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Santi Martiri Coreani (Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e 101 compagni)
L'azione dello Spirito, che soffia dove vuole, con l'apostolato di un generoso manipolo di laici è alla radice della santa Chiesa di Dio in terra coreana. Il primo germe della fede cattolica, portato da un laico coreano nel 1784 al suo ritorno in Patria da Pechino, fu fecondato sulla meta del secolo XIX dal martirio che vide associati 103 membri della giovane comunità. Fra essi si segnalano Andrea Kim Taegon, il primo presbitero coreano e l'apostolo laico Paolo Chong Hasang. Le persecuzioni che infuriarono in ondate successive dal 1839 al 1867, anziché soffocare la fede dei neofiti, suscitarono una primavera dello Spirito a immagine della Chiesa nascente. L'impronta apostolica di questa comunità dell'Estremo Oriente fu resa, con linguaggio semplice ed efficace, ispirato alla parabola del buon seminatore, del presbitero Andrea alla vigilia del martirio. Nel suo viaggio pastorale in quella terra lontana il Papa Giovanni Paolo II, il 6 maggio 1984, iscrisse i martiri coreani nel calendario dei santi. La loro memoria si celebra nella data odierna, perché un gruppo di essi subì il martirio in questo mese, alcuni il 20 e il 21 settembre. (Mess. Rom.)
Andrea = virile, gagliardo, dal greco
Palma
Memoria dei santi Andrea Kim Tae-gon, sacerdote, Paolo Chong Ha-sang e compagni, martiri in Corea. In questo giorno in un'unica celebrazione si venerano anche tutti i centotrè martiri, che testimoniarono coraggiosamente la fede cristiana, introdotta la prima volta con fervore in questo regno da alcuni laici e poi alimentata e consolidata dalla predicazione dei missionari e dalla celebrazione dei sacramenti. Tutti questi atleti di Cristo, di cui tre vescovi, otto sacerdoti e tutti gli altri laici, tra i quali alcuni coniugati altri no, vecchi, giovani e fanciulli, sottoposti al supplizio, consacrarono con il loro prezioso sangue gli inizi della Chiesa in Corea.

San Giuseppe Maria de Yermo y Parres
Nacque nella tenuta di Jalmolonga, municipio di Malinalco, nello Stato del Messico il 10 novembre 1851. All'età di 16 anni lasciò la casa paterna per fare ingresso nella Congregazione della Missione a Città del Messico. Dopo una sofferta crisi vocazionale abbandonò quella famiglia religiosa e continuò la strada verso il sacerdozio nella diocesi di León, e ivi fu ordinato sacerdote il 24 agosto 1879. Nel suo ministero sentì l'esigenza di fondare una casa di accoglienza per i bambini abbandonati. Il 13 dicembre 1885, seguito da quattro giovani coraggiose, diede inizio all'Asilo del Sagrado Corazón sulla collina del Calvario. Quel giorno è anche l'inizio della nuova famiglia religiosa delle «Serve del Sacro Cuore di Gesù e dei Poveri». Fondò poi scuole, ospedali, case di accoglienza per anziani, orfanotrofi, una casa di rigenerazione della donna, e poco prima della sua morte avvenuta nel 1904, portò la sua famiglia religiosa nella difficile missione tra gli indigeni tarahumaras del nord del Messico. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 6 maggio 1990.
A Puebla in Messico, beato Giuseppe Maria de Yermo y Parres, sacerdote, che fondò la Congregazione delle Serve del Sacro Cuore di Gesù e dei Poveri per soccorrere i bisognosi nelle necessità dell'anima e del corpo.

Beata Maria Teresa di San Giuseppe (Anna Maria Tauscher van den Bosch)
La beata Maria Teresa di San Giuseppe, al secolo Anna Maria Tauscher van den Bosch, nacque il 19 giugno 1855 a Sandow, nel Brandeburgo (oggi in Polonia), da genitori luterani profondamente credenti. In giovane età visse anni d'intensa, travagliata ricerca religiosa che la condussero al cattolicesimo: una scelta che le costò l'esclusione dalla famiglia e il licenziamento dall'ospedale psichiatrico di Colonia, che dirigeva. Rimasta senza casa né lavoro, dopo un lungo vagare trovò a Berlino la sua «via»: iniziò a dedicarsi ai tanti «ragazzi di strada» "molti, figli di italiani" che vi erano abbandonati o trascurati. A tal fine fondò la Congregazione delle Suore Carmelitane del Divino Cuore di Gesù, che presto iniziò a dedicarsi anche ad anziani, poveri, emigranti, operai senza tetto, mentre nuove comunità nascevano in altri Paesi d'Europa e in America. Il carisma: mettere lo spirito contemplativo del Carmelo al servizio attivo dell'apostolato diretto. La fondatrice morì il 20 settembre 1938 a Sittard, nei Paesi Bassi. Sempre in Olanda, nella cattedrale di Roermond, venne beatificata il 13 maggio 2006.

