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Sant'Elpidio
Le informazioni su di lui sono frammentarie confuse. Pietro da Natalibus lo identifica con un eremita originario della Cappadocia e venuto in Italia dove sarebbe morto. Lo scrittore Palladio lo ricorda come un eremita, vissuto presso Gerico per molti anni in una spelonca. Altri pensano che si tratti del diacono di San Basilio o dell'Elpidio ricordato nella vita di S. Carotone. Una vita redatta verso il XII secolo, e trovata in un leggendario della Biblioteca Capitolare di Spoleto, non ha alcun valore storico. Visto, però, che il suo culto è particolarmente vivo nel Piceno, dove diverse città portano il suo nome, l'ipotesi più probabile è che egli sia vissuto proprio questa regione.
Elpidio = speranza, dal greco.
Bastone pastorale
Nelle Marche, sant'Elpidio, del cui nome fu poi insignita la cittadina, in cui si conserva il suo corpo.

San Lanfranco di Vercelli
San Lanfranco fu l'undicesimo della serie dei vescovi vercellesi, successore di Sant'Emiliano I. Governò la diocesi per nove anni, alla fine del V secolo. Scrive il Massa: "Dopo la morte, fu canonicamente acclamato per santo da tutti gli scrittori, sì vercellesi che forestieri". Il nome di questo santo vescovo vercellese non è mai stato inserito nel Martirologio Romano, ma proprio l'ultima edizione di quest'ultimo indica come sia legittimo il culto quali "santi" e "beati" di quei personaggi cui questi titoli sono stati riconosciuti nei calendari e cataloghi diocesani.
Mitra, Pastorale

Sant'Alberto di Pontida
Alberto, della nobile famiglia dei Prezzati, fu un soldato che, per una grave ferita riportata, lasciò la vita delle armi per cercare la pace di Cristo. Dopo un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, in Spagna, si ritirò a Pontida, sua città natale, dove nella seconda metà del secolo XI, fondò un monastero che dedicò a san Giacomo, basato sulla regola di Ugo di Cluny (morto nel 1109). Dopo un periodo di noviziato a Cluny, fu superiore a Pontida come successore del compagno Guido. Morì nel 1095 o 1099. Le sue reliquie con quelle di san Guido, del quale non si conosce l'anno della morte, furono conservate nella chiesa del monastero di Pontida fino al 1373, quando, dopo un incendio, furono traslate nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Bergamo e nel 1911 tornarono a Pontida.
Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco
Bastone pastorale
A Pontida in provincia di Bergamo, santi Alberto e Vito, monaci, dei quali il primo antepose alle armi e agli onori del mondo il servizio a Cristo e fondò nella sua città un monastero improntato alle consuetudini cluniacensi, che il secondo governò.

Sant'Antonino di Apamea
Martire del I secolo, originario di Aribazos in Siria seconda. Secondo la tradizione il santo, passando un giorno ad Apamea, un'antica città che si trovava nei pressi del fiume Oronte, rimproverò i pagani che adoravano i loro idoli. Su richiesta del vescovo si adoperò per edificare ad Apamea una chiesa in onore della Santissima Trinità, ma non fece in tempo a realizzare l'opera perché fu assalito e ucciso dai pagani: aveva appena vent'anni. Il corpo di Antonino fu smembrato e seppellito in una caverna, sulla quale il vescovo fece costruire una basilica dedicata al santo, che però nel VII secolo fu distrutta. Le reliquie del martire sarebbero quindi state portate in Francia per poi essere spostate in Spagna a Palencia e a Pamiers. In quest'ultima città la popolazione venera Antonino come santo locale. Per questo motivo il martire è conosciuto anche con il nome di sant'Antonino di Pamiers.
Palma
Ad Apamea in Siria, sant'Antonino, martire, che, scalpellino, si tramanda sia stato ucciso a vent'anni dai pagani per avere abbattuto, a motivo della sua ardente fede, i loro idoli.

