TuttoSchermo       Chiudi      

Santi Cosma e Damiano
Cosma e Damiano, medici anàrgiri (gratuiti), secondo un’antica tradizione subirono il martirio a Ciro in Siria e il loro culto fu assai diffuso in tutta la Chiesa fin dal sec. IV. Il 26 settembre è la probabile data della dedicazione della basilica che a Roma porta il loro nome, edificata da Felice IV (525-530). Di loro si fa memoria nel Canone romano.
Medici, Chirurghi, Farmacisti, Parrucchieri
Palma, Strumenti chirurgici
Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell'odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e abbiano sanato molti con le loro gratuite cure.

San Cosma
Sulla vita di Cosma e Damiano le notizie sono scarse. Si sa che erano gemelli e cristiani. Nati in Arabia, si dedicarono alla cura dei malati dopo aver studiato l'arte medica in Siria. Ma erano medici speciali. Spinti da un'ispirazione superiore infatti non si facevano pagare. Di qui il soprannome di anàrgiri (termine greco che significa «senza argento», «senza denaro»). Ma questa attenzione ai malati era anche uno strumento efficacissimo di apostolato. «Missione» che costò la vita ai due fratelli, che vennero martirizzati. Durante il regno dell'imperatore Diocleziano, forse nel 303, il governatore romano li fece decapitare. Successe a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria dove i martiri vengono sepolti. Un'altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro. Il culto di Cosma e Damiano è attestato con certezza fin dal V secolo.
Medici, Chirurghi, Farmacisti, Parrucchieri
Cosma = ben ordinato, bello, dal greco
Palma, Strumenti chirurgici.
Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell'odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e abbiano sanato molti con le loro gratuite cure.

San Damiano
Sulla vita di Cosma e Damiano le notizie sono scarse. Si sa che erano gemelli e cristiani. Nati in Arabia, si dedicarono alla cura dei malati dopo aver studiato l'arte medica in Siria. Ma erano medici speciali. Spinti da un'ispirazione superiore infatti non si facevano pagare. Di qui il soprannome di anàrgiri (termine greco che significa «senza argento», «senza denaro»). Ma questa attenzione ai malati era anche uno strumento efficacissimo di apostolato. «Missione» che costò la vita ai due fratelli, che vennero martirizzati. Durante il regno dell'imperatore Diocleziano, forse nel 303, il governatore romano li fece decapitare. Successe a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria dove i martiri vengono sepolti. Un'altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro. Il culto di Cosma e Damiano è attestato con certezza fin dal V secolo.
Medici, Chirurghi, Farmacisti, Parrucchieri
Damiano = domatore, o del popolo, dal greco
Palma, Strumenti chirurgici
Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell'odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e abbiano sanato molti con le loro gratuite cure.

Beato Luigi Tezza
Sacerdote nel 1864, va a Roma come maestro dei novizi, e a 31 anni è in Francia. Lì diventa superiore della comunità, fonda altre case e centri di cura, moltiplica l’attività dell’Ordine, crea la Provincia camilliana di Francia.
E progetta una storica novità: affiancare ai Camilliani una congregazione femminile. Ma nel 1880 viene espulso dalla Francia perché straniero, a causa del conflitto fra Terza Repubblica e Chiesa di Roma, con soppressioni di istituti e cacciate di religiosi. Ma le opere camilliane per i malati restano: le dirige lui, tornato in Francia da clandestino. Nel 1889 è a Roma, eletto vicario e procuratore generale dell’Ordine. Riprende quel suo progetto di congregazione femminile, trovando chi all’impresa dedicherà tutta la vita: è la romana Giuditta Vannini (madre Giuseppina, beatificata nel 1994). Con lei, padre Tezza fonda nel 1892 la congregazione delle Figlie di San Camillo e ne scrive gli statuti. Si parte da una cinquantina di donne, che nel 2002 sono un migliaio, in 17 Paesi.
Nel 1895 arriva un altro colpo: il suo tratto familiare con le religiose gli procura insinuazioni calunniose. Lui rifiuta di difendersi e lascia tutti gli incarichi presso la comunità femminile: "Le opere di Dio devono essere cementate e fortificate dal sacrificio".
Poi, quando l’Ordine ha un problema in Perú (porre fine a un lungo dissidio con i Camilliani locali), è ancora a lui che si ricorre. Padre Tezza arriva in Perú con padre Angelo Ferroni nel giugno 1900 e normalizza la situazione in due mesi. Ma, al momento di ripartire, l’arcivescovo di Lima gli chiede di fermarsi ancora un po’. E lui si ferma per 23 anni. Fino alla morte.Nella città di Los Reyes in Perù, beato Luigi Tezza, sacerdote, dell'Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, che per servire Dio tra i malati fondò la Congregazione delle Figlie di San Camillo, che sapientemente avviò a molteplici opere di carità.

