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San Gregorio I, detto Magno
(Papa dal 03/09/590 al 12/03/604)
Nacque verso il 540 dalla famiglia senatoriale degli Anici e alla morte del padre Gordiano, fu eletto, molto giovane, prefetto di Roma. Divenne poi monaco e abate del monastero di Sant'Andrea sul Celio. Eletto Papa, ricevette l'ordinazione episcopale il 3 settembre 590. Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della Chiesa, nella sollecitudine caritativa, nell'azione missionaria. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletico e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo. Morì il 12 marzo 604.
Cantanti, Musicisti, Papi
Colomba, Gabbiano
Memoria di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa: dopo avere intrapreso la vita monastica, svolse l’incarico di legato apostolico a Costantinopoli; eletto poi in questo giorno alla Sede Romana, sistemò le questioni terrene e come servo dei servi si prese cura di quelle sacre. Si mostrò vero pastore nel governare la Chiesa, nel soccorrere in ogni modo i bisognosi, nel favorire la vita monastica e nel consolidare e propagare ovunque la fede, scrivendo a tal fine celebri libri di morale e di pastorale. Morì il 12 marzo.
(12 marzo: A Roma presso san Pietro, deposizione di san Gregorio I, papa, detto Magno, la cui memoria si celebra il 3 settembre, giorno della sua ordinazione).

San Mansueto di Toul
Mansueto = docile, affabile, dal latino
Bastone pastorale
A Toul nella Gallia belgica, ora in Francia, san Mansueto, primo vescovo della città.

San Marino
Siamo nel 257 d.C.: Marino, giunto nella zona del Monte Titano in cerca di pietre da lavorare, restò affascinato dal maestoso Monte e vi si recava spesso. Inoltre, convertiva la popolazione riminese al cristianesimo. Dopo le accuse infamanti di una donna, Marino fu costretto a rifugiarsi nella foresta del Monte Titano per sfuggire alle persecuzioni. Grazie alle preghiere di Marino avvenne il miracolo: la donna si ravvide. La leggenda narra anche che Marino e Leone, per evitare altre esperienze di quel tipo, si ritirarono, assieme alla sua piccola comunità, in vetta al Monte Titano, recintando la zona del loro rifugio. Il terreno però era di proprietà di donna Felicissima il cui figlio Verissimo si recò sul posto per scacciare Marino. Egli si oppose alla violenza con la sola forza delle preghiere al Signore: il giovane rimase come paralizzato. In seguito donna Felicissima si recò in supplica da Marino, chiedendo perdono per l'atto violento del figlio Verissimo. Il giovane tornò alla normalità. La donna donò il territorio a Marino che vi morì nell'anno 301. Il vescovo di Rimini San Gaudenzio gli conferì l'ordine del diaconato. È l'unico Santo fondatore di uno Stato e patrono della Repubblica che porta il suo nome assieme ai compatroni San Leone e Sant'Agata.
San Marino, Diaconi
Marino = uomo del mare, dal latino
Sul monte Titano vicino a Rimini, san Marino, diacono e anacoreta, che si ritiene abbia condotto il popolo ancora pagano alla luce del Vangelo e alla libertà di Cristo.

Beato Bartolomeo Gutierrez e compagni
Nel 1606 s'imbarcò per le missioni del Giappone.Costretto a sostare  per sei anni a Manila (Filippine), vi esercitò l'ufficio di maestro dei novizi.
Nel 1612 giunse in Giappone, ma dopo appena tre anni fu espulso. Iniziata una cruenta persecuzione, in seguito alla morte di confratelli e catechisti, fu richiesto il suo ritorno in Giappone per il bene dei convertiti ed egli il 12 agosto 1618 rientrò di nascosto a Nagasaki. Fino al novembre 1629, fra insidie e patimenti indicibili, lavorò tra i fedeli, dando splendido esempio di penitenza e di fervore.Incarcerato nel novembre del 1629 a Nagasaki e per due anni a Omura, benché sottoposto a tremende sofferenze, non tralasciò mai l'apostolato tra i carcerieri.
Nel 1631 fu sottoposto al tormento delle acque bollenti solfuree del monte di Ungen e il 3 novembre 1632 fu martirizzato.
A Nagasaki in Giappone, beati Bartolomeo Gutiérrez, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino, e cinque compagni, martiri, che in odio alla fede cristiana furono dapprima immersi in acque sulfuree bollenti e poi dati al rogo.

Beata Brigida di Gesù Morello
Nacque il 17 giugno 1610 a San Michele Pagana (Genova) sulla Riviera di Levante, sesta di undici figli, crebbe in ambiente profondamente cristiano. A 23 anni, il 14 ottobre 1633 sposò Matteo Zancano di Cremona. A 27 anni, l'11 novembre 1637 rimase vedova. Nel 1640 si trasferì a Piacenza, mettendosi sotto la direzione spirituale dei gesuiti. Nel 1646 raccolse alcune giovani nella sua casa a Parma, sotto la denominazione di Sant'Orsola. Diede così inizio alla congregazione delle Orsoline di Maria Immacolata. Morì a Piacenza il 3 settembre 1679. È stata beatificata da Giovanni Paolo II il 15 marzo 1998.
A Piacenza, beata Brigida di Gesù Morello, che, rimasta vedova, si consacrò al Signore dedicandosi con tutte le forze alla penitenza e alle opere di carità e fondò la Congregazione delle Suore Orsoline di Maria Immacolata per l'educazione cristiana della gioventù femminile.