Beato Alessandro Carlo Lanfant
Anne-Alexandre-Charles-Marie Lanfant (Alessandro Carlo Lanfant) nacque a Lione il 9 settembre 1726 da famiglia borghese e, a quindici anni, entrò nella Compagnia di Gesù ad Avignone. Dedicatosi all'insegnamento, professò i voti religiosi nel 1760. Dal 1° settembre 1768, in seguito alla soppressione dei Gesuiti in Lorena, per qualche tempo fu predicatore dell'imperatrice Maria Teresa a Vienna; poi si stabilì a Parigi. Rinomato oratore, grande devoto del Sacro Cuore, Lanfant ricevette il titolo di predicatore del re Luigi XVI. Erano tempi difficili per il cattolicesimo francese, la Rivoluzione era alle porte, pronta a eliminare i fedeli del Papa. Il Lanfant si rifiutò di prestare giuramento sulla Costituzione civile e fu accusato di aver aiutato il sovrano ad assolvere il precetto pasquale. Alla fine dell'agosto 1792 fu arrestato e finì vittima dei massacri del 2 settembre 1792 presso l'abbazia Saint-Germain-des-Prés a Parigi insieme a molti altri religiosi. Fu beatificato da Pio XI il 17 ottobre 1926.

Beato Juan Franquesa Costa
Sacerdote, poeta e apostolo della devozione alla Sacra Famiglia, che diffondeva con tutti i mezzi a sua disposizione, sia nel confessionale e dal pulpito e la stampa. Ha pubblicato un mese dedicato alla Sacra Famiglia, due novene, due libri sull'Eucaristia, numerose collaborazioni a riviste cattoliche, oltre 300, numerose poesie al Nazareno, e la maggior parte dedicate alla Sacra Famiglia. Egli apparteneva alla comunità scolastica degli orfani poveri di Sant Julia de Vilatorta, ma era a Barcellona per predicare un ritiro. Rifugio a Sant Boi de Llobregat e nella sua città natale di Santa Fe, è stato riconosciuto come sacerdote e ucciso in Cervera il 2 settembre 1936. Le sue spoglie giacciono in una fossa comune nel cimitero di Cervera.

Beata Ingrid Elofsdotter di Skanninge (di Svezia)
Fondatrice del Monastero di Skanninge.
Visse nella metà del XIII sec. nell'Ostergotland, provincia della Svezia. Dopo aver fatto con sua sorella e altre donne un pellegrinaggio in Terrasanta, vestì l'abito dell'Ordine nella città di Skànninge, in attesa che fosse fondato un convento di suore. Il suo desiderio divenne realtà grazie all'interessamento di fra Pietro di Dacia (1230-1289), che assistette spiritualmente queste religiose. Il 2 settembre 1282 morì, mentre era priora.
A Skänninge in Svezia, beata Ingrid Elofsdotter, che, rimasta vedova, consacrò tutti i suoi beni alla gloria di Dio e dopo un pellegrinaggio in Terra Santa vestì l'abito delle monache dell'Ordine dei Predicatori.

Beato Apollinare da Posat (Jean-Jacques Morel)
Gian Giacomo Morel compì la sua formazione religiosa e scolastica alle dipendenze del vicario parrocchiale Francesco Giuseppe Morel, suo zio, tre anni dopo perfezionò la sua formazione nel collegio dei gesuiti S. Michele a Friburgo. A 23 anni vestì l'abito cappuccino nel convento di Zug con il nome di fra Apollinare da Posat (paese d'origine del padre). Ordinato sacerdote nel 1764, esercitò il ministero di aiuto al clero nelle parrocchie e della predicazione delle missioni al popolo. Fu martirizzato a Parigi durante la rivoluzione francese. Il 17 ottobre 1926 papa Pio XI lo annoverò tra i beati insieme ad altri 190 martiri.
Palma

Beati Martiri delle stragi di settembre
Una folta schiera di martiri cattolici trovò la morte in Francia all'inizio del settembre del 1792, nel pieno della Rivoluzione Francese, condannati per essersi rifiutati di prestare giuramento di fedeltà alla costituzione repubblicana antireligiosa. Furono uccisi in 4 diversi luoghi di Parigi tra il 2 ed il 3 settembre, con in testa i vescovi Giovanni Maria du Lau d'Alleman, Francesco Giuseppe e Pietro Ludovico de la Rochefoucauld, per poi seguire altri 188 sacerdoti e religiosi.Essi vennero beatificati da papa Pio XI nel 1926 e la loro festa ricorre negli anniversari del martirio.

Beati Giovanni Maria du Lau d'Alleman, Francesco Giuseppe e Pietro Ludovico de la Rochefoucauld e compagni
A Parigi in Francia, passione dei beati martiri Giovanni Maria du Lau d'Allemans, Francesco Giuseppe e Pietro Ludovico de la Rochefoucauld, vescovi, e novantatrè compagni, chierici o religiosi, che, radunati nel convento dei Carmelitani, furono trucidati per Cristo in odio alla religione per essersi rifiutati di prestare l'empio giuramento imposto al clero durante la rivoluzione francese.