San Giancarlo Cornay
Oggi la Chiesa ricorda molti martiri antichi e moderni. Ad esempio il numerosissimo gruppo di quelli uccisi in Corea nell'Ottocento. Jean-Charles Cornay era un sacerdote francese che, invece, fu ucciso in spregio alla fede nel Tonchino (Vietnam). E in modo molto cruento: fu fatto a pezzi. Apparteneva all'Istituto missioni estere di Parigi ed era approdato a Macao. Precusagli la via della Cina, suo obiettivo, restò nel Tonchino. Qui venne tradito, falsamente accusato di fomentare un'insurrezione, torturato, e - dopo il rifiuto di abiurare - condannato a morte nel 1837 a 28 anni.
Gianni = accorciativo di Giovanni; Gian- o Giam- nei nomi composti
Palma
Nella fortezza di Son-Tây nel Tonchino, ora Viet Nam, san Giovanni Carlo Cornay, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi e martire, che, dopo crudeli torture, per decreto dell'imperatore Minh M?ng fu fatto a pezzi e infine decapitato per la sua fede cristiana.

Beato Francesco de Posadas
A 18 anni entrò nel convento di Scala Coeli, presso Cordova, costruito e santificato dal suo concittadino il b. Alvaro. Ardente propagatore del Rosario, vivace predicatore, apostolo instancabile, ottenne dai contemporanei l'elogio di "San Vincenzo redivivo". Rifiutò umilmente le sedi vescovili di Alghero in Sardegna e di Cadice. Morì semplice religioso il 20 settembre 1713 a Cordova sua città natale.
A Córdova in Spagna, beato Francesco de Posadas, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che, insigne per penitenza, umiltà e carità, annunciò Cristo per quarant'anni in questa regione.

Beato Tommaso Johnson
A Londra in Inghilterra, beato Tommaso Johnson, sacerdote della Certosa di questa città e martire, che, sotto il re Enrico VIII, per la sua fedeltà alla Chiesa morì consunto dalla fame e dalla malattia nel carcere di Newport, nono del novero dei suoi confratelli.

Santi Lorenzo Han I-hyong e compagni
A Seul in Corea, santi Lorenzo Han I-hyŏng, catechista, e sei compagni, martiri, che, strangolati in diverse carceri, subirono il martirio per Cristo. La loro memoria si celebra oggi insieme a quella degli altri martiri di questa regione.

Santi Ipazio, Asiano e Andrea
A Costantinopoli, santi martiri Ipazio e Asiano, vescovi, e Andrea, sacerdote, che per aver difeso il culto delle sacre immagini sotto l'imperatore Leone l'Isaurico, dopo crudeli e atroci torture, furono dati in pasto ai cani.

Beato Adelpreto di Trento
Bastone pastorale, Palma
Presso la città di Arco in Trentino, beato Adelpreto, vescovo, che, strenuo difensore dei poveri, degli orfani e della libertà della Chiesa, fu tratto dai nemici in un agguato e morì crudelmente percosso.

Beato Adelpreto di Trento
Bastone pastorale, Palma
Presso la città di Arco in Trentino, beato Adelpreto, vescovo, che, strenuo difensore dei poveri, degli orfani e della libertà della Chiesa, fu tratto dai nemici in un agguato e morì crudelmente percosso.

Sant'Eustachio Placido
Eustachio = ricco di spighe, dal greco
Palma
A Roma, commemorazione di sant'Eustachio martire, il cui nome è venerato in un'antica diaconia dell'Urbe.

San Dorimedonte
A Sinnada in Frigia, nell'odierna Turchia, san Dorimedonte, martire.

Santa Susanna di Eleuteropoli
Susanna = giglio, la donna pura, dall'ebraico
Palma

Santa Fausta di Narni
Fausta = propizia, favorevole, dal latino
Palma

Beata Candida da Como
Candida = semplice, innocente, dal latino

Santa Candida
Candida = semplice, innocente, dal latino
Palma

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