TuttoSchermo       Chiudi      

San Matteo
Matteo, chiamato anche Levi, viveva a Cafarnao ed era pubblicano, cioè esattore delle tasse. Seguì Gesù con grande entusiasmo, come ricorda San Luca, liberandosi dei beni terreni. Ed è Matteo che nel suo vangelo riporta le parole Gesù: "Quando tu dai elemosina, non deve sapere la tua sinistra quello che fa la destra, affinché la tua elemosina rimanga nel segreto... ". Dopo la Pentecoste egli scrisse il suo vangelo, rivolto agli Ebrei, per supplire, come dice Eusebio, alla sua assenza quando si recò presso altre genti. Il suo vangelo vuole prima di tutto dimostrare che Gesù è il Messia che realizza le promesse dell' Antico Testamento, ed è caratterizzato da cinque importanti discorsi di Gesù sul regno di Dio. Probabilmente la sua morte fu naturale, anche se fonti poco attendibili lo vogliono martire di Etiopia.
Banchieri, Contabili, Tasse
Matteo = uomo di Dio, dall'ebraico.
Angelo, Spada, Portamonete, Libro dei conti
Festa di san Matteo, Apostolo ed Evangelista, che, detto Levi, chiamato da Gesù a seguirlo, lasciò l'ufficio di pubblicano o esattore delle imposte e, eletto tra gli Apostoli, scrisse un Vangelo, in cui si proclama che Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo, ha portato a compimento la promessa dell'Antico Testamento.

San Giona
In data odierna il nuovo Martyrologium Romanum pone la commemorazione di San Giona profeta, figlio di Amittai. A lui è intitolato un libro del Vecchio Testamento e la sua famosa uscita dal ventre del pesce viene vista nel Vangelo come prefigurazione della resurrezione del Signore.
Dall'ebraico Jonah che significa 'colomba'.
Balena
Commemorazione di san Giona, profeta, figlio di Amittai, sotto il cui nome è intitolato un libro dell'Antico Testamento; la sua celebre uscita dal ventre di un grosso pesce è interpretata nel Vangelo come prefigurazione della Risurrezione del Signore.

Beato Marco da Modena
Marco da Modena, nato a Moncogno nella prima metà del XV secolo dalla nobile famiglia degli Scalabrini, va annoverato tra i grandi predicatori che sorsero tra i Domenicani in quel secolo. Prese l'abito religioso nella sua città natale. Dotato di eloquenza persuasiva, predicò instancabilmente in diverse città d'Italia. Fu priore del Convento di Pesaro, che guidò con fermezza ma anche saggezza, facendosì conoscere non solo tra i confratelli ma anche tra i fedeli. Una volta una donna si gettò ai suoi piedi supplicandolo di richiamare alla vita il suo bimbo appena morto. Padre Marco si raccolse in preghiera e poi rispose alla donna di non desiderare che il figlio tornasse in vita, perché non sarebbe vissuto molto, incontrando una morte penosa. Poiché la madre insisteva, con l'intercessione del Padre, ottenne da Dio quanto essa chiedeva, ma come le era stato predetto da Marco, il fanciullo giunto all'età di quattordici anni morì di peste. Marco morì a Pesaro il 21 settembre 1498. Attualmente i suoi resti sono collocati nella chiesa di San Domenico a Modena. Pio IX ne ha confermato il culto nel 1857.
A Pesaro, beato Marco da Modena Scalabrini, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che riuscì a ricondurre molti fuorviati sulla via della giustizia.

Beato Eugenio García Pampliega
La passione dei monaci trappisti di Viaceli fu preceduta da quella di due confratelli  che erano rimasti al monastero. Infatti il giorno dell'espulsione i banditi marxisti avevano trattenuto con loro due sacerdoti, il segretario padre Eugenio García Pampliega e con lui anche il padre Vincenzo Pastor Garrido, probabilmente nella speranza di poter mettere le mani sul denaro dell'abbazia, che ritenevano ricca. Le loro investigazioni non dettero però alcun risultato. Il 21 settembre gli anarchici offrirono ai due padri di accompagnarli in macchina a Santander, ritardando la partenza fino a notte inoltrata, ma a una ventina di chilometri dal monastero li uccisero a colpi di pistola, abbandonandone i cadaveri sul ciglio della strada. Ritrovati il giorno seguente, la gente del posto li seppellì nel cimitero di Rumoroso. Soltanto nel 1940, dopo essersi accertati di tutte le voci che correvano, i monaci di Viaceli esumarono le due spoglie (sepolte senza cassa, uno sopra l'altro) e le trasportarono al monastero, seppellendole nel chiostro della lettura dietro il seggio abbaziale. Sono stati entrambi beatificati il 3 ottobre 2015.

