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San Pacifico da Sanseverino Marche
Dopo la morte dei genitori, fu allevato dallo zio materno, arcidiacono della cattedrale di San Severino. A diciassette anni, entrò a far parte dell'Ordine dei frati minori con il nome di fra Pacifico. Diventato vicario del convento di San Severino, fu trasferito successivamente nel convento di Forano, dove alternava preghiera e apostolato. Instancabile, predicò la Parola di Cristo in lungo e in largo nelle chiese delle Marche. Nel 1692 fu eletto guardiano del convento di San Severino. L'anno seguente è di nuovo a Forano. Nel settembre 1705 ritornò a San Severino. La sua salute andò progressivamente peggiorando: negli ultimi anni della vita gli divennero impossibili la celebrazione della messa e la partecipazione alla vita comunitaria. Morì il 24 settembre 1721. Non solo miracoli, ma anche le estasi e lo spirito profetico lo resero noto ed ammirato in tutta la regione: si racconta che avesse predetto anche il terremoto del 1703.
Pacifico = mansueto, mite, significato evidente
A San Severino nelle Marche, san Pacifico, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori, insigne per la penitenza, l'amore della solitudine e la preghiera davanti al Santissimo Sacramento.

San Terenzio
San Terenzio, patrono di Pesaro, era originario della Pannonia (ora Ungheria), già conquistata dai romani fin dall'anno 7 dopo Cristo. Per sfuggire alle persecuzioni approdò alle rive del mare Adriatico. Venne ucciso a causa della sua fede cristiana in una località detta «acqua mala», presso Pesaro nel 251. San Terenzio subì il martirio vicino alla Badia di San Tomaso in Foglia, sul confine fra Pesaro ed Urbino. In quei posti c'è una polla perenne di acqua sulfurea, che non solo zampilla anche nelle più grandi siccità, ma che più volte deviata o distrutta è tornata sempre a risgorgare.
È chiamata «l'acqua di san Terenzio», perché si ritiene che qui fosse stato ucciso il Santo patrono, ed il suo corpo fosse stato poi gettato nel vicino gorgo dell'«acqua mala», che ora non esiste più perché il vallone fu riempito nei successivi lavori agricoli. Dopo alcune traslazioni, il corpo del santo verso la metà del VI secolo fu trasferito nella cripta della nuova Cattedrale.

Beata Vergine Maria della Mercede
La Beata Vergine Maria è considerata a tutti gli effetti l’ispiratrice della fondazione, da parte di s. Pietro Nolasco (1180-1245), dell’antico Ordine della Mercede; il titolo con cui viene onorata è strettamente correlato alla storia di quest’Ordine, che da lei prese la denominazione.
S. Pietro Nolasco nacque a Mais Saintes Puellas (Tolosa, Francia) verso il 1180 e fin da adolescente si stabilì con la famiglia a Barcellona in Spagna.
La situazione degli schiavi, trasportati nei Paesi arabi dai musulmani, era diventata angosciante per Pietro Nolasco e i suoi compagni, che nei 15 anni trascorsi, avevano operato altri cinque grandi riscatti detti “redenzioni” per migliaia di cristiani.
La ‘redenzione’ avveniva con il pagamento di un riscatto in denaro o altri generi, fatto al padrone mediante una terza persona, la somma variava secondo l’età, le condizioni sociali, economiche e fisiche dei riscattandi.
Le ‘redenzioni’ venivano accuratamente preparate, precedute da una cerimonia religiosa prima dell’imbarco; le spedizioni erano dense di pericoli, per i pirati che infestavano il Mediterraneo, i naufragi frequenti, la possibilità di un tradimento degli arabi, che impadronitisi del denaro, trattenevano anche i Mercedari come schiavi, in attesa di un altro riscatto.
L’Ordine Religioso Redentore, sotto la protezione della Madonna assunse la denominazione di “S. Maria della Mercede”, titolo attribuitale perché della Mercede o della Misericordia deriva da quanto diceva il re Alfonso X ‘il Savio’ (1221-1284) “Redimere gli schiavi è opera di grande ‘Merced’ “, ossia di Misericordia.
La Vergine è considerata dai religiosi Mercedari, Madre sia di sé stessi, quanto degli schiavi per la cui salvezza eterna i religiosi si devono preoccupare.
La Chiesa ha voluto valorizzare questo titolo prettamente mariano, stabilendo un ricordo particolare nella liturgia il 24 settembre.
Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico

Beata Colomba Gabriel (Joanna Matylda)
La polacca Joanna Matylda Gabriel, Colomba il suo nome da religiosa, è stata beatificata dal Papa nel 1993. La sua vita si svolse tra la patria dell'Est e Roma. Nata a Stanislawow (ora Ucraina) nel 1858, era divenuta benedettina dopo aver fatto la maestra. Badessa a Leopoli, per contrasti interni al monastero si trasferì a Subiaco. Poi nell'Urbe, dove si dedicò alla gioventù bisognosa delle parrocchie di Testaccio e Prati. Fondò nel 1908 le Benedettine della Carità e con l'aiuto di nobili romane realizzò una «casa famiglia» per giovani operaie povere. Morì nel 1926 a Centocelle.
A Roma, beata Colomba (Giovanna) Gabriel, badessa, che resse il monastero di Leopoli, ma, ingiustamente calunniata, venne a Roma, dove visse in povertà e letizia, fondando la Congregazione delle Suore Benedettine della Carità e organizzando l'opera di apostolato sociale nota come Casa Famiglia, per le operaie povere o lontane dalla famiglia.

Beato Giuseppe Raimondo Ferragud Gibres
José Ferragud Girbés, fedele laico, nacque ad Algemesí (Valencia) il 10 ottobre 1887 e fu battezzato il 12 ottobre 1887 nella chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo. Si sposò il 21 gennaio 1914 con la sig.na Josefa Borrás Borrás ed ebbero otto figli. Contadino di comunione quotidiana e di molta preghiera, aderì a diverse associazioni di apostolato e fu molto noto per il suo impegno nel Sindacato degli operai cattolici. Il 27 luglio fu imprigionato e trascorse la sua prigionia nella serenità orante che veniva dalla sua fede profonda. Il 24 settembre 1936 ad Alcira (Valencia) subì il martirio al grido di: "Viva Cristo Re!", dopo aver perdonato i suoi assassini. La sua beatificazione è stata celebrata da Papa Giovanni Paolo II l'11 marzo 2001.
Ad Alzira, nello stesso territorio in Spagna, beato Giuseppe Raimondo Ferragud Girbés, martire, che, padre di famiglia, cadde per Cristo vittima dei persecutori della fede.

San Pietro l'Aleuta
Personaggio semileggendario, sarebbe vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Indigeno delle isole Aleutine, fu battezzato dai missionari della Chiesa russa. Secondo la tradizione, venne catturato dagli spagnoli a Port Ross, in California, insieme ad altri tredici aleuti ortodossi. Gli spagnoli lo consegnarono ai missionari gesuiti, i quali, non riconoscendo come validi i sacramenti della Chiesa ortodossa, costringevano i prigionieri ad essere battezzati nella Chiesa cattolica. Gli aleuti, però, rifiutarono di farsi ribattezzare. I gesuiti avrebbero allora sottoposto Pietro alla tortura, per spaventare i suoi compagni: gli amputarono le dita delle mani e dei piedi, e gli rovinarono le piante dei piedi e delle mani. Il 29 giugno 1815 Pietro morì, senza aver rinnegato la fede ortodossa. E' venerato nella Chiesa ortodossa d'America, pur senza aver ricevuto una canonizzazione formale. (Bibliotheca Sanctorum Orientalium)

Beata Incarnazione Gil Valls
Encarnación Gil Valls, fedele laica, nacque a Onteniente (Valencia) il 27 gennaio 1888, fu battezzata il medesimo giorno e cresimata il 24 maggio 1893. Ricevette la prima comunione nel 1899 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria. Insegnante di scuola elementare e donna di preghiera trasmise ai suoi allievi la fede in Dio. Aderì all'Azione Cattolica e ad altre associazioni apostoliche, specialmente quelle per il culto all'Eucaristia, fu anche una catechista molto efficace. Dedita alle opere di carità, per non abbandonare il suo fratello sacerdote, Don Gaspar, il 24 settembre 1936, donò la vita per Cristo nel Porto di Ollería (Valencia). La sua beatificazione è stata celebrata da Papa Giovanni Paolo II l'11 marzo 2001.
Nella cittadina di Ollería sempre nel territorio di Valencia, beata Incarnazione Gil Valls, vergine e martire, che andò invitta incontro a Cristo Sposo portando la lampada accesa.

