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San Venceslao
Vissuto nel X secolo, principe di Boemia, fu educato cristiana mente dalla nonna Santa Ludmilla. Giovanissimo, successe al padre dopo un periodo di emergenza della madre che gli preferiva il secondogenito Boleslao. Ella fomentò a tal punto la rivalità fra i due fratelli che Boleslao assalì Venceslao mentre si recava da solo, come era solito fare, in chiesa per il Mattutino. Difesosi dalla spada di Boleslao, a cui il risparmio alla vita, venne ucciso dai suoi seguaci. Venceslao visse nel periodo in cui, in Boemia, il cristianesimo era agli albori e l'attività apostolica e missionaria erano molto difficili e pericolose. Egli, profondamente religioso, contribuì alla diffusione del messaggio evangelico, promuovendo religiosamente e culturalmente il proprio popolo e, per la sua bontà e per la sua rettitudine, divenne il santo più popolare della Boemia.
Patrono della Boemia
Venceslao = gloria della corona (della reggia), dal polacco
Corona, Palma
San Venceslao, martire: duca di Boemia, fu educato alla sapienza umana e divina dalla zia paterna Ludmilla e, pur severo con sé stesso, fu però uomo di pace nell'amministrare il regno e misericordioso verso i poveri e riscattò in massa gli schiavi pagani in vendita a Praga, perché fossero battezzati; dopo avere affrontato molte difficoltà nel governare i suoi sudditi e nell'educarli alla fede, tradito da suo fratello Boleslao, fu ucciso in chiesa a Stará Boleslav in Boemia da alcuni sicari.

Santi Lorenzo Ruiz di Manila e 15 compagni
Nella prima metà del secolo XVII (1633-1637) sedici martiri, Lorenzo Ruiz e i suoi compagni, versarono il loro sangue per amore di Cristo nella città di Nagasaki in Giappone. Questa gloriosa schiera di appartenenti o associati all'Ordine di san Domenico, conta nove presbiteri, due religiosi fratelli, due vergini consacrate e tre laici fra cui il filippino Lorenzo Ruiz, padre di famiglia (m. 29 settembre 1637). Invitti missionari del Vangelo tutti quanti, pur di diversa età e condizione, contribuirono a diffondere la fede di Cristo nelle Isole Filippine, a Formosa e nell'Arcipelago Giapponese. Testimoniando mirabilmente la universalità della religione cristiana e confermando con la vita e con la morte l'annunzio del Vangelo, essi sparsero abbondantemente il seme della futura comunità ecclesiale. Giovanni Paolo II ha beatificato questi gloriosi martiri il 18 febbraio 1981 a Manila (Filippine) e li ha iscritti nel catalogo dei santi il 18 ottobre 1987. (Mess. Rom.)
Santi Lorenzo da Manila Ruiz e quindici compagni, martiri, che, preti, religiosi e laici, dopo aver seminato la fede cristiana nelle isole Filippine, a Taiwan e nel Giappone, per ordine del comandante supremo Tokugawa Yemitsu subirono in giorni diversi a Nagasaki in Giappone il martirio per amore di Cristo, ma vengono oggi celebrati tutti in un'unica commemorazione.

San Simon de Rojas
Le prime parole dette all'età di 14 mesi furono: «Ave, Maria». Da piccolo non faceva che ripetere la preghiera mariana recitata frequentemente dai genitori. Simón nacque a Valladolid, in Castiglia il 28 ottobre 1552. Dodicenne, entrò nel convento trinitario della sua città natale dove fece la professione religiosa nel 1572. Il 14 aprile 1612 fondò la Congregazione degli Schiavi del Dolcissimo Nome di Maria. Attraverso profondi studi teologici, comprese sempre meglio la missione di Maria e la sua cooperazione con la Trinità alla salvezza del genere umano. Si proclamava lo "schiavo" della Madre del Signore, dichiarandosi «totus Suus» per unirsi più intimamente al Cristo e, attraverso lo Spirito, al Padre. La Congregazione da lui fondata era aperta ai laici provenienti da ogni ceto sociale. Gli iscritti, tra i quali anche il re e i figli, impegnandosi a onorare Maria, assistevano maternamente i suoi prediletti: i poveri. Morì a Madrid il 29 settembre 1624. Venne beatificato da Clemente XIII il 19 maggio 1766.
A Madrid in Spagna, san Simone de Rojas, sacerdote dell'Ordine della Santissima Trinità per la liberazione degli schiavi, che, membro del seguito della regina di Spagna, non accettò mai né carro né compenso, ma tra i regali splendori si mostrò sempre umile, povero, misericordioso verso i miseri e ardente di devozione per Dio.

