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San Bartolomeo
Apostolo martire nato nel I secolo a Cana, Galilea; morì verso la metà del I secolo probabilmente in Siria. La passione dell'apostolo Bartolomeo contiene molte incertezze: la storia della vita, delle opere e del martirio del santo è inframmezzata da numerosi eventi leggendari.Il vero nome dell'apostolo è Natanaele. Il nome Bartolomeo deriva probabilmente dall'aramaico «bar», figlio e «talmai», agricoltore. Bartolomeo giunse a Cristo tramite l'apostolo Filippo. Dopo la resurrezione di Cristo, Bartolomeo fu predicatore itinerante (in Armenia, India e Mesopotamia). Divenne famoso per la sua facoltà di guarire i malati e gli ossessi. Bartolomeo fu condannato alla morte Persiana: fu scorticato vivo e poi crocefisso dai pagani. La calotta cranica del martire Bartolomeo si trova dal 1238 nel duomo di San Bartolomeo, a Francoforte. Una delle usanze più note legate alla festa di San Bartolomeo é il pellegrinaggio di Alm: la domenica prima o dopo San Bartolomeo, gli abitanti della località austriaca di Alm si recano in pellegrinaggio a St. Bartholoma, sul Konigssee, nel Berchtesgaden. I primi pellegrinaggi risalgono al XV secolo e sono legati allo scioglimento di un voto perché cessasse un'epidemia di peste.
Diocesi Campobasso-Boiano
Bartolomeo = figlio del valoroso, dall'aramaico
Coltello
Festa di san Bartolomeo Apostolo, comunemente identificato con Natanaele. Nato a Cana di Galilea, fu condotto da Filippo a Cristo Gesù presso il Giordano e il Signore lo chiamò poi a seguirlo, aggregandolo ai Dodici. Dopo l'Ascensione del Signore si tramanda che abbia predicato il Vangelo del Signore in India, dove sarebbe stato coronato dal martirio.

Beato Czeslaw Jozwiak
Czeslaw Jozwiak era legato all'oratorio salesiano di Poznan sin dalla fanciullezza. Aveva dieci anni quando vi mise piede per la prima volta. Suo padre lavorava come funzionario della polizia giudiziaria. Egli frequentava il ginnasio "San Giovanni Kanty" e allo stesso tempo svolgeva il compito di animatore di un circolo giovanile all'oratorio. Allo scoppio della guerra, pure lui si mise a lavorare in un negozio di cosmetici per l'impossibilità di continuare la scuola. Di lui si dice che era collerico di natura, spontaneo e pieno di energia, ma padrone di se stesso, constante, pronto al sacrificio e coerente. Guidato dal direttore don Agostino Piechura, lo si vedeva aspirare consapevolmente alla perfezione cristiana e progredire in essa. Godeva di indiscussa autorità di fronte ai più giovani. Secondo un suo compagno di carcere: "Era di buon carattere e di buon cuore, aveva l'anima come di cristallo…quando si è aperto di fronte a me ho capito che il suo cuore era libero da ogni macchia di peccato e da ogni cattiveria…mi ha confidato un suo pensiero che lo preoccupava, cioè di non macchiarsi di nessuna impurezza". Fu arrestato dai nazisti nel settembre 1940 con altri quattro giovani oratoriani; furono tutti decapitati a Dresda il 24 agosto 1942.
Palma
A Dresda in Germania, beati Ceslao Jóżwiak, Edoardo Kaźmierski, Francesco Kęsy, Edoardo Klinik e Iarognievo Wojciechowski, martiri, che, di origine polacca, gettati in carcere nello stesso periodo, patirono il martirio a colpi di scure.