Beato Vincenzo Pastor Garrido
La passione dei monaci trappisti di Viaceli fu preceduta da quella di due confratelli che erano rimasti al monastero. Infatti il giorno dell'espulsione i banditi marxisti avevano trattenuto con loro due sacerdoti, padre Vincenzo Pastor Garrido e con lui anche il padre Eugenio García Pampliega, probabilmente nella speranza di poter mettere le mani sul denaro dell'abbazia, che ritenevano ricca. Le loro investigazioni non dettero però alcun risultato. Il 21 settembre gli anarchici offrirono ai due padri di accompagnarli in macchina a Santander, ritardando la partenza fino a notte inoltrata, ma  a una ventina di chilometri dal monastero li uccisero a colpi di pistola, abbandonandone i cadaveri sul ciglio della strada. Ritrovati il giorno seguente, la gente del posto li seppellì nel cimitero di Rumoroso. Soltanto nel 1940, dopo essersi accertati di tutte le voci che correvano, i monaci di Viaceli esumarono le due spoglie (sepolte senza  cassa, uno sopra l'altro) e le trasportarono al monastero, seppellendole nel chiostro della lettura dietro il seggio abbaziale. Sono stati entrambi beatificati il 3 ottobre 2015.

San Pietro Maubant
Pierre Philbert Maubant fu un sacerdote dell’Istituto delle Missioni Estere di Parigi. Dopo due anni di ministero in patria, entrò nel Seminario delle Missioni Estere e fu destinato in Cina, ma, col permesso dei superiori, cambiò destinazione, per accompagnare il Vicario Apostolico di Corea. Rimasto da solo, intraprese l’attività missionaria, affiancato in seguito dal confratello padre Jacques Chastan e dal nuovo Vicario di Corea, monsignor Laurent Imbert. A seguito dell’arresto di quest’ultimo e dei suoi numerosi appelli a consegnarsi alle autorità, per evitare la dispersione del loro gregge, i padri Maubant e Chastan obbedirono. Uniti al loro Vescovo, subirono il martirio per decapitazione il 21 settembre 1839. Beatificati il 5 maggio 1925, vennero canonizzati il 6 maggio 1984, nel gruppo dei 102 Martiri Coreani.
Presso Sai-Nam-Hte in Corea, passione dei santi martiri Lorenzo Imbert, vescovo, Pietro Maubant e Giacomo Chastan, sacerdoti della Società per le Missioni Estere di Parigi, che per salvare la vita di altri cristiani si consegnarono ai soldati e furono trafitti con la spada.

San Giacomo Chastan
Jacques-Honoré Chastan fu un sacerdote dell’Istituto delle Missioni Estere di Parigi. Dopo due anni di ministero nella diocesi di Digne, entrò nel Seminario delle Missioni Estere. Desideroso di recarsi in Corea, poté riuscirci solo nel 1835, affiancando il confratello padre Pierre Maubant e il nuovo Vicario di Corea, monsignor Laurent Imbert. A seguito dell’arresto di quest’ultimo e dei suoi numerosi appelli a consegnarsi alle autorità, per evitare la dispersione del loro gregge, i padri Maubant e Chastan obbedirono. Uniti al loro Vescovo, subirono il martirio per decapitazione il 21 settembre 1839. Beatificati il 5 maggio 1925, vennero canonizzati il 6 maggio 1984, nel gruppo dei 102 Martiri Coreani.
Presso Sai-Nam-Hte in Corea, passione dei santi martiri Lorenzo Imbert, vescovo, Pietro Maubant e Giacomo Chastan, sacerdoti della Società per le Missioni Estere di Parigi, che per salvare la vita di altri cristiani si consegnarono ai soldati e furono trafitti con la spada.

San Lorenzo Imbert
Laurent-Joseph-Marius Imbert, Vicario apostolico di Corea e vescovo titolare di Capsa, fu il primo vescovo a metter piede in Corea, dopo viaggi lunghi e travagliati. Si diede a un’intensa attività apostolica, coadiuvato dai sacerdoti Jacques-Honoré Chastan e Pierre-Philibert Maubant. Condivise con essi anche il martirio, il 21 settembre 1839, dopo essere stato involontariamente tradito dal catechista Andrea Chong Hwagyŏng, ingannato da un delatore. È stato canonizzato da papa Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984, inserito nel gruppo dei 102 martiri coreani.
Presso Sai-Nam-Hte in Corea, passione dei santi martiri Lorenzo Imbert, vescovo, Pietro Maubant e Giacomo Chastan, sacerdoti della Società per le Missioni Estere di Parigi, che per salvare la vita di altri cristiani si consegnarono ai soldati e furono trafitti con la spada.