San Zama
Con san Zama, protovescovo di Bologna, risaliamo alle radici della Chiesa petroniana fecondata dal sangue dei martiri. Come attesta l'Elenco Renano (anteriore al sec.XII), svolse la sua missione nel III secolo e probabilmente conobbe la persecuzione di Diocleziano e la pace costantiniana. Il corpo di Zama e quello di Faustiniano furono traslati dalla chiesa dei santi Nabore e Felice alla Chiesa Cattedrale e posti sotto l'altare maggiore il 4 maggio 1586 per volontà del card. Gabriele Paleotti. Fra gli altri vescovi bolognesi, è degno di speciale menzione sant'Eusebio, intrepido difensore della fede cattolica al Concilio di Aquileia (381). Fu molto caro a sant'Ambrogio di Milano e da lui lodato per la capacità di proporre l'ideale della verginità: "piscator Ecclesiae Bononiensis aptus ad hoc piscandis genus" (pescatore della Chiesa Bolognese particolarmente abile nel far emergere vocazioni verginali)  (De Virginitate 130).
Con lui si ricordano oggi tutti i santi Vescovi della Chiesa bolognese.
Bastone pastorale
A Bologna, san Zama, ritenuto primo vescovo della città.

Beati Martiri Agostiniani del Giappone
I primi missionari agostiniani giunsero in Giappone nel 1602. Il terreno prometteva un buon raccolto tanto che di giorno in giorno aumentavano i frutti della messe. Le conversioni si moltiplicavano. La vita agostiniana attraeva i nativi al punto tale che esistevano già religiosi; terziari e cinturati. Improvvisamente però scoppiò una persecuzione che rese vane tutte le speranze. Nel 1617 fu martirizzato il padre Ferdinando di san Giuseppe con il suo catechista, il cinturato Andrea Yoshida; nel 1622 padre Pietro da Zuñiga; nel 1630 frate Giovanni Shozaburo, gli oblati Michele Kiuchi e Tayemon, Pietro Kuhieye e Tommaso Terai Kahioye, e i terziari Mancio Seizayemon e Lorenzo Hachizo; infine nel 1632 i padri Bartolomeo Gutierrez, Vincenzo di Sant'Antonio e Francesco di Gesù. Furono beatificati tutti insieme nel 1867 da Pio IX.
Non furono però soli a subire il martirio: altri membri dell'Ordine vennero martirizzati con loro. La loro festa testimonia l'internazionalità dell'Ordine agostiniano (Spagna, Giappone, Messico e Portogallo).

Beato Bernardino da Feltre
Al secolo Martino Tomitano, studente a Padova, entrò nell’ordine francescano nel 1456. Divenne sacerdote nel 1463. Cominciò il ministero della predicazione nel 1469 a Mantova e dal 1471 divenne noto e ricercato. Anche con il rischio di perdere la vita e attirandosi l’inimicizia dei governanti, combatté la licenziosità e l’usura, adoperandosi negli ultimi dieci anni per l’istituzione di Monti di Pietà.
Bernardino = ardito come orso, dal tedesco
A Pavia, beato Bernardino da Feltre (Martino) Tomitano, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che riportò ovunque buona messe dalla sua predicazione, istituì contro l'usura i cosiddetti Monti di Pietà e, uomo di pace, fu chiamato dal papa Sisto IV a ricomporre le discordie civili.

Sant'Eustochio
Appartenente all'aristocrazia romana. Con sua madre, divenne figlia spirituale di San Girolamo. Quando costui partì per la Terra Santa, esse lo seguirono. A Gerusalemme si dedicò al lavoro di scrivano per San Girolamo, aiutandolo nella traduzione della Vulgata.
A Betlemme di Giuda, commemorazione di santa Eustochio, vergine, che, insieme a sua madre santa Paola, partì da Roma per raggiungere il presepe del Signore e non privarsi del consiglio del suo maestro san Girolamo e in questa terra passò al Signore rifulgendo di meriti insigni.

San Salonio di Ginevra
San Salonio, secondo vescovo di Ginevra, inizialmente intraprese la vita monastica nell'isola di Lérins ed in seguito divenuto vescovo sostenne la dottrina del papa San Leone Magno e spiegò misticamente la Sacra Scrittura. E' commemorato in data odierna dal nuovo Martyrologium Romanum.
A Ginevra nell'odierna Svizzera, san Salonio, vescovo, che condusse dapprima vita monastica nell'isola di Lérins e, divenuto poi vescovo, sostenne la dottrina del papa san Leone Magno e spiegò misticamente le Sacre Scritture.

Beato Cristiano Franco
Cristiano Franco, nato a Villafranca Piemonte, si fece agostiniano a Carmagnola nel 1362. Più tardi, nel 1421, si recò al convento di Carbonara di Napoli. Tre anni dopo fu eletto superiore generale dei monasteri di quella congregazione e mostrò tutto il suo zelo per la regolarità della vita religiosa.
Umile, zelante, pio, prudente, era chiamato "barbetta". Fu molto stimato dal re Ladislao che molte volte ricorreva al suo consiglio. Morì verso il 1432, dopo grave malattia.
Veniva festeggiato il 28 settembre.