Santa Giovanna Antida Thouret
Nasce a Sancey-le-Long in Francia il 27 novembre del 1765. Di famiglia povera, dedita al lavoro nei campi, Giovanna a sedici anni rimane orfana della mamma. Fin da giovane la santa dimostra una forte devozione alla Vergine e, malgrado la contrarietà del padre, riesce ad entrare nel convento delle Figlie della Carità a Parigi. In seguito allo scoppio della Rivoluzione francese l'ordine viene sciolto con la forza. Giovanna trova rifugio a Besançon, dove successivamente fonda la Congregazione delle suore della Carità. La sua opera si allarga arrivando fino a Napoli, città in cui Giovanna assume la direzione di un grande ospedale. In Francia invece è ostacolata dall'arcivescovo di Besançon che si rifiuta di approvare l'ordine da lei fondato, nonostante il riconoscimento pontificio. Giovanna non si abbatte e continua nella suo impegno di carità, formazione e lavoro apostolico. Colpita da emorragia cerebrale, muore la sera del 24 agosto del 1826. È proclamata Santa da Pio XI nel 1934.
Giovanna = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico.
Giglio
A Napoli, santa Giovanna Antida Thouret, vergine, che proseguì la vita religiosa, interrotta durante la rivoluzione francese, insieme ad alcune compagne, che a Besançon aggregò a sé nella nuova Congregazione delle Suore della Carità per dedicarsi alla formazione cristiana e civile dei giovani e alla carità verso i bambini abbandonati, i poveri e i malati, finendo poi i suoi giorni stremata da grandi tribolazioni.

Beato Edoardo Kazmierski
Edward Kazmierski, nato a Poznan, proveniva da una famiglia povera. Suo padre era calzolaio. Appena terminata la scuola elementare, fu costretto a lavorare in un negozio e poi in una azienda meccanica. Si inserì presto nell'oratorio salesiano e in questo ambiente poté sviluppare insolite doti musicali. Di lui si dice: la viva religiosità che attinse dalla famiglia lo portò ben presto, sotto la guida dei salesiani, alla maturità cristiana. Passava il tempo libero dopo il lavoro nell'ambiente dell'oratorio e cresceva nella devozione eucaristica e mariana. A 15 anni partecipò al pellegrinaggio a Czestokowa facendo a piedi una distanza di oltre 500 Km. Fu presidente del circolo San Giovanni Bosco e si entusiasmò per gli ideali salesiani. Vivace, costante nelle decisioni, coerente, amava cantare in chiesa, nel coro o da solista. A quindici anni scrisse alcune composizioni musicali. Lo caratterizzavano la sobrietà, la prudenza, la benevolenza. Nella prigionia dimostrò un grande amore verso i compagni. Aiutava volentieri i più anziani e fu totalmente libero da qualsiasi sentimento di odio verso i persecutori. Fu arrestato dai nazisti nel settembre 1940 con altri quattro giovani oratoriani; furono tutti decapitati a Dresda il 24 agosto 1942.
Palma
A Dresda in Germania, beati Ceslao Jóżwiak, Edoardo Kaźmierski, Francesco Kęsy, Edoardo Klinik e Iarognievo Wojciechowski, martiri, che, di origine polacca, gettati in carcere nello stesso periodo, patirono il martirio a colpi di scure.

Beato Jarogniew Wojciechowski
Jarogniew Wojciechowski proveniva da Poznan. Il padre gestiva un negozio di cosmetici. La vita di famiglia fu segnata a lungo da situazioni traumatiche a causa dell'alcolismo del padre che finì per abbandonare la famiglia. Jarogniew fu costretto a cambiare scuola e rimase sotto la cura di sua sorella maggiore. In tale situazione trovò appoggio nell'oratorio salesiano, alle cui attività partecipava con entusiasmo. Di lui le testimonianze ricordano che faceva il chierichetto dai salesiani, partecipava alle gite e alle colonie, suonava canti religiosi al pianoforte, partecipava alla vita religiosa della famiglia, ogni giorno riceveva la comunione e come gli altri compagni del gruppo si distingueva per la fraternità, il buon umore e l'impegno nelle attività, nei doveri e nella testimonianza. Egli spiccava tragli altri perché appariva piuttosto meditativo, tendeva ad approfondire la visione delle cose, cercava di capire gli avvenimenti, senza però cadere nella malinconia; era un dirigente nel miglior significato di questa parola. Fu arrestato dai nazisti nel settembre 1940 con altri quattro giovani oratoriani; furono tutti decapitati a Dresda il 24 agosto 1942.
Palma
A Dresda in Germania, beati Ceslao Jóżwiak, Edoardo Kaźmierski, Francesco Kęsy, Edoardo Klinik e Iarognievo Wojciechowski, martiri, che, di origine polacca, gettati in carcere nello stesso periodo, patirono il martirio a colpi di scure.

