grandissima santità fu ammirato anche dai mori meravigliati per la sua affabilità.Carico di meriti morì nel bacio del Signore l'anno 1448 nel convento di Santa Colomba a Queralt.
L'Ordine lo festeggia il 6 ottobre.

Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe (Anna Maria Gallo)
A Napoli, santa Maria Francesca delle Piaghe del Signore nostro Gesù Cristo (Anna Maria) Gallo, vergine del Terz'Ordine Secolare di San Francesco, ammirevole per la pazienza di fronte alle innumerevoli e continue sofferenze e avversità, per le penitenze e per l'amore di Dio e delle anime.

Beato Adalberone di Wurzburg
A Lambach in Baviera, nell'odierna Austria, transito del beato Adalberone, vescovo di Würzburg, che, patite molte sofferenze da parte degli scismatici per aver difeso la Sede Apostolica e cacciato per due volte dalla sua sede, passò gli ultimi anni della sua vita in pace presso il monastero di Lambach da lui fondato.

Beato Isidoro di S. Giuseppe De Loor
A Cortryck in Belgio, beato Isidoro di San Giuseppe de Loor, religioso della Congregazione della Passione, che svolse santamente i compiti a lui affidati e, colpito dalla malattia, fu per i suoi confratelli un esempio di accettazione di atroci sofferenze.

San Magno
Bastone pastorale
In Veneto, commemorazione di san Magno, vescovo, che si dice sia andato via dalla città di Oderzo con gran parte del suo gregge a causa dell'invasione longobarda, fondando la nuova città di Eraclea, e abbia costruito otto chiese a Venezia.

Beato Francesco Hunot
Al largo di Rochefort in Francia, beato Francesco Hunot, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione contro la Chiesa, fu rinchiuso a motivo del suo sacerdozio in una sordida galera, dove, assalito da febbre, rese lo spirito a Dio.

San Pardulfo (Pardolfo)
A Guéret nel territorio di Limoges in Aquitania, ora in francia, san Pardolfo, abate, che, noto per la sua santità di vita, si dice abbia messo in fuga dal suo chiostro i Saraceni sconfitti dal re Carlo Martello.

Sant'Ywi
In Bretagna, sant'Ivio, diacono e monaco, che, discepolo di san Cutberto vescovo di Lindisfarne, attraversò il mare e dimorò in questa regione, assiduo nelle veglie e nei digiuni.

San Sagaris (Sagaro, Sagara)
A Laodicea in Frigia, nell'odierna Turchia, san Ságaro, vescovo e martire sotto Servilio Paolo, proconsole della provincia d'Asia.

San Renato di Sorrento
Renato = redivivo, nato un'altra volta, dal latino
Bastone pastorale
A Sorrento in Campania, san Renato, vescovo.

San Giovanni Xenos
A Nazogírea nell'isola di Creta, san Giovanni, detto Xenos, che diffuse nell'isola la vita monastica.

Santa Fede di Agen
Palma
Ad Agen in Aquitania, ora in Francia, santa Fede, martire.

San Romano di Auxerre
A Auxerre in Neustria, ora in Francia, san Romano, vescovo.

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