Beato Giuseppe Tarrats Comaposada
Fratel José Tarrats Comaposada nacque a Manresa il 29 agosto 1878 ed entrò nella Compagnia di Gesù nel 1895. Fu portiere ed infermiere nella casa professa. Venne assassinato a Valencia il 28 settembre 1936 all'età di 58 anni.
A Valencia sempre in Spagna, beato Giuseppe Tarrats Comaposada, religioso della Compagnia di Gesù e martire, che, in quella stessa persecuzione, fu accolto da Cristo nella gloria.

Beato Luigi Monza
Don Luigi Monza, sacerdote dell'Arcidiocesi di Milano e fondatore dell'Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità, fu dichiarato "venerabile" il 20 dicembre 2003 ed un miracolo avvenuto per sua intercessione è stato riconosciuto il 19 dicembre 2005. Il 30 aprile seguente nel Duomo di Milano ha avuto luogo la cerimonia di beatificazione, presieduta dal Cardinale Arcivescovo Dionigi Tettamanzi.

Beato Valentino Rovira
Commendatore del convento di Sant'Eulalia in Orihuela (Spagna), il Beato Valentino Rovira, fu un mercedario di una certa importanza.
Inviato in redenzione convertì alla fede cattolica molti giudei, eretici, sismatici e sopportò molte sofferenze per la liberazione degli schiavi.
Alla fine con tanti meriti acquisiti morì in pace nel suo convento di Orihuela nel 1449.
L'Ordine lo festeggia il 28 settembre.

Beato Antonio
Il Beato Antonio presbitero governò sapientamente il convento mercedario di Santa Maria in Almansa (Spagna), e fu famoso per l'austerità della vita e grandi virtù. Rifulse fino alla morte per la carità verso i poveri, per la pazienza e l'amore verso la croce di Cristo ed in Cristo con una preziosa morte gioisce ora per l'eternità.
L'Ordine lo festeggia il 28 settembre.

Beato Niceta (Mykyta) Budka
Nella città di Karadzar vicino a Karaganda in Kazakistan, beato Niceta Budka, vescovo, che, primo a esercitare il ministero in Canada tra i cattolici di Rito bizantino, fu deportato, sotto un regime ostile a Dio, in un campo di detenzione, dove, perseverando nella fede, sopportò per amore di Cristo ogni avversità con fortezza d'animo fino alla morte.

Sant'Essuperio di Tolosa
A Tolosa in Aquitania, ora in Francia, sant'Esuperio, vescovo, che dedicò una basilica in onore di san Saturnino e, al momento dell'invasione dei barbari, si mostrò strenuo difensore della sua città; san Girolamo racconta quanto fosse parco verso se stesso e generoso, invece, con gli altri.

Beato Francesco Saverio Ponsa Casallarch
Nel villaggio di San Felix de Codines nella Catalogna in Spagna, beato Francesco Saverio Ponsa Casallarch, religioso dell'Ordine di San Giovanni di Dio e martire, che, durante la persecuzione, ottenne la palma della gloria per Cristo e per la Chiesa.

Beata Amalia Abad Casasempere
Nella cittadina di Benillup nel territorio di Alicante sempre in Spagna, beata Amalia Abad Casasempere, martire, che, madre di famiglia, durante la persecuzione contro la fede raggiunse la corona del martirio per la sua testimonianza resa a Cristo.

Santa Lioba
Presso Magonza in Renania, in Germania, santa Lioba, vergine: chiamata dall'Inghilterra in Germania da san Bonifacio, suo parente, fu messa a capo del monastero di Tauberbischofsheim, dove guidò le ancelle di Dio sulla via della perfezione con la parola e l'esempio.

Beati Giovanni Shozaburo e compagni
A Nagasaki in Giappone, beati Giovanni Shozaburo, catechista, Mancio Ichizayemon, Michele Tayemon Kinoshi, Lorenzo Hachizo, Pietro Terai Kuhioye e Tommaso Terai Kahioye, martiri, decapitati per Cristo.

San Caritone
Nel monastero di Souka vicino a Betlemme in Palestina, san Caritone, abate, che, assiduo nella preghiera e nei digiuni, fondò nel deserto numerosi monasteri.

Santi Cunialdo e Gisilario
A Salisburgo in Baviera, nell'odierna Austria, santi Cunialdo e Gisilario, sacerdoti, che aiutarono il vescovo san Ruperto.

Santi Alfio, Zosimo e compagni
A Chiliadu in Pisidia, nell'odierna Turchia, santi fratelli Alfeo, Alessandro e Zosimo, martiri.

Sant'Alodio di Auxerre
Alodio = colui che possiede terre, dall'antico iberico

Sant'Annemondo
A Lione in Francia, sant'Annemondo, vescovo e martire.

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