Beato Anton Martin Slomsek
Nato nel 1800 nel villaggio di Slom, in Slovenia, Anton Martin Slomsek studiò teologia in Germania e divenne sacerdote a 24 anni. Nel corso del 1846 fu dapprima nominato parroco a Celje e poi vescovo-principe di Maribor. Grande conoscitore della Bibbia e dei Padri, era un efficace predicatore. Sostenne il clero e chiamò in diocesi alcuni ordini religiosi come i Lazzaristi. In un territorio che sentiva l'influenza del mondo ortodosso fondò la Confraternita dei santi Cirillo e Metodio. Morì nel 1862. È beato dal 1999.
A Maribor in Slovenia, beato Antonio Martino Slomšek, vescovo, che ebbe grande cura della vita cristiana delle famiglie e della formazione del clero e lottò con tutte le forze per l'unità della Chiesa.

Beato Dalmazio Moner
A 15 anni entrò nell'Ordine a Gerona. Dopo gli anni di formazione si dedicò prima all'insegnamento e poi fu incaricato di fondare un convento a Castillon de Ampurias. Nel 1331 ritornò a Gerona. Qui nel giardino del convento si costruì una grotta in cui ritirarsi a pregare nella solitudine. Fu predicatore, maestro dei novizi, uomo di intensa vita interiore e la straordinaria efficacia della sua preghiera gli meritò ovunque fama di santità.
A Gerona nella Catalogna in Spagna, beato Dalmazio Moner, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, insigne amante della solitudine e del silenzio.

Festa dei Santi dell'Alaska
Il 24 settembre 1794 sbarcarono in Alaska i primi missionari ortodossi russi ed in tale anniversario è stata prevista annualmente la festa di Tutti i Santi dell'Alaska. Tra essi si ricordano San Pietro l'Aleuta, protomartire ortodosso d'America, il martire San Giovenale, San Giacomo Netsvetov e Sant'Ermanno dell'Alaska.

Sant'Antonio Gonzalez
A Nagasaki in Giappone, sant'Antonio González, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire, che, mandato in Giappone con cinque compagni e poco dopo arrestato, fu sottoposto per due volte al supplizio dell'acqua e, preso dalla febbre, precedette gli altri nella morte sotto il comandante supremo Tokugawa Yemitsu.

San Gerardo Sagredo
Ungheria
In Pannonia, nel territorio dell'odierna Ungheria, san Gerardo Sagredo, vescovo di Csanád e martire, che fu maestro di sant'Emerico, principe adolescente, figlio del re santo Stefano, e morì lapidato presso il Danubio nella rivolta di alcuni pagani del luogo.

Beati Guglielmo Spenser e Roberto Hardesty
A York in Inghilterra, beati martiri Guglielmo Spenser, sacerdote, e Roberto Hardesty, che, condannati a morte sotto la regina Elisabetta I, il primo perché sacerdote, l'altro perché lo aveva ospitato, furono appesi al patibolo.

Beato Giuseppe Maria Ferrandiz Hernandez
Nel villaggio di Rotglá y Corbera nello stesso territorio in Spagna, beato Giuseppe Maria Ferrándiz Hernández, sacerdote e martire, che, durante la stessa persecuzione, portò a termine la sua battaglia per la fede.

Beato Giuseppe Raimondo Pasquale Ferrer Botella
Nel villaggio di Abalat de la Ribera nel territorio di Valencia in Spagna, beato Giuseppe Raimondo Pasquale Ferrer Botella, sacerdote e martire, che patì il martirio durante la persecuzione contro la fede.

San Rustico di Clermont
A Clermont-Ferrand in Aquitania, ancora in Francia, san Rustico, vescovo, che, essendo già sacerdote in questa città, accettò, con gaudio del popolo, l'onore dell'episcopato.

Sant'Isarno di Marsiglia
A Marsiglia in Provenza, sant'Isarno, abate, che, severo con se stesso, ma mite e pacifico con gli altri, rinnovò la disciplina regolare nel monastero di San Vittore.

Sant'Anatalo (Anatalone) di Milano
Primo vescovo di Milano.
Bastone pastorale, Mitra, Pallio
A Milano, sant'Anatalo, ritenuto primo vescovo di questa città.

Santi Andochio, Tirso e Felice
A Seaulieu nel territorio di Autun in Francia, santi Andochio, Tirso e Felice, martiri.

San Lupo di Lione
A Lione sempre in Francia, san Lupo, vescovo, vissuto in precedenza da anacoreta.

Beato Wolfango da Steinkirchen
Wolfango = che va come il lupo, dal tedesco
Palma

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