Beati Carlo Luigi e Luigi Beniamino Hurtrel
I fratelli Charles-Louis e Louis-Benjamin Hurtrel, martiri durante la Rivoluzione Francese, non sono che uno dei molti casi di due fratelli o sorelle entrambi elevate agli onori degli altari. Charles-Louis, nato a Parigi nel 1760, era sacerdote professo dell'Ordine dei Minimi. Louis-Benjamin era invece un diacono dell'arcidiocesi di Parigi. Sono stati beatificati da Papa Pio XI il 17 ottobre 1926 con altre 189 vittime della medesima persecuzione.

Beato Francois-Joseph de La Rouchefoucauld-Maumont
A Parigi in Francia, passione dei beati martiri Giovanni Maria du Lau d'Allemans, Francesco Giuseppe e Pietro Ludovico de la Rochefoucauld, vescovi, e novantatrè compagni, chierici o religiosi, che, radunati nel convento dei Carmelitani, furono trucidati per Cristo in odio alla religione per essersi rifiutati di prestare l'empio giuramento imposto al clero durante la rivoluzione francese.

San Giusto di Lione
A Lione in Francia, deposizione di san Giusto, vescovo, che, lasciato l'episcopato dopo il Concilio di Aquileia, si ritirò insieme al lettore Viatore in un eremo in Egitto, dove condusse per alcuni anni umile vita in compagnia dei monaci; il suo santo corpo insieme alle ossa di san Viatore fu poi traslato a Lione.

San Guido (Vito) di Pontida
Guido = istruito, dall'antico tedesco
Bastone pastorale
A Pontida in provincia di Bergamo, santi Alberto e Vito, monaci, dei quali il primo antepose alle armi e agli onori del mondo il servizio a Cristo e fondò nella sua città un monastero improntato alle consuetudini cluniacensi, che il secondo governò.

San Siagrio di Autun
Nella diocesi di Autun in Francia, lottò intrepidamente contro la simonia, esigette rigore nel compimento della disciplina ecclesiastica e promosse gli studi teologici.
A Autun in Burgundia, ora in Francia, san Siagrio, vescovo, che nei concili ai quali prese parte rifulse per scienza e zelo.

Beato Brocardo
Sul monte Carmelo in Palestina presso la fonte di Elia, beato Brocardo, priore degli eremiti ai quali sant'Alberto, vescovo di Gerusalemme, diede come regola di vita che meditassero giorno e notte la legge del Signore e fossero vigili nella preghiera.

Beati Pietro Giacomo Maria Vitalis e 20 compagni
Nello stesso luogo, giorno e anno, beato Pietro Giacomo Maria Vitalis, sacerdote, e venti compagni, martiri, uccisi in odio alla Chiesa nella medesima circostanza nell'abbazia di Saint-Germain-des-Prés.

Sant'Abibo di Edessa
Abibo = padre, dalla radice sumerica hab
Palma
A Edessa nell'antica Siria, sant'Abib, diacono e martire, che, sotto l'imperatore Licinio, concluse il suo glorioso combattimento condannato al rogo dal governatore Lisania.

Sant'Agricola di Avignone
Agricola = agricoltore, dal latino
Ad Avignone in Provenza, sant'Agricola, vescovo, che, dopo aver condotto vita monastica nell'isola di Lérins, fu di aiuto a san Magno, suo padre, e gli succedette nell'episcopato.

Santi Teodota, Evodio, Ermogene e Callisto
Palma
A Nicea sempre in Bitinia, passione di santa Teódota con i figli Evódio, Ermógene e Callisto.

San Zenone e figli
Zenone = divino, che viene da Giove, Zeus greco
Palma
A Nicomedia in Bitinia, nell'odierna Turchia, san Zenone, martire.

San Nonnoso sul Monte Soratte
Sul monte Soratte sulla via Flaminia nel Lazio, san Nonnoso, abate.

San Prospero di Tarragona
Bastone pastorale
A Tarragona in Spagna, san Prospero, vescovo.

Sant'Elpidio di Lione
Elpidio = speranza, dal greco
Bastone pastorale

Beato Antonio Franco
Prelato Ordinario di Santa Lucia del Mela

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