San Nilo da Rossano
L'Italia meridionale conosce i monaci d'Oriente con la loro liturgia al tempo del dominio bizantino. Con l'espansione araba la Calabria si popola di comunità guidate dalla regola di san Basilio, che attirano anche discepoli del posto. Come un calabrese di Rossano, Nicola, che diventerà monaco col nome di Nilo (910-1004). Vive prima in comunità, poi si fa eremita, con dedizione totale a preghiera e studio. Legge i Padri della Chiesa, compone inni, trascrive testi con grafia rapida ed elegante. È maestro di nuovi monaci a Rossano, con un metodo selettivo. Devono essere studiosi, eccellenti anche in calligrafia e canto. Quando si accorge di essere ormai un'autorità locale, fugge in territorio longobardo, verso il principato di Capua. Qui, per quindici anni, Nilo educa monaci di rito orientale, mantenendo amabili rapporti con i monaci benedettini di Montecassino. Trascorre dieci anni a Gaeta dove vede finire il primo millennio. E da qui parte, novantenne, per fondare l'abbazia di Grottaferrata vicino Roma. Si spegne nel vicino monastero greco di Sant'Agata.
Rossano, Grottaferrata
Nella campagna tuscolana vicino a Roma, san Nilo il Giovane, abate, che, di origine greca, cercò una santa condotta di vita e, pervaso dal desiderio di penitenza, umiltà e peregrinazione, nonché insigne per spirito di profezia e sapienza di dottrina, fondò il celebre monastero di Grottaferrata secondo gli insegnamenti dei Padri orientali, dove nonagenario rese in chiesa lo spirito a Dio.

Beate Maria del Rifugio (Teresa Rosat Balasch) e Maria del Calvario (Giuseppina Romero Clariana)
Madre Maria del Rifugio (Teresa Rosat Balasch) e suor Maria del Calvario (Josefa Romero Clariana) furono due religiose della Congregazione delle Suore della Dottrina Cristiana. A seguito dell’inizio della guerra civile spagnola, abbandonarono il collegio di Carlet, presso Valencia, dove risiedevano, per riparare rispettivamente nelle abitazioni di un’amica e di una sorella. Catturate dai rivoluzionari, trascorsero il tempo della loro prigionia a realizzare capi d’abbigliamento per i miliziani che combattevano al fronte. Condotte fuori dal carcere nella notte tra il 26 e il 27 settembre 1936, vennero fucilate, anticipando così nel martirio la loro superiora generale, madre Angela di San Giuseppe (Francisca Desamparados Honorata Lloret Martí) e quattordici consorelle, uccise il 20 novembre 1936. Tutte e diciassette sono state beatificate da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995, comprese in un gruppo di 45 martiri caduti durante la guerra civile spagnola, congiuntamente a 64 vittime della Rivoluzione Francese e allo scolopio padre Pietro Casani.
A Valencia in Spagna, beate Maria del Rifugio (Teresa) Rosat Balasch e Maria del Calvario (Giuseppa) Romero Clariana, vergini della Congregazione della Dottrina Cristiana e martiri, che, durante la persecuzione, furono gettate in carcere e infine uccise per essere rimaste fedeli a Cristo Sposo.

Santa Teresa (Maria Vittoria) Couderc
Maria Vittoria Couderc nasce nel 1805 a Mas de Sablières in Francia da genitori contadini. Nel 1825 incontra padre Terme, fondatore delle Congregazione delle Suore di san Francisco Régis. Due anni dopo emetterà i voti prendendo il nome di suor Teresa. Nel 1827 è inviata a due consorelle a La Louvesc, dove promuove un ostello per le pellegrine che andavano alla tomba di san Régis. Fu l'atto iniziale del «Cenacolo». Trasformato l'ostello in casa per Esercizi spirituali suor Teresa ne divenne la prima superiora. Nascevano così le «Dame del ritiro». Morto nel 1834 padre Terme, madre Teresa Couderc si affidò a padre Francesco Renault con cui ebbe un rapporto difficile. Nel 1838 fu destituita dall'incarico e successivamente emarginata accettando però sempre le difficoltà con spirito obbediente. Nel tempo l'ordine di «Nostra Signora del Cenacolo» si è diffuso nel mondo. Muore nel 1885; Paolo VI la proclama santa nel 1970.
A Lione in Francia, santa Teresa (Maria Vittoria) Couderc, vergine, che non senza grandi tribolazioni, ma con animo sereno, fondò nel villaggio di La Louvesc presso la tomba di san Giovanni Francesco Regis la Società di Nostra Signora del Ritiro del Cenacolo.

