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Santi Michele, Gabriele e Raffaele
Il Martirologio commemora insieme i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore.
Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato.
Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti.
Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche.
Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.
Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.

San Michele
Nel Nuovo Testamento il termine "arcangelo" è attribuito a Michele. Solo in seguito venne esteso a Gabriele e Raffaele, gli unici tre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cui nome è documentato nella Bibbia. San Michele, "chi come Dio?", è capo supremo dell'esercito celeste, degli angeli fedeli a Dio. Antico patrono della Sinagoga oggi è patrono della Chiesa Universale, che lo ha considerato sempre di aiuto nella lotta contro le forze del male.
Polizia, Radiologi, Droghieri
Michele = chi come Dio?, dall'ebraico
Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.

San Gabriele
Gabriele (forza di Dio) è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio, rivela a Daniele i segreti del piano di Dio, annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni e a Maria quella di Dio. Il nuovo calendario ha riunito in una sola celebrazione i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, la cui festa cadeva rispettivamente il 29 settembre, il 24 marzo e il 24 ottobre. Dell'esistenza di questi angeli parla esplicitamente la Sacra Scrittura, che dà loro un nome e ne determina la funzione. San Michele, l'antico patrono della Sinagoga, è ora patrono della Chiesa universale; San Gabriele è l'angelo dell'Incarnazione e forse dell'agonia nel giardino degli ulivi; San Raffaele è la guida dei viandanti. San Gabriele, «colui che sta al cospetto di Dio» (si presenta così quando annuncia a Maria la sua scelta come madre del Redentore). È lui che spiega al profeta Daniele come avverrà la piena restaurazione, dal ritorno dall'esilio all'avvento del Messia. A lui è affidato l'incarico di annunciare la nascita del precursore, Giovanni, figlio di Zaccaria e di Elisabetta. Egli gode di una particolare venerazione anche presso i maomettani.
Diplomazia e comunicazione, Telecomunicazioni, Lavoratori delle poste e dei telefoni.
Gabriele (come Gabrio e Gabriella) = uomo di Dio, dall'assiro o forza, fortezza.
Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.

San Raffaele
Nel Nuovo Testamento il termine "arcangelo" è attribuito a Michele. Solo in seguito venne esteso a Gabriele e Raffaele, gli unici tre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cui nome è documentato nella Bibbia. San Raffaele, "Dio guarisce", è nominato ampliamente nel libro di Tobia ed in molti apocrifi ed è invocato come guaritore.
Ciechi
Raffaele (come Raffaella e Raffaello) = Dio guarisce, dall'ebraico
Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.

Beato Carlo di Blois
Figlio di Guido di Châtillon conte di Blois e  di Margherita di Valois, sorella di Filippo VI di Francia, sposò (1337)  Giovanna di Penthièvre, figlia di Guido, secondogenito di Arturo II di Bretagna. Alla morte, senza eredi diretti, di Giovanni III, figlio primogenito di Arturo, si aprì la lotta per la successione tra Carlo e  Giovanni di Montfort, figlio di secondo letto di Arturo. La questione fu  risolta dalla Corte dei pari di Francia con un verdetto favorevole a  Carlo (1341), che non fu però accettato da Giovanni. Ne seguì tra i due pretendenti (a Giovanni, morto nel 1345, si sostituì poi il figlio  omonimo), appoggiati rispettivamente da Filippo VI di Francia ed Edoardo III d'Inghilterra, una lunga guerra, che si innestò in quella dei  Cent'anni e che terminò, dopo varie vicende tra cui una lunga prigionia di Carlo (1347-56; dal 1348 nella Torre di Londra) e alcuni tentativi di pace, nel 1364 con la sconfitta e la morte di Carlo in battaglia e l'assegnazione del ducato a Giovanni di Montfort. La fama di santità di cui Carlo si era circondato in vita, si consolidò dopo la sua morte, sì che  Urbano V dette inizio (1369) al processo di canonizzazione, continuato  poi sotto Gregorio XI ma forse mai giunto a conclusione. Comunque Pio X (1904) ne confermò il culto come beato.
Presso Vannes sulla costa della Bretagna, beato Carlo da Blois, uomo pio, mite e umile: duca di Bretagna, avrebbe desiderato entrare tra i Frati Minori, ma, costretto a difendere la propria sovranità contro un nemico, forte nelle difficoltà, subì una lunga carcerazione e fu ucciso in combattimento presso Auray.