Beato Edoardo Klinik
Finì il ginnasio alla casa salesiana di Oswiecim e successivamente a Poznan superò l'esame di maturità. Durante l'occupazione si diede a lavorare in una ditta di costruzione. Sua sorella, Sr. Maria, professa delle suore Orsoline di Gesù Agonizzante, attesta: "Quando Edward andò all'oratorio la sua vita religiosa si approfondì molto. Iniziò a partecipare alla messa da chierichetto. In questa vita oratoriana coinvolse anche suo fratello minore. Era abbastanza sereno, timido; diventò più vivace dal momento dell'entrata all'oratorio. Era uno studente sistematico, responsabile". Nel gruppo dei cinque si distingueva perché era molto impegnato su ogni campo di attività e dava l'impressione di essere il più serio e profondo. Sotto la guida dei maestri salesiani, la sua vita spirituale diventava sempre più soda con al centro il culto eucaristico, una vivissima devozione mariana e l'entusiasmo per gli ideali di San Giovanni Bosco. Fu arrestato dai nazisti nel settembre 1940 con altri quattro giovani oratoriani; furono tutti decapitati a Dresda il 24 agosto 1942.
Palma.
A Dresda in Germania, beati Ceslao Jóżwiak, Edoardo Kaźmierski, Francesco Kęsy, Edoardo Klinik e Iarognievo Wojciechowski, martiri, che, di origine polacca, gettati in carcere nello stesso periodo, patirono il martirio a colpi di scure.

Sant'Emilia de Vialar
Nasce a Gaillac, in Francia, il 12 settembre 1797 da una famiglia aristocratica distintasi nella magistratura. A diciotto anni decide di servire il Vangelo dedicandosi ai poveri. Donna dal carattere estremamente forte, le sue attitudini corrispondono alle necessità per la Chiesa francese di riorganizzarsi dopo l'età napoleonica. Fa dono di tutti i suoi beni e della sua casa ai molti poveri e anziani della Parigi post rivoluzionaria. Costretta a lasciare l'Algeria, dove aveva aperto un ospedale, Emilia sceglie Marsiglia come sede di una congregazione rivolta alle missioni e fonda la congregazione delle Suore di san Giuseppe dell'Apparizione. Qui incontra l'appoggio del vescovo Eugenio de Mazenod, noto per la sua sensibilità e l'interesse per le terre extraeuropee. La capacità di lavoro, di relazioni e di dialogo si accompagnano in Emilia ad una profondità spirituale che le fa incontrare il Signore: in mezzo alle preoccupazioni, ai viaggi faticosi, non perde mai il contatto con il divino. Muore a 59 anni il 24 giugno 1856. Pio XII la canonizza nel 1951.
A Marsiglia in Francia, santa Emilia de Vialar, vergine, che, dedita alla diffusione del Vangelo in regioni lontane, istituì la Congregazione delle Suore di San Giuseppe dell'Apparizione e la diffuse con dedizione.

Beato Francesco Kesy
Francesco Kesi era nato a Berlino dove i suoi genitori si trovavano per motivi di lavoro. Suo padre era carpentiere, ma trasferitosi a Poznan lavorava in una centrale elettrica della città. Francesco aveva l'intenzione di entrare tra i candidati al noviziato salesiano. Durante l'occupazione, non potendo continuare gli studi, si impiegò in uno stabilimento industriale. Il tempo libero lo passava all'oratorio dove in strettissima amicizia di ideali con gli altri quattro animava le associazioni e attività giovanili. Era il terzo di cinque figli di una famiglia povera. Di lui si ricorda che era sensibile e fragile e spesso si ammalava; ma allo stesso tempo allegro, tranquillo, simpatico, amava gli animali, ed era sempre disposto ad aiutare gli altri. Di mattina si dirigeva verso la chiesa e quasi ogni giorno riceveva la comunione; la sera recitava il rosario. Fu arrestato dai nazisti nel settembre 1940 con altri quattro giovani oratoriani; furono tutti decapitati a Dresda il 24 agosto 1942.
Palma
A Dresda in Germania, beati Ceslao Jóżwiak, Edoardo Kaźmierski, Francesco Kęsy, Edoardo Klinik e Iarognievo Wojciechowski, martiri, che, di origine polacca, gettati in carcere nello stesso periodo, patirono il martirio a colpi di scure.

Beato Miroslav Bulesic
Miroslav Bulešić nacque il 13 maggio 1920 a Zabroni (Čabrunići), paesino compreso nell’area della parrocchia di Sanvincenti (Svetvinčenat). Frequentò le scuole a Capodistria (Koper), Gorizia (Gorica) e Roma, dove nel 1943 conseguì il baccalaureato in filosofia alla Pontificia Università Gregoriana. Fu ordinato sacerdote l’11 aprile 1943 a Sanvincenti. Oltre ad aver svolto la propria opera pastorale a Mompaderno (Baderna), Montreo (Muntrilj) e Canfanaro (Kanfanar), fu anche professore e vicerettore al seminario di Pisino (Pazin). Il 24 agosto 1947 fu ucciso a Lanischie (Lanišće), poco dopo aver amministrato il sacramento della Cresima. Sepolto nel cimitero locale, nel 1958 fu inumato e traslato in una tomba antistante la chiesa cimiteriale di Sanvincenti. Dal 2003 riposa presso la sua parrocchia d’origine, la chiesa dell’Annunciazione di Maria (Navještenja Marijina) a Sanvincenti. Papa Benedetto XVI ha firmato il decreto sul martirio del Servo di Dio Miroslav Bulešić il 20 dicembre 2012. La cerimonia di beatificazione si è svolta nell’arena di Pola sabato 28 settembre 2013.

Beato Massimiliano (Maksymilian) Binkiewicz
Il beato Maksymilian Binkiewicz, sacerdote diocesano polacco, nacque a Zarnowiec (Olkusz) il 21 febbraio 1908 e morì a Dachau, Germania, il 24 agosto 1942. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi.
Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Massimiano Binkiewicz, sacerdote e martire, che, durante la guerra, fu deportato dai soldati invasori dalla Polonia a causa della sua fede in Cristo e morì sotto le torture e i supplizi.

Santa Maria Michela del SS. Sacramento
A Valencia in Spagna, santa Maria Michela del Santissimo Sacramento Desmaisières, vergine e fondatrice della Congregazione delle Ancelle del Santissimo Sacramento e della Carità, che, mossa da un grande amore e dal desiderio di guadagnare anime a Dio, dedicò la propria vita al riscatto delle ragazze moralmente traviate e delle prostitute.

San Giorgio il Limniota
Sul monte Olimpo in Bitinia, nell'odierna Turchia, san Giorgio Limniota, monaco, che deplorò l'empietà dell'imperatore Leone III per aver distrutto le sacre immagini e bruciato le reliquie dei santi e per questo, mutilato per suo ordine del naso e con il capo dato alle fiamme, salì martire al Signore.

Beato Antonio de Blanes
Il Beato Antonio de Blanes, redentore in Africa, di ammirevole ed infaticabile zelo, liberò 208 schiavi dalla prigionia dei mussulmani in pericolo di rinnegare la fede. Morì nella pace del Signore con tanti meriti nell'anno 1415.
L'Ordine lo festeggia il 24 agosto.

Sant'Audoeno
A Clichy nel territorio di Parigi, transito di sant'Audoeno, vescovo di Rouen, che, da cancelliere del re Dagoberto fu ordinato all'episcopato e resse felicemente per quarantatrè anni la sua Chiesa, fondando molte chiese e favorendo la costruzione di monasteri.

Beata Maria Encarnaciòn Rosal
A Tulcán in Ecuador, beata Maria dell'Incarnazione (Maria Vincenza) Rosal, vergine, che istituì le Suore Betlemite, soprattutto per rivendicare la dignità delle donne e formare cristianamente le ragazze.

Beato Andrea Fardeau
Ad Angers in Francia, beato Andrea Fardeau, sacerdote e martire, ghigliottinato in odio al suo sacerdozio durante la rivoluzione francese.

San Taziano (Tazione) di Claudiopoli
A Eskihisar in Onoriade, nell'odierna Turchia, san Tazione, martire.

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