Beata Maria Jorda Botella
María Jordá Botella, fedele laica, nacque il 26 gennaio 1905 ad Alcoy (Alicante), fu battezzata il 28 gennaio 1905, cresimata il 20 ottobre 1905 e ricevette la prima comunione il 21 aprile 1912 nella chiesa parrocchiale di San Francesco. Fu educata dalle religiose e acquisì una buona cultura generale. Fu molto caritatevole fino all'eroismo, attraverso la Confraternita di San Vicenzo de' Paoli, distinguendosi anche nel lavoro sociale perché piena di virtù umane e cristiane. Essendo una nota propagandista della fede cattolica, già dal 1931 era nel mirino dei persecutori della Chiesa. Fu imprigionata e i miliziani rossi cercarono di violentarla poiché molto bella, ma lei si difese energicamente e il 26 settembre 1936 a Benifallím (Alicante) subì il martirio. La sua beatificazione è stata celebrata da Papa Giovanni Paolo II l'11 marzo 2001.
Nel villaggio di Benifallím nel territorio di Alicante ancora in Spagna, beata Maria Jordá Botella, vergine e martire, che portò a termine il glorioso combattimento per Cristo.

Beata Maria del Olvido Noguera Albelda
María del Olvido Noguera Albelda nacque il 30 dicembre 1903 a Carcagente (Valencia), fu battezzata il 1° gennaio 1904 e cresimata il 22 aprile 1909 nella chiesa parrocchiale dell'Assunzione. Ricevette la prima comunione il 2 giugno 1912 nella Cappella del Collegio di Maria Immacolata. Ricevette una cultura generale in collegi di religiose. Di famiglia agiata si dedicò pienamente all'apostolato laicale e si impegnò nell'insegnamento delle operaie. Il 30 novembre 1936 fu imprigionata insieme al fratello, dimostrandosi molto coraggiosa. Poche ore dopo fu martirizzata a Benifairó de Valldigna (Valencia): gli aguzzini abusarono di lei davanti al fratello e la fucilarono insieme a lui. La sua beatificazione è stata celebrata da Papa Giovanni Paolo II l'11 marzo 2001.
Nel villaggio di Benifairó de Valldigna nello stesso territorio in Spagna, beata Maria dell'Oblio Noguera Albeda, vergine e martire, che, sempre nella stessa persecuzione, subì il martirio per la fede.

Beato Gaspare Stanggassinger
Nato a Berchtesgaden, in Baviera, nel 1871, Kaspar (Gaspare) Stanggassinger entrò a 10 anni nel seminario di Frisinga. Mentre si preparava al sacerdozio, durante un pellegrinaggio mariano decise di divenire religioso tra i Redentoristi, che curavano già la sua direzione spirituale. A 24 anni venne ordinato prete. Il suo desiderio era partire missionario per il Brasile. Perciò fu inviato nella scuola missionaria di Dürrnberg, di cui divenne direttore. Come Gerardo Maiella, altro grande santo dell'ordine fondato da Alfonso Maria de' Liguori, Kaspar morì a soli 29 anni. È beato dal 1988.
Nel villaggio di Gars vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Gaspare Stanggassinger, sacerdote della Congregazione del Santissimo Redentore, che, incaricato della formazione dei giovani, offrì loro un esempio di gioiosa carità e di preghiera assidua.

Beata Crescenza Valls Espi
Crescencia Valls Espí nacque nel 1863 a Onteniente (Valencia) e fu battezzata il 10 giugno 1863 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria. Ricevette una formazione di cultura generale. Donna di grande pietà, partecipò quotidianamente all'Eucaristia. Aderì all'Azione Cattolica e ad altre associazioni apostoliche, specialmente per la cura degli ammalati e dei poveri. Fu imprigionata insieme alle tre sorelle: Concepción, Carmen e Patrocinio. Dopo poche ore di prigionia, il 26 settembre 1936 a Puerto di Canals, subirono il martirio al grido di: "Viva Cristo Re!". La sua beatificazione è stata celebrata da Papa Giovanni Paolo II l'11 marzo 2001.
Nel villaggio di Puerto de Canals nel territorio di Valencia in Spagna, beata Crescenza Valls Espí, vergine e martire, che patì il martirio nel corso della medesima persecuzione contro la fede.

Beata Lucia da Caltagirone
Poche ed incerte sono le informazioni al riguardo della Beata Lucia da Caltagirone, commemorata in data odierna dal Martyrologium Romanum. Siciliana, nativa di Caltagirone, trascorse gran parte della sua vita in un convento di terziarie francescane regolari a Salerno, ove ricoprì l'incarico di maestra delle novizie. Fu ricordata in particolar modo per la sua fedeltà alla regola e per la devozione alle Cinque Piaghe di Cristo. Dopo la sua morte, di cui non si conosce la data precisa, le furono attribuiti parecchi miracoli. Per motivi sconosciuti il suo corpo fu traslato nel monastero benedettino di Santa Maria Maddalena in Salerno. Il suo culto fu approvato dai papi Callisto III e Leone X.
A Salerno, beata Lucia da Caltagirone, vergine del Terz'Ordine regolare di San Francesco.

Beati Raffaele Pardo Molina e Giuseppe Maria Vidal Segu
Raffaele Pardo Molina, cooperatore domenicano, nacque a Valencia (Spagna) il 28 ottobre 1899, mentre Giuseppe Maria Vidal Segu, sacerdote professo, nacque a Secuita (Spagna) il 3 febbraio 1912.
Nello stesso luogo, beato Raffaele Pardo Molina, religioso dell'Ordine dei Predicatori e martire, che morì durante la persecuzione contro la fede. Insieme con lui si commemora anche il beato martire Giuseppe Maria Vidal Segú, sacerdote del medesimo Ordine, che per la sua instancabile testimonianza di fede in Cristo fu accolto nella gloria a Barcellona.

Beata Maria della Natività
Consacrata a Dio fin dalla fanciullezza, la Beata Maria della Natività, donò tutto ai poveri e fu una grande ricamatrice fra le monache mercedarie del monastero de11'Assunzione in Siviglia. Ornata dì doni celesti, gli apparve più volte Cristo legato alla colonna flagellato, portare sulle spalle la croce, crocifisso e trafitto dalla lancia; sentì in se stessa la forza della passione e i dolori fino all'efusione del sangue. Finché giunta al termine della vita fu portata da Gesù Sposo nel coro degli Angeli nella patria del paradiso.
L'Ordine la festeggia il 26 settembre.

San Gedeone
San Gedeone, della tribù di Manasse, giudice di Israele, appena ricevette il segno della rugiada sul vello dal Signore, con la forza di Dio distrusse l’altare di Baal e liberò il popolo di Israele dai nemici.TagliatoreCommemorazione di san Gedeone, della tribù di Manasse, che fu giudice di Israele e, ricevuto dal Signore il segno della rugiada che scendeva sul vello, con la forza di Dio distrusse l'altare di Baal e liberò il popolo d'Israele dal giogo dei nemici.

Santi Sebastiano Nam I-gwan e compagni, Lucia Kim, Caterina Yi e Maddalena Cho
A Seul in Corea, passione dei santi Sebastiano Nam I-gwan e nove compagni, martiri, che per la fede cristiana furono decapitati dopo atroci torture; vengono commemorate con loro anche le sante martiri Lucia Kim, Caterina Yi, vedova, e sua figlia Maddalena Cho, vergine, che, messe in carcere per Cristo, in un giorno ignoto di questo mese morirono per i supplizi patiti.

Beato Bonaventura da Puzol (Julio Esteve Flors)
Nel villaggio di Gilet sempre nella medesima regione, beato Bonaventura (Giulio) Esteve Flors, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e martire, che nello stesso periodo passò al Signore sotto la violenza dei nemici della fede.

Beato Leone Maria da Alacuas (Emanuele Legua Martì)
A Madrid sempre in Spagna, beato Leone (Emanuele) Legua Martí, sacerdote del Terz'Ordine di San Francesco degli Incappucciati della Beata Vergine Addolorata e martire, che ancora nella stessa persecuzione ottenne la corona di gloria.

Sant'Eusebio di Bologna
A Bologna, commemorazione di sant'Eusebio, vescovo, che lottò insieme a sant'Ambrogio per la fede cattolica contro l'arianesimo e si adoperò molto per promuovere tra le ragazze il valore della verginità.

Beato Stefano di Rossano Calabro
A Gaeta nel Lazio, santo Stefano da Rossano, monaco, compagno di san Nilo il Giovane.

Santi Cipriano, Giustina e Tectisto
Santa Giustina è Patrona di Piacenza

San Senatore d'Albano
Ad Albano nel Lazio, san Senatore, martire.

San Giustino
Castelfranco Veneto
Palma

       Chiudi