Beata Caterina Aliprandi da Asti
Caterina nacque verso il 1466 da nobile famiglia astigiana e venne destinata dai genitori al matrimonio con un ricco gentiluomo del posto. Ancora trentenne, riuscì a convincere il marito a vestire l'abito francescano, consentendole così di poter entrare nel monastero di Santa Chiara in Alessandria. Nel 1526 fu destinata con cinque consorelle a fondare un nuovo monastero in Asti, che prese il nome di Convento del Gesù. Qui fece la portinaia, ma ben presto divenne famosa per le profezie ed i miracoli che i devoti iniziarono ad attribuirle. Come essa stessa avrebbe profetizzato, rimase vittima della peste e morì il 7 settembre 1529, cantando le lodi a Maria, di cui le compagne in quel momento festeggiavano la natività.

Santa Maura di Troyes
La santa francese Maura di Troyes era di famiglia nobile. Religiosissima fin da piccola, convinse il padre ad approfondire la vita di fede sotto laguida del vescovo Prudenzio. Il fratello si era fatto prete e lei ereditò una cospicua fortuna che spese per i poveri e per la Chiesa. Maura morì a soli 23 anni intorno all'850.
A Troyes sulla Senna in Francia, santa Maura, vergine, assidua nelle opere di pietà e di carità.

Sant'Alessandro di Roma
Vescovo nelle vicinanze di Roma, i suoi miracoli attirarono l'attenzione del popolo ed egli fu arrestato e martirizzato sulla via Claudia, a circa venti miglia da Roma. San Damaso traslò le sue reliquie in una chiesa romana.
Alessandro = protettore di uomini, dal greco
Sempre a Roma al ventesimo miglio della via Cassia in località ad Baccanas, sant'Alessandro, martire.

Santi Eusebio, Nestabo e Zenone
A Gaza in Palestina, santi martiri Eusebio, Néstabo e Zenone, fratelli: al tempo dell'imperatore Giuliano l'Apostata, assaliti dalla folla dei pagani, furono fatti a pezzi e uccisi. Subì con loro il martirio anche san Nestore, che per le ferite ricevute portò poco dopo a termine il suo combattimento.

Santi Francesco Jaccard e Tommaso Tran Van Thien
Nella fortezza di Quang-Tri in Annamia, ora Viet Nam, santi martiri Francesco Jaccard, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi, e Tommaso Trin Van Thiin, che, sotto l'imperatore Minh Ming, subirono per Cristo carcere e percosse e morirono, infine, strangolati.

San Quadrato di Magnesia
In Grecia, commemorazione di san Quadrato, discepolo degli Apostoli, che, come si tramanda, durante la persecuzione dell'imperatore Adriano, raccolse con fede e carità la Chiesa dispersa per timore e dedicò all'imperatore un libro in difesa della religione cristiana dall'insigne dottrina apostolica.

Beati Vincenzo Galbis Girones ed Emanuele Torrò Garcia
Nel villaggio di Benisoda nel territorio di Valencia in Spagna, beati martiri Vincenzo Galbis Gironés, padre di famiglia, ed Emanuele Torró García, che, conformandosi alla passione di Cristo, imitarono nel trionfo del martirio colui che avevano venerato.

Beato Tristano de Salazar
Vissuto nel convento di Santa Maria in Burcena (Spagna), il Beato Tristano de Salazar, illustrò l'Ordine Mercedario con la penitenza e l'innocenza della sua vita. Colmo di meriti si addormentò nella pace del Signore.
L'Ordine lo festeggia il 21 settembre.

San Castore di Apt
Ad Apt nella Provenza, in Francia, san Cástore, vescovo, che, desideroso di spiegare la vita monastica ai fratelli di un monastero di nuova fondazione, chiese a san Giovanni Cassiano di comporre le celebri «Conferenze» sugli asceti d'Egitto.

San Cadoc di Llancarfan
Nel monastero di Llandcarfan nel Galles meridionale, san Cadóco, abate, sotto il cui nome furono fondati molti monasteri anche in Cornovaglia e in Bretagna.

San Landelino di Ettenheim
Nel monastero di Ettenheim nel Baden, in Germania, san Landelino, monaco, originario dell'Irlanda.

San Gerulfo (Gerolfo) di Tronchiennes
A Tronchiennes nella Fiandre, nell'odierno Belgio, san Gerolfo, martire, adolescente.

San Panfilo di Roma
A Roma sulla via Salaria antica, san Panfilo, martire.

Sant'Eusebio
Eusebio = uomo pio, timorato di Dio, dal greco
Palma

       Chiudi