Beato Guala di Brescia
Ricevette da s. Domenico l'abito e da lui fu designato priore di Brescia. Alla morte di s. Domenico ebbe la visione della sua entrata in paradiso. Fu inquisitore della fede e legato pontificio. La sua perspicace prudenza gli consentì una provvidenziale opera pacificatrice tra le popolazioni dell'alta Italia e l'imperatore Federico II. Papa Gregorio IX gli affidò la diocesi di Brescia, in cui fu pastore sollecito anche del bene temporale dei suoi figli.
Bastone pastorale
Nel territorio di Astino nella Val Camonica in Lombardia, beato Guala, vescovo di Brescia, dell'Ordine dei Predicatori, che, al tempo dell'imperatore Federico II, si adoperò con saggezza per la pace della Chiesa e della società civile e fu condannato all'esilio.

Beato Commendatore di Cordova
Questo Beato Commendatore mercedario, cavaliere laico, è chiamato di Cordova perché in questa città spagnola venne inviato per redimere, nonostante si ignori il suo nome, egli è scritto nel libro della vita e onorato dall'Ordine della Mercede. Per la confessione e difesa della verità cattolica, nella città di Cordova fu catturato dai mussulmani i quali non riuscendo a fargli rinnegare la sua fede in Cristo, lo legarono ad un albero secolare e dopo diversi tormenti spirò trafitto da frecce. Dopo la sua morte il vecchio albero riprese vigore e nelle sue foglie prodigiosamente vi era impresso lo stemma dell'Ordine. L'Ordine lo festeggia il 3 settembre.

Beati Giovanni Battista Bottex, Michele Francesco de la Gardette e Francesco Giacinto le Livec de Tresurin
Sempre a Parigi, nello stesso giorno e anno, beati martiri Giovanni Battista Bottex, Michele Maria Francesco de la Gardette, Francesco Giacinto le Livec de Trésurin, che nella stessa circostanza morirono per Cristo nel carcere di "La Force".

Beati Andrea Abel Alricy e 71 compagni
A Parigi in Francia, passione dei beati Andrea Abele Alricy, sacerdote, e settantuno compagni, martiri, in gran parte sacerdoti che, dopo una prima strage eseguita il giorno precedente, rinchiusi nel Seminario di Saint-Firmin come in un carcere, furono massacrati in odio alla Chiesa.

Santi Giovanni Pak Hu-jae e compagni
A Seul in Corea, passione dei santi Giovanni Pak Hu-jae e cinque compagne, martiri, che, durante la persecuzione, condotti davanti al tribunale criminale in quanto cristiani, dopo aver subito crudeli supplizi per la fede, morirono decapitati.

Santa Basilissa di Nicomedia
Con poche e scarne parole il Martyrologium Romanum cita oggi la vergine e martire Santa Basilissa di Nicomedia, morta in Bitinia all’inizio del IV secolo.
A Nicomedia in Bitinia nell'odierna Turchia, santa Basilissa, vergine e martire.

Santa Febe (Phoebe)
Febe = lucente, spendente, dal greco
Commemorazione di santa Febe, serva del Signore tra i fedeli di Kenchris, in Grecia, che assistette insieme a molti altri il beato Paolo Apostolo, come egli stesso attesta nella Lettera ai Romani.

San Remaclo (Rimagilo) di Stavelot
Nel monastero di Stavelot nel Brabante, nell'odierno Belgio, san Rimágilo, vescovo e abate, che, dopo quello di Solesmes, fondò i due monasteri di Stavelot e di Malmedy nella solitudine della foresta delle Ardenne.

Sant'Aigulfo (Aigolfo) di Lerins
Aigulfo = protegge dai lupi, dall'arcaico sassone
Nell'isola di Lérins nella Provenza in Francia, sant'Aigolfo, abate, e compagni monaci, che si ritiene abbiano subito il martirio durante un'incursione dei Saraceni.

Beato Eustachio Felix
Eustache Félix, sacerdote professo dei Padri della Dottrina Cristiana, morì martire durante la Rivoluzione Francese. E' stato beatificato da Papa Pio XI il 17 ottobre 1926 con altre 190 vittime della medesima persecuzione.

Beato Claudio Bochot
Claude Bochot, sacerdote professo dei Padri della Dottrina Cristiana, morì martire durante la Rivoluzione Francese. E' stato beatificato da Papa Pio XI il 17 ottobre 1926 con altre 190 vittime della medesima persecuzione.

San Vitaliano di Capua
Catanzaro
Vitaliano = figlio di Vitale
Bastone pastorale
A Montesarchio in Campania, san Vitaliano, vescovo.

San Crodogango di Sees
A Sées in Neustria, sempre in Francia, san Crodogango, vescovo e martire.

San Sandalio di Cordova
A Córdova in Spagna, san Sandalio, martire.

Sant'Ausano di Milano
A Milano, sant'Ausano, vescovo.

San Mac Nisse
In Irlanda, san Macanisio, vescovo.

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