San Giovanni da Dukla
Nacque a Dukla, città fra i monti Carpazi in Polonia, nel 1414. Da giovane Giovanni entrò fra i Frati minori conventuali. Completati gli studi, fu ordinato sacerdote, divenendo superiore a Krosno e poi a Leopoli, custode di tutti i monasteri di quella provincia, che comprendeva in quel tempo anche quelli cechi. Portato alla vita contemplativa, chiese e ottenne dai superiori, il permesso di passare tra i padri Bernardini, uno dei tanti rami che partirono dall'Ordine francescano. Spese la sua vita nella ricerca della perfezione, nella cura delle anime e nel lavoro missionario. Fu un apostolo del confessionale e del pulpito. Sopportò senza mai lamentarsi la cecità che lo aveva colpito. Morì il 29 settembre 1484 a Leopoli. Molte grazie furono ottenute per sua intercessione. Nel 1615 iniziò il processo di beatificazione che si concluse nel 1733, con il decreto di conferma da parte della Santa Sede. Nel 1739 Papa Clemente XII lo dichiarò protettore della Polonia e Lituania. È stato canonizzato da Papa Giovanni Paolo II a Krosno in Polonia il 10 giugno 1997.
Polonia, Lituania.
A Leopoli nel territorio dell'odierna Ucraina, san Giovanni da Dukla, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che condusse vita nascosta e ascetica secondo le consuetudini degli Osservanti, si adoperò con fervido zelo nella cura pastorale delle anime e promosse l'unità di cristiani.

San Lotario I
Sacro Romano Imperatore, re d'Italia dal 818 al 839, era il figlio maggiore dell'imperatore Ludovico il Pio e di sua moglie Irmengarda. Si sa poco dei primi anni della sua vita, che trascorse probabilmente alla corte di suo nonno Carlomagno, fino al 815 quando fu inviato a governare la Baviera. Quando Ludovico divise l'Impero tra i suoi figli nel 817, Lotario fu incoronato imperatore aggiunto ad Aquisgrana ed ebbe una certa superiorità sui fratelli. Nell'821 sposò Irmengarda (che morirà nel 851), ed il 5 aprile 823, fu incoronato imperatore da Papa Pasquale I a Roma. Nell'855 si ammalò seriamente, e disperando della guarigione, rinunciò al trono, divise la sua terre tra i suoi tre figli e il 23 settembre entrò nel monastero di Prüm, dove morì giorni dopo. Fu seppellito a Prüm, dove le sue spoglie furono trovate nel 1860. Il suo culto, prettamente locale, non fu mai confermato ufficialmente dalla Chiesa.

Beati Paolo Bori Puig e Vincenzo Sales Genovés
Padre Pablo Bori Puig nacque a Vilet de Maldá (Tarragona) il 12 novembre 1864 ed entrò nella Compagnia di Gesù nel 1891, ove divenne sacerdote. Fu tesoriere del lebbrosario di Fontilles e direttore spirituale dei gesuiti in dispersione.
Fratel Vicente Sales Genovés nacque a Valencia il 15 ottobre 1881 ed entrò nella Compagnia di Gesù nel 1915. Dopo aver svolto l'incarico di portiere nel Noviziato di Gandía, fu destinato a Valencia.Durante la guerra civile spagnola furono uccisi insieme presso Valencia il 29 settembre 1936.
A Valencia sempre in Spagna, beati martiri Paolo Bori Puig, sacerdote, e Vincenzo Sales Genovés, religioso, della Compagnia di Gesù, che sostennero il glorioso combattimento per Cristo.

Beato Enrico Scarampi
Enrico nacque dalla famiglia Scarampi, signori di Cortemilia.
Ordinato sacerdote, rivelò doti di grande scienza e virtù, tanto che ebbe delicati incarichi da papi e principi.
Nel 1396 divenne vescovo di Acqui, poi nel 1406 passò alla diocesi di Feltre e Belluno.
Visse all’epoca del Grande scisma d’Occidente. Al Concilio di Costanza (1414-1418) il beato Enrico votò per il papa Martino V e sostenne la supremazia pontificia sul potere conciliare.
Papa Martino V, che operò una profonda riforma dello Stato della Chiesa, tanto da essere riconosciuto come vero nuovo fondatore del regno papale e restauratore di Roma, lo fece tesoriere della Camera Apostolica.
Fu direttore spirituale della beata Margherita di Savoia. Morì nel 1440.

Beato Francisco de Paula Castello y Aleu
Francisco de Paula Castelló y Aleu subì il martirio in occasione della persecuzione anti-cattolica infuriata con la Guerra Civile Spagnola. Giovane laico, fidanzato, allievo dei maristi e dei gesuiti, militò nell'Azione Cattolica Spagnola. Giovanni Paolo II lo ha beatificato l'11 marzo 2001 con altri 232 compagni, uccisi in luoghi e date diversi.A Lérida ancora in Spagna, beato Francesco da Paola Castelló y Aleu, martire, che, condannato in quella stessa persecuzione contro la fede, non esitò ad affrontare con animo sereno e somma fermezza la morte per Cristo.

Santi Michele di Aozaraza, Guglielmo Courtet, Vincenzo Shiwozuka, Lazzaro di Kyoto e Lorenzo Ruiz
A Nagasaki in Giappone, passione dei santi martiri Michele de Aozaráza, Guglielmo Courtet, Vincenzo Shiwozuka, sacerdoti dell'Ordine dei Predicatori, Lazzaro di Kyoto e Lorenzo da Manila Ruiz, padre di famiglia, che, tenuti in prigione per oltre un anno per il nome di Cristo, subirono il supplizio della croce e infine la decapitazione. La loro memoria, insieme a quella di altri compagni, si celebra il giorno precedente a questo.

Beato Dario Hernandez Morato
Padre Dario Hernández Morato nacque a Buñol (Valencia) il 25 ottobre 1880 e fu ammesso nella Compagnia di Gesù nel 1896. Rettore della casa professa di Valencia, fu assassinato in località "Picadero de Paterna", presso Valencia, il 29 settembre del 1936 a 55 anni di età.
Nel villaggio di Picadero de Paterna nel territorio di Valencia sempre in Spagna, beati Dario Hernández Morató, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che nella medesima persecuzione rese l'anima a Dio.

San Ciriaco (Quiriaco)
Visse circa 90 anni in grotte nei dintorni di Betlemme e fu un grande difensore dell'ortodossia contro gli errori origenisti.
In Palestina, san Ciriaco, anacoreta, che per circa novant'anni condusse una vita di grande austerità in spelonche e fu modello degli anacoreti e difensore della verità della fede contro gli errori degli origenisti.

Beato Giuseppe Casas Ros
José Casas Ros, seminarista appena ventenne dell'arcidiocesi di Barcellona, cadde in odio alla fede durante la sanguinosa Guerra Civile Spagnola. Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il suo martirio il 22 giugno 2004 ed è stato beatificato il 28 ottobre 2007 con altre 497 vittime della medesima persecuzione.

Beato Giacomo da Rafelbunol (Santiago Mestre Iborra)
Nel villaggio di Gilet vicino a Valencia in Spagna, beato Giacomo Mestre Iborra, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e martire, che, durante la persecuzione contro la fede, versò il sangue per Cristo.

Beato Nicola da Forca Palena
A Roma, beato Nicola da Forca Palena, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di San Girolamo, che sul colle Gianicolo fondò il monastero di sant'Onofrio, dove centenario riposò nel Signore.

San Renato Goupil
Nel villaggio di Ossernenon in territorio canadese, passione di san Renato Goupil, martire, che, medico e collaboratore di sant'Isacco Jogues, fu ucciso da un pagano con un colpo di scure.

San Ludwino (Liudvino) di Treviri
A Mettlach sul fiume Saar nella Renania, in Germania, deposizione di san Liudvino, vescovo di Treviri, che, fondatore del monastero del luogo, morì piamente a Reims.

San Maurizio di Langonnet
Nella Bretagna in Francia, san Maurizio, abate dapprima del monastero cistercense di Langonnet e poi di quello di Carnoët da lui fondato, dove riposò in fama di santità.

Beato Giovanni di Montmirail
Nel monastero cistercense di Longpont in Francia, beato Giovanni di Montmirail, che da illustrissimo cavaliere si fece umile monaco.

Sant'Alarico (Adelrico)
Alarico = re di tutti, dal sassone
Nell'isola di Ufnau sul lago di Zurigo nell'odierna Svizzera, sant'Adelríco, sacerdote ed eremita.

Sant'Eutichio
A Marmara Ereğlisi in Tracia, nell'odierna Turchia, sant'Eutichio, vescovo e martire.

Sante Ripsima, Gaiana e compagne
A Ečmiadzin in Armenia, sante Ripsime, Gaiana e compagne, martiri.

San Fraterno di Auxerre
A Auxerre nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Fraterno